Creato da Neracattiva il 26/12/2006 |
STORM
Post n°54 pubblicato il 13 Gennaio 2010 da Neracattiva
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Post n°52 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da Neracattiva
Il 2010 è arrivato quasi forzatamente. Non lo volevo. Non mi interessava nulla veramente! Stavo così bene nel mio bel dicembre caldo/fresco. Invece nulla. Negli ultimi giorni dell'anno, ogni qual volta mi sono trovata in qualche luogo, anche per strada o dentro i negozi, a sentire parlare di festeggiamenti e botti di capodanno non mi si è accesa nessuna lampadina. Assoluta indifferenza. Ma che cosa me ne frega di capodanno? E' tutta la vita che festeggio 'quasi' per forza. Lo so che può essere una buona occasione per vedere qualche...ehm...amico? Cosa sono animali rari? Però sto giro proprio, non mi andava. Ho cercato qualche località su internet dove ho pensato e immaginato di rintanarmi isolatamente per sfuggire alle bottigliate in testa ma...non c'è stato niente da fare! Ovunque tutto era pensato per festeggiare il capodanno! Prezzi alle stelle. Umore sotto i piedi!! Che sfiga. E poi non so se avete notato. Dal 2000 al 2010? Quanti anni sono passati? Dieci? Non è cambiato nulla. Proprio nulla. Si festeggia sempre allo stesso modo. In piazza. A casa seduti a cena. A casa propria o a casa di qualcuno che ha voglia di lavare i piatti il primo dell'anno. Eh si perchè chi non lava i piatti il primo dell'anno...non li lava per tutto l'anno. Serate in discoteca? Bleah....amplificazione della noia!! Però mi sono divertita tantissimo nei giorni seguenti a sentire che per esempio nella mia città il capodanno è stato un vero e proprio fiasco! Alex Britti ha cominciato il concerto alle undici e venti in una piazza semi annoiata/semi gremita/semi ubriaca/semi permettete e semi lasci non vale! Come ho goduto. Nessun conto alla rovescia. Nessuno ha detto a nessuno che era passato/ o stava arrivando/ o era già arrivato il 2010!!! che ridere. I miei colleghi di ufficio che erano presenti, volevano denunciare il giorno dopo. Anzi no, volevano proprio utilizzare la piazza per fare subito una protesta in diretta. Fischi/insulti/ruttini....come mi sono divertita! La cosa bella è che proprio il giorno dopo o dopo due, il giornale virtuale della mia città intitolava così: 'Alghero batte tutti i record dei capodanni in Sardegna'..eh si....il record della schifezza che, mi hanno detto, c'era per terra nelle vie della città dopo aver 'brindato'....non è cambiato nulla sopratutto in questo. Ah...capodanno! E' stato bello divertirsi il giorno dopo. Ma anche scoprire che non mi sono persa niente non mi è stato poi del tutto confortante. A parte un po' la risatina neracattiva/sarcastica/infantile non c'è stato null'altro. Ah per non parlare poi dei messaggini che ho ricevuto sul mio telefonino fra Natale e Capodanno che poi si riveleranno tutti perfidi avvicinamenti per mandare quelli della Befana....ma di questo...ne parlerò un'altra volta...ora non ne ho più voglia. |
Post n°50 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da Neracattiva
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Post n°48 pubblicato il 30 Agosto 2008 da Neracattiva
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Post n°47 pubblicato il 02 Luglio 2008 da Neracattiva
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Post n°45 pubblicato il 06 Dicembre 2007 da Neracattiva
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Post n°43 pubblicato il 27 Novembre 2007 da Neracattiva
Life is bigger |
Post n°42 pubblicato il 12 Novembre 2007 da Neracattiva
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Post n°40 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da Neracattiva
Se il tuo istruttore ti dice che non potrai mai essere un arbitro di Baseball, non disperare; sei sulla buona strada per diventare il miglior arbitro che lui abbia mai istruito. Dal 1989 al 1992 ho giocato a softball. Il primo anno ho giocato da esterno destro e gli altri due anni da prima base. Ero un buon battitore, così diceva il coach. Sapevo smorzare benissimo la palla. La mettevo a terra dove volevo. Non ero un battitore di profondità. Venivo usata quasi sempre per il sacrificio. Il mio destino era spesso out in prima. Ma i corridori con me avanzavano. Se poi ci riesci, mi diceva sempre il manager, e corri più veloce che puoi, magari arrivi salva. Mi allenavo tutti i giorni perché questo mi accadesse. Per me correre veloce era l’unica strada per arrivare a quel sacchetto sana e salva! Oggi da arbitro ho grande rispetto dei sacrificatori! Ci si ricorda spesso e solo di chi fa fuori campo! Una vita nell’ombra! Certo non sono mai stata come Rebecca Iaccino! Lei si che è ha trasformato tante volte un sacrificio in salvo. Quest’anno non ho arbitrato Nuoro- Forlì. Ha giocato senza il suo nome scritto sulla maglia! Forse per rispetto verso la sua ex squadra. Ho desiderato di essere arbitro di base al posto di Francesco e Marcello a giudicare sui suoi arrivi in prima! Io desiderare di essere in base? Siamo sicuri? Sto scrivendo questo? Follia! In quell’occasione infatti ero fuori dalla rete. All’ombra appunto! È capitato poche volte in cui mi abbia detto..ok Anto, sei libera. Batti dove vuoi! Una volta ho fatto una battuta da due basi. Ho spazzolato il terza base con una bella legnata. Quando sono arrivata sul sacchetto di seconda non ci credevo. Il cuore mi batteva a mille! Un’ emozione troppo grande. Poi però, il battitore successivo che doveva fare il mio lavoro, cioè sacrificarsi, ha fallito. Non sono mai arrivata in terza. In cuor mio sospetto ancora che il manager ce l’avesse con me per quel casuale ordine dei battitori! La mia vita in campo era da osservatrice piuttosto che da giocatrice vera e propria. Il coach mi chiedeva spesso di fare ciò che diceva più che guardare imbambolata il gioco e il suo svolgimento. Nel 1993 telefonò al capo degli arbitri sardi e gli disse …..venite a prenderla! Sono stata subito sbattuta in campo ad arbitrare partite su partite. Una dietro l’altra e non capivo perché su quei campi infiniti la palla era piccola e sotto la pedana c’era un monte! Il lanciatore si chiamava Giulio e non Daniela! I sacrificatori erano sempre salvi! Come mai tutto era così lento? Finito quel primo campionato da arbitro tornai dal mio allenatore. Era una bellissima giornata di sole ma faceva un freddo cane. Me lo ricordo eccome! Nello spogliatoio del campo di Alghero lui scriveva cose sue seduto all’unica scrivania. Ho scelto una sedia comoda e mi sono messa vicino a lui. Mento in mezzo alle mani. Ero stanca ma non di arbitrare. Mi mancava qualcosa! -Il capo degli arbitri mi ha detto che non diventerò mai un arbitro di baseball. Perché mi hai mandato a fare questa cosa? -Ti piace arbitrare? -Moltissimo! -E allora? Che differenza fa la palla piccola o la palla grande? (lui faceva sia baseball che softball) -Mi prendono in giro. Mi insultano. Mi manca la mia base, Daniela non mi parla più e Francesca quando mi saluta sta bene attenta che non la veda nessuno! (le mie compagne di squadra!) -Ti ho vista ti ho vista! Lascialo perdere il capo degli arbitri se lui ti dice che non sarai mai un arbitro di baseball sei sulla buona strada per diventare il miglior arbitro di baseball che lui abbia mai visto! Ho arbitrato la mia prima partita di softball dopo tre anni. E da allora ho fatto sia l’uno che l’altro fino a quattro anni fa! Quel capo degli arbitri adesso non c’è più. E oggi nessuno mi chiede di fare baseball. Il mio manager non era una cima in fatto di baseball e softball. Però è stato lui a fare quella telefonata! Io non sono certo l’arbitro migliore. Ma sono ancora qui su quella buona strada! Non basta chiedere a chiunque. Sono spesso i tecnici quelli che incontrano gli arbitri nel loro cammino. Devono solo imparare a riconoscerli. Per diventare arbitro occorrono due cose: un atleta con un sogno e un istruttore che ti aiuti a realizzarlo!
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Post n°39 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da Neracattiva
Life is now…!
Essì la vita sarebbe adesso se non fosse per questo grigiore fuori dalle finestre che mi riporta indietro nel tempo a qualche mese fa. Prima del campionato. Prima che i miei sogni di arbitro si avverassero con tanta incredibile concretezza! Ritorno indietro nel tempo per scrivere ancora due righe e dopo di che l’inevitabile letargo ci divorerà tutti. Per chi ha voglia e tempo. Due bellissimi giorni ho trascorso al Jolly Hotel di Castenaso a Bologna.
Questa è la mia prima Umpire Convention! Il post game di una gara arbitrata al fianco di grandi campioni! Per una provinciale come me, vedere tanti arbitri nello stesso momento e averli tutti a portata di mano, arbitri fra i più bravi e famosi al mondo, è stato davvero come volare. È stato come volare vedere finalmente in carne ed ossa arbitri che ormai da troppo tempo vivono impolverati appesi alle ante del mio armadio. Tre cose buone dell’Hotel: 1- L’ascensore. È qui che ho conosciuto i più grandi arbitri del mondo. Dentro questa macchina infernale che non ti diceva mai con precisione a quale piano eri, mi divertivo in segreto a leggere i cartellini MACRON sui quali erano scritti i nomi degli arbitri che salivano e scendevano mentre salivo e scendevo io! Una volta ho letto Marco Screti. Wow ….e io gli volevo dire…sono la Fiori, sono la Fiori, sono la Fiori! Ma poi non ho detto nulla. Perché doveva interessargli? Nessuno leggeva il mio cartellino Macron! 2- I cioccolatini. Quelli buonissimi sui comodini delle camere da letto. Ho tentato perfino di trafugare quelli della stanza di Romolo. Ma non ci sono riuscita. Ero guardata a vista. Ne era ghiotto pure lui! 3- La frutta del ristorante! Detestando tutto il resto, mi sono rassegnata a vedere Romolo Carlo e Martino ingurgitare tutto quel cibo ricoperto di pesantissime salse le più innominabili, mai viste. E rispettando, in religioso silenzio, la più blasonata tradizione culinaria Bolognese, ho mangiato solo frutta. Al secondo giorno di pasti ricoperti da salsine colorate Carlo mi ha detto…Anto cosa vorresti mangiare…! E io non vedevo l’ora di gridare al mondo…. UNA BISTECCA!!!! Mai arrivata! Sono approdata per la prima volta ad una Umpire Convention perché il programma prevedeva fra le altre cose LA TENUTA…CORRETTA PULITA ORDINATA DEL …LINE- UP Mitico argomento. Come potevo mancare. Ho dovuto aspettare la domenica a dire il vero. Ma alla fine ho seguito con profondissima attenzione. Conservo tutti gli argomenti di queste lezioni e ringrazio tutte quelle persone che con santa pazienza ci hanno fatto pervenire i CD così sapientemente montati. Debbo dire che i relatori sono stati tutti e tre fantastici. Forse fra i tre, e non me ne voglia lo spero, F. C. è stato quello più soporifero di tutti! Già da tempo pensavo nella mia testa che parlare dell’assegnazione delle basi era un argomento di regolamento infinitamente noioso. Oggi. Lo penso ancora! Mi sono divertita moltissimo invece ad osservare le interminabili abbondanti pause….fra una lezione e l’altra, cinque minuti qua e cinque minuti di la per una sigaretta, un succo al pompelmo o una tartina al caviale! Irrinunciabili momenti di relax. È vero. Freschi momenti di piacere direbbe una pubblicità. Può arrivare una pausa nel momento più intenso di una lezione? È come interrompere un orgasmo per andare a farti una birra! Una pausa ogni mezz’ora. Meglio della sequenza mixata su RDS. Insomma avete capito. Prima che l'Istruttore potesse dire PAUSA ci eravamo già dentro con la bocca piena di manicaretti. Ho capito siamo arbitri. Siamo abituati al cambio. Il nostro sport ci ha fatti così! Beati noi! Vi voglio bene siete i miei miti. Sono stata bene con tutti gli arbitri di baseball. Personalmente non mi sento una separata in casa e il baseball mi piace tantissimo. Non parlerò della borsa Macron ne del suo contenuto. Se ne è detto tanto. Per me la divisa è la divisa. Il CNA mi chiedesse di andare in campo con le calze a rete e i tacchi a spillo io ci andrei! Farei del mio meglio per tentare di portarli bene! Vorrei raccontarvi tante tante tante tante altre cose che mi sono successe quest’anno. Ricordi di particolari curiosi vissuti sul campo e di momenti fermati nel tempo come lo scatto di una macchina fotografica. Tutto catalogato e custodito dentro la mia mente.Tutto è cominciato qui al Jolly Hotel. Quando pensavo che non ce l’avrei mai fatta! |
POESIE
LETTERE DAL CARCERE A MUNEVVER
(Prigione di Bursa, Anatolia)
1942
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto.
hikmet
POESIE
1948
In questa notte d'autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa dalla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini
hikmet