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Messaggi del 13/10/2019

Fede e ragione. L'Europa nave dei folli.

Post n°1002 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da fedechiara
 

Quella fede che non si discute

Il direttore del giornale 'Avvenire' - giornale dei vescovi – aveva la voce grave e luttuosa, stamattina, nel leggere la sua rassegna-stampa quasi interamente incentrata sui migranti e le guerre e l'assedio di Aleppo e la nascita del duemilionesimo abitante palestinese di Gaza - uno dei peggiori 'slum' del nostro mondo caotico e privo di ogni criterio ordinatore e regolatore e il luogo da cui partono gli attacchi e gli attentati contro i cittadini di Israele.
Una voce naturalmente curiale quella di Tarquini - e non sorprende date le quotidiane frequentazioni vaticane legate al suo ruolo - e intrisa di quel buonismo tutto compreso di sé che pretende di rimproverare il resto del mondo per la cattiveria del suo essere incapace di accoglienza universale e di trovare le giuste soluzioni (ce ne sono?) ai drammi della guerra e della fame e del sovraffollamento di alcune regioni del mondo. 
Ed era così convinta, quella sua voce, di essere nel giusto, da spingersi a definire 'urtanti' le parole del giornalista di 'Libero' che esprimeva un diverso parere dal suo e da quello di tutti i buonisti associati e s-governanti europei che hanno riempito le maggiori città europee di milioni di disadattati e di disoccupati cronici dal cui 'disagio sociale' (come viene buonisticamente definito) scaturiscono i troppi casi dei 'radicalizzati sul web' e degli assassini seriali che preparano attentati e uccidono per le strade e nei teatri e nei supermercati e nelle 'promenade des anglais' i cittadini europei che hanno offerto loro pietosa e generosissima e indebita accoglienza.

E se i 'buonisti' e il giornale dei vescovi e il loro direttore ne hanno fatto una missione e una questione di fede, quella dell'accogliere senza limiti né ragionevoli criteri ordinativi e regolatori milioni di persone e dello stipare nelle periferie urbane gente difficilmente integrabile - perfino se di 'seconda generazione' -, la realtà caotica e invivibile di quelle periferie dove la polizia mette piede solo nei casi eclatanti delle emergenze-terrorismo esplode spesso, spessissimo in cronaca nera quale luogo di conflitti e di contrapposizioni insanabili di 'umma' e 'sharia' che sempre più cittadini europei chiamati alle urne dicono di non volere più tollerare a quel modo e accettare le violenze e le provocazioni di giovanotti assatanati e in foia che insultano e picchiano le donne europee poco vestite e le aggrediscono, com'è accaduto nel corso dei Capodanni di Colonia, Zurigo, Helsinki e altre città europee.

E pare che ai buonisti per fede e professione proprio non riesca di mettere insieme i due fenomeni associati - che pure le cronache giornalistiche e televisive ci scodellano ogni santo giorno – dei conflitti legati al troppo dell'immigrazione senza regole e argini e continuano a propinarci con voce grave e compresa i loro predicozzi pii su quanto dovremmo essere più buoni e accoglienti e santi nei confronti di tutti coloro che soffrono e ci assediano e attentano al nostro fragile e residuo benessere di abitanti del continente europeo. 
E che questo nostro benessere sia legato a un precario equilibrio economico e sociale che, se spezzato dai numeri altissimi dell'immigrazione a cinque cifre, franerà su stesso e innescherà reazioni anche più virulente di 'muri' e filo spinato e instabilità politica e conflitti sociali, proprio non importa minimamente ai vescovi e al direttore del loro giornale. 
La fede non si discute, neanche quando è foriera ( e quante volte lo stata nel corso della Storia, ahinoi) di immani conflitti annunciati. Ci risparmiassero almeno le voci gravi e compunte e i toni di rimprovero rivolti all'universo mondo che non condivide le loro folli passioni e missioni salvifiche.

L'immagine può contenere: cielo, oceano, nuvola, spazio all'aperto, acqua e natura

 
 
 

Il mondo in mi settima.

Post n°1001 pubblicato il 13 Ottobre 2019 da fedechiara
 

 

'Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l’aere sanza stelle,
per ch’io al cominciar ne lagrimai. 24

Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d’ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle 27

facevano un tumulto, il qual s’aggira
sempre in quell’aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.' - Dante Inferno

Il mondo continua a macinare i suoi grani di entropia violenta e di malvagità e imbecillità degli uomini sotto i nostri occhi stupiti di occidentali che da molte generazioni ormai non conoscono il senso concreto della parola 'guerra' e si appassionano, perciò a quella degli altri.

E ascoltiamo e vediamo in tivù e leggiamo sui giornali i misfatti che si commettono in quella voragine di senso che chiamiamo Siria – la bocca dell'inferno dell'islamismo radicale aperta sulla crosta del pianeta Terra – ma non ci appare meno stupido e insensato il continuo contrapporsi in Medio Oriente degli interessi strategici di Israele versus l'Iran degli imam e dei mullah, che ha come suo pretesto la piaga purulenta della Palestina sovrappopolata, dove vige il 'mors tua vita mea' dei quotidiani attentati voluti dai leaders di Hamas e le inevitabili ritorsioni di Israele.

Ed è vero che il mondo nel suo complesso è pur vario e bello nelle sue diversità di popoli e culture e paesaggi e ci piace visitarlo e godere delle sue bio diversità ancora presenti e delle diversità sociali e culturali di chi ci ospita e tuttavia le 'orribili favelle, parole di dolore e accenti d'ira' che ci vengono dal Medio Oriente in fiamme ci turbano e condizionano fortemente il dibattito politico di noi pacifici occidentali che abbiamo accolto a milioni (stolidamente?) tutte quelle genti in fuga dai paesi del mondo rotto e impazzito – e sono i portatori sani (alcuni, speriamo non troppi) dei virus assassini del disordine e del furore guerresco che impazza in quelle loro terre di malvagità e bocche d'inferno in terra.

E sono ripresi, a spizzichi e bocconi, in questo scorcio di autunno che già ci mostra i suoi vivaci colori, gli attentati assassini dei 'radicalizzati sul web' (o suonati del loro) contro le nostre genti inermi dell'Occidente ospitale e buono, - tanto buono da farsi del male con le pie deliberazioni di impianto post bellico sottoscritte a Ginevra (1951) che offrivano rifugio e ospitalità a tutti i fuoriusciti che ne facessero richiesta – alimentando le speranze di ogni afflitto e sedicente 'profugo' e il presente, catastrofico assalto alle nostre coste di migliaia e migliaia di 'barconi' e gommoni dei maledetti naufragi organizzati dai criminali 'scafisti' ; e le navi delle o.n.g. , a poche miglia nautiche, a fare da taxi del mare sotto l'egida buonista dei cosiddetti 'salvataggi in mare'. Stolide narrazioni buoniste che trovano pietosa eco universale nei tiggi di tutta Europa.

Davvero la torre di Babele è il maledetto mito che meglio ci rappresenta l'incontrollabile entropia del mondo e la sua insensatezza.

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