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Messaggi del 27/02/2024

Caldaie sanzionate e/o sigillate.

Post n°3039 pubblicato il 27 Febbraio 2024 da fedechiara
 

27/02/2022
E, mentre premo il pulsante di accensione della caldaia, perché il termostato segna 17.1, mi tormenta il pensiero che potrebbe essere uno degli ultimi giorni di riscaldamento del condominio, vista la determinazione suicida del nostro paese di schierarsi 'a coorte' (siam pronti alla morte?) con la consorteria dei paesi Nato che sanzionano la Russia fino a darsi forti martellate sugli zebedei e chiudono lo 'swift' che consente i pagamenti internazionali, inclusi quelli del gas russo.
E i pensieri che vi rotolano dietro sulla triste china della guerra che si farà, s'ha da fare, Dio lo vuole (la Libertà, il Progresso, la Solidarietà – la Trimurti fake dell'Occidente), come lasciano intendere i maggiorenti Nato intervistati compulsivamente dalle televisioni embedded e dai giornalisti con in testa l'eroico elmetto Press, i pensieri sono come onde in battigia, figlie impaurite della tempesta scoppiata al largo ieri e stanotte. Ce la faremo ad evitare il conflitto mondiale e l'olocausto atomico che ne consegue?
Non sarà che tutte queste dichiarazioni di rincalzo e di armamenti tardivi all'Ucraina, di 'leaders' occidentali e segretari di partito che si sono fatti di adrenalina o di altro, siano secchiate di benzina gettate da insensati sul fuoco russo e ucraino dei prossimi scannamenti casa per casa? E quell'eroe comico che si erge a fiero condottiero di ultima istanza, il Zelensky assunto a santo martire dai paesi Nato che spinge il suo popolo all'inevitabile massacro, (andate avanti voi...) non gli accade, nei sonni tormentati, di pensare che una sua resa immediata potrebbe porre fine al massacro?
E non sarebbe più sensato chiamare i pompieri, di qua del fronte di guerra, e intervistare in tivù quei pochi rimasti che parlano di trattative possibili e di quali offerte di pace e ragionevoli compromessi si potrebbero offrire a una Russia che si oppone manu militari allo stringersi della cintura d'assedio della Nato tutto intorno ai suoi confini?
Pensieri molesti ma che non hanno/avranno risposta perché quando si scende una china ripida è la gravità assassina a portati giù di corsa e, se fai tanto di puntare i talloni, lo sfarinamento dei sassi rischia di farti cadere rovinosamente e sbattere la schiena a terra.
Si sta, come d'autunno, sugli alberi le foglie. Eppure è primavera, la terza primavera del nostro scontento, del cupio disolvi di un triennio pandemico che si chiude col botto della guerra, forse mondiale, lo predice Biden l'insensato, imbeccato dai suoi stolti consiglieri militari, ben decisi a testare le ultime, formidabili armi in dotazione.
Stranamore è tornato, nella veste di un vecchio presidente che risale i sondaggi col garrire delle bandiere di una guerra segretamente auspicata per punire e mettere definitivamente alle corde lo storico nemico russo.
Godetevi i trailers in tivù mentre i missili fischiano sopra le vostre case e il fall out atomico si allarga e vi comprende - e sui teleschermi appannati appare la scritta tremolante de: 'fine delle trasmissioni'.
L'eredità della bomba atomica su Hiroshima - Focus.it
FOCUS.IT
L'eredità della bomba atomica su Hiroshima - Focus.it
L'eredità della bomba atomica su Hiroshima - Focus.it

 
 
 

Dorian Gray c'est moi.

Post n°3038 pubblicato il 27 Febbraio 2024 da fedechiara
 

Meglio non indagare. 27 febbraio 2017

E quando tocca agli album fotografici e alle diapositive ti rendi conto di come il tempo sia una affollata tomba di famiglia e un set cinematografico dove un regista alieno gira il tuo personale 'come eravamo' e quello della storia del costume e della politica e della società.
E osserviamo con occhi liquidi il come siamo irrimediabilmente cambiati, ahinoi, in quest'autunno delle nostre vite che incede con apparente lentezza dei giorni ma è già futuro poco distinguibile nei suoi accadimenti alieni e pochissimo partecipato nel suo vortice tecnologico e informatico che rende evanescenza di schermi e archivi virtuali e 'mi piace' feisbuchiani le più corpose, seppur gialle o sbiadite, fotografie di padri, madri, fratelli, cugini e cugine dalle chiome cotonate – e molti già non ci sono più e la ruota del tempo continua a macinare vittime e rovine, Dorian Gray aiutaci tu nel chiuso della tua soffitta.
E mio padre ha vissuto una vita breve, ma nelle fotografie si dilunga e srotola le perle degli anni ruggenti e me lo mostra giovanissimo campione di remi e poi fante di marina a Tolone appeso a una mitragliatrice che mai ha usato perché l'otto settembre scatenò diserzioni di massa e lui e gli amici occasionali della leva militare intrapresero le loro personali anabasi di ritorno a piedi o nei vagoni merci - e seguì la latitanza nascosti nelle soffitte di parenti e amici, e le fughe sui tetti quando le pattuglie dei fascisti incattiviti ricevevano le soffiate dai vicini e suonavano alle porte di notte.
E perfino le mie foto di adolescente mi sembrano appartenere a un altro-da-me con quella faccia improbabile e 'un po' così' che abbiamo noi che abbiamo visto Venezia solo nelle brevi licenze pasquali ed estive fuori dai collegi di suore e preti – chissà che fine hanno fatto quei tali religiosi/e che un tempo dettavano legge educativa e repressiva e, in città, le signore della mia età ancora si fregiano di avere studiato dalle 'orsoline', e si vede e si nota.
E nel gioco della Storia che scompiglia le carte e le ridà mescolate nel tempo cambiato chissà che sarebbe stato mio padre – divenuto commerciante grazie a una raccomandazione e a un prestito del fratello – forse gli sarebbe piaciuto il Grande Fratello e avrebbe fatto carte false per parteciparvi e ne aveva 'le fisique du role' e gli sarebbero piaciute le sconcezze e le licenze e le vanità di quei personaggi del nostro tempo vanesio e libertino.
Chissà da chi ho preso io con tali genitori – forse hanno sbagliato a legare i cartellini di riconoscimento nelle culle, meglio non indagare.

 
 
 
 
 

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