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L'Occhio su Pietro.

Post n°33 pubblicato il 10 Aprile 2014 da Herebus
 

 

L'arrivo al Soglio Pontificio di Jorge Mario Bergoglio ha sollevato, già dal suo primo saluto all'Urbe in qualità di Romano Pontefice, non pochi interrogativi negli osservatori di cose vaticane. Le sue origini di Gesuita, i suoi incontri con la più potente Loggia Massonica Ebraica, il suo aver vissuto defilato e con un profilo bassissimo tanto dal risultare addirittura sconosciuto a molti hanno spinto un gran numero di persone a domandarsi che posizione avrebbe mai preso questo nuovo Papa, gioviale sì ma all'apparenza timido e riservato.

Come abbiamo avuto già modo di vedere in precedenza mai come in questi primi scampoli di XXI° Secolo l'attacco della Massoneria alla Chiesa Cattolica è stato così forte, determinato e di successo. Così la Loggia Vaticana, erede di quei 128 nomi rivelati fin dal 1978 dal povero Mino Pecorelli, ha combattuto la sua battaglia di concquista dall'interno della Chiesa Cattolica principalmente scontrandosi con la forza di un'altra potentissima organizzazione che, soprattutto sotto il Pontificato di Giovanni Paolo II, ha tentato in tutti i modi di arginarla ed espellerla dalla Curia: l'Opus Dei. L'elezione di Benedetto XVI ha ridimensionato se non addirittura neutralizzato la presenza dell'Opera in Curia ma ha anche spalancato le porte ad un terzo e, come abbiamo visto, travolgente attore sulla scena vaticana: la Massoneria Americana, quella legata ai Bush ed agli Skull & Bones. Così, grazie alla neutralizzazione dell'Opus Dei e, soprattutto, alla sua forza ed alla sua potenza derivanti da risorse economiche praticamente illimitate, questa Terza Fazione ha preso presto il sopravvento ed è riuscita ad infiltrare suoi uomini in alcuni dei gangli più vitali della pur rinnovanda Curia di Papa Francesco. Sappiamo che persone chiave di queste organizzazioni sono presenti nello IOR, nella Commissione di Controllo/Rinnovamento sulla Comunicazione Pontificia, insomma un po' dovunque. Certo c'è da dire che Francesco ha mostrato fin da subito determinazione e volontà nel cambiare le cose dietro Porta Angelica ma da una parte non ci si può aspettare che un nuovo Papa, per forte che sia, possa sistemare il magma curiale con un paio di "Motu Propriu", dall'altra fonti interne al Vaticano sostengono che la resistenza al cambiamento della Curia sia tutt'altro da sottovalutare e che questa stessa resistenza sia stata finora anche capace di "dirigere" alcune nomine in posti chiave.

Ma, a quanto pare, il Pontefice continua nella sua politica di rinnovamento, ripulitura e restituzione della Chiesa Cattolica e delle sue Istituzioni al suo mandato di evangelizzazione e amore e la sua determinazione comincia ad impensierire la nuova fazione che pretende di prendere il controllo della Curia e della Chiesa Cattolica: i Massoni Americani, appunto. Francesco comunque non appare curarsi troppo della sua incolumità avendo rinunciato all'auto blindata ed a tutta una serie di procedure di sicurezza che lo avrebbero però tenuto lontano dai fedeli e da chi ha bisogno anche solo di essere accarezzato dal Papa. Egli sa bene che i pericoli alla sua persona non vengono certo da fuori ma è dentro le Mura che deve prestare la massima attenzione e la sua permanenza a Santa Marta, piuttosto che a Palazzo Apostolico, ne è sempre di più la conferma. Ma evidentemente questi gentiluomini cominciano a preoccuparsi, tanto che niente meno che durante la Processione del Venerdì delle Ceneri hanno trovato necessario mandare al Pontefice un chiaro avvertimento che potesse anche essere visto in mondovisione da tutti i Fratelli. Se si scorre, infatti, il video della celebrazione si vedrà che, una volta terminata una prima funzione all'interno di Sant'Anselmo, il corteo papale comincia a sfilare in processione verso la Basilica di Santa Sabina dove sarebbero dovute proseguire le celebrazioni previste appunto per il Venerdì delle Ceneri. La distanza tra le due Basiliche è di circa duecento metri a piedi e, per chi non è romano, esse si trovano in uno dei quartieri più esclusivi e sorvegliati di Roma: l'Aventino. In Piazza Sant'Anselmo, oltre alla Basilica ci sono l'Ambasciata della Repubblica Egiziana presso la Santa Sede e l'ingresso principale e le mura del Sovrano Militare Ordine di Malta, mura che sono considerate Confine di Stato essendo lo S.M.O.M. uno Stato Sovrano esso stesso. Per questo nella Piazza staziona h24 una camionetta dei Carabinieri che, per la sua posizione, vede benissimo anche la strada che conduce a Santa Sabina. In più, nelle immediate vicinanze delle due Basiliche, si trovano un albergo e diversi edifici appartenenti all'Opus Dei, alcune Ambasciate di Paesi Nordici presso la Santa Sede e quella che i romani chiamano benevolmente Fort Apache a causa delle sue vistose opere di protezione e sorveglianza: l'Ambasciata degli Stati Uniti d'America presso la Santa Sede. A neanche cinquecento metri in linea d'aria ci sono poi la FAO e gli Uffici del Comune di Roma, non è quindi difficile immaginarsi come già normalmente quest'area sia costantemente e discretamente sorvegliata dalle forze di polizia italiane e dai servizi di sicurezza di mezzo mondo. Quando poi il Papa compie la Cerimonia del Venerdì delle Ceneri tutta la zona interessata dal Corteo Pontificio viene chiusa alla circolazione ben due giorni prima, bonificata dagli artificieri, controllata meticolosamente dalla Polizia di Stato e dai Carabinieri in collaborazione con la Gendarmeria Vaticana ed il Comando delle Guardie Svizzere. Come se non bastasse il Comune di Roma provvede a ripulire tutti i muri della zona da scritte, manifesti ed altre imbrattature e la sorveglianza di tutto quest'esercito radunato per l'occasione provvede anche ad evitare che chiunque possa avvicinarsi ai muri lungo il percorso ed imbrattarli nuovamente con scritte o disegni sconvenienti. Torniamo quindi al video della giornata: all'incirca verso il minuto 12.12, quando il Papa si trova con le mura dell'Ambasciata Egiziana alla sua destra si nota chiaramente il Comandante della Gendarmeria Vaticana, e responsabile della scorta pontificia, che allarmandosi chiama uno dei suoi e lo spedisce di corsa lungo il percorso per vedere cosa sia accaduto poco più avanti. Scorriamo ancora il filmato e verso il minuto 14.34 vediamo chiaramente che sullo sportello di metallo di quella che sembra avere tutta l'aria di essere una valvola dell'acqua o del gas si vede un enorme occhio massonico disegnato con una bomboletta spray di colore nero. Davanti all'occhio, per forza di cose, tutto il corteo di sacerdoti, cardinali e dello stesso Papa Francesco sono costretti a sfilare. Io stesso mi sono recato sul posto, ormai smilitarizzato, non appena possibile ed ho potuto constatare come sui bordi del disegno si possano notare benissimo i segni del nastro adesivo che ne manteneva la copertura attaccata allo sportello di metallo, copertura che deve per forza essere stata rimossa poco prima del passaggio di Francesco come probabilmente poco prima dev'essere anche stato disegnato l'occhio. Ora non possiamo fare a meno di domandarci come sia stato possibile che, nonostante l'immenso apparato di sicurezza messo in piedi per l'occasione e le dimensioni non eccessive dell'area più strettamente sorvegliata, qualcuno abbia potuto disegnare l'occhio, nasconderlo dietro un qualche pannello attaccato con il nastro adesivo, rimuovere la copertura poco prima del passaggio del Papa e tutto questo senza che nessuno si accorgesse di niente ! E se invece di un disegno, per quanto sinistro, dietro al pannello ed allo sportello ci fossero stati un telecomando e 100 chili d'esplosivo ? Addio Papa ? Queste domande sono terribili perchè, necessariamente, a meno di non ammettere l'esistenza dell'Uomo Invisibile, implicano il fatto che tra gli sconosciuti "pittori" e le Forze dell'Ordine ci sia stata una sorta di complicità o connivenza o, ancor peggio, un'imperdonabile disattenzione. Per quel che riguarda invece il significato del messaggio che qualcuno ha voluto dare a Papa Francesco ci sono ben pochi dubbi, esso è nella migliore tradizione degli avvisi mafiosi e massonici: "Noi siamo ovunque e possiamo colpirti dove e quando vogliamo. Vedi di darti una regolata !".

Nonostante Sua Santità non abbia apparentemente fatto una piega alla "ricezione" del messaggio, l'evento è purtroppo di una gravità inusitata e non deve in nessun modo essere sottovalutato.


Paolo Gentili

 

 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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