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Quel pasticciaccio brutto di Bataclan !

Post n°64 pubblicato il 16 Novembre 2015 da Herebus

 

Innanzitutto giunga a tutti chiaro e forte il grido di strazio e cordoglio mio e di tutti gli Uomini di Buona Volontà per le vittime innocenti dei recenti attentati di Parigi. Essi sono uomini e donne che solo perchè esercitavano il loro sacrosanto diritto ad essere liberi e quindi a divertirsi dopo una giornata di lavoro, a gustarsi una cena a lume di candela o solamente a fare due passi ristoratori sono stati massacrati dall'umana ottusità, dall'ignoranza e dalla paura che menti finissime hanno instillato in poveri deficienti, miseri minus habens che sono disposti a credere che possa esistere un Dio capace di bearsi della morte e della sofferenza che i loro cervelli bacati vanno a seminare tra gli Uomini e le Donne di Buona Volontà. Come ha detto bene Papa Francesco : " Chi dice di uccidere in nome di Dio, dice una bestemmia !" e questo, vorrei precisare, sia che lo si chiami Dio, Allah o Javè che sia. Detto questo però bisogna tornare alla realtà dei fatti e non si può non constatare che, sempre in Francia e sempre a Parigi il terrorismo di matrice islamica ha fatto un ulteriore salto di qualità dopo gli attentati di un paio d'anni fa : esso declina esattamente la parola terrorismo per quello che è, il disseminare il terrore per la propria vita e quella dei propri cari nello svolgimento delle normali attività quotidiane. E' un po' come quando, nella Seconda Guerra Mondiale, Luftwaffe prima, RAF e USAAF dopo decisero di bombardare le città e non solo i campi di battaglia. In questo modo Bataclan assume la stessa valenza di Coventry o Norimberga o, estremizzando, Hiroshima. E visto che di Guerra stiamo parlando sarebbe il caso che la smettessimo di considerare questi atti come singoli atti fini a se stessi o, al massimo, figli di una "logica di Teatro", come si diceva negli anni '80 del XX° Secolo : questi sono decisamente e fuori di dubbio i prodromi di un'ulteriore escalation di quella che, ancora una volta, solo Papa Francesco ha avuto il coraggio di chiamare con il suo vero nome : la Terza Guerra Mondiale.

Dopo l'Evento Trinity, la prima esplosione atomica della storia ad Alamogordo, Albert Einstein disse : "non so come verrà combattuta la Terza ma so benissimo quali armi si useranno nella Quarta Guerra Mondiale : lance e bastoni !", a significare che oramai il potere distruttivo nelle mani dell'uomo era diventato così grande che una Guerra totale su vasta scala avrebbe, quasi certamente, segnato la fine della civiltà umana, almeno per come siamo abituati a conoscerla. Il geniale film di Stanley Kubrick " Il Dottor Stranamore " rende esattamente quali fossero le grottesche implicazioni di un conflitto termonucleare tra le due Superpotenze del '900 : USA e URSS. Ma poi sono arrivati Ronald Reagan, James Baker e Margareth Tatcher e l'URSS si è semplicemente disintegrata sotto mostruoso peso della sua inutilità storica, il buon Mikail Sergejevic Gorbaciov non è stato che il notaio che ha redatto l'Atto di Morte dell'ormai grottesca Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche. Ora, se prendiamo per buona la corrente storica che vuole che la Prima Guerra Mondiale fu voluta per far cadere gli ormai stantii Imperi Centrali Europei e la Seconda avesse avuto l'obiettivo di eliminare gli Stati Nazionali per sostituirli con entità come la UE da porre come contraltare agli USA ed all'URSS dobbiamo ammettere che gli obiettivi sono stati centrati perfettamente. Peccato solo che l'URSS non ci sia più e quindi il peso della bilancia politica mondiale sia sproporzionatamente spostato ad Occidente. Tuttavia senza lo spauracchio di un nemico credibile come era l'URSS tutta la potenza militare ed economica di "chi governa veramente gli Stati Uniti e che non si chiama di certo Barack Obama" non serviva a niente e non era neanche economicamente interessante : se il mondo è in pace perchè devo continuare a costruire portaerei o sottomarini nucleari ? Perchè devo spendere soldi per la DARPA o buttare miliardi di Dollari per lo sviluppo di quella baracca di F-35 che solo gli italiani vogliono assolutamente acquistare ? Serviva un altro nemico che oltretutto garantisse una sua longevità tale da poter continuare a sviluppare gli obiettivi della Terza Guerra Mondiale e che non rischiasse di sciogliersi al Sole come l'Unione Sovietica. A questo ci ha pensato la famiglia Bush che per bocca di George W. ha coniato la geniale idea del "Terrorismo Permanente" e tramite il Patriot Act e le leggi ad esso collegate ha trasformato il Presidente degli Stati Uniti in un vero Imperatore con diritto di vita e di morte su chiunque e dovunque in nome della Sicurezza Nazionale. Inoltre il Terrorismo permanente ha il vantaggio di poter essere emanato da qualunque posto ed operare senza confini e quando a qualcuno l'amicizia decennale tra la famiglia Bush e quella Bin Laden cominciò a puzzare troppo di bruciato ecco che in un attimo il Nemico Pubblico N° 1 dei Liberi&Coraggiosi non è più Bin Laden e la sua strutturata Al Qaeda ma diventa il Califfo Nero, (manco nei libri di Salgari), e il movimento dell'ISIS che può essere spostato ovunque serva andare a scaricare qualche tonnellata di bombe intelligenti, missili da crociera, testare droni o nuove armi. E magari chi non è daccordo finisce per testare gli effetti di HAARP sui voli di linea operati da aereomobili Airbus....ma questa è un'altra storia.

Ecco quindi che se l'obiettivo della Prima erano gli Imperi Centrali Europei, quello della Seconda gli Stati Nazionali quello della Terza Guerra Mondiale comincia ad emergere dalla nebbia dell'indefinibile ed assume le sue sinistre fattezze : la distruzione delle Libertà Personali, dell'Umanesimo Europeo e, possibilmente, della Chiesa Cattolica. Come dicevamo prima una Guerra su scala mondiale con le armi di oggi sarebbe impensabile sia per i costi economici che per le devastazioni che ne conseguirebbero e che renderebbero qualunque vittoria una vittoria di Pirro ed ecco che da quel fatidico 11 Settembre 2001 e dalla successiva inutile invasione dell'Afghanistan e dell'Iraq la Terza Guerra Mondiale è scoppiata ma nessuno se n'è accorto, nessuno l'ha capito fino ad ora perchè è stata una guerra a bassa intensità bellica e mediatica. Paradossalmente l'unico al mondo che lo ha capito e che, incredibilmente, non si è trovato daccordo è stato Vladimir Ilic Putin. Il Capo del Cremlino ha capito il gioco che stanno portando avanti gli USA ed i loro sodali e non di certo per ragion morali ma perchè costoro volevano estromettere la Russia e ridurla a comparsa della storia, ha riarmato il suo sgangherato esercito facendolo tornare una macchina perfetta degna della migliore URSS ed ha riportato la guerra, quella vera sulla tavola dei cittadini del mondo. Mi volete far fuori dal Mar Nero ? E io mi riprendo la Crimea, con le armi, il sangue e i morti dei combattenti. La Siria è un problema fuori controllo ? USA, Francia e altri continuano a vendere armi ai contendenti e poi si stupiscono se questi le usano contro di loro? Ci penso io : scelgo da che parte stare, quella di Assad che adesso non conta più niente perchè comando io, e giù bombe, quelle vere, non sui bistrot di Parigi ma sulle milizie foraggiate del Pentagono, dalla Francia e sullo Stato Islamico. E siccome io sono più forte e non ho remore ad usare la mia forza vediamo che succede, chi arriva vivo al traguardo. E vincerà. E riporterà l'ago della politica mondiale, speriamo, ad una via di mezzo tra USA e rinata Federazione Russa.

Carl von Klausewitz, uno dei maggiori studiosi e teorici della Guerra la definì mirabilmente in una sua famosa frase : " La guerra non è che la prosecuzione della politica con altri mezzi. " e questa frase, questa sintesi getta un fascio di luce illuminante su quello che ci sta succedendo. Noi dovremmo, dobbiamo riflettere e dire : se è vero quello che dice von Klausewitz e lo è, allora la politica di chi serve questa guerra, la Terza ? Cui prodest ? A chi giova l'eliminazione della libertà dalla nostra esistenza ? Pensate : al momento dei primi attentati a Parigi la Francia stessa e l'Europa hanno reagito con leggi speciali, liberticide, limitanti la libertà di circolazione delle persone, dei soldi, la libertà di Internet e aumentando pesantemente il controllo sulle nostre vite. Risultato ? Zero ! Niente ! Rien ! Dopo manco due anni siamo punto e a capo nonostante i Servizi francesi fossero a conoscenza della reale identità degli attentatori l'altra sera a Parigi ci sono stati 140 morti e 400 feriti circa. Un bel risultato, non c'è che dire. Però in questo periodo la Francia ha continuato a vendere armi in Medio Oriente a gruppi dell'IS in funzione anti-Assad e adesso manda i suoi caccia a radere al suolo le presunte basi del Califfato. Ma che senso ha ? Verrebbe da pensare che così mi sono assicurato il re-filling delle armi "ufficiali", quelle delle mie Forze Armate, e poi di quelle che ho distrutto ai combattenti del Califfo Nero. Certo è un pensiero malevolo ma spesso a pensar male si azzecca, come diceva il buon Divo Giulio.

Il Talmud dice : " Chi salva una vita salva il mondo intero", il Corano dice : " Chi salva una vita innocente è come se avesse salvato l'Umanità" e Gesù Cristo ci ha detto : " Amatevi gli uni con gli altri così come Io ho amato voi !" . E allora io vi chiedo : cosa c'è di difficile da capire in queste parole ? Perchè nessuno ha voluto salvare le vite innocenti dei morti di Parigi o dei morti sotto le bombe di Assad ? Perchè dobbiamo sempre cascare dal pero quando scoppiano i problemi che noi stessi abbiamo deliberatamente creato ? E' ora che anche noi, Uomini di Buona Volontà si faccia un salto di qualità e si cominci a dire No, Noi non ci stiamo !

 

 
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Un blog di: Herebus
Data di creazione: 13/06/2013
 

 

"MORTE DI UN BRAVO RAGAZZO. L'INCREDIBILE STORIA DI MARIO BIONDO."

La Repubblica - Palermo, 13 Novembre 2018


La morte di Biondo un giallo lungo cinque anni na «storia incredibile» di misteri e di archiviazioni, indagata in un libro-dossier che prova a ricostruire, tra memorie private, perizie mediche e documenti d'archivio, il caso di Mario Biondo, il cameramen palermitano trovato morto cinque anni fa a Madrid. È una favola nera raccontata con la precisione di un cronista, il libro di Paolo Gentili, "Morte di un bravo ragazzo" (Sovera Edizioni): un contributo a una verità mancata a cui l'autore, con il contributo della madre della vittima, Santina Biondo, tenta di avvicinarsi, ricostruendo la vita privata del giovane con la moglie giornalista Raquel, più volte interrogata sui fatti, e le incongruenze di quattro armi di indagini, tra sms e dati estratti dal computer del giovane, poi compendiate in un atto scritto dai magistrati inquirenti, dove la vicenda Biondo resta ancora una storia irrisolta. Serve, allora, alla memoria capace di farsi domanda, anche la più semplice operazione letteraria su un giallo di cronaca. Perché di morte di può morire due volte, la seconda è quando si viene dimenticati.


 

 

OMNIA VINCIT VERITAS

 

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SOL INVICTUS : Una nuova alba.

 

Pensiamo veramente che ciò che finora abbiamo dato per scontato sia la realtà ? Siamo pronti a scommettere che la Storia che stiamo vivendo sia proprio quello che Dio abbia pensato e desiderato per noi ? L'Uomo moderno è così sicuro di se e del suo potere tecnologico da non riuscire a vedere la verità che gli sta davanti, dietro lo schermo del suo egoismo. Questo romanzo è il primo di una trilogia. Correndo lungo le tortuose strade della Storia dell'Uomo, prende spunto dalle Profezie sugli Ultimi Tempi, proprie di tutte le grandi Religioni della Terra e ci porta d'un balzo a vivere in prima persona il disegno che Dio ha pensato duemila anni fa, per mostrare all'Uomo il Suo vero volto. In una narrazione avvincente e ricca di colpi di scena, che nel primo volume prende le mosse dal 1976, scopriremo come l'Uomo da secoli si sia attrezzato per ostacolare il disegno divino. Ai nostri giorni utilizza l'Associazione maggiormente ramificata, pericolosa e segreta, nata nel cuore della più potente Nazione della Terra, con tentacoli nel nostro Paese ed in altre nazioni occidentali.

 

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HANNO DETTO DI : "SOL INVICTUS : UNA NUOVA ALBA"

" Sol Invictus è un romanzo colto e ben scritto che ripropone tematiche non certo inedite ma comunque stimolanti per chi ama i thriller fantapolitici venati di misticismo millenaristico. "


" Nel tempo dell'inganno chi dice la verità è un rivoluzionario. " Questo il leit motiv del libro, mutuato dal pensiero di George Orwell in 1984. Un testo che posso considerare un saggio camuffato da romanzo.

 

Da Roma a Yale nel Connecticut, dagli archivi segreti del Vaticano alle stanze asettiche della Cia, dalla Buenos Aires della "sporca guerra" dei desaparecidos alla quiete irreale di Salò sul Garda e di Sherbrook nel Quebec, dalle birrerie di Monaco di Baviera ai monasteri benedettini di Subiaco a Roma. Attraverso i dialoghi incalzanti fra chi complotta per imporre sull'intera umanità il dominio satanico della Confraternita della Morte (che ha come motto "Guerra, Sangue e Miseria") e chi invece, nel nome dell'umanesimo di matrice cristiana, tenta di opporsi a questa infernale macchinazione, si snoda l'ingranaggio narrativo costruito da Paolo Gentili, che, mediante una prosa di forte impatto giornalistico, tesse la sua ragnatela di cospirazioni ad alto livello.

 
 

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