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Messaggi di Agosto 2018

Dalla Garibaldi alla Diciotti. Ieri accadeva

Post n°587 pubblicato il 23 Agosto 2018 da fedechiara
 

23 agosto 2016

 

Niente vento sul ponte di comando della Garibaldi dove i pretesi ammiragli dell'Europa allo sbando ammannivano i loro ragli politici e i loro propositi destinati al nulla di sempre ai poveri marinai schierati. E in assenza di vento, - potente metafora delle presenti miserie politiche -, le bandiere dei tre paesi che si pretendono 'leaders' stavano mosce e flosce all'ingiù. A casa, miserabili s-governanti di un'Europa trasformata in una 'nave dei folli' assediata da mille barconi e da 'giungle' e campi-profughi ueberall. A casa. Avete già fatto immensi danni che pagheremo salati e a suon di morti per le strade nei prossimi decenni.

CORRIERE.IT
Sulla portaerei Garibaldi, davanti all’isola pontina, il trilaterale con il premier italiano, la cancelliera tedesca e il presidente francese. Renzi: «L’Ue esite ancora e pensiamo che sia il futuro. Vogliamo scrivere una pagina migliore»
 
 
 

Piazzismi misericordiosi e rinsavimenti

Post n°586 pubblicato il 21 Agosto 2018 da fedechiara
 

 

 

….che, poi, la pietas non ha mai avuto larga applicazione nel mondo dei viventi e mors tua vita mea, invece, è, da sempre, la 'legge della giungla' dei predatori che: 'il più grande mangia il più piccolo' - e ce ne siamo fatti una ragione fin dai tempi delle caverne e l'abbiamo inglobata nel DNA.
E noi umani siamo in cima a questa catena di 'mors tua vita mea' perché abbiamo sterminato ed estinto centinaia di migliaia di specie e ridotto al lumicino la prorompente biodiversità del pianeta e lo abbiamo avviato al suo stadio annunciato di 'desertificazione' e inospitalità prossima ventura.

E, oggi, la pietas (la misericordia, nell'immaginario vaticano) diventa il cardine del cambiamento epocale che ci affanna e dovremmo, a sentire quei piazzisti da sacrestia che, da sempre, pretendono di avere il Verbo giusto in tasca per ogni tragedia, applicarla 'urbi et orbi' indipendentemente dall'infinito numero assassino degli sbarchi sulle nostre coste e di quelli che intasano il 'corridoio europeo' ad est - finalmente chiuso dalla Macedonia schierando l'esercito, e, in Ungheria, costruendo il muro e presidiandolo. Non diversamente si è fatto, da anni, negli Stati Uniti contro la dilagante massa dei messicani e dei vari e diversi 'ladinos' che 'ci provano' e col respingimento in mare, efficacissimo e vincente, da parte delle autorità australiane - chiedere come si fa a quel governo e copiarne l'esempio.

E, invece dell'apologo evangelico del buon samaritano, i nostri piazzisti-vaticanisti, dovrebbero meglio considerare quel racconto di Agostino: del ragazzino che voleva riempire una buca nella sabbia coll'intero mare che andava a raccogliere colle manine congiunte a coppa. E capire, finalmente, loro che hanno sempre l'apologo giusto per ogni predica e sermone non petito, che 'non si può riempire una piccola buca (europea) con il mare dei profughi di ogni guerra, ogni siccità, ogni dittatura passate, presenti e future – pena il collasso economico del continente europeo.

E capire che la misericordia è una virtù che va usata 'cum grano salis' – e l'ha capito per tempo anche Claudio Magris, - un 'sinistro' di vocazione e di lungo corso -, che scriveva sul Corriere che, se riempiamo un ospedale di malati e infortunati oltre la sua capacità di amministrare buona ed efficace sanità pubblica, il risultato è un disastro annunciato e il collasso del sistema di assistenza e accoglienza. 
Ma tu vaglielo a far capire a quei piazzisti della 'buona novella' che, prima della misericordia, viene la sensatezza e il buon senso comune dei cittadini che si appassionano alla politica e che non intendono disperdere il 'bene comune' dei conti in ordine e di uno sviluppo economico costruito in faticosi e laboriosi decenni sotto il peso di mezza Africa affluente in Europa e tutta la Siria e il Medio Oriente (per tacer dei cinesi e dei Bangladesh).

Dai sermoni del Vaticano ci salvi Iddio che la politica di tutti i giorni la faccio io (tutti noi cittadini elettori).L'immagine può contenere: spazio all'aperto e acqua

 
 
 

Le belle anime delle anime belle

Post n°585 pubblicato il 20 Agosto 2018 da fedechiara
 

Le belle anime delle anime belle.

Le belle anime sono anime belle, conveniamone. Credono nella pace, nell'amore universale che, prima o poi, trionferà e vivremo tutti felici e contenti. Hanno l'animo incorrotto di un bimbo che ascolta le meravigliose favole dell'infanzia e si addormenta appagato e felice di un domani che non vedrà nessun assassino seriale radicalizzato sul web gettarsi con un van addosso a vittime inermi e indifese e stenderle con un ghigno ridevole stampato in faccia, donne e bambini compresi.

E restano bambini fino a tarda età, quelle anime belle, e continuano a credere che il migliore dei mondi possibili ci riserverà pace, amore, progresso, e magnifiche sorti e progressive di una umanità affratellata e capace di superare le differenze e le prescrizioni ambigue di religioni l'una contro l'altra armata e capaci di armare le mani assassine di imbecilli e pazzi fanatici islamici, cattolici o induisti, fate voi, le cronache recenti sono piene di massacri e 'dio lo vuole' di questi o quelli da citare a piacimento.

E Terzani è il 'bambino d'oro' spessissimo citato nelle favole belle delle nostre anime belle capaci di reagire con pacatezza e lodevoli buone intenzioni perfino di fronte ai peggiori massacri e dire parole di perdono e auspici di un futuro migliore perfino a corpi ancora caldi - vedi i genitori di quella ragazza veneta assassinata a Parigi in uno dei tanti attentati subiti da una Europa che più sventata non si può e che seguita ad accogliere le serpi in seno di prima, seconda o terza generazione di assassini potenziali.

Non resta che 'porgere l'altra guancia', secondo le nostre anime belle, e battersi il petto e recitare il 'nostra culpa' per il malvagio agire delle multinazionali del petrolio e le bombe lanciate dagli s-governanti occidentali che hanno ucciso i civili nelle guerre di Siria e Irak e Afganistan. 
E chissà che, a forza di battersi il petto, le serpi in seno delle periferie urbane di Parigi e del Belgistan non si convincano a firmare un accordo di pace che metta fine alla terribile guerra e strage di civili europei in corso. 
Correva l'anno.

Nessun testo alternativo automatico disponibile.

 
 
 

Quelle monache sulle pubbliche spiagge

Post n°584 pubblicato il 19 Agosto 2018 da fedechiara
 

20 agosto 2016

 

...che poi, burkini o no, ciò che si nasconde di sostanza tra le righe delle cronache è la troppa visibilità 'oscena' (a rovescio) delle povere monache bagnanti - che oggi conquistano e scandalizzano le spiagge e le piscine dove il nudo occidentale trionfa(va). E quella visibilità consegue ai numeri (13 per cento la percentuale della popolazione immigrata in Corsica, per dirne una) e alle imposizioni di fatto di veli e burka sempre più visibili negli uffici e luoghi pubblici e ai diritti acquisiti che infine ne conseguono in terre di molli democrazie - che si blindano e insorgono solo a fronte di cento sanguinosi attentati alla vita dei cittadini indigeni.

E la medesima ragione dello scandalo e dell'allarme sociale della mancata integrazione vale (ben di più) per l'alto numero di immigrati che hanno colonizzato e creato vere e proprie 'enclaves' nelle banlieues parigine e nel Belgistan della roccaforte Mollenbec - dove la polizia e le 'teste di cuoio' hanno messo piede armato solo alle quattro del mattino per scovare i covi dove si nascondevano gli attentatori assassini.

Numeri e presenze conflittuali, narrano le cronache dei giorni post attentati, e 'serpi in seno' che aumentano statisticamente e percentualmente col crescere dei numeri degli ingressi illegali, oggi concentrati solo sulla frontiera sud del buonismo italico - che si arrovella per trovare un ruolo sociale e di 'lavori socialmente utili' per questa massa di persone che non trova e non troverà vero lavoro e inserimento (non lo trovano i nostri cittadini e figli e nipoti) se non in percentuali ridicole, data la nulla crescita economica del Belpaese.

Un plauso e una ola ai bravissimi Renzi e Alfano e rispettivi partiti e associazioni buoniste di rincalzo per le maldestre e pessime politiche immigratorie i cui costi sociali conflittuali pagheremo anche dopo che li avremo mandati a casa. 
Vota no, vota no, vota no al referendum sulle pretese 'riforme' costituzionali
.

BLITZQUOTIDIANO.IT
La rivolta è scoppiata sabato 13 agosto in una baia vicino al villaggio che si trova nel nord dell’isola francese e a pochi chilometri da Bastia
 
 
 

Venezia, la luna e tu

Post n°583 pubblicato il 19 Agosto 2018 da fedechiara
 

20 agosto 2013

Il rischio futuro di un turismo incontrollato

Non ci sono solo le gondole che vengono fracassate dai vaporetti e ci scappa il morto a dire questa città (fino a ieri pacioccona e 'disneyland' di un turismo beota, dove tutto si riduce alla gioia ridevole di uno scatto fotografico ulteriore e : 'Fermati e fatti più in là, ché ci ho la foto da fare al nipotino e/o alla fidanzata.'), dirla, dicevo, città pericolosa e ad alto rischio di fronteggiamento e scontri interpersonali anche violenti. Vedi le fughe dei giovani neri del commercio illegale che travolgono e mandano all'ospedale le vecchiette o le madri con i bambini allato.

A me capita, ad esempio, di essere 'bocciato', sempre più spesso, nel tragitto che mena a casa mia dalla stazione, malgrado io tenga rigorosamente la mia destra e gratto infino il muro colla spalla, provandomi invano di evitare gli impatti col gregge disordinato dei turisti e/o degli indigeni in sorpasso rabbioso.

E stamane un tale, dopo avermi bocciato duramente, ha pensato bene di aggiungere l'insulto sanguinoso - e alle mie rimostranze per avergli fatto notare il suo torto e l'azzardo del sorpasso e l'invasione della corsia opposta, ha preso a spintonarmi e ha iterato e variato l'insulto e 'messo le mani addosso' - ed era quel tipico botolo ringhioso che io dico appartenere alla tribù veneziana sopravvissuta nei millenni dei 'Neanderthal': gente dalla vocalità volgare e oscena e l'orecchino d'oro sui lobi e i tatuaggi orrendi sulle braccia e le spalle a dirli avanzi di galera e/o frequentatori abituali del reparto neurologico del Civile o del Boldù. 
Che se ti capita di incrociarci i ferri - Dio non lo voglia- perché il caldo afoso esaspera le reazioni e la rabbia si fa incontenibile, finisci all'ospedale oppure, per estrema difesa, afferri la bottiglia del vino che hai nella borsa della spesa e la rompi sulla tempia dell'idiota, - ma hai rovinato la tua vita per sempre perché ne segue il calvario giudiziario e il carcere.

E mi è capitato di vedere all'opera due vecchiette rabbiose, in giorni diversi, che spintonavano e apostrofavano i turisti seduti sui ponti a mangiare o che intasavano la fondamenta coi bicchieri dello sprizz in mano, incuranti del transito delle persone, e solo l'età e l'appartenenza al genere femminile delle due furie grigie ha addolcito le reazioni dei malcapitati e li ha convinti a lasciar spazio senza apostrofare a loro volta.

Ma tutto questo disputare che facciamo sugli spazi acquei sempre più pieni di barche e nelle calli e nelle fondamenta di maggior transito e/o dentro ai vaporetti: di persone ormai ridotte a muoversi come dentro le scatole delle sardine dovrebbe far scattare l'allarme presso amministratori che più 'muro di gomma' non si può e non sanno dare seguito e risposta alle mille segnalazioni che, da anni, vengono dagli uffici-studi dell'Unesco e dalle Università di mezzo mondo - che segnalano il dramma e il terribile 'impatto ambientale' di numeri altissimi di visitatori e non più tollerabili per un tessuto urbano di tanta fragilità e storia.

ILGAZZETTINO.IT
VENEZIA - Quattro condanne per la morte di Joachim Vogel, il turista tedesco colpito da un vaporetto mentre stava facendo un giro in gondola con moglie e figli in Canal Grande, vicino al ponte di...
 
 
 
 
 

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