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Messaggi del 14/10/2024

Niente di cui preoccuparci.

Post n°3351 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da fedechiara
 

 Accade a Gerusalemme. Niente di cui dovremmo preoccuparci, quindi. Non sono fatti nostri e nostre paure quotidiane quelle di venire accoltellati e sparati dall'occupante di un autobus dalla faccia tranquilla salito all'ultima stazione e che ti pianta un coltello nel fianco o nel petto mentre stai leggendo un giornale o guardi sfilare distrattamente i palazzi e le chiese di quella che la letteratura e la Storia ci hanno detto essere la culla delle religioni del Libro - religioni di Amore universale per il nostro prossimo e buoni comportamenti morali conseguenti.

Quell'altra religione, invece, - quella di chi improvvisamente tira fuori una pistola e ti spara a bordo dell'autobus o ti accoltella con ragioneristica determinazione e premeditazione -, predica la jiahd e l'odio verso gli infedeli, - che più ne ammazzi più accumuli meriti nel paradiso delle vergini destinate ai prodi guerrieri - o così sembrano pensarla una quantità spaventosa di esaltati terroristi che dicono l'assassinio di civili inermi 'azione politica' e/o 'intifada dei coltelli' perfettamente in linea con la religione di riferimento.
Ma siamo a Gerusalemme e, a meno che non abbiate in mente un viaggio colà, nella Città Santa, sono fatti che non ci riguardano, assassinii loro - la cui ripetizione a campate più o meno brevi o lunghe ha creato un callo nelle coscienze nostre occidentali.
Però, però. Chissà come hanno reagito i passanti di quella via di Parigi di un freddo gennaio, erano appena 'passate le feste' - quale stupore, quale terrore improvviso in una via in cui si sono materializzati Said e Chérif Kouachi: i due ragionieri assassini, nati a Parigi e, si suppone, cittadini francesi, a cui era stata concessa la cittadinanza francese per nascita (come accadrà anche da noi grazie alla legge approvata ieri da Renzi e dal suo pd) che, armati di kalashnikov, hanno fatto una strage all'interno della redazione parigina di 'Charlie Hebdo' e freddato il poliziotto di guardia.
La ragionieristica opera di morte agli infedeli, premeditata e benissimo pianificata, è stata poi completata all'interno di un ipermercato kosher in cui i terroristi si erano barricati e avevano fatto ostaggi i presenti.
Era Parigi, la ville lumière, non Gerusalemme - e qualcuno ha scritto che è stato il nostro 11 settembre ed è stata predizione azzeccata di questo 2015 degli assassini islamo-terroristi che ha già collezionato l'attentato al caffè letterario di Copenhagen e la strage del museo del Bardo a Tunisi, - presenti e dolenti e terrorizzati una quantità di croceristi nostri occidentali. Mancano due mesi e mezzo alla chiusura dell'anno orribilis: non facciamoci mancare nulla, non mettiamo limiti all'orrore prossimo venturo.
'Je suis juif' e quel che accade a Gerusalemme, - le paure e le angosce di morte dei semplici occupanti di un autobus di chi si reca al lavoro o a trovare un amico, un parente all'ospedale - mi riguardano. E' il futuro di conflitti di una globalizzazione assassina che speriamo quotidianamente di esorcizzare ficcando la testa sotto la sabbia e, se oggi è Israele in prima linea, a gennaio lo è stata Parigi, a marzo Tunisi, domani chissà.

 
 
 

Storici assedi.

Post n°3350 pubblicato il 14 Ottobre 2024 da fedechiara
 

14 ottobre 2023
(...) Comandato dal legato pontificio l'abate di Citeaux, Arnaud Amaury,[3] l'esercito crociato raggiunse la periferia di Béziers il 21 luglio. Mentre i soldati allestivano il campo, il vescovo di Béziers, Reginaldo di Montpeyroux, cercò di negoziare per evitare spargimenti di sangue. Tornò a Béziers con il messaggio che la città sarebbe stata risparmiata a condizione che avesse consegnato tutti i suoi cittadini eretici.[4] Il vescovo stilò quindi un elenco di 222 individui, per lo più catari, alcuni valdesi, verosimilmente tutti 'perfetti' o capi delle loro comunità. Ma in un'assemblea tenutasi nella cattedrale, si stabilì che non fosse possibile consegnare queste persone poiché godevano di un sostegno troppo ampio all'interno della città. Così il vescovo chiese ai cattolici di lasciare la città per salvarsi dai crociati. Questa proposta fu tuttavia respinta dagli abitanti della città, che si sentivano più al sicuro all'interno delle mura e che non avevano intenzione di abbandonare i loro concittadini.[5] Alla fine il vescovo lasciò la città con solo pochi cattolici al seguito.[1]
Non succederà come nel Duecento in Linguadoca -nell'assedio di Bèziers della crociata contro gli eretici Catari – che l'esercito di Israele chieda agli assediati di Gaza di consegnare i capi di Hamas. Perché ognuno di quei soldati assedianti sa che Hamas è Gaza e Gaza è Hamas, città di martiri da lunga fiata, vocati alla morte in nome di quello statuto che ogni abitante condivide (ma non lo dice davanti ai reporters e ai volontari occidentali che gli forniscono assistenza medica e viveri): di voler distruggere Israele e uccidere ogni ebreo occupante il loro territorio.
La giusta lotta degli oppressi, la giustifica qualche esaltato nelle manifestazioni qui da noi.
Fuori dalle ipocrisie che ci vengono dalle redazioni dei tiggi buonisti e dai visi compresi della gravità dell'evento in corso, la verità è che il patto di sangue stretto dagli abitanti di Gaza con i loro amministratori civili e capi militari è simile a quello degli abitanti di Bèziers. I capi di Hamas sono la città intera.
Allah conosce bene e ama i suoi fedeli ed ha avvolto gli assassini di infedeli 'u akbar' in una spirituale comunione di intenti con la città, un rispetto mistico, una religiosa ammirazione per il loro folle agire di 'combattenti' (terroristi per la comunità internazionale).
La città li ha votati al governo della città a larghissima maggioranza, sapendo perfettamente quali rischi correvano tutti in caso di provocazioni militari e di lancio dei razzi e la conseguente risposta di guerra di Israele.
La città perciò è condannata. Non la salverà l'Onu e nessuno degli appelli tardivi che vengono dalle cancellerie dell'Occidente infigardo farà il miracolo di fermare la giusta risposta militare di Israele – gravemente ferita dal massacro di donne, bambini e vecchi da parte delle belve di Hamas.
La città verrà rasa al suolo e disarticolati i suoi bunker sotterranei dove trovano rifugio i diavoli armati e gli ostaggi, come accadeva nel corso degli assedi medievali, e si salvi chi può – e chissà se l'immensa massa dei profughi verrà raccolta via mare da qualche nazione mediterranea od europea buona, buonissima che vorrà farsi carico di questi portatori di un odio mortale contro Israele e l'Occidente che trasmetteranno ai figli e ai nipoti.
Il futuro di Europa, lo sappiamo, sono le spaventose enclaves islamiche da dove partono gli assalti all'arma bianca come quello di ieri ad Arras e i nostri figli e i nipoti vivranno una vita blindata, costretti ad una vigilanza quotidiana ed a guardarsi le spalle, ma in molti, a sinistra, la chiamano 'accoglienza' e i giudici di Catania la confermano sotto speciale tutela europea, facciamocene una ragione.
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