Inceneritore Desio

politiche smaltimento rifiuti e IdV

Ciao a tutti. Faccio parte attivamente del Comitato per l'Alternativa all'Inceneritore di Desio. 

Tempo fa ho scritto una mail all' On. Piffari,  responsabile regionale dell'IDV, per avere chiarimenti in merito alle politiche ecologiche e di smaltimento dei rifiuti di tale partito. A distanza di mesi mi ha risposto e ho ritenuto di parlargli delle nostre iniziative, nella speranza che possa servire alla causa. Ecco il tutto:

----- Original Message -----

Gentile On. Piffari,

voglio prima di tutto ringraziarla per aver avuto la pazienza di leggere la mia mail e soprattutto per la cortesia di avermi risposto.

Come ha ben intuito, la mia idea non è affatto cambiata rispetto ad allora. Anzi, la mia convinzione che l'incenerimento NON sia affatto la miglior soluzione per affrontare lo smaltimento dei rifiuti si è assolutamente rafforzata man mano che le mie conoscenze su tali impianti sono cresciute.

In quella mail forse non le dissi che faccio parte di un Comitato di liberi cittadini (liberi nel senso che non abbiamo sponsor politici, né tanto meno lobbies o interessi privati da difendere) che sta da qualche tempo facendo una raccolta di firme sul territorio (abbiamo raccolto 2400 firme, da metà giugno ad oggi e continueremo)  per provare a scongiurare la nuova costruzione e/o l'ampliamento di impianti di incenerimento nella nostra provincia, la cui atmosfera è gia sufficientemente inquinata da sostanze tossiche di varia natura ed origine.

Il nostro Comitato ha inaugurato proprio oggi un BLOG che la invito a visitare per saperne di più   http://blog.libero.it/NoIncDesio/  , anche perché non ci limitiamo a negare l'opportunità di provvedere con l'incenerimento a smaltire il probabile aumento della massa rifiuti che a detta della provincia ci sarà nei prossimi 5 anni, ma ci siamo fatti scrupolo di presentare alla Commissione Ambiente della Provincia di Milano una proposta ALTERNATIVA ai forni , che consiste nella costruzione di impianti di Trattamento Meccanico Biologico (oltre, naturalmente, al potenziamento, con la tariffa puntuale attualmente non prevista da alcun comune, degli attuali livelli di raccolta differenziata porta a porta che qui già ottimamente si attestano intorno al 60%).

Nella costruzione degli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti a freddo l'Italia è, come spesso accade, all'avanguardia nel mondo, ma da noi sono misconosciuti da una classe politica più interessata a far affari che alla salute della popolazione. La invito ad informarsi su di essi. La loro diffusione è in forte crescita soprattutto in Europa, a fronte del fatto che sono più economici (un inceneritore costa circa 83 milioni di euro mentre un TMB ne costa solo 15), si costruiscono più rapidamente (inceneritori in 5 anni, TMB in 18 mesi), ma, soprattutto, sono meno pericolosi per la pubblica salute, avendo un impatto ambientale nettamente meno pesante degli  inceneritori.

Il direttore del Dipartimento di Chimica Ambientale dell'Istituto dei Tumori di Genova  ( il suo sito è da visitare!!!  http://federicovalerio.splinder.com/tag) , dott. Federico Valerio, grande esperto dello smaltimento dei rifiuti, ha avuto la gentilezza di venire  il 18 settembre scorso in Provincia  a rappresentare la nostra proposta alternativa con la forza della sua grande competenza tecnico-scientifica, insieme alla dott.sa Reinieri della ditta ********, che produce impianti di TMB.  

Se Le può interessare, le allego il link per visionare la seduta in questione  http://video.google.it/videoplay?docid=-5419030986871459048 , nella quale sono ben esposte le nostre proposte. La scelta della  ditta ******** da parte del nostro Comitato, è stata esclusivamente esemplificativa di una possibile tecnologia, non interessandoci in alcun modo sponsorizzare l'una o l'altra azienda produttrice. 

A riguardo delle nanopolveri, certamente sarà a conoscenza del lavoro, riconosciuto e finanziato a livello europeo, svolto dal Laboratorio della dott.sa Gatti e del dott. Montanari, che immagino non godano delle simpatie dei politici per il solo fatto che il dottor Montanari si è candidato alle scorse elezioni nella lista "PER IL BENE COMUNE". A prescindere da simpatie politiche, è mia opinione, ma non solo la mia, che la ricerca portata avanti da tale laboratorio sia  decisamente seria e non credo si possa essere superficiali o partigiani quando si tratta della salute dei cittadini. 

A parte ciò, DOVREBBE ESSERE BUONA NORMA che, nel dubbio sulla potenziale pericolosità di qualsiasi impianto, ci si ispirasse ad un  principio DI CAUTELA, come, peraltro,  imporrebbero le norme vigenti, oltre che il buon senso.

Nel sito del dott. Montanari www.stefanomontanari.net può comunque reperire una ricca informativa non solo sulle napopolveri, ma anche sulla letteratura scientifica che ritiene rischiosi gli inceneritori, nonché numerosi documenti redatti da molti ordini dei medici italiani e stranieri che si dichiarano fortemente contrari all'incenerimento motivando  eticamente e scientificamente tale opposizione.

Sono sicura che la sua onestà intellettuale, sulla quale non ho dubbi,  non potrà certo ignorare tutte queste autorevoli opinioni.

Voglio inoltre sottoporre alla Sua cortese attenzione la questione dei  Cip6, cioè di quei soldi che dal 1992 vengono prelevati dalle bollette di tutti gli italiani e che , nell'intento iniziale del legislatore, dovevano essere usati per  sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili.

Dico "dovevano" perché, come saprà, sono invece stati "deviati" verso il sostentamento degli inceneritori.

E uso la parola "sostentamento" non casualmente, ma perché molti di questi impianti non riuscirebbero a stare aperti con i propri soli introiti e pertanto  i CIP6 risultano ESSENZIALI alla loro sostenibilità economica. 

Il dott. Valerio sostiene che se il governo italiano nel 1992 avesse  fatto veramente la scelta di sostenere le energie rinnovabili,  alla fine del 2007 avremmo avuto 7,5 milioni di tetti fotovoltaici in grado di erogare 10,5 miliardi di kilowattore all'anno a inquinamento zero (alla lettera).

Nel 2006 tutti gli impianti di incenerimento rifiuti e biomasse operanti in Italia, hanno prodotto SOLO 5,2 miliardi di chilowattore.

Gli stessi impianti ci hanno regalato ANCHE qualche milione di tonnellate di ceneri, diversi milioni di tonnellate di gas serra, qualche migliaia di tonnellate di inquinanti vari sotto forma di polveri sottili, ossidi di azoto, composti organici...

MOLTO IMPORTANTE quindi sarebbe togliere questi fondi pubblici agli inceneritori, al fine di favorire PER    DAVVERO lo sviluppo delle VERE energie rinnovabili.

Sarebbe veramente bello se lei volesse prendere in considerazione questa IDEA e farsi promotore di una proposta in parlamento tesa ad ottenere ciò e a tassare invece l'incenerimento in modo da disincentivarlo,  così come accade in altri paesi, ad esempio la Svezia.

Le allego  infine DUE  documenti interessanti sui  quali  la prego di meditare.

Nella speranza di non averLa annoiata oltremodo e di averLe suggerito spunti per ulteriori approfondimenti, Le rinnovo i miei ringraziamenti e  porgo i più cordiali saluti.