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Un blog creato da noinceneritoredesio il 30/09/2008

Inceneritore Desio

Un'alternativa esiste ed è migliore sotto tutti i punti di vista - Benvenuti nel blog del Comitato per l'alternativa al nuovo inceneritore di Desio

 
 

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RACCOLTE 3403 FIRME!

Abbiamo raccolto le firme per indurre il Presidente della Provincia di Milano a bloccare l'iter di costruzione del nuovo inceneritore e per richiedere un'assemblea pubblica con medici indipendenti ed esperti del settore che non abbiano conflitti di interesse.

LA RACCOLTA FIRME E' CHIUSA, CAUSA PASSAGGIO SOTTO LA NUOVA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

 

 

 

Vuoi sapere quanta diossina uscirà giornalmente dal nuovo inceneritore?

Scarica il "Bugiardino degli adoratori del fuoco - Inceneritori&Informazione... come infinocchiare i cittadini"

Scarica il volantino distribuito al consiglio comunale di Desio del 2 marzo 09

Diossina Seveso: nella zona colpita c'è il triplo di diossina nel latte materno

Per approfondire: "sostanze cancerogene emesse e indagini epidemologiche in Italia", "diossina&inceneritori" e "polveri sottili&inceneritori"

 

CRONOSTORIA DEL COMITATO

APRILE 2012

NUOVO INCONTRO PUBBLICO A CESANO MADERNO; REPLICATO IL "FORMAT" DELLL'INCONTRO DI VAREDO DEL NOVEMBRE 2011

 

NOVEMBRE 20011

NUOVO INCONTRO PUBBLICO A VAREDO. LA PRESENTAZIONE UTILIZZATA, IL VIDEO DI EZIO ORZES (1° PARTE E 2° PARTE), IL FILM ZERO WASTE DI VICTOR IBANEZ, LO SPECIALE DE "IL GIORNALE DI DESIO".

MAGGIO 2011

AUDIZIONE DEL COMITATO PRESSO LA COMMISSIONE AMBIENTE DELLA PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

 

DICEMBRE 2010

INCONTRO A DESIO PER POLITICI LOCALI CON ENZO FAVOINO DELLA SCUOLA AGRARIA DEL PARCO DI MONZA

 

OTTOBRE 2010

DOPO L'ORDINE DEL GIORNO IN CONSIGLIO COMUNALE SULL'INCENERITOREVISITA BIPARTISAN AL CENTRO RICICLO DI VEDELAGO (il video).

 

AGOSTO 2010

GIRIAMO IL VIDEO "INCENERITORE DESIO"

 

LUGLIO 2010

INCONTRO CON L'ASSESSORE PROVINCIALE ALL'AMBIENTE, FABRIZIO SALA

 

DICEMBRE 09

LA NOSTRA BATTAGLIA FINISCE SU UN PERIODICO A TIRATURA NAZIONALE

 

 

NOVEMBRE 09

RICHIESTA DI AUDIZIONE IN PROVINCIA DI MONZA E BRIANZA

INIZIATIVA "STRISCIONE SUL BALCONE"

 

 

OTTOBRE O9

NUOVO INCONTRO PUBBLICO DEL COMITATO A DESIO: ADESIONE ALLA VERTENZA CIP6, PROIEZIONE DI UN'INTERVISTA ESCLUSIVA AD UN TECNICO INCENERITORISTA (PRIMA E SECONDA PARTE) E DEL FILM "UNA MONTAGNA DI BALLE".

 

 

 

SETTEMBRE 09

SECONDO INTERVENTO DEL DIFENSORE CIVICO PROVINCIALE PER INDURRE LA SOCIETA' BEA A RENDERE PUBBLICO IL PROGETTO DEL NUOVO INCENERITORE

INVIAMO A TUTTI GLI ENTI LOCALI INTERESSATI UNA RICHIESTA FORMALE PER LA COSTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE INDIPENDENTE PER LO STUDIO DELLE ALTERNATIVE ALL'INCENERITORE

 

GIUGNO 09

IL DIFENSORE CIVICO DELLA PROVINCIA DI MILANO INTIMA ALLA SOCIETA' BEA DI "APRIRE I CASSETTI" E RENDERE NOTO IL PROGETTO DEL NUOVO INCENERITORE

 

VAREDO, SPETTACOLO TEATRALE FRANKENTEIN DELLA COMPAGNIA DEGLI STRACCI, A SUPPORTO DEL COMITATO.

 

 

APRILE 09

CONVEGNO A BOVISIO IN COLLABORAZIONE CON L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE

PARTECIPANO: ASSOCIAZIONE DEI MEDICI PER L'AMBIENTE (ISDE), ORDINE DEI MEDICI DI MONZA E BRIANZA, LEGAMBIENTE, WWF, MEDICINA DEMOCRATICA, AMBIENTE BRESCIA (clicca sulle sigle per visionare le presentazioni dei relatori).

Marco Caldiroli

Federico Balestreri

Massimo Cerani

Gianluigi Salvador

Le impressioni della gente

 

 

MARZO 09

CONSIGLIO COMUNALE APERTO SUL NUOVO INCENERITORE 3 MARZO 2009

Ci hanno impedito di filmare la seduta, dove 400 cittadini si presentano per sostenere le ragione del Comitato! Ecco il resoconto dei giornali:

Il Giorno

L'Esagono

Il Cittadino

Il Giornale di Desio

 

FEBBRAIO 09

INCONTRO PUBBLICO CON PAUL CONNET A CESANO MADERNO

RELAZIONE CONNET

Le opinioni della gente:

 

DICEMBRE 08

IL COMITATO IN TV

 

NOVEMBRE 08

 INCONTRO PUBBLICO 26 NOVEMBRE 08

 

 

NOVEMBRE 08

Siamo stati protagonisti dello spettacolo di Beppe Grillo del 10 novembre 2008 a Cantù, dove abbiamo portato a conoscenza del pubblico il caso "Inceneritore Desio"...

Eccoci davanti al palco:

 

Ecco il nostro incontro dietro le quinte con Beppe:

 

 

SETTEMBRE 08

Abbiamo ottenuto un'audizione presso la Commissione Ambiente della Provincia di Milano per spiegare le nostre ragioni.

Con noi il Professor Federico Valerio, Direttore del Dipartimento di Chimica Ambientale dell'Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro, che ha demolito la tesi secondo cui gli inceneritori sono innocui, utili e vantaggiosi.

 

 

Rifiuti, Italia deferita a corte Giustizia Ue per situazione Lazio.

Post n°728 pubblicato il 18 Marzo 2013 da noinceneritoredesio

L’annuncio del ministero dell’Ambiente suona come un ulteriore, pesante campanello d’allarme per la gestione dei rifiuti del Lazio. Tra le considerazione del commissario europea Janez Potocnik il fatto che sia a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta.

”La situazione del trattamento dei rifiuti nella Regione Lazio, anche alla luce delle iniziative contro l’applicazione del decreto del ministro dell’Ambiente del 3 gennaio 2013 sui rifiuti del Lazio, costringe la Commissione a deferire l’Italia alla Corte europea di giustizia”. L’annuncio del ministero dell’Ambiente suona come un ulteriore, pesante campanello d’allarme per la gestione dei rifiuti del Lazio. Tra le considerazioni del commissario europea Janez Potocnik il fatto che sia a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta.

Una nota del ministero spiega che “il commissario europeo Janez Potocnik, pur apprezzando l’impegno del ministro dell’Ambiente, ha rilevato che sono a rischio la chiusura della discarica di Malagrotta e il trattamento dei rifiuti, oggetto della procedura d’infrazione aperta nel 2011”. Clini da un lato, ha confermato con una lettera al commissario Potocnik l’impegno dell’Italia, “anche grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione della Regione e con il Comune di Roma, a completare il programma per allineare la capitale d’Italia agli standard previsti dalle direttive europee e dalle leggi nazionali entro i tempi previsti e comunque prima che la Corte assuma la sua decisione”. Dall’altro lato ha valutato il deferimento alla Corte europea di giustizia come “il risultato inevitabile della situazione che si è venuta a creare in seguito alle opposizioni al decreto del 3 gennaio, opposizioni che in vario modo convergono verso l’unica ‘abituale conclusione per Roma’ a vantaggio del conferimento in discarica”.

Il titolare dell’Ambiente ha ricordato “l’incredibile situazione degli impianti regionali di Tmb (trattamento meccanico biologico) e per la produzione di combustibile derivato dai rifiuti che, nonostante le disposizioni del decreto e l’intervento del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri, continuano a essere utilizzati meno del 50% della loro capacità”. E al tempo stesso ribadito che “resta a livelli insoddisfacenti la raccolta differenziata, e in particolare la selezione della frazione umida, la quale potrebbe essere valorizzata con la produzione di compost’’.

Immediata la convocazione di Ama e delle imprese individuate dal decreto del 3 gennaio da parte di Clini per il 20 marzo, “per definire un piano di azione vincolante anche utilizzando i poteri straordinari che sono stati attribuiti al ministro dalla Legge di stabilità 2013”. Inoltre, Clini ha anche scritto al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e al commissario della Provincia, Umberto Postiglione, per sbloccare le procedure di autorizzazione, ferme da tempo, degli impianti di trattamento e recupero che potrebbero dare una svolta definitiva alla gestione dei rifiuti di Roma”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 15/02/13.

 
 
 

E' nato il Coordinamento Rifiuti zero della Regione Lombardia.

Post n°729 pubblicato il 05 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

 

Venerdì 15 marzo si è tenuta la prima riunione regionale organizzata dal Comitato Beni Comuni Monza e Brianza presso l'Urban Center di Monza cui hanno partecipato cinquantotto persone in rappresentanza di varie realtà associative, comitati e movimenti della Lombardia, che ha sancito all’unanimità la costituzione del Coordinamento Regionale a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare Rifiuti Zero.

Durante la riunione sono state espresse le adesioni all'iniziativa che rientra nelle azioni di concretizzazione della Strategia Rifiuti Zero.

La serata si è caratterizzata per la ricchezza d’interventi succedutesi, attraverso i quali è emersa una forte volontà di costruire in Lombardia una fitta rete di collaborazioni tra i movimenti e comitati che operano in Lombardia al fine di realizzare un progetto globale di sviluppo sostenibile e contestualmente avere la capacità di vertenzialità nei confronti delle istituzioni locali di comuni, province e regione.

Seguiranno degli incontri per comporre i gruppi di lavoro, la comunicazione e l'organizzazione del coordinamento sul territorio con referenti locali per l'operatività della campagna di raccolte firme appena sarà depositata la proposta di legge.

Sono stati definiti e votati all’unanimità i seguenti referenti: Biagio Catena Cardillo e Maurizio Bertinelli del Comitato Beni Comuni Monza e Patrizia Pappalardo di Zero Waste Italy.

 

Il Coordinamento Rifiuti Zero Lombardia, Monza 16 marzo 2013.

 
 
 

Bovisio Masciago - Il sindaco dice no al raddoppio del forno.

Post n°731 pubblicato il 07 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

TRA LE TANTE firme c’è anche quella del sindaco Emanuele Galimberti, che non si è lasciato scappare l’occasione per rimarcare ancora una volta il suo no al progetto Bea. Il Comitato per l’Ambiente di Bovisio Masciago ha raccolto oltre cento firme per fermare il progetto del forno inceneritore di Desio e di conseguenza informare la popolazione sulle scelte di Bea che prevede di aumentare il volume dei rifiuti da bruciare. «Il piano che è stato approvato - spiegano dal Comitato - prevede la privatizzazione del 40 per cento di Bea e l’aumento dei rifiuti da bruciare a quasi 90mila tonnellate annue, 32 milioni di euro di spesa, 20 anni d’impegno finanziario dei Comuni garantito dalle bollette e quindi dai cittadini. Non dimentichiamoci dei danni ambientali».

Le alternative esistono, sottolineano i membri del Comitato. «Ad esempio si potrebbero fare accordi con i produttori per l’eliminazione totale o quasi degli imballi superflui e non riciclabili, incentivare l’installazione di distributori alla spina per tutti i prodotti possibili, creare gruppi di acquisto solidale per lo sviluppo di un’economia a chilometro zero».

La raccolta firme proseguirà nei vari comuni della Brianza attraverso le associazioni che appoggiano l’iniziativa, come la promotrice di tale campagna Più Limbiate meno cemento, Cives Seveso, Cives Bovisio Masciago, Insieme per il Villaggio Cesano Maderno, Associazione comitato civico Frazione Snia Cesano Maderno, Noi per Cesano.

Fonte: Il Giorno, 26/03/13

 
 
 

Cesano Maderno - Potenziamento inceneritore - Lega Nord in guerra contro il gestore Bea.

Post n°732 pubblicato il 07 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

UNA VERA E PROPRIA “dichiarazione di guerra” nei confronti di Bea Spa quella contenuta nella mozione presentata dalla Lega Nord di Cesano Maderno che andrà in discussione nel Consiglio comunale convocato per il prossimo 21 marzo.

Il gruppo di minoranza torna sulla discussa approvazione del nuovo piano industriale della società di gestione del forno inceneritore di Desio, di cui il Comune di Cesano è tra i soci, per chiedere al sindaco di Cesano Maderno la convocazione di una nuova assemblea, con tanto di mozione di sfiducia per il presidente della Spa e per i componenti del consiglio di amministrazione. Il riferimento è all’atto approvato il 26 ottobre scorso, con il voto contrario del Comune di Desio e l’astensione dei comuni di Lentate sul Seveso e Muggiò, oltre che della Provincia di Monza e Brianza, evidenziando che «il Piano industriale non fa emergere una convenienza economica certa per i comuni Soci, oltre a non presentare rilevanti innovazioni tecniche» e criticando il vincolo del minimo di conferimento visto come un ostacolo all’aumento della differenziazione dei rifiuti.

Contro questo atto, all’inizio di gennaio è stato presentato un ricorso al Tar dal Comune di Desio. Di qui la richiesta della Lega di una nuova assemblea che mette all’ordine del giorno la “Revoca della deliberazione del 26 ottobre scorso e di tutti gli atti conseguenti”, fino ad arrivare poi all’azzeramentoe degli attuali vertici di Bea Spa.

Fonte: Il Giorno, 17/03/13 

 
 
 

Cose che si fanno in Parlamento ma non si dicono...

Post n°733 pubblicato il 07 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

 

il Governo Monti ha approvato l'8 marzo 2013 una strategia energetica nazionale (SEN) in cui si ipotizza la prosecuzione del pagamento dei CIP6, e il recupero energetico dai rifiuti.

Senza ritegno, si vuole far continuare l'illogico finanziamento (grazie al 7% della bolletta elettrica che noi cittadini paghiamo) di fonti non rinnovabili come il teleriscaldamento, di fatto energia pulita ma ottenuta grazie al per niente sostenibile incenerimento dei rifiuti. 

Va ricordato ai nostri poco consapevoli governanti che hanno votato tale strategia, che quanto enunciato nella SEN è dissonante con l'indirizzo della risoluzione del Parlamento europeo del 24 maggio 2012 (risoluzione 211/2068 (UNI)) nel quale si determina che si mira alla realizzazione di "un'Europa efficiente nell'impiego delle risorse". Tale risoluzione, pur non essendo una direttiva, costituisce un documento preparatorio da un lato per il settimo programma europeo d'azione per l'ambiente e dall'altra per la nuova direttiva quadro sui rifiuti prevista per il 2014.

 

 
 
 

Rifiuti zero, Rossano Ercolini vince il Goldman Prize 2013.

Post n°734 pubblicato il 16 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

Assegnato il premio ambientale Goldman 2013. La premiazione oggi a San Francisco (USA). 150mila dollari, da spendere per continuare a supportare le proprie attività, a sei attivisti ambientali in Italia, Sudafrica, Iraq, Colombia e USA.

SAN FRANCISCO, 15 aprile 2013. La Goldman Environmental Foundation di San Francisco (USA) ha annunciato oggi i nomi dei sei vincitori del premio ambientale Goldman del 2013. Il riconoscimento è andato a sei coraggiose figure internazionali che s’impegnano quotidianamente in difesa dell’ambiente e della qualità della vita delle comunità. Il premio ambientale Goldman, alla sua 24esima edizione, viene assegnato annualmente a delle persone che si sono contraddistinte per il loro impegno ambientale, provenienti dalle sei regioni continentali abitate del pianeta. Il premio in denaro, 150mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base.

Il premio sarà assegnato nel corso di una cerimonia che si terrà oggi, lunedì 15 aprile 2013, alle ore 17.00 presso la San Francisco Opera House. Seguirà una cerimonia più piccola presso il Ronald Reagan Building and International Trade Center di Washington, D.C., mercoledì 17 aprile.

Per l’Europa, il prestigioso riconoscimento è stato assegnato quest’anno, per la prima volta in 15 anni nella storia del premio, a un italiano: Rossano Ercolini, di Capannori (Lu), in Toscana. Rossano, un insegnante di scuola elementare, ha avviato una campagna di sensibilizzazione pubblica sui pericoli degli inceneritori e dato impulso in Italia al movimento nazionale Rifiuti Zero. La Fondazione Goldman ha voluto premiare Rossano Ercolini, poiché “quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese”, come si legge nella motivazione del premio.

Proprio lo scorso 27 marzo è stata depositata in Corte di Cassazione la Legge d’iniziativa popolare sui Rifiuti zero, che mira a una riforma organica del sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e si articola attorno a 5 parole chiave: sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione e lavoro. Da ieri, e per sei mesi, si raccolgono le firme (ne servono 50mila) a sostegno della proposta di legge, per riportare al centro della discussione politica le proposte virtuose nella gestione dei rifiuti. Per saperne di più: http://www.leggerifiutizero.it/.

Fonte: ciaccimagazine.org, 15/04/13

 
 
 

Limbiate - Firme contro l’inceneritore. La battaglia del comitato "Più Limbiate, meno cemento".

Post n°735 pubblicato il 16 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

TRA I «CONTRARISSIMI» al piano industriale di Bea per la ristrutturazione e il potenziamento del forno inceneritore di Desio, c’è il Comitato Più Limbate e meno cemento, che oggi punta il dito anche contro l’attegiamento ambiguo della Provincia di Monza e Brianza e si schiera apertamente al fianco del sindaco di Desio, Roberto Corti che non solo ha votato contro il piano ma ha anche presentato un ricorso al Tar contro la sua approvazione. Ieri mattina il comitato limbiatese è tornato in piazza per l’avvio ufficiale della raccolte firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare «Rifiuti zero», per la quale fa da coordinatore a livello regionale ed è stata questa l’occasione per tornare a puntare i riflettori sull’impianto di Desio. L’altra settimana in Regione Lombardia, la conferenza di servizi dalla quale dipenderà l’autorizzazione all’ampliamento, ha visto la Provincia di Monza e Brianza manifestare una sorta di «nulla osta» implicito richiamando quel principio di «autosufficienza» provinciale sullo smaltimento rifiuti che però viene duramente contestato a livello politico dalle Lega Nord, che con l’assessore provinciale Andrea Monti ha preso le distanze dal parere espresso dai tecnici e che l’altra sera, con un’interrogazione in consiglio provinciale ha sottoposto la questione al neonominato assessore all’Ambiente, Martina Sassoli (Pdl).

«LE CAMBIALI politiche che sono evidentemente alla base di questo accordo trasversale sul forno di Desio, sono questioni che non ci riguardano - dice Mauro Varisco, presidente del Comitato Più Limbiate meno cemento - Noi contestiamo dal punto di vista tecnico questo piano che è assolutamente anacronistico e va contro i principi e gli impegni per la riduzione dei rifiuti da inviare a smaltimento. C’è una clausola vessatoria, che impone invece ai comuni di garantire il quantitativo di rifiuti da incenerire. Ce l’abbiamo con i sindaci che hanno appoggiato questo piano venendo meno al loro dovere di tutela della salvaguardia della salute dei loro concittadini. Ci stupisce l’atteggiamento del sindaco di Limbiate, che oltretutto è anche medico ma che in questa occasione ha dimostrato una totale sudditanza nei confronti di Cesano Maderno, mentre esprimiamo la totale solidarietà al sindaco di Desio che si è opposto all’ampliamento del forno a tutela dei suoi cittadini che da anni ne subiscono gli effetti». L’alternativa all’ampliamento dell’inceneritore c’è -sostengono dal Comitato e si chiama raccolta differenziata spinta, attraverso il porta a porta. «Si creerebbero anche nuovi posti di lavoro, calcolati in 1 ogni mille abitanti», ribadisce Varisco.

Fonte: "Il Giorno", 14/04/13.

 
 
 

Al via la raccolta firme per la presentazione della legge di iniziativa popolare "Rifiuti Zero".

Post n°736 pubblicato il 16 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

Il percorso legislativo è iniziato lo scorso 27 marzo con il deposito del testo in Corte di Cassazione. La quota necessaria per la presentazione della legge è di 50mila firme ma i promotori dell'iniziativa, forti dell'entusiasmo suscitato in tutto il paese e dei moltissimi comitati territoriali già costituiti contano di raccoglierne molte di più. Già il numero delle firme che verranno raccolte nel primo "Firma day" della prossima domenica, 14 aprile, dovrebbero dare l'idea di quanto sia forte la volontà degli italiani di voltare pagina in materia di rifiuti.

La raccolta firme avrà cadenza settimanale e continuerà sino a questa estate.

La legge  Rifiuti Zero è promossa da associazioni, realtà sociali e comitati territoriali che mirano ad una riforma strutturale del sistema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti con la messa al bando di inceneritori e mega discariche. Se approvata la Legge Zero Rifiuti rappresenterebbe una vera e propria rivoluzione verde basata sulle parole sostenibilità, ambiente, salute, partecipazione, lavoro.

Testo della legge, comitati territoriali, materiali e informazioni: http://www.leggerifiutizero.it/

Sito per la Lombardia: http://www.rifiutizerolombardia.it/ 

Dove firmare in Lombardia: http://www.rifiutizerolombardia.it/dove-firmare/

Per rimanere aggiornati sulla raccolta firme settimanale: http://www.rifiutizerolombardia.it/eventi/

 
 
 

Quando anche dalle nostre parti?

Post n°737 pubblicato il 23 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

Ecco il Dizionario sui Rifiuti, a Capannori ogni dubbio è subito risolto.

Dubbi su come fare la raccolta differenziata? Capannori ha deciso di migliorare ulteriormente il servizio  di raccolta differenziata adottando l’app «Dizionario dei Rifiuti». 

Si tratta del primo motore di ricerca italiano dedicato alla raccolta differenziata, disponibile sul web e come ‘app’ per smartphone e tablet, ideato nel 2011 dal diciottenne Francesco Cucari,  e subito diventato un punto di riferimento per migliaia di cittadini.Il Dizionario dei rifiuti personalizzato per Capannori,  già attivo all’indirizzo www.capannori.dizionariodeirifiuti.it, permette di avere informazioni sulla raccolta differenziata sempre a portata di mano e risponde ai dubbi che molti cittadini incontrano quotidianamente su come e dove smaltire gli scarti prodotti. Se qualcuno non sa dove gettare un materiale ecco che il dizionario lo aiuta a risolvere ogni dubbio indicando in quale bidoncino vadano gettati la carta, piuttosto che le pile scadute, o gli avanzi di cucina.

Come sempre siano favorevoli alle innovazioni – dichiara il sindaco, Giorgio Del Ghingaro – e questa ci sembra particolarmente interessante, perché costituisce un facile e valido supporto ai cittadini che quotidianamente fanno la raccolta differenziata semplificando il loro compito. Il dizionario dei rifiuti va nella direzione di migliorare ulteriormente il servizio di raccolta e, aspetto importante, non è uno strumento rigido, ma in grado di essere implementato in caso di cambiamenti e  novità e quindi di informare tempestivamente la cittadinanza”.

“Dopo l’attivazione della Tariffa Puntuale – dichiara l’Assessore all’Ambiente Alessio Ciacci- che dal primo Gennaio coinvolge tutte le famiglie di Capannori, questo nuovo progetto ci aiuta a migliorare sempre la chiarezza, la trasparenza e l’informazione sulla corretta gestione di tutti i materiali che passano dalle nostre mani. Quasi tutti i nostri scarti possono e devono tornare ad essere preziosi materiali e non u problema ambientale per la collettività, con questo Dizionario attiviamo un servizio in più per ricordarci sempre calendari di raccolta e l’elenco di tutti i rifiuti per le varie tipologie. Un valido, semplice e tecnologico pro-memoria gratuito per i cittadini e di facile accesso per tutti.”

“E’ uno strumento innovativo che va a migliorare ulteriormente il servizio di raccolta dei rifiuti – afferma il presidente di Ascit, Maurizio Gatti – che adesso utilizza anche modalità delle moderne tecnologie e  si apre  al mondo del web  e delle applicazioni per smartphone. Uno strumento importante alla luce di alcuni dubbi sulla differenziazione dei rifiuti ancora presenti tra i cittadini e particolarmente per quanto riguarda la raccolta del vetro, poiché il nuovo calendario non è stato ancora del tutto assimilato. Ho testato personalmente il dizionario dei rifiuti e devo dire che  è semplice, sia nell’applicazione che nella consultazione”.

Il dizionario, geolocalizzato in base alle zone nord e sud del territorio comunale,  è in grado di fornire su richiesta il calendario settimanale dei conferimenti dei rifiuti  e per coloro che hanno poca memoria è anche possibile attivare un comodissimo servizio di notifica e sarà così il proprio smartphone a ricordare cosa  buttare e quando.
Ma non è finita qui, il nuovo servizio che sarà progressivamente implementato con altre informazioni, è in grado anche di fornire mappe e informazioni sulla localizazine delle isole ecologiche del territorio,  sul loro orario di apertura, e su dove ritirare sacchi utili alla raccolta dei rifiuti.
Il nuovo motore di ricerca, infine, può fornire informazioni anche relativamente ai servizi a chiamata per lo smaltimento dei rifiuti ingombranti e degli sfalci. Se un utente chiede ad esempio come fare per buttare un divano si aprirà un’interfaccia utile e semplice che permetterà anche di prenotare il ritiro.

Fonte: ciaccimagazine.org, 08/04/13

 
 
 

Bovisio Masciago - Il sindaco ai colleghi: no al maxi-forno. Galimberti invita Provincia e Comuni soci a bocciare l’ampliamento.

Post n°738 pubblicato il 23 Aprile 2013 da noinceneritoredesio

CHIEDERÀ agli altri Comuni soci di Bea e alla Provincia di Monza e Brianza di fare come lui e di proporre la stessa delibera di indirizzo che tra qualche giorno potrebbe essere approvata all’unanimità dal Consiglio comunale di Bovisio.

SI TRATTA di un documento fortemente voluto dal sindaco Emanuele Galimberti, in cui si mette in discussione il piano industriale approvato dall’assemblea dei soci di Brianza energia ambiente che prevede l’ampliamento del forno, l’aumento dei rifiuti e un contratto che vincola i comuni soci a conferire rifiuti per 20 anni assicurando così i flussi finanziari necessari alla sostenibilità economica dell’investimento effettuato dai soci privati. La proposta del sindaco di Bovisio è quella di sospendere immediatamente l’operatività della neo costituita società Bea Gestione e conseguentemente azzerare tutti gli eventuali costi di gestione, compensi per gli organi sociali compresi. Nel frattempo, un rinnovato consiglio di amministrazione dovrà elaborare un nuovo piano strategico industriale. «È una scelta condivisa da tutta la maggioranza - spiega il primo cittadino - ma spero che tutti i gruppi consiliari votino a favore di questa delibera. Persegue l’obiettivo della sostenibilità ambientale attraverso politiche innovative del ciclo di gestione dei rifiuti e di riduzione dei costi del servizio. Si concretizza soprattutto nella volontà di fermare l’aumento dell’ormai obsoleto incenerimento dei rifiuti, indirizzando la società verso la ricerca e lo sviluppo di sistemi alternativi. Anche il Comitato per l’Ambiente di Bovisio Masciago e gli altri Comitati di Desio e Limbiate bocciano con noi un progetto industriale, che così come proposto, sembra basare il proprio equilibrio economico unicamente sulla previsione di un conferimento obbligatorio per 20 anni da parte dei Comuni soci di un quantitativo di rifiuti prestabilito ad un prezzo predeterminato e già ora superiore alla media di mercato».

SECONDO Galimberti, il piano strategico industriale dovrebbe garantire la sostenibilità ambientale e quella economico-finanziaria nel lungo periodo, incrementare la marginalità/redditività, migliorare l’efficacia, economicità e qualità del servizio, garantire la saturazione dell’impianto, dimensionandolo sulla base dei trend di riduzione dei rifiuti e l’incremento della raccolta differenziata, oltre che garantire ai soci servizi in linea con le migliori condizioni economiche di mercato. «Mi auguro - conclude Galimberti - che una volta formalmente approvata, questa delibera venga favorevolmente accolta anche dagli altri Comuni soci di Bea e soprattutto dalla Provincia di Monza e Brianza, che è socio con una quota del 20 per cento. Possiamo raggiungere un grande risultato, facciamolo insieme».

Fonte: "Il Giorno", 23/04/13.

 
 
 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOVISIO MASCIAGO CHIEDE GARANZIE PER L'AMBIENTE E LA SALUTE DEI CITTADINI.

Post n°739 pubblicato il 06 Maggio 2013 da noinceneritoredesio

Dal Comune di Bovisio Masciago arriva un messaggio forte e chiaro per tutta la Brianza: smettiamo di pensare all'incenerimento dei rifiuti e al business, impariamo a rispettare l'ambiente anche battendo strade alternative. Ne va di mezzo la salute dei cittadini, è una questione di rispetto anche nei confronti dell'intero territorio in cui viviamo.

Lo ha affermato a gran voce il Consiglio comunale che, lunedì 29, ha approvato all'unanimità la delibera "Assemblea dei soci di Brianza Energia Ambiente - Linee di indirizzo". Questa è stata poi inviata già la mattinata successiva a tutti i Sindaci dei Comuni soci di Bea (Brianza Energia Ambiente), al Presidente della Provincia di Monza e Brianza, all'Assessore provinciale all'Ambiente e al Presidente del Consiglio provinciale.

"Ho la convinzione che possa rappresentare un testo condivisibile da tutti voi - ha scritto il Sindaco Emanuele Galimberti nella lettera accompagnatoria - e che, con le eventuali modifiche che riterrete di apportare, possa diventare patrimonio di tutti. Sia per il contenuto sia per quanto riguarda il modo di trattare questo tema. Sono convinto che può essere un valido punto di partenza nella realizzazione di un nuovo percorso sul trattamento dei rifiuti per un territorio più ampio di quello comunale. Vista l'imminente scadenza assembleare - se cogliamo l'opportunità può diventare un punto di svolta - mi auguro che possiate deliberare su questo tema anche voi al più presto per avere un'idea forte da condividere e sostenere insieme".

Nella delibera approvata dalla massima assise cittadina è stato messo in discussione il piano industriale approvato dall'Assemblea dei Soci di Bea nella contestata seduta del 26 ottobre scorso. Un documento che, così com'è stato proposto, non prende in considerazione aspetti fondamentali: 1) superamento della frammentazione societaria esistente in materia di gestione dei rifiuti; 2) adeguamento alle strategie proposte dalla normativa europea e nazionale; 3) virtuosità della gestione dei rifiuti su base di bacino e/o provinciale; 4) adozione della strategia "rifiuti zero" ovvero della politica delle 4 R (riduzione, riuso, recupero e riciclo).

Non è stata però una semplice critica: sono state formulate proposte ben precise. Tra queste la sospensione immediata dell'operatività della neo costituita società "BEA Gestione" con il conseguente azzeramento di tutti gli eventuali costi di gestione, compensi per gli organi sociali compresi. Inoltre la richiesta di nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione, più sensibile verso l'ambiente e meno orientato a una logica di business nel campo dei rifiuti, che provveda a elaborare un nuovo piano strategico industriale che tenga conto dei seguenti obiettivi:

- garantire la sostenibilità ambientale nel lungo periodo;
- garantire la sostenibilità economico-finanziaria nel lungo periodo;
- incremento della marginalità/redditività;
-miglioramento dell'efficacia, economicità e qualità del servizio;
- garantire la sostenibilità tecnologica attraverso nuove tecnologie innovative senza creare disagio organizzativo, ambientale, energetico ed economico all'utenza dimensionando l'impianto sulla base dei trend di riduzione dei rifiuti e incremento della raccolta differenziata
- garantire ai soci servizi in linea con le migliori condizioni economiche di mercato.

"La delibera - spiega Galimberti - è frutto di un dibattito molto costruttivo nato in Consiglio comunale su un testo da noi proposto e, alla fine, condiviso da tutte le forze politiche in seguito ad alcuni emendamenti che hanno ulteriormente arricchito gli aspetti ambientalistici. Il risultato mi lascia molto soddisfatto e speranzoso per il futuro".

Dopo la delibera su Bea il Sindaco è già all'opera su altre battaglie ambientali per salvaguardare il futuro del nostro territorio: proprio in questi giorni sta concordando con le altre amministrazioni della tratta B2 e C di Pedemontana alcune iniziative congiunte che riguardano ambiente e salute. Tra queste anche l'aspetto della diossina di Seveso e della bonifica, considerato che il tracciato autostradale è destinato a occupare terreni su cui non si è mai intervenuti in seguito all'incidente chimico del 1976.

Fonte: comune.bovisiomasciago.mi.it, 02/05/13

 
 
 

Diossina fuori dalla norma: l'Arpat spegne l'inceneritore di Ospedaletto.

Post n°740 pubblicato il 11 Maggio 2013 da noinceneritoredesio

Livelli di diossine superiori ai limiti di legge sono stati rilevati dall'Aepat durante i controlli periodici effettuati sulle emissioni dell'inceneritore di Pisa che è stato immediatamente spento da Geofor, l'azienda proprietaria dell'impianti, appena ricevuta la comunicazione ufficiale da parte dell'Agenzia regionale di protezione ambientale.

Il laboratorio Arpat ha rilevato che nei campionamenti effettuati il 17 aprile scorso erano stati superati i limiti del parametro diossine-furani e del parametro Ipa della linea 2 del termovalorizzatore. L'azienda ha già avviato le verifiche per scoprire le cause dello sforamento dei limiti di legge per le sostanze inquinanti.

Il laboratorio ARPAT di Livorno ha reso disponibile in data odierna l’esito analitico dei campionamenti, effettuati, nell'ambito dei consueti controlli periodici dell'impianto, il giorno 17 aprile da parte dell'Agenzia alle emissioni in atmosfera della linea 2 dell’impianto di termovalorizzazione gestito da GEOFOR SpA , localizzato a Ospedaletto (Pisa).

Ecco il comunicato dell'Arpat:
 
Dai risultati degli accertamenti analitici sono stati rilevati per i due campioni esaminati i seguenti valori:
  campione 1:
  31,1 µg/Nm3 per il parametro IPA;
  0,261 ng/m3 TEQ ± 0.115 ng/Nm3 per il param etro diossine-furani.
  campione 2:
  22,5 µg/Nm3 per il parametro IPA;
  0,270 ng/m3 TEQ ± 0.119 ng/Nm3 per il parametro diossine-furani.
 
I limiti di legge sono:
  per il parametro diossine-furani: 0,1 nanogrammi (ng) per metro cubo TEQ (tossicità equivalente);
  per il parametro IPA: 10 microgrammi (µg) per metro cubo.
 
Pertanto in entrambi i campioni sono stati superati i limiti di legge sia per il parametro diossine-furani che per il parametro IPA.
 
Il Dipartimento ARPAT di Pisa, In ottemperanza alla DGR 652/2008 [vedi ARPATnews 142-08 ], ha tempestivamente informato Provincia e Comune di Pisa e l'Azienda USL 5 di Pisa, trasmettendo il rapporto di prova rilasciato dal laboratorio e proponendo di chiedere al gestore dell’impianto di provvedere a:
 
Fermare la linea 2, secondo quanto previsto dal D.Lgs 133/2005, art 16;
 
Analizzare le fiale presenti sulla linea 2 per il campionamento dei PCDD/PCDF (diossine e furani) relative al periodo 1 aprile - 9 maggio. Nel caso in cui tali fiale siano state già analizzate, si chiede di inviare una copia dei risultati;
 
Relazionare sinteticamente sulle cause che hanno prodotto il superamento del parametri in questione, con particolare riferimento al rifiuto che veniva incenerito al momento del campionamento;
 
Descrivere gli interventi di risanamento della linea oggetto del superamento.
 
Fonte: gonews.it, 11/05/13.

 
 
 

Mantova: raccolta differenziata all'80%.

Post n°741 pubblicato il 11 Maggio 2013 da noinceneritoredesio

Riciclo all’80% e tariffa puntuale, la strada è quella giusta. Il servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti si estende a tutta la città di Mantova. Il piano è stato presentato martedì 23 aprile in Comune dal sindaco Nicola Sodano, dall’assessore all’Ambiente Mariella Maffini e dal direttore di Mantova Ambiente Anzio Negrini.

“Bisogna ringraziare i mantovani perché nonostante i disagi iniziali sono bravissimi – ha sottolineato Sodano -. Un risultato così lo si ottiene solo con la partecipazione dei cittadini. In più i materiali conferiti sono di qualità ottima”. Le tappe sono due: il 15 giugno si comincia nella parte del centro storico confinante con la già servita area Unesco e il 1° settembre nei quartieri di Gambarara, Ponte Rosso, Cittadella, Lunetta, Frassino, Virgiliana, Belfiore, Castelnuovo degli Angeli, Dosso del Corso, Borgo Chiesanuova, Pompilio, Due Pini, Te Brunetti, Migliaretto, Valletta Paiolo e Valletta Valsecchi. Nel 2013, quindi, tutta Mantova sarà servita con il nuovo sistema.

Il servizio prevede l’utilizzo di sacchi per il centro storico e di bidoncini per i restanti quartieri della città per il conferimento dei rifiuti opportunamente separati che devono essere esposti in giorni ed orari stabiliti per il ritiro da parte dagli operatori. Nel centro storico i sacchi devono essere esposti dalle 20 alle 21 (non più dalle 19 alle 21) ed il loro asporto avviene di notte; nei quartieri, i bidoni vanno esposti la sera precedente il giorno di raccolta ed il ritiro da parte degli operatori avviene nelle prime ore della mattina successiva.

L’ Amministrazione comunale e Mantova Ambiente hanno deciso di fare un ulteriore passo in avanti: la tariffa di igiene urbana diventa puntuale. Il che significa che gli utenti dovranno pagare in base alla quantità di rifiuti indifferenziati prodotti secondo il principio europeo: chi inquina paga. Solo così i cittadini saranno incentivati a produrre meno rifiuti indifferenziati.

Mantova sarà il primo grande comune in Italia ad applicare questo sistema. A tutte le utenze domestiche e non domestiche verranno consegnati contenitori grigi (sacchi e bidoncini) per la raccolta del rifiuto indifferenziato dotati di un dispositivo elettronico che permette di rilevare il numero di volte in cui l’operatore di Mantova Ambiente effettua l’asporto o la vuotatura degli stessi. Il contenitore ha un codice associato esclusivamente alla singola utenza. A tutte le utenze utenze viene inoltre consegnata una tessera identificativa, con codice a barre associato al dispositivo elettronico dei contenitori.

La raccolta porta a porta e l’applicazione puntuale della tariffa hanno l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti e raggiungere l’obiettivo di rifiuti differenziati oltre il 75 per cento. In questo modo, infatti, si può impedire che risorse importanti, in grado di essere ancora valorizzate dal riciclo (come vetro, alluminio, plastica e carta), vadano perse per sempre. Aumentando la raccolta differenziata, inoltre, diminuisce la quantità di rifiuti destinati ad essere smaltiti in discarica.

A cinque mesi dall’avvio del porta a porta in area Unesco, le percentuali di raccolta differenziata hanno raggiunto dei risultati importanti: in gennaio l’80,84%, in febbraio il 76,74% e in marzo l’81,43%, con una media che si avvicina all’80 per cento. Significative le tonnellate di materiali avviati al recupero; prendendo a riferimento il mese di marzo si hanno 67.420 tonnellate di imballaggi in cartone, 16.460 di imballaggi in plastica, 36.920 di vetro e alluminio, 63.490 di materiale organico. Molto diversi, invece, i dati registrati nel primo trimestre di quest’anno nel territorio non servito dal servizio di raccolta domiciliare: la percentuale di rifiuti differenziati è il 38,25% (3.550.760 tonnellate di rifiuti prodotti in gennaio, febbraio, marzo).

Per informare i cittadini del nuovo servizio è stata predisposta una adeguata campagna di comunicazione attraverso la realizzazione di incontri con la cittadinanza e materiale informativo. Nel centro storico saranno attivi inoltre gli ‘infobike’ curati da un esperto informatore ambientale che gira per la città con una bicicletta personalizzata, dalle 10 alle 19, del 25 maggio, l’1, l’8 e il 15 giugno. Nei quartieri invece saranno allestiti dei punti informativi tra agosto e settembre, il personale incaricato darà informazioni e fornirà chiarimenti, dalle 8.30 alle 12.30, il 25 e il 27 agosto, l’1 e l’8 settembre. Gli infopoint saranno sette e si svolgeranno in contemporanea in alcuni quartieri, il calendario contenente le date e i luoghi sarà inviato ai residenti nei quartieri nelle prossime settimane.

Le novità sul nuovo servizio, infatti, vengono comunicate alla cittadinanza attraverso l’invio di una lettera del sindaco Sodano che sarà recapitata a tutte le utenze (per i residenti in centro in questi giorni, per i residenti nei quartieri nelle prossime settimane). Il calendario con i giorni di raccolta e le informazioni su come separare correttamente i rifiuti, invece, vengono fornite all’interno dell’opuscolo consegnato, insieme al kit dei sacchi e dei contenitori, dagli operatori di Mantova Ambiente casa per casa.

Per tutti i cittadini, infine, da giugno a settembre, verranno proposti una serie di incontri che, oltre ad introdurre le novità del servizio di raccolta domiciliare, illustreranno argomenti e temi legati ad un corretto rapporto con le risorse e i materiali, alla spesa e al consumo ecologico, in un’ottica di contenimento degli sprechi e di riduzione dei rifiuti.

Fonte: ciaccimagazine.org, 03/05/13.

 
 
 

BEA CAMBIA SQUADRA MA NON IL PROPRIO, IRRAZIONALE MODO DI PENSARE.

Post n°742 pubblicato il 30 Maggio 2013 da noinceneritoredesio

BEA CAMBIA SQUADRA E SCEGLIE BOSELLI. OBIETTIVO RADDOPPIARE L'INCENERITORE.

NUOVA SQUADRA al comando di Brianza Energia Ambiente, la spa che gestisce il termovalorizzatore di Desio e che dovrà portare a compimento il complesso, discusso, Piano industriale approvato pochi mesi fa. A capitanarla è Silvio Boselli, 70 anni, ingegnere di Nova Milanese, che dal 2010 era consigliere nel Cda. Boselli è stato eletto all’unanimità dall’assemblea dei soci. Il neopresidente è stato per venti anni consigliere comunale della Dc e poi del Ppi, a Nova, dove ha fatto anche l’assessore negli anni ‘70. Oggi fa parte del Pd. Accando a lui, nel nuovo Cda, anche Giovanni Bolis di Lentate, Mirko Bellè di Varedo, Maurizio Ostini di Lentate e Roberta Ronchetti di Limbiate, che rimarranno in carica fino all’approvazione del bilancio di esercizio 2015.

Boselli, laureato in ingegneria civile al Politecnico, ha lavorato a lungo alla Snia, ed è pronto per il nuovo incarico: «Che sarà molto impegnativo – ammette – perché non sarà facile portare a compimento il Piano industriale avviato dal precedente Cda. Il mandato ricevuto è quello e in quella direzione dobbiamo andare». Un piano messo in piedi dopo la «bocciatura» del raddoppio dell’impianto (anche grazie alla forte opposizione del Comitato per l’Alternativa), che prevede la privatizzazione del 40% dell’azienda e l’aumento a 80mila tonnellate annue di rifiuti da bruciare, con investimenti di ammodernamento per 32 milioni e Comuni vincolati per 20 anni. «Penso che sia un buon prodotto, magari non il migliore possibile – dice Boselli – ma sicuramente importante per il futuro di questa azienda e del territorio. Spiace che non tutti i soci l’abbiano condiviso ma lavoreremo in questo senso». Uno su tutti, il Comune di Desio, si è opposto al Piano, tanto da ricorrere al Tar: «Desio è la città che ospita l’impianto – spiega il presidente –: dobbiamo cercare di ricucire la situazione, faremo presto un colloquio col sindaco». Nel frattempo, mentre il Comune di Desio ha ritirato la richiesta di sospensiva, il Tar dovrebbe esprimersi a novembre nel merito.

UN ALTRO obiettivo del nuovo Cda è di allargare il fronte dei soci pubblici, «tra i papabili ci sono Senago e Cesate», spiega Boselli. Poi c’è tutto il lavoro da fare con la New Company per l’acquisizione dei partner privati. I tempi per l’avvio del Piano industriale sono quindi un po’ incerti, «di certo prima vogliamo ricompattare le fila dei soci – dice - e ottenere la piena adesione di tutti, o almeno quasi».


Desio tira dritto e il sindaco Corti ribadisce: «Contrari a un progetto troppo rischioso»

IL COMUNE di Desio si è subito opposto al Piano, «rischioso, privo di garanzie - ha spiegato il sindaco Roberto Corti -, perché vincola per 20 anni i Comuni a tariffe non certe. Incidendo sulle tasche dei cittadini doveva essere valutato con più attenzione». Non sono mancate anche le «minacce» di uscire dal Consorzio, anche se Desio ospita l’impianto e ha il 12%.

Fonte: "Il Giorno", 30/05/13. 

 

 
 
 

Intervista a Rossano Ercolini, il "Nobel" dei Rifiuti Zero.

Post n°743 pubblicato il 09 Giugno 2013 da noinceneritoredesio

Stava per sorgere un inceneritore a due chilometri dalla sua scuola elementare. La regione Toscana premeva sull’acceleratore, i cittadini ne sapevano poco o nulla. Allora, entrò in classe, prese il sacco nero della spazzatura e, tra le risate dei suoi alunni, incominciò a rovistarci dentro. «La carta va con la carta, la buccia di banana con quella di mela, le plastiche da una parte». Quello che ora è quasi patrimonio comune, nel 1994 era avanguardia. Di sera, a Capànnori (Lucca), l’alfabetizzazione si rivolgeva agli adulti. Diciannove anni dopo, anzi trentasei dopo la sua prima lotta ambientalista, quel maestro, Rossano Ercolini, è stato ricevuto nello studio Ovale della Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in persona. Due giorni prima, il 15 aprile scorso, era stato insignito a San Francisco del prestigioso Goldman Environmental Prize, il “premio Nobel” per l’ambiente.

La battaglia sull’inceneritore fu vinta nel 1997, convincendo anche il vescovo della bianchissima Lucca sull’«immoralità dell’incenerimento», ma non i Verdi che lo espulsero. Sono passati tanti anni e ora a Capannori c’è uno dei centri di ricerca più innovativi al mondo, la differenziata ha toccato l’82%, e la delibera «Rifiuti zero» è stata adottata da 131 comuni italiani, per un bacino di 3 milioni e mezzo di abitanti. La politica, che spesso lo aveva criticato o ignorato, ora lo cerca. Ma c’è voluto Obama, perché si degnasse. Il presidente della Toscana, Enrico Rossi, lo ha contattato al suo ritorno da Washington. Intanto, la legge di iniziativa popolare per la gestione virtuosa del ciclo dei rifiuti ha già raggiunto 50 mila firme. Ercolini – presidente di Zero Waste Europe e di Ambiente e Futuro, nonché coordinatore del centro ricerca di Capannori – continua a fare il maestro («ho una quinta e la sto portando all’esame»). 

Un ciclo non basato sull’incenerimento è tutto fuorché un miraggio. «È anacronistico parlare di inceritori o termovalorizzatori. Nel cassonetto c’è una miniera urbana». Sono dieci i passi per attuare la strategia rifiuti zero. «Nell’ottavo andiamo ad aprire il sacco grigio per studiare ciò che rimane dopo la raccolta porta a porta. Una patologia da analizzare e che riguarda la cattiva progettazione. Bisogna coinvolgere i produttori e collaborare con loro perché riprogettino i materiali in modo sostenibile». Lavazza ha raccolto i suoi suggerimenti per ricostruire alcune capsule del caffé non riciclabili.

«Quando Fassino parlando del termovalizzatore dice che Torino è all’avanguardia in Europa dice gravi menzogne. Non si può scambiare per buona pratica una pratica sporca e morente come quella dell’incerimento». Ercolini è molto critico con il primo cittadino del capoluogo piemontese. «L’Europa ha capito che quello che c’è nel cassonetto lo deve usare per sé e che questo può salvarla dalla crisi. In Italia sono rimaste tre Stalingrado: Firenze, Parma e Torino. Noi troveremo la buccia di banana su cui scivolerà il Gerbido che riusciremo a far chiudere».

«Mi telefonarono di pomeriggio mentre ero a scuola. Un numero molto lungo. Sto per dire di richiamarmi, quando sento una voce in inglese. Riesco a capire che ho vinto un premio, rimango tra il sopreso e l’interdetto. Solo la sera ho compreso cos’era». Il premio in denaro, 150 mila dollari, rappresenta la più grande somma corrisposta per l’attivismo ambientale di base. La Fondazione Goldman ha scelto Ercolini, poiché «quando sentì parlare dei progetti di edificazione dell’inceneritore nel suo Comune, ritenne di avere la responsabilità, come educatore, di proteggere il benessere degli studenti e di informare la comunità in merito ai rischi dell’inceneritore e alle soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti domestici del paese», si legge nella motivazione del premio.

La cerimonia, con la consegna dei premi ai sei vincitori mondiali, si è svolta il 15 aprile a San Francisco, nell’America, Paese di contraddizioni ambientali ma che ha in California il miglior centro di ricerche sui rifiuti al mondo insieme a quello di Capannori. Due giorni dopo l’incontro con il presidente Obama. «Era il giorno successivo alla strage di Boston, il presidente ci ha accolto con un sorriso, nonostante il momento sicuramente difficile. Mi ha detto che l’unico modo per salvare il pianeta è la cittadinanza attiva. Come quella che abbiamo dimostrato con il nostro progetto Rifiuti zero». 

Ercolini, nonostante una militanza nei Verdi ha avuto rapporti difficili con l’ecologismo in politica. «Oggi credo che, con la fine dei Verdi, possa aprisi un nuovo ciclo di politica ambientalista. In Europa, i Verdi sono una forza importante, in Italia sono stati uccisi dal carrierismo e dal minoritarismo. Il nuovo ambientalismo si chiama “spreco zero”».

«L’Italia ha il meglio e il peggio», sostiene Ercolini. «C’è il meglio, una rivoluzione in corso, irriversibile, dal tessuto culturale creato con Rifiuti Zero alla rete di comuni che per ora conta 131 adesioni. In Italia ci sono comuni che superano il 65% di raccolta differenziata e non hanno nulla da invidiare alla Germania. Ma c’è anche il peggio, lo è stato Napoli ma la svolta di de Magistris, pur nelle difficoltà e contraddizioni, ha cambiato positivamente il passo. Ora la nuova Napoli sarà Roma».
 

Fonte: linkiesta.it, 09/06/13.

 
 
 

Desio - BEA: un consiglio di amministrazione in bilico.

Post n°744 pubblicato il 19 Giugno 2013 da noinceneritoredesio

Non sono passati 15 giorni dalla nomina (anticipata dal nostro sito) del nuovo consiglio di amministrazione di BEA, la municipalizzata che gestisce l'inceneritore di Desio, e già sono sorti problemi che potrebbero condurre allo scioglimento dello stesso Cda.

I cinque membri,  due di nomina politica: Silvio Boselli e Loris Bolis e  tre provenienti dalle pubbliche amministrazioni, come la legge sulla Spending Review prevede: Mirko Billé di Varedo, Maurizio Ostini di Lentate sul Seveso e Roberta Ronchetti di Limbiate, sono incappati nell’incompatibilità degli incarichi.

Incompantibilità così come definita dal Decreto Legislativo n°39 del 08/04/2013, art.9.

Già Maurizio Ostini aveva rinunciato alla nomina dopo che l’ufficio legale del comune di Lentate sul Seveso, interessatosi alla questione su sua richiesta, si era espresso per l’incompatibilità.

Giovedì era fissato il cda per procedere alla sostituzione di Ostini ma sarebbero nel frattempo emerse nuove incompatibilità dei consiglieri che potrebbero condurre allo scioglimento dell’intero cda  e a nuove nomine.

Al momento non é chiaro se i problemi riguardino i consiglieri provenienti dalle pubbliche amministrazioni o i due componenti politici.
Di certo la nomina come presidente di BEA di Silvio Boselli dal dicembre 2012 all’interno del cda di Bea Gestione, società di scopo interamente controllata da BEA, qualche dubbio lo lascia.

Sta di fatto che a distanza di settimane le caselle del cda di Bea rimangono vuote sul sito della società .

Intanto tra i comuni soci di BEA sono cambiati gli equilibri politici con la vittoria al ballottaggio di Paolo Butti (Pd) a Seveso.
Un altro comune passato al centrosinistra mentre si attende la pronuncia del Consiglio di Stato sulle elezioni di Meda ( comune socio di BEA)  e su chi siederà sulla poltrona di primo cittadino. Posto conteso da più di un anno da Gianni Caimi del Partito Democratico e Giorgio Taveggia della  Lega Nord.

La partita di Bea si gioca però trasversalmente ai partiti.
Il piano industriale di BEA che vede la nascita della società di scopo Bea Gestioni, il revamping del forno inceneritore, il bando a doppio oggetto con l’ingresso di un socio privato e l’obbligo dei comuni soci di conferire per i prossimi vent’anni i rifiuti a BEA ha trovato l’accordo di una parte dei sindaci del PD con capofila il sindaco di Cesano Maderno, Gigi Ponti, ma con il no deciso del sindaco di Desio Roberto Corti (PD)  che ha deciso di impugnare davanti al TAR l’approvazione del piano BEA fatta dall’assemblea dei soci in data 26/10/2012.

La Lega Nord da parte sua, con diversa determinazione nei vari comuni, ha presentato delibere contro il piano industriale della società: a Cesano Maderno, Desio, Lentate sul Seveso, ecc. (vedi Boneschi nuovo presidente di Gelsia Ambiente. Un tassello in vista della fusione con Bea). Non da ultima quella presentata della Giunta Taveggia di Meda che si è così guadagnata le critiche del PD locale da sempre a favore del piano.  

E se il neo sindaco di Nova Milanese, Rosaria Longoni (PD) sembra si muoverà nel solco del suo predecessore, Laura Barzaghi (PD), a favore del piano di BEA, tanto che Silvio Boselli del PD di Nova Milanese è stato premiato con la presidenza della società, diversa potrebbe essere la posizione di Paolo Butti che anche se non si è chiaramente espresso sulla questione è vicino a Roberto Corti e all’ex vicesindaco di Desio Lucrezia Ricchiuti, nel frattempo diventata senatrice. I due, con Pippo Civati,  hanno chiuso la campagna elettorale di Butti a Seveso.

Intanto, nello stesso centrosinistra di Cesano Maderno sta  sorgendo qualche problema con la linea adottata da Gigi Ponti.
Una mozione presentata da Sel a fine aprile verrà discussa nel consiglio comunale di martedì 18 giugno. Anche se di fatto non mette in discussione il piano, la mozione pone la richiesta di una sua revisione (vedi documento).

Si è comunque  ancora lontani dalla posizione rifiuti zero e dal secco no all’inceneritore che arriva dalla galassia di soggettività politiche che vanno dal Comitato No inceneritore, al Comitato Beni Comuni Monza e Brianza, al Movimento 5Stelle, alla lista Sinistra per Desio che si sono mobilitati per portare la discussione sul piano industriale di BEA all’interno del consiglio comunale di Desio, in una seduta che è divenuta esempio di democrazia partecipata.  Un consiglio comunale aperto che è stato recentemente ripetuto nella forma e nei modi anche  sulla questione Brianzacque.

Un nuovo modo di fare politica che sta mettendo in discussione il sistema decisionale sin qui adotatto, creando non poche difficoltà alle segreterie di partito e a quei “boiardi delle partecipazioni comunali che non si sa più a chi rispondono” come li ha efficacemente definiti Tiziano Garbo, consigliere dell’Udc a Desio, proprio in quel consiglio comunale del 6 giugno su Brianzacque.

Fonte: infonodo.org, 16/06/13

 
 
 

2 luglio 2013: politica (quella vera!) è fatta!

Post n°745 pubblicato il 03 Luglio 2013 da noinceneritoredesio

Senza la determinazione di Gianmarco Corbetta e la caparbietà che da sempre lo contraddistinguono nella lotta contro gli inceneritori, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Con questa mozione presentata da Gianmarco Corbetta approvata alla quasi unanimità in Regione Lombardia il 2 luglio 2013, lo stesso Gianmarco Corbetta ha fatto rispettatare un principio fondamentale della politica: applicare ciò che davvero serve ai cittadini, la parte sociale che dalla politica deve trarre maggiori benefici.
Corbetta ha fatto ciò che dovrebbe fare ogni politico capace ed in buona fede.

 

Desio, ampliamento inceneritore. Stop unanime dalla Regione.

Stop all’ampliamento di tutti gli inceneritori presenti in Lombardia. Lo ha stabilito il consiglio regionale con il voto unanime di Pd, Pdl, Lista Ambrosoli, Lega e Civica Maroni di una mozione proposta dal Movimento 5 Stelle.

Il testo è stato elaborato da Gianmarco Corbetta, bovisiano dell’M5Stelle, con i colleghi consiglieri Anelli (Lega), Magoni (Civica Maroni), Villani (Pd) e Busi (Lista Ambrosoli) e impone uno stop a tutti i progetti di ampliamento degli inceneritori a partire da Desio, Cremona, Trezzo sull’Adda, Corteolona e Dalmine.

E anche di prevedere la priorità alle politiche di riduzione, riuso e riciclo nella politica del Piano regionale di gestione dei rifiuti, che dovrà essere adottato entro fine anno.

«Lo scenario della gestione dei rifiuti è cambiato e sempre più cambierà nei prossimi anni - ha dichiarato il consigliere 5 stelle Gianmarco Corbetta - È un grande risultato quello di oggi, abbiamo impedito che la Lombardia continuasse a puntare su una dotazione impiantistica rigida e non in grado di adattarsi a questi cambiamenti. Per chi come me ha dedicato gran parte del proprio impegno civile nella lotta all’incenerimento dei rifiuti, l’approvazione di questo provvedimento rappresenta un obiettivo importantissimo e, in qualche modo, il punto di arrivo di un lungo percorso».

Fonte: "Il Cittadino", 02/07/13

 
 
 

Il De Profundis di Bea

Post n°746 pubblicato il 19 Novembre 2013 da noinceneritoredesio
 

COMUNICATO STAMPA

Con l’approvazione del Piano Industriale, l’Assemblea dei Soci ha condannato a morte Bea. E’ solo questione di tempo e il tempo, si sa, è galantuomo.

Non c’era da aspettarsi molto altro dalla maggioranza dei soci, composta da amministratori pubblici di centro-sinistra retrogradi e succubi di un management societario incapace di leggere le evoluzioni del settore dei rifiuti, tanto da aver già sbagliato per ben due volte i loro piani (il progetto del nuovo faraonico inceneritore negli anni 2000 e il primo famigerato Piano Industriale l’anno scorso).

E difatti hanno sbagliato ancora una volta, incuranti dei nuovi orientamenti della Regione, che ha deciso di bloccare qualsiasi ingrandimento degli inceneritori lombardi dopo soli 20 giorni dal rilascio dell’autorizzazione all’aumento della capacità di incenerimento dell’impianto di Bea (autorizzazione, quindi, ottenuta per “il rotto della cuffia” all’ultimo momento utile).

La proposta di Desio e Bovisio prevedeva semplicemente di studiare un piano alternativo, cioè verificare la fattibilità di una exit strategy dall’incenerimento dei rifiuti. Insomma, si chiedeva semplicemente di conoscere prima di deliberare… una richiesta inaccettabile per i sindaci di Cesano Maderno, Nova Milanese, Seveso, Meda, Limbiate…

In Lombardia non ci sono e sempre più non ci saranno in futuro abbastanza rifiuti per far funzionare tutti gli inceneritori, ormai l’hanno capito tutti. E’ tempo di chiuderne qualcuno, partendo dai più vecchi, i più piccoli e i più inefficienti… e queste sono esattamente le caratteristiche dell’impianto di Desio!

Che ci provi Bea a fare concorrenza a giganti del settore come A2A… ne uscirà con le ossa rotte. Che ci provi a importare rifiuti da fuori regione, i cittadini brianzoli sono già sul piede di guerra… sarà un Vietnam.

Un piano che passa col 52% dei voti, senza l’appoggio dell’azionista di maggioranza e dei comuni sotto la ciminiera, è un piano politicamente fragilissimo, destinato inevitabilmente a fallire, come il suo predecessore. Abbiamo già fermato due progetti di Bea, fermeremo anche il terzo, nella speranza che prima o poi il buonsenso prevalga.

Gianmarco Corbetta
Consigliere Regionale MoVimento 5 Stelle Lombardia

 
 
 

Regione Lombardia: Approvata la dismissione degli inceneritori

COMUNICATO STAMPA

Oggi il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato definitivamente una risoluzione – nata per iniziativa del MoVimento 5 Stelle – che prevede la dismissione di parte del parco inceneritori lombardo, stante il forte squilibrio previsto nel prossimo futuro tra la capacità di incenerimento presente nella nostra regione e la produzione lombarda di rifiuti urbani residui. Le sollecitazioni del Movimento per un piano di dismissione degli impianti hanno convinto le forze politiche e la risoluzione che ne è scaturita, dopo un lungo lavoro di mediazione, è stata approvata all’unanimità dal Consiglio.

Gianmarco Corbetta, consigliere del Movimento 5 Stelle Lombardia, dichiara: “Siamo più che soddisfatti per il risultato ottenuto a cui hanno contribuito tutte le forze politiche presenti in Regione. Si tratta di un provvedimento che segnerà una svolta storica nella gestione dei rifiuti in Lombardia (e, come naturale conseguenza, in tutta Italia). L’aver puntato pesantemente per decenni sull’incenerimento è costato alla nostra regione il primato della raccolta differenziata: eravamo primi 20 anni fa, ora siamo stati superati da Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Piemonte ma potremmo perdere anche il quinto posto in classifica a beneficio della Sardegna e delle Marche! Finalmente con questo provvedimento si volta pagina: dopo il trentennio degli inceneritori, si può aprire l’epoca della raccolta differenziata spinta e del recupero di materia dai rifiuti, a tutto beneficio dell’ambiente e della salute dei cittadini.”

Ora spetta alla Giunta regionale individuare i tempi e i modi per attuare il piano di dismissione. I criteri per individuare gli impianti da chiudere sono contenuti nel provvedimento appena approvato in Consiglio: si partirà dai meno efficienti sotto il profilo ambientale. “Legambiente – prosegue Corbetta – ha appena pubblicato un dossier sul tema della dismissione degli impianti lombardi: emerge chiaramente che l’inceneritore di Desio è il più inquinante di tutti per quanto riguarda le polveri sottili. Per Legambiente i primi da chiudere sono quelli di Desio, Busto Arsizio (VA), Parona (PV) e Cremona. Credo che la chiusura di Desio in tempi brevi sia nell’ordine naturale delle cose, i sindaci di centro-sinistra che hanno recentemente approvato il folle piano industriale di Bea (che prevede il potenziamento e il prolungamento in vita per altri 18 anni dell’impianto) escano dal sonno della ragione in cui sono caduti da troppo tempo”.

 
 
 

Petizione: NO PEDEMONTANA LOMBARDA

Post n°748 pubblicato il 04 Dicembre 2013 da noinceneritoredesio
 



A Maurizio Lupi - Ministro Infrastrutture e Trasporti - Roberto Maroni - Presidente Regione Lombardia: NON FATE L'AUTOSTRADA PEDEMONTANA LOMBARDA (TRATTE B1, B2, C, D)


Lanciata da: Associazione Noi per Cesano - Cesano Maderno (MB)

L’autostrada Pedemontana Lombarda è nata con presupposti volti all'eliminazione del livello di congestione della mobilità privata su gomma, alla riduzione dei tempi di percorrenza, all'agevolazione degli scambi e sviluppo socio-economico dei territori attraversati.

In realtà si tratta di una gigantesca operazione economica e di una radicale e irreversibile trasformazione delle caratteristiche fisiche e naturali dei territori attraversati: ben 5 province (Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como, Varese), 94 comuni con 4 milioni di abitanti , 2.000 Km² di estensione del territorio interessato e 5 aree naturali protette come Parchi regionali (Parco Spina Verde di Como, Parco delle Groane, Parco delle Querce, Parco Valle del Lambro, Parco Adda Nord). Società Pedemontana Sp.A. indica questa infrastruttura come “la strada che mancava” nell’area più ricca e produttiva della Lombardia.

Nella perdurante crisi economica in cui verte l’intera società, dove si assiste anche ad un celere mutamento della geografia sociale in cui la classe media sta entrando nella soglia della povertà, mentre la povertà incomincia a varcare la soglia della miseria, risulta oggi più che mai necessario “veicolare” le risorse economiche in altre ragion di stato per uno sviluppo economico sostenibile.

Il costo totale previsto per la realizzazione dell’autostrada Pedemontana, compresi oneri finanziari, è di oltre 5 mld. di Euro, mentre la riduzione dei tempi di percorrenza tra Orio al Serio (BG) e Malpensa (VA) è quantificata in soli 20 minuti. Un risultato del tutto risibile. L’incongruenza anacronistica è che i lavori della prima tratta (tratta A) sono iniziati senza sapere se e quando ci saranno fondi disponibili per l’intera opera.

La Lombardia è sovraesposta finanziariamente per progetti autostradali che non si giustificavano quando furono concepiti, e ancor meno si giustificano oggi in presenza di una riduzione dei flussi veicolari. Siamo infatti in presenza di un sensibile calo di incassi da parte delle Concessionarie. Tale condizione, destinata a perdurare a causa della crisi economica sistemica, è testimoniata anche dalla dichiarazione esplicita del direttore generale di Volkswagen Italia, che parla di fase di “piena demotorizzazione”.

E’ necessità precipua, in materia ambientale, quella di spostare le risorse economiche previste per la realizzazione di tali poco utili e dannose infrastrutture a favore della messa in sicurezza del territorio, della bonifica di siti inquinati (57 SIN – siti di interesse nazionale), della produzione di energie alternative, della mobilità sostenibile (ferrovie per il trasporto locale dei passeggeri e per la logistica) e della manutenzione adeguata delle strade già esistenti. Tutto ciò è in grado di fornire commesse alle imprese e di creare posti di lavoro per infrastrutture utili. La ripresa economica non passa dunque dal risparmio di qualche km. orario, ma dai fattori sopra citati.

Infine sotto l’aspetto ambientale e salutistico, l’impatto più negativo che questa infrastruttura arrecherà è costituita dall’irreversibile trasformazione del passaggio a cui si assisterà nella tratta autostradale definita “B2” (tra i comuni di Lentate sul Seveso e Bovisio Masciago). Trattasi di un’area caratterizzata, oramai, come un unico sistema edificato; per certi versi è come se fosse un'unica città, interessata, per di più, dall’incidente ambientale ICMESA del 1976 a SEVESO, dove la diossina è tuttora presente nel terreno in percentuali diffusamente superiori ai limiti previsti dalle normative ambientali.

Dunque, la preoccupazione è notevole non solo per il movimento terra che si determinerà, ma anche perché sarà permesso il passaggio dell’arteria all’interno dell'area verde del Parco delle Querce, nato sull’area bonificata più inquinata (zona A) dopo l’incidente ICMESA, e simbolo stesso della rinascita ambientale che oggi verrebbe vanificata.

Per queste motivazioni chiediamo al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi e al Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni di abbandonare la realizzazione del progetto autostradale Pedemontana (tratte B1, B2, C e D), destinando le corrispondenti risorse economiche in progetti per la messa in sicurezza del territorio, la bonifica di siti inquinati, per la produzione di energie alternative, per la mobilità sostenibile e per la manutenzione della rete stradale esistente.

 
Associazione "Noi per Cesano" di Cesano Maderno
Comitato "Cives" Seveso
Comitato "Cives"Bovisio Masciago
Comitato "Cives"San Giorgio - Desio

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