CI VEDIAMO DOVE???
Azione giovani si riunisce tutti i giovedì in via Paleocapa 18 a Savona alle h 21.
RACCOLTA FIRME
Azione Giovani sostiene la raccolta firme per richiedere il referendum elettorale
prossimo appuntamento:
Finale giovedì 14 giugno c/o il mercato dalle ore 9
Loano sabato 16 giugno piazza Rocca dalle ore 10
I referendum sulla legge elettorale
1° Quesito
Premio di maggioranza alla lista più votata – Camera
2° Quesito
Premio di maggioranza alla lista più votata – Senato
L'attuale legge
elettorale di Camera e Senato prevede un sistema elettorale
proporzionale con premio di maggioranza. Oggi a beneficiare del
premio di maggioranza possono essere “singole liste” o
“coalizioni di liste”. Il 1° e il 2° quesito (il 1°
per la Camera , il 2° per il Senato) abrogano l'assegnazione del
premio di maggioranza alle coalizioni. Con
i primi due Referendum il premio di maggioranza viene attribuito solo
alla lista singola ( non più alla coalizione di liste) che
abbia ottenuto il maggior numero di seggi.
Restano le norme relative all'indicazione del “capo
della forza politica” e quelle sul programma elettorale. La soglia
di sbarramento viene elevata al 4% alla Camera e all'8% al Senato.
Il sistema elettorale prodotto dai Referendum spinge
verso il bipartitismo con tutela delle minoranze rilevanti. Si
elimina la frammentazione: sulla scheda appare un solo
simbolo, un solo nome, una sola lista per ciascuna aggregazione.
3° Quesito
Abrogazione candidature multiple
Il 3° quesito referendario colpisce un altro
scandalo. Oggi il candidato eletto in più circoscrizioni,
optando per uno dei vari seggi ottenuti, consente ali primi non
eletti di subentrargli.
Nell'attuale legislatura un terzo dei parlamentari è
stato scelto per grazia ricevuta, dopo le elezioni, da chi era già
stato eletto. Con l'approvazione del 3° quesito la facoltà
di candidature multiple viene abrogata sia alla Camera che al Senato.
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« 300 | Messaggio #25 » |
"Andrò a rendere omaggio agli italiani vittime dei gulag staliniani".
Queste le parole di Piero Fassino, segretario dei Ds ed ex iscritto al Pci, che, per il 29 giugno, ha fissato il giorno per la partenza alla volta di San Pietroburgo per poi raggiungere Levashovo, uno dei gulag, ovvero uno dei i campi di concentramento sovietici, in cui avvenivano le fucilazioni.
Le ricerche storiografiche, effettuate dopo l'apertura dei dossier avvenuta nel '92, stanno facendo emergere tutti gli orrori compiuti nei gulag.
Il Partito comunista italiano cercò fin quando fu possibile di nascondere la realtà. Rivelare cosa era successo agli Italiani sarebbe stato imbarazzante, come ammettere la complicità dei capi comunisti nella tragedia di centinaia di uomini.
Secondo le stime degli studiosi, furono circa mille gli Italiani che, fuggiti dall'Italia fascista per correre incontro al “paradiso comunista”, patirono la repressione staliniana. Secondo fonti alternative, derivanti dalle voci che si sono tramandate negli anni, forse furono anche più numerosi.
Quel che resta incredibile è il velo, anzi una vera e propria cortina di silenzio finora impenetrabile, che il Pci è riuscito a stendere sulla propria storia.
Come la visita di Fini a Gerusalemme e la conseguente dichiarazione che le leggi razziali furono il "male assoluto" furono una svolta per la destra, quella di Fassino dovrebbe essere un punto di svolta per la sinistra italiana.
Ovviamente non parlo della sinistra politica, alla quale, a mio parere, non importa un fico secco delle intenzioni di Fassino, ma di quella sinistra, che ha sempre criminalizzato il fascismo, la destra e i suoi militanti come il male assoluto, come assassini, come delinquenti. Forse è finalmente giunto il momento di vietare, al pari del fascio romano o delle croci celtiche, l'esibizione di simboli o bandiere riportanti la falce e il martello stellati, simbolo di un paese governato dal regime comunista e cancellare una volta per tutte l'aggettivo comunista dal nome dei partiti.
Mauro Greco
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