Nerone

Prodi è stato chiaro. Dopo la crisi, generata dalla sconfitta della maggioranza in Parlamento sul voto in politica estera, il Governo baserà il proprio lavoro su dodici punti specifici. Il perfezionamento dei di.co non rientra tra questi.

Ieri su "il Giornale del lunedì" Paolo Guzzanti ha espresso le sue considerazioni, le quali possono aiutarci a capire qualcosa di più: "[...]diversi anni fa lanciai una serie di articoli sinceri e provocatori a favore della dignità degli omosessuali, anzi della dignità di ogni aspetto della dignità umana, fra cui quella omosessuale. Dico subito che per la stessa ragione penso che sia un errore gravissimo quello di chiamare « matrimonio »[...] l'unione di due omosessuali, maschi o femmine,[...]in tutte le epoche i matrimoni sono quelli che permettono la fecondazione, nascita e cura della prole […].Difendere e pretendere che sia difesa la propria identità, è un diritto civile." Guzzanti conclude scrivendo "...ma non è giusto, non è buono e non può essere legale chiamarli matrimoni ed aprire alle unioni gay la prospettiva dell'adozione, perché qualsiasi bambino ha diritto ad avere due genitori, uno con una identità e un comportamento maschile […]e uno femminile, perché con quelle identità dovrà lavorare per costruire la propria identità".
        

A mio modesto parere i di.co per le coppie eterosessuali sono una “presa per i fondelli”.
         Non sono altro che un raggiro del matrimonio civile, una rinuncia alle responsabilità coniugali che il matrimonio comporta.
         Come, giustamente sottolinea anche Guzzanti, il matrimonio, quindi la famiglia come la abbiamo concepita fino ad ora, è la prima istituzione della società essendo i genitori i primi modelli per i figli (non escludendo però che esempi negativi possono arrivare anche da coppie etero).

Il problema delle coppie omosessuali è delicato, molto più di quel che si pensi. Il problema legislativo esiste e bisogna risolverlo. Non possiamo fregarcene. Ma non possiamo, neppure, raggirare il concetto di famiglia con i di.co. Molti punti sono già previsti dal codice civile. Si potrebbe anche tollerare il matrimonio civile tra due persone dello stesso sesso, ma poi chi ci dice che il Governo Prodi di turno non soddisfi anche la richiesta di adozione di un bambino da parte di questa nuova istituzione? E' questa la paura più grossa che deriva dall’istituzione dei di.co.

Mauro