Creato da NeroPioggia1981 il 10/08/2005
Il Blog:finalmente uno spazio in cui poter parlare di sè.Nella vita reale è diventato difficile,tutti vogliono farlo e nessuno ci riesce,tante bocche aperte=poche orecchie attente.Qui si cambiano gli equilibri.Lo spero.

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Ripenso a taxi driver...

Post n°11 pubblicato il 18 Agosto 2005 da NeroPioggia1981
Foto di NeroPioggia1981

Ripenso spesso a quel film. Lo ho rivisto ultimamente. E' un film che ti entra nelle ossa, uno di quelli di cui poi ti ricordi le frasi a mesi e anni di distanza, e le citi sempre, magari anche a sproposito. Il monologo che mi ha colpito di più non è il più famoso "ce l'hai con me?", ma quello sulla solitudine.

De Niro-Travis nel suo taxi, di notte, mentre vede sullo schermo-vetro della macchina immagini di infinito degrado, parla della sua vita, parla della sua unica e fedele compagna Solitudine.

In fondo penso che succeda a tutti. Voglio dire, il sentirsi soli. Anche per quanto mi riguarda è un sentimento che mi ha accompagnato spesso. Nonostante non sia solo, in definitiva, la tendenza al piangersi addosso è insita in me. E così, bastano due giorni di telefono muto e già mi sento abbandonato. E non è una sensazione piacevole, pwerchè questo porta a chiedermi come mai, cosa mai posso aver fatto se le persone che ho visto solo una settimana fa non si fanno sentire. E poi, penso, potrei chiamare io. E se poi disturbassi? Meglio stare qui ed aspettare. La telefonata catartica arriverà, ne sono certo. E arriverà anche la sensazione di ansia al mio interlocutore, ansia non dichiarata apertamente , ma ansia che segue la legge di Fick sulla diffusione, e anche se taciuta viene percepita.

A volte, quando mi ingarbuglio in queste situazioni, mi chiedo se la mente labirintica sia una mia prerogativa oppure se esistano altri alieni come me sul pianeta terra. Poi ci rifletto a fondo e giungo alla conclusione che addirittura ci sarà qualcuno in condizioni peggiori. Diturbi bipolari, ansie depressive, tutto il corollario di malattie mentali nascono solo dal porsi domande in continuazione, su tutto. Una certa percentuale di questa sarano perfettamente inutili. Il tuo cervello lavora per nulla. Si logora. E sfocia nella pazzia.

Fermati Pietro, dunque! Rifletti meno, a volte, così mi dicono tutti, soprattutto le ragazze che angustio con i miei problemi, e con le quali mi rendo conto di essere insopportabile (e me ne scuso), ma non so proprio limitarmi.

Grazie a Dio c'è lo sport. Vado a correre e analizzo tutto dall'alto, distaccato. E allora mi tranquillizzo.

Buona giornata a tutti.

 
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