Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi di Giugno 2022

Lauda delle terre alte.

Post n°2136 pubblicato il 27 Giugno 2022 da fedechiara
 

Lauda delle terre alte.

Io qui sono come il Kranebet, amaro d'antan che 'respira montagna'. Non lasciatevi ingannare dal nome complicato cimbro. Si tratta di 'grani amari' e macerazione di bacche di ginepro e radici alpine ed in effetti io sono come le ife dei funghi ipogei che si legano a quelle salutari radici e inter scambiano gli zuccheri, nell'immenso tessuto sotterraneo delle ramificazioni diverse che cuciono la varia superficie terrosa dei monti - e respiro a fondo le fragranze di ogni erba e dei rami resinosi e di ogni arbusto del sottobosco nel fresco mattino che ognora mi illude (oh Ermione) dell'eterno ciclo vitale.
Pagato lo scotto alla poesia dell'ambiente naturale che commuove e sommuove le emozioni profonde dei corpi e delle anime vi è da dire che le terre alte sono l'epitome del buon vivere e sano (in alto i cuori) e, di questi tempi di siccità e acque avare e fiumi in secca, avere nelle orecchie il costante crosciare delle molecole d'acqua sui sassi del letto del torrente che transita qui sotto offre l'illusione che il mondo sia ancora saldamente sostenuto sui suoi cardini e nessuna pandemia e/o guerra di Ucraina ci sconvolge e il nominarsi nei tiggi dei politici di ogni risma e ridicolo partito/ucolo neonato ci pare litania sciocca di un mondo a parte (a world a part), - un mondo di marziani e mefitici venusiani che presto si imbarcheranno sulle loro astronavi aliene e libereranno l'orizzonte degli eventi dalla loro malefica e asfissiante presenza (tié!).
E se gli avi valligiani uscissero dalle tombe fiorite e si aggirassero non visti nei paesi nuovi e nei meandri delle frazioni più alte e nascoste dal folto dei larici e dei faggi sarebbero fieri dei bis nipoti loro e degli architetti sapienti che quelle case hanno restaurato egregiamente, mantenendone l'antico aspetto dei bellissimi fienili (i 'tabià') e salvandone l'anima (il genius loci) con l'uso accorto delle assi di legno variamente colorate che rimandano all'antico e lo sfidano.
E questa valle era detta la valle della miseria dei valligiani mangiatori di sola polenta e che morivano nei manicomi di pellagra - e Sebastiano Vassalli, nel suo romanzo 'Marco e Mattio' ci descrive il canto triste e straziante che si levava, al tempo dei francesi occupanti, nella piazza di Belluno, di fronte al palazzo del podestà, dalla folla degli occupanti che protestavano invano per la fame atavica che provocava le allucinazioni di un banchetto pantagruelico che trasformava l'intero panorama dei monti in cibo:
'Se il mar fusse de tocio e i monti de po'enta, oh mama che tociade, po'enta e baca'à...'

 
 
 

Incontrerai l'uomo/la donna dei tuoi sogni.

Post n°2135 pubblicato il 27 Giugno 2022 da fedechiara
 

27 giugno 2014
E il potente affresco di Allen su: 'Incontrerai l'uomo (o la donna) dei tuoi sogni' dimostra l'azzardo della metafora perché non esiste una donna (o uomo) 'da sogno' e perfino Nausicaa - pare abbia confidato Odisseo a un amico, prima di morire -, era un filo balbuziente, pur nella sfolgorante bellezza e nobiltà dei patri lombi e, a volte, le puzzava il fiato perché era ghiotta di interiora di pesce-palla cotte sulla brace. E Achille era un brutalone e, a letto, la cosa si concludeva in una mezz'oretta scarsa e svogliata e con scarsi e rudi preliminari.
E, ne converrete, anche i sogni fanno spesso cilecca e sono strambi e bizzarri e menzogneri - ne sono prova le troppe battaglie perdute di condottieri a cui un sogno aveva predetto la disfatta dell'armata nemica.
E la verità è che la vita non è sogno e 'una vita da sogno' ce la sogniamo solo di notte e sfuma nelle nebbie mattutine col profumo del caffè, ma chissà se la vivremmo di giorno con tutte le buffe varianti e le occulte simbologie che ci rimanda l'inconscio.
Meglio, molto meglio, incontrare l'uomo e la donna delle approssimazioni e degli aggiustamenti progressivi e delle rivelazioni ' a posteriori': di tenerezze e allegrie che 'neanche ce la sognavamo' e bella/o dentro oltre che fuori e con negli occhi il fiore di un amore sognato, si, ma da condividere qui e ora 'nella buona e nella cattiva sorte' ; e i sogni e le iperboli oniriche lasciamoli agli indovini e agli azzardi degli psicanalisti, - che per una che ne imbroccano vivono di rendita il resto dei loro giorni e hanno postuma fama di studiosi e scienziati.
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Quando c'era lui, cari voi...

Post n°2134 pubblicato il 26 Giugno 2022 da fedechiara
 

Migranti avvisati mezzo salvati.  - 26 giugno 2018
Quando si dice 'fake new'. La Fornero (si, proprio lei), intervistata, afferma che: '...non si può continuare ad alimentare la paura, la rabbia e il risentimento.' Ed è espressione riferita all'operato dell'asso pigliatutto Salvini Matteo, in arte attivissimo ministro dell'interno della repubblica e bestia nera delle o.n.g taxi del mare.
E, in realtà, a me pare che Salvini alimenti nel paese un entusiasmo sfrenato e liberatorio – che si traduce in una valanga di voti a favore del suo partito e perfino dalle roccaforti del partito democratico in Toscana e in Umbria gli viene un plauso insospettato e che asfalta i soavissimi maggiorenti di quel partito che non sanno più a che santo votarsi e quale linea politica proporre al 2,5 per cento di affiliati e votanti che ancora gli residuano in saccoccia.
Di nuovo una accoglienza senza limiti e confini, appoggiandosi a Bergoglio e alla sua curia romana – che anch'essa ha abbassato i toni, dopo il varo del governo giallo-verde, e sostiene una accoglienza accademica, di maniera, magari legale e ben gestita da quelli di Sant'Egidio, che selezionano fior da fiore dei profughi direttamente in loco e ce li portano qui in aereo belli e pronti per la cittadinanza? Non sembra che una tale linea politica riproposta senza correzioni farà risalire la china al futuro partito democratico in via di scissione ed ennesima ricostituzione – secondo la grande tradizione storica sinistra dell'atomismo sfrenato applicato alla politica.
Ma va segnalato, in tanto clamore di fake news forneriane e partiti che si sfasciano a causa delle loro folli politiche immigratorie, il fatto che è cambiata radicalmente la narrazione – e, forse, chissà, anche sulle coste libiche e nelle retrovie africane, nei luoghi di detenzione dove gli scafisti stipano i 'migranti', stanno arrivando le clamorose notizie dei taxi del mare che vagano in mare aperto senza più porti dove scaricare la loro merce.
E si spera che tali notizie avvilenti dissuadano qualche decina di migliaia di coloro dal mettersi in viaggio perché l'Europa è a numero e frontiere chiuse e il grimaldello della pietà indebita che alimentava i barconi e i naufragi e gli annegamenti non funziona più.
Migranti avvisati mezzo salvati.
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Quella gran botta del 'leave'...

Post n°2133 pubblicato il 26 Giugno 2022 da fedechiara
 

In questo mondo di pazzi (e ladri di democrazia) 26 giugno 2016

Dovete immaginare una grande sala di riunione dove stanno tutti insieme, i sofferenti delle più varie patologie psichiche, così come ce l'hanno rappresentata i migliori film sulla sofferenza psichica – dall'amatissimo: 'Qualcuno volo sul nido del cuculo' per arrivare al Virzi de: 'Pazze di gioia'.
Immaginate tutti quei pazzi/e (diversamente normali, se il sostantivo vi disturba) che, in preda a una frenesia nuova e a un picco di isteria collettiva si corrono incontro e pronunciano frasi smozzicate con piglio affannoso e drammatico di cui appena intuiamo il senso:
'Non ce lo dovevano fare!' 'No, no non dovevano!!' 'Non potevano farlo, non ne avevano il diritto!' Eppure l'hanno fatto e siamo noi a pagare!!'
Ecco, adesso, con lenta ripresa dall'alto, allargate il grandangolo sui grattacieli di Londra a volo d'uccello, ma poi entrate a razzo dentro le singole case e gli uffici dove l'isteria collettiva prende forma di attività sui 'social' - come si dice oggi - e si raccolgono in poche ore migliaia di firme per indire un nuovo referendum che, secondo la limpida visione che hanno della democrazia quei sofferenti da batosta elettorale (gravissima sindrome isterica, praticamente incurabile), dovrebbe blindare una nuova maggioranza al 60 per cento di si e un minimo del 75 per cento di affluenti alle urne e votanti. Che è quanto dire aboliamo l'istituto del referendum perché 'siamo incazzati duri e questo risultato non lo vogliamo accettare' (il tormentone gridato alle finestre de: 'Quinto potere').
'Democrazia vo' cercando ch'è si cara al mio core'.
E,se avessero vinto loro, i 'remainisti', naturalmente l'istituto referendario così come è ora sarebbe stato un luminoso esempio di democrazia popolare e i rognosi 'populisti' che avessero protestato i brogli li avrebbero additati quali maledetti fascisti incapaci di accettare i limpidi verdetti della democrazia diretta.
E, con il parlamento di Westminster a maggioranza filo-Europa, c'è da aspettarsi che tutto questo frenetico agitarsi di quei sofferenti e isterici trovi sponda di proposte di legge che ne accolgano la sostanza malata e limiti l'espressione del dissenso popolare solo ai pesticidi che uccidono le api e alla caccia alla volpe con l'uso dei cani – che normalmente vanno diserti sotto al 25 per cento di affluenti.
Benvenuti in questo mondo di pazzi e ladri di democrazia che si spacciano per nuovi legislatori e ci rappresentano una democrazia blindata futura dove si voterà solo a favore di quel che vuole il governo in carica (vedi ottobre e Renzi) e, forse, chissà, riapriranno i manicomi - con gli elettrochoc e le camicie di forza per i maledetti dissidenti del 'leave': quei pensionati dell'Inghilterra profonda che 'rubano il futuro ai giovani' (sic) – come si è letto, ahinoi, sui 'social' degli isterici che non sanno darsi pace e accettare la volontà del popolo espressa a larga maggioranza - e battono forte le teste contro i muri e non vogliono prendere le pillole del 'tavor' che gli infermieri dovrebbero cacciar loro in gola a forza perché non si facciano altro male, poverini.

 
 
 

Inizio e fine.

Post n°2132 pubblicato il 25 Giugno 2022 da fedechiara
 

 
A giudicare dalle prime pagine dei giornali la grande avventura politica del Di Maio folgorato sulla poltrona della Farnesina e rimastovi penosamente attaccato con tanto di giuramento atlantista - e pubblico, comicissimo rinnegamento delle sue precedenti posizioni in proposito - ha tenuto banco per un giorno.
Un intero giorno di gloria mediatica per la schiera dei fuoriusciti che gli fanno corona, ma già oggi due di loro ci hanno ripensato e sono tornati all'ovile di Conte, il buon pastore.
Cinque stelle di avvilimento e belati.
E se dobbiamo giudicare dal trafiletto in cui Letta dice mellifluo che è prematura una sua prossima giravolta dentro il pd (del Di Maio) a doppio carpiato e rapido avvitamento a sinistra ci viene in mente quella frase di un tale di ben altra levatura morale: 'La mia fine è il mio inizio.'
Per il Di Maio coniugata all'incontrario:
'Il mio inizio è la mia fine.' Insieme per un futuro gramo.
Di Maio chi?
REPUBBLICA.IT
Letta: "Di Maio nel Pd? Prematuro. Intanto continuo a parlare con tutti"
Quando Di Maio diceva: “Molli il partito? Dimettiti”

 
 
 
 
 

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