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Flash 13 - Quel che Matteo si dimentica di dirci.

Post n°37 pubblicato il 23 Luglio 2014 da Herebus
 

 

Flash 13 : quel che Matteo si dimentica di dirci.



Qualche settimana fa il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in occasione dell'imminente assunzione della carica di Presidente del Consiglio d'Europa ha letto i recenti dati presentati dall'ISTAT e dall'Eurostat riguardanti l'andamento delle cose in Europa. Eh, sì ho detto proprio l'andamento delle cose poiché mai come in questo periodo di profonda crisi dell'economia finanziaria e di stato pre-morte di quella reale quelli che fino a qualche anno fa ci parevano essere solo sterili ed incomprensibili indici, valori e numeri pressocchè privi di senso, adesso invece misurano molto più praticamente la nostra aspettativa media di vita sostenibile e dignitosa. Fate bene attenzione, questo indice non misura la ricchezza delle nazioni o il PIL procapite per il tale anno e non è neanche paragonabile al BES, che dovrebbe misurare lo stato di sviluppo sostenibile/realizzazione personale presente nei vari Paesi dell'Unione. No, l'indice di cui stiamo parlando misura, per così dire, quanto ancora la nostra rovinosa discesa sia lontana o meno dall'aver toccato il fondo fatto questo che, per quanto negativo in se e per se, rappresenta necessariamente il punto di ri-partenza per qualunque ripresa sociale, umana ed economica, e quanti sacrifici ancora si debbano sopportare prima di ritornare ad un livello di ricchezza e/o ad uno stile di vita propri dell'era pre-crisi.

Ebbene spero che, almeno, sia risultato complicato, difficile e bizantino per il Boy Scout di Gelli riuscire a spiegare agli italiani che hanno un PIL che non cresce, una disoccupazione giovanile e generale spa-ven-to-sa, una produzione industriale che unita al livello dei prezzi intermedi e di quelli al consumo ed unita anche all'inflazione che continua a scendere dipingono il nostro stato con una parola sola : recessione, ebbene, dicevo, spero che sarà almeno risultato difficile a costui spiegare a quei dieci milioni di compatrioti e fratelli che sono scivolati sotto il livello di povertà, ai quali è stata azzerata la speranza per il futuro che è ora di levare in alto i cuori perchè presto, con questa accidenti di riforma del Senato tutti i guai dell'Italia saranno sanati.

"Sarà due volte Natale e festa tutto l'anno !", diceva il ritornello di una bellissima quanto profetica canzone di Lucio Dalla e le parole usate da Super Matteo suonano più o meno nello stesso modo, anche se con niente della grazia e del genio di Dalla. Ma il nostro Presidentissimo si è dimenticato di leggere ed illustrare l'intero pacchetto di dati e rilevazioni compiute da Eurostat sull'Europa del post-crisi. Se si fosse ricordato di farlo avrebbe dovuto dire che, in Italia, se le cose non cambieranno velocemente, prima che si possa tornare ad un livello di ricchezza procapite e di stile di vita pari al 1977 dovremo aspettare il 2023 (!!!) ! Da allora, inoltre, il livello di PIL procapite e quindi il livello di vita generale dell'Unione a 28 rimarrà per un'altra ventina d'anni più basso di circa il 25% del suo corrispettivo negli Stati Uniti. Ora, mentre anche i più liberisti degli economisti mondiali stanno dicendo ai quattro venti, insieme addirittura al Presidente della BCE Mario Draghi, che il problema dell'Italia non è il costo del lavoro ma l'assurdo costo di energia e materie prime ed un sistema bancario bloccato, medievale e che, soprattutto, non tira fuori una lira per far ripartire offerta e domanda interne ci spieghi, Matteo, a che cosa servono le tue riforme ? Perchè non pensi a razionalizzare la legislazione italiana che non funziona non per la magistratura politicizzata ma perche in Italia esistono più leggi che in tutto il mondo messo insieme e nessuno ci capisce niente? Perchè non bastoni le banche invece di reintrodurre l'anatocismo senza dirlo a nessuno ? Matteo ci fai capire come la tua delirante riforma del Senato farà ripartire i consumi per portarci all'appuntamento del 2023 ad un livello di ricchezza ben oltre quello del 1977 !!!!????

Matteo, per l'Amor di Dio, spiegacelo perchè qui non l'ha capito nessuno e mentre noi continuiamo a non capire quello che dici e fai la INDESIT, una delle poche grandi imprese che ci era rimasta, è diventata americana, se l'è comprata la Whirlpool. Chissà se i tuoi turbo-ministri te l'hanno spiegato che vuol dire tutto questo. E chissà se tu l'hai capito.

N.B. : tutto questo patire, nelle sue linee generali, era stato previsto e pianificato nel famigerato Rapporto " I limiti dello Sviluppo." , realizzato e redatto nel 1972 dal Club di Roma per conto del Gruppo Bilderberg. Vi ricordo che l'obiettivo di tutto questo è quello di spostare quanto più possibile verso l'anno 2100 il momento del Picco Petrolifero ed il conseguente declino dell'Impero degli Idrocarburi.


 

 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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