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« Il Lupo è tornato !Le Profezie di San Giova... »

La Tempesta Perfetta.

Post n°45 pubblicato il 14 Gennaio 2015 da Herebus


Chiunque abbia seguito le cronache internazionali di questi giorni non avrà potuto fare a meno di affliggersi per quanto accaduto alla sede del settimanale satirico " Charlie Hebdo " a Parigi e dei fatti, altrettanto folli e sanguinosi che lo hanno preceduto, a Montrouge, e seguito al Supermercato Kosher di Porte de Vincennes e nella tipografia nei pressi di Roissy. Quattro estremisti islamici hanno attaccato e mutilato con 12 morti il maggior settimanale satirico francese che, a guardarlo ed a leggerlo assomiglia al nostro " Vernacoliere " anche se di dimensioni e respiro infinitamente più grandi ma aiuta a comprendere la follia di chi lo ha ferito così vilmente provare ad immaginarsi commandos di estremisti "pisesi" dare l'assalto alla sede livornese del giornale al grido di Pisa è vendicata ! Al solo pensarci viene da ridere quindi immaginatevi che razza di lavaggio del cervello potranno aver subito questi 4 disgraziati : credere che Dio, Allah possa gioire per la morte altrui !

La cosa sulla quale vorrei che rifletteste però è un'altra : il salto di qualità epocale che ha fatto il terrorismo. La parola terrorista significa letteralmente colui che semina il terrore nell'avversario tanto da rendergli insicure e pericolose le comuni attività della vita quotidiana : andare a scuola, al lavoro, fare la spesa, prendere un mezzo pubblico o anche solo camminare per strada. Finora in Europa il terrorismo ha colpito i cosiddetti bersagli sensibili : Istituzioni, sedi di partito, fabbriche, nodi di comunicazione e via dicendo ma anche se queste azioni sono state addirittura molto più sanguinose dei tre giorni francesi, basti pensare alla strage di Bologna del 1980 esse avevano pur sempre lasciato una specie di zona franca alla popolazione inerme : la propria vita quotidiana. Qualche giorno fa a Parigi, invece, questa zona franca è stata cancellata, i terroristi si sono messi improvvisamente a fare il loro lavoro come mai prima avevano fatto e così non è più François Hollande che si deve ritenere minacciato ma è la massaia che scende di sotto a fare la spesa dal panettiere, piuttosto chi porta i figli a scuola o anche solo prende la macchina per andare in ufficio la mattina. Nessuno è più al sicuro, siamo tutti bersagli. É la cuccagna dei terroristi perchè, è un dato di fatto, in tre giorni infernali quattro, dico quattro e non quattromila, persone determinate hanno messo in ginocchio la potente Francia e l'hanno costretta a mobilitare 88.000, (ottantottomila !!!), poliziotti per aver ragione di loro. Se l'efficacia di un'azione si misura con il rapporto costo/risultato potremmo sicuramente dire che al momento abbiamo un parziale di Terroristi 10 : Repubblica Francese 0 ! E' ovvio che nessuno Stato europeo, neanche la Francia, si possa permettere che una situazione del genere si ripeta o vada avanti per molto, le Istituzioni e la società civile collasserebbero presto in un'ingovernabile magma millenaristico con il quale nessuno vuole confrontarsi. Quello che succederà, quindi, sarà che per contrastare questo nuovo tipo di minaccia la Francia e qualche altro Stato europeo decideranno unilateralmente un'escalation della loro presenza militare in Siria e nel Vicino Oriente per realizzare il buon vecchio principio di proiezione della forza militare come sostegno/rafforzamento della propria politica estera riadattando alla propria situazione e condizione i principi del famoso Postulato di Monroe e del Giardino di Casa. Daltronde Total sta perdendo miliardi di Euro con i contratti di quell'area che vanno a farsi friggere e gli interessi economico-politici della Francia risultano sempre più compromessi, fin dai tempi della II Guerra del Golfo.

Poi ci sono i dubbi :


  1. possibile che dei terroristi così ben addestrati comincino la loro azione sbagliando l'indirizzo del bersaglio ?

  2. Su Youtube c'è il video integrale della morte del poliziotto francese a terra, ucciso durante la fuga dei due, che già avevano ucciso 12 persone; il poliziotto, guarda caso un arabo, implora il killer di non ucciderlo e questo, per tutta risposta gli spara a bruciapelo con un AK-47, un'arma da guerra : e il sangue dov'è ? Se gli ha sparato in testa con un calibro 7,62 perchè il cranio non è esploso come un cocomero ? E comunque, dov'è il sangue ?

  3. Questi due terroristi, addestrati alle tecniche di guerriglia urbana nella cosiddetta Università del Terrore di Al Qaeda in Yemen sono stati gli unici due killer al mondo che, una volta abbandonata, non hanno dato alle fiamme l'auto della fuga per cancellare definitivamente qualunque tipo di traccia : non solo, non contenti di questo hanno pensato bene anche di dimenticarsi la CARTA DI IDENTITA' di uno di loro sempre nella stessa auto. Ma quale killer esce per "fareil suo lavoro" con i documenti in tasca !?!?!?! Neanche Filo Sganga o Ciccio di Nonna Papera sarebbero capaci di tanto !!!!


Non sentite anche voi un po' di puzza di bruciato ?


Meditate gente, meditate.........

 

 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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Mauritius/Slovakia

Preceduta da :

Namibia

 

 

 

ULTIMO LIBRO PUBBLICATO DA PAOLO GENTILI

SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

www.soveraedizioni.it

www.ibs.it


 

HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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