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« Rockefeller, Ford e gli ...Mamma li Turchi ! »

Siamo tutti padri e madri di Hueda !

Post n°55 pubblicato il 04 Aprile 2015 da Herebus

 

In questi ultimi giorni, tra il consueto, inebetito,narcotizzato disinteresse che ormai accompagna il nostro reagire alle sempre più tristi notizie che ci giungono da tutto il mondo è capitata una foto. Una foto, diceva Robert Luddllum, vale più di mille parole e mille e mille ancora sono le parole ed i sentimenti che mi sono nati in testa e nel cuore quando l'ho vista. La foto ritrae una bambina paffutella, dai capelli biondi a caschetto ed ilviso che vorrebbe sorridere ma non può. Allora guardi meglio l'immagine e vedi che la povera creatura è sporca di terra in volto e dovunque e veste un vecchio maglione liso e che ne avrà viste piùdi lei. Poi vedi che Hudea, questo il suo nome, ha le braccine alzate sopra la testa in segno di resa. Gli occhi tornano velocemente altitolo dell'articolo e si legge, con perfetta, crudele ironia : “In un campo profughi in Siria una bambina scambia la macchina fotografica per un'arma e si arrende al fotografo”. Per un istante infinitesimo ma pur sempre troppo lungo, l'angolo della bocca di noi panciuti europei si alza per accennare un sorriso ma poi lo sguardo torna alla foto e qualcosa ci muore dentro : gli occhi di Hudea sono realmente terrorizzati, la sua paura è vera, è paura di non rivedere più la sua mamma domani, è paura che di notte qualcuno la ghermisca e spenga la vita sul suo volto. Il titolista avrà sicuramente trovato la cosa esilarante, beato lui, ma io credo che la paura della bambina non si sarà placata un granchè a scoprire che la sua ultima pipì sotto se l'è fatta per una Canon e non per un Kalashnikov, tanto la Canon presto se n'è andata e il secco rumore degli AK-47 è sempre lì, sempre più vicino. Io sono un padre ed ho una figlia che ha circa l'età di Hudea e, se Dio ci assiste, la vedrò crescere giorno dopo giorno ma Hudea, ho scoperto oggi, è finita insieme agli altri profughi del suo campo, nel territorio sotto il comando dell'IS e dei suoi terroristi. Non so dirvi,sinceramente, se ho provato più compassione, per lei, o più rabbia per noi ridicoli Occidentali. Nessuno ha detto niente, nessuno sa niente, nessuno dice niente e, soprattutto, nessuno fa niente !L'Europa, il mondo, si sono scandalizzati ed indignati per quanto è successo a Parigi a Charlie Hebdo e la Francia ha mobilitato 88.000, dico ottantottomila uomini sul suo territorio per aver ragione di due terroristi tanto idioti quanto feroci. Tutti a volersi bene, a stringersi gli uni con gli altri, il megamassone in prima fila a fare il gesto massonico davanti alle telecamere tanto per chiarire chi comanda, e tutti a spasso per Parigi a dire basta. Ma basta a che ? Basta a chi ? A cosa ? Qualcuno di questi tromboni paludati si è preoccupato di dire a Hudea che “ Basta, piccola. Ci siamo qua noi e nessuno ti farà più del male !” ? No di certo ! Il risultato di tutto questo volersi bene è stato un innalzamento del livello di allarme in Europa, nuove leggi liberticide ma necessarie(?) e una squadra navale della Marine Nationale completa di portaerei e sottomarini nucleari schierata nel Golfo a proteggere gli interessi  della Francia e della Total.

Allora perchè non ci diciamo tutti padri e madri di Hudea ? Perchè non siamo in strada a manifestare per lei ? E per la sua mamma ? E per tutti quelli che sono nelle sue condizioni e dei quali a nessuno frega niente ?

Gli Stati Uniti dispongono della tecnologia e dei mezzi necessari e sufficienti a far terminare questo assurdo conflitto in una settimana, gli stessi ideali di Libertà e Giustizia che hanno spinto gli USA ed i loro Alleati ad esportare la democrazia in Afghanistan ed Iraq dovrebbero spingerli ora a pacificare la Siria e sbattere Assad in un'Aula di Tribunale dell'Aja per crimini control'Umanità. Ma questo non succederà mai perchè Assad fa troppo comodo lì dov'è per scatenare un conflitto sempre più ampio  in tutto lo scacchiere del Medio Oriente e del Mediterraneo in modo da tenere sotto scacco la Russia dell'irriconoscente e disobbediente Putin e ridurre il peso dell'Europa ad ancor meno della nullità che è adesso, con buona pace della Mogherini che invece crede di contare qualcosa. Potremo continuare parlando di come gli USA del Premio Nobel per la Pace Barack Obama usino la crisi Siriana, le tensioni nel Golfo e le loro riserve strategiche di petrolio per tenere basso il prezzo del barile e devastare le economie della Russia e dell'UE, potremo parlare dell'attacco frontale che la Massoneria interazionale sta portando all'istituto della famiglia naturale o del fatto che 1.050 leggi, dal 1945 ad oggi, hanno raso a zero le, ben poche, tutele di libertà e giustizia offerte dalla Costituzione degli StatiUniti ai propri cittadini e il Patriot Act abbia reso il Presidente un Imperatore vero e proprio ma non lo faremo. Noi vogliamo capire come i nostri governanti, le Istituzioni Europee ed Occidentali possano salvare la vita di Hudea e di tutti i suoi fratelli, cristianamente intesi ! A questo articolo possono essere collegatidei commenti visibili a tutti, vi prego di usarli come una specie di Forum per idee, opinioni e suggerimenti.

Nous sommes tous parents d'Hueda !!

Nous sommes tous parentsd'Hueda !!

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Commenti al Post:
occhineriocchineri
occhineriocchineri il 13/07/15 alle 10:42 via WEB
nous sommes tous parents d'Hueda!! quanta tristezza..
 
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INFO


Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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Namibia

 

 

 

ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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