Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 27/05/2024

L'Arte è viva. Viva l'Arte.

Post n°3208 pubblicato il 27 Maggio 2024 da fedechiara
 

L'Arte viva del terzo millennio. 27 maggio 2017

E l'Arte sarà anche viva e volentieri inneggiamo in coro 'Viva l'Arte' e tuttavia un monumentale riferimento al mortuario seppellito nella Storia e i molti ripescaggi di dejà vu da parte di molti artisti un po' ci raffreddano, in questo nostro vagare di palazzo in palazzo negli itinerari relativi agli 'eventi collaterali'.
E Damien Hirst aveva dato il 'la' già ad Aprile col suo fantasioso recupero marino di monumentali demoni e vari reperti di civiltà diverse di area mediterranea sapientemente incrostati di concrezioni coralline e alghe e crostacei e polipi tenacemente aggrappati ai corpi e ai capelli delle statue – ed è un bel vedere come l'Arte torni all'Antico della statuaria elladica e dei magnifici bronzi, ma ci corre il sospetto che l'esibizione di tanto talento ricostruttivo e sapienza imitativa gli venga dal tarlo di quei visitatori delle sue mostre precedenti che continuavano a ripetere davanti ad ogni sua opera (e di altri artisti) 'lo so fare anch'io'. Eccovi serviti.
Provatevi voi a rifare il gigantesco demone alto 18 metri che campeggia nella corte interna di palazzo Grassi (e chissà chi se lo compra e in quale adeguato spazio campeggerà in futuro) o compratevi un grosso pezzo di giada per riprodurre il busto di una dea o il molto oro necessario a riprodurre il busto di una regina faraona e vediamo di che siete capaci.
Arte viva, certo, e che si tuffa nel passato remoto per dare volto al futuro – non diversamente da quanto avviene nella politica e nella società del terzo millennio che coniuga il futuro prossimo con i califfati di ritorno e con i guerrieri jiahdisti che fanno strage di civili inermi - donne e bambini compresi - nel nome di un preteso dio u akbar.
Un passo avanti e due indietro. Il futuro è alle spalle. Viva l'Arte del terzo millennio.

 
 
 

Arte buonista.

Post n°3207 pubblicato il 27 Maggio 2024 da fedechiara
 

L'Arte alle prese col buonismo. 27 maggio 2015

E c'è un palazzo, qui in città, occupato manu militari e per intero da una quantità incredibile di artisti - e fino al sottotetto, magistralmente organizzato dai curatori con le travi secolari che sembrano più 'artistiche' delle opere esposte e interposte e miracolosamente sospese.
E si son messi insieme artisti delle Seychelles, delle Filippine, della Mongolia insieme a tedeschi e statunitensi, e chi più ne sa più ne elenchi, nel dar vita a una kermesse artistica visitatissima e apprezzatissima – non come in altri palazzi parecchio deserti che ti fanno venire in mente come nell'arte contemporanea talvolta l'offerta superi la domanda e molti artisti non ce la fanno più a 'stupire i borghesi' con messaggi forti, troppo forti da strappare a un visitatore, a mezza bocca, un 'disgusting' che gli saliva dallo stomaco.
E quel desso ne aveva ben donde, trattandosi di una serie di fotografie e un video di un artista tedesco che raccontano una performance di donne ignude distese su croci e cosparse di sangue e folpetti neri e grigi dazu a completare l'immangiabile e incomprensibile menù.
E il sangue attrae un sacco i pensieri dolenti di molti artisti – se perfino la Marangoni, al Pesaro, ci mostra un lungo filo al neon rosso-sangue che parte da una struttura circolare sospesa sull'acqua e sale, sale – e le fotografie all'interno della sua sala ci parlano e denunciano l'intolleranza che dilaga nel nostro mondo di cinici e indifferenti; e quanto dovremmo essere buoni e generosi, invece e il Mondo trasudare amore universale e farsi carico di povertà e angosce, amen e così sia.
E, tornando a palazzo Mora (Strada Nuova) e ai suoi molti e diversi artisti che ne riempiono le sale con i linguaggi e le invenzioni le più varie, ci è venuto di soffermarci su un nastro trasportatore color del mare che trasportava due barconi pieni di gatti dorati migranti – e naturalmente era chiara la metafora e la denuncia di quell'artista tedesco dei tragici eventi quotidiani che hanno fatto del Mediterraneo una tomba liquida – andasse a dire ai suoi governanti, la Merkel in testa, che 'facciano di più' e 'non ci lascino soli', noi italiani, nel fare fronte all'arrembaggio di un intero continente in guerra e affamato e boko aram, che non sappiamo più dove stiparli, e, se qualcuno tra loro simpatizza con l'Isis, lo vedremo presto in azione rifocillato, col telefonino satellitare e con passaporto europeo in viaggio tra Siria e Gran Bretagna.
E c'è un tale che, invece, torna tranquillamente al figurativo e ci mostra dei moderni barboni alle prese coi molti oggetti di recupero della loro vita grama e, di fronte, un emulo di Caravaggio illumina volti e corpi con quella luce specialissima che fu del Nostro. E, qualche sala più avanti, un altro artista ci da resoconto fotografico di un suo specialissimo 'Dejeneur sur l'herbe' e speciale riflessione sulla Natura che abbiamo dimenticato e vilipeso - e mi veniva in mente la Susanna coi vecchioni, ma qui le Susanne sono due e molto ben disposte a vellicare il vegliardo che le accompagna a spasso nella foresta.
Andateci e divertitevi. In fondo l'Arte contemporanea mira anche a questo: a farvi pensare, si, ma col segreto proposito di sapervi segretamente felici (seppure esteriormente dolenti) nella vostra condizione di privilegiati e cinici. E che i 'barconi' mediterranei coi loro gatti dorati arrembino, che possiamo farci. Questi sono i tempi che ci sono dati da vivere.

 
 
 
 
 

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