CI VEDIAMO DOVE???
Azione giovani si riunisce tutti i giovedì in via Paleocapa 18 a Savona alle h 21.
RACCOLTA FIRME
Azione Giovani sostiene la raccolta firme per richiedere il referendum elettorale
prossimo appuntamento:
Finale giovedì 14 giugno c/o il mercato dalle ore 9
Loano sabato 16 giugno piazza Rocca dalle ore 10
I referendum sulla legge elettorale
1° Quesito
Premio di maggioranza alla lista più votata – Camera
2° Quesito
Premio di maggioranza alla lista più votata – Senato
L'attuale legge
elettorale di Camera e Senato prevede un sistema elettorale
proporzionale con premio di maggioranza. Oggi a beneficiare del
premio di maggioranza possono essere “singole liste” o
“coalizioni di liste”. Il 1° e il 2° quesito (il 1°
per la Camera , il 2° per il Senato) abrogano l'assegnazione del
premio di maggioranza alle coalizioni. Con
i primi due Referendum il premio di maggioranza viene attribuito solo
alla lista singola ( non più alla coalizione di liste) che
abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Restano le norme relative all'indicazione del “capo
della forza politica” e quelle sul programma elettorale. La soglia
di sbarramento viene elevata al 4% alla Camera e all'8% al Senato.
Il sistema elettorale prodotto dai Referendum spinge
verso il bipartitismo con tutela delle minoranze rilevanti. Si
elimina la frammentazione: sulla scheda appare un solo
simbolo, un solo nome, una sola lista per ciascuna aggregazione.
3° Quesito
Abrogazione candidature multiple
Il 3° quesito referendario colpisce un altro
scandalo. Oggi il candidato eletto in più circoscrizioni,
optando per uno dei vari seggi ottenuti, consente ali primi non
eletti di subentrargli.
Nell'attuale legislatura un terzo dei parlamentari è
stato scelto per grazia ricevuta, dopo le elezioni, da chi era già
stato eletto. Con l'approvazione del 3° quesito la facoltà
di candidature multiple viene abrogata sia alla Camera che al Senato.
AREA PERSONALE
TAG
MENU
« Riduciamo la criminalità. | Loano: in 500 alla manif... » |
Come sappiamo tutti, la Regione Liguria ha intenzione di deaziendalizzare l’ospedale Santa Corona per accorpare la struttura alla Asl savonese. Questa operazione dovrebbe consentire alla Regione di risparmiare sei milioni di euro. Sorgono spontanei alcuni dubbi sul riassetto sanitario. Perché se in Regione si vuole risparmiare, si è concessa la possibilità di costruire un ospedale di dimensioni spropositate come quello di Albenga? Questa struttura, nella classificazione Dea (criterio di valutazione dei servizi offerti al paziente) risulta, in provincia di Savona, più in basso (Dea 0) rispetto al San Paolo di Savona (Dea 1) e al Santa Corona di Pietra Ligure (Dea 2 il più alto riconoscimento nella graduatoria dei servizi). Tra le intenzioni della Regione, spicca quella di spostare il reparto maternità dal S. Corona al nuovo ospedale di Alberga e si teme che, iniziando dalla maternità o da un altro reparto, il Santa Corona possa ridursi a mero Pronto Soccorso (anche se potenziato), a favore, principalmente, del S. Paolo, che non ha mai goduto di grandi servizi, come dimostra il livello Dea. Quindi riassumendo, l'ospedale di Albenga sarà una grande struttura con all'interno il “deserto” dei servizi per molti anni, in quanto un ospedale non può attrezzarsi di ottimi macchinari e assumere personale qualificato in poco tempo e diventare una struttura eccellente come è oggi il S. Corona. I cittadini di una “bella fetta” di territorio ponentino., di conseguenza, subiranno la mancanza dei servizi che, invece, sono già presenti a Pietra Ligure. Non bisogna dimenticare che il S. Corona, nell’ambito della sanità ligure è un’istituzione storica, cosa che, forse, non rientra nei pensieri di chi amministra a sinistra e che non ha nessuna intenzione di sforzarsi ad incentivare la buona conduzione degli ospedali. E poi ci chiediamo perché in Lombardia le aziende ospedaliere funzionano meglio. Mauro |
LINK
http://www.youtube.com/watch?v=GnLzCFwM9Ew
I MIEI BLOG AMICI
LINK UTILI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.