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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

L’anarchia non invecchia bene, ed è impossibile da mantenere. In Route 666: On The Road to Nirvana, la critica rock Gina Arnold fa l’ipotesi che il successo dei Nirvana era il risultato di una decade di attività underground. Il punk rock fallì nel cambiare il mondo nei tardi anni settanta, ma ispirò una generazione di musicisti, scrittori, DJ delle radio dei college, promotori e intraprendenti etichette indie, che costruirono un circuito alternativo. Da questo circuito vennero i Replacements, the Feelies, Husker Du, Mission of Burma, Naked Raygun, Big Black e molte altre band che suonavano musica intransigente ispirata dall’emozione del momento. Per molti di loro, il momento venne e andò prima che le condizioni coincidessero per fare una differenza verso il mondo esterno. Ma per i Nirvana riuscì tutto.

“Ci sono differenti aspetti di dove eravamo culturalmente,” dice Novoselic, il filosofo ufficiale della band. “Nel gennaio del 1990, George Bush aveva, tipo, l’85 percento dei consensi, e nel 1992 quando Nevermind stava uscendo, abbiamo eletto questo governatore dell’Arkansas. Forse durò fino al 1992 per gli anni novanta per succedere.

“E ora viene la parte di sfruttamento. Ci sono delle band lì fuori ora che facilmente si adeguano, dico, a Rick Springfield o Phil Collins. Ma sono giovani, vestono all’ultima moda e moderni, e sono chiamati alternativi. Sono cazzate. E’ solo sfruttamento.”

Ma c’è di più della storia di questo. Il classico dei Mudhoney “If I Think,” dall’EP Superfuzz Bigmuff del 1988, è l’equivalente inno di “Smells Like Teen Spirit.” Ma i Mudhoney non fecero quello che fecero i Nirvana. Novoselic annuisce e s’impappina nella risposta.

“Si. No. Forse fu la produzione,” dice alla fine. “Quello che ‘If I Think’ fece fu di unire la scena di Seattle. Quando uscì l’EP, fu un must, e quelli furono tempi magici. Quella era la scena di Seattle. Quando i Mudhoney stavano suonando e noi stavamo suonando, e i Tad e i Fluid – era un piccolo periodo nella storia che la potevi paragonare alla scena di Liverpool, il Cavern Club [il locale che diede risalto ai Beatles e altri Merseyside “gruppi beat” – GW Ed.]. Fu innocente. Non esplose. Ora guarda cosa è diventata. Tutti sono più vecchi e più saggi.”

Dice Cobain: “Molte delle band che alla fine stavano prendendo la loro giusta ricompensa, come i Soul Asylum – band che erano in giro da lungo tempo ed erano chiaramente innovativi – sembrano di essere in competizione l’un l’altro ora. Ci sono stati citazioni da queste band negli articoli; questo è quello che ho notato. Non capisco come queste persone possono venire da un ambiente ed uno stile di vita dopo tanti anni di essere nella musica underground e mantenere la musica viva, e ora all’improvviso sembra come un disperato tentativo da qualcuna di queste band che non è mai stato riconosciuto nel cercare di dire ne siamo degni. E’ rivoltante vedere quanto queste band diventano carrieriste tutte all’improvviso. Questo è quello a cui tutti erano contro quando cominciarono queste band. La ragione per cui volevo stare in una band era essere in una band e scrivere canzoni. Puoi essere valido se vendi duemila copie, e dovresti essere felice per questo.”

Forse è solo un nostalgico ricordo del passato, ma la scena al Crocodile Café di Seattle la notte prima non sembrava troppo sfinito; Novoselic sta ancora tenendo la sua testa dalle festività, e sta bevendo un caffé per diradare la nebbia. Gli Scream, la vecchia hardcore band di Grohl da Washington, D.C., suonavano un energico concerto di riunione nel rock club più hippy della città, parte di un tour per promuovere un nuovo CD di materiale inedito. (Il batterista saltò una settimana di interviste dei Nirvana per viaggiare con il gruppo.) Novoselic ballava goffamente durante l’intero concerto, parte di una entusiasta folla che includeva i ragazzi di Seattle dei leggendari Tad e Mark Arm dei Mudhoney (ma non Cobain). Quando i membri degli Scream scesero dal palco, il bassista dei Nirvana li accolse gridando, “Gli Stone Gossard Pirates!” nello stesso tempo sfottendo il chitarrista dei Pearl Jam e i patetici imitatori dei Pearl Jam gli Stone Temple Pilots.

La vita di Novoselic era chiaramente cambiata dal successo dei Nirvana, ma è chiaro che non ha perso molto del suo amore per la musica. Ha una bellissima casa di due piani in un piacevole, quartiere alberato a metà strada tra il centro di Seattle e la casa di Cobain fuori al ponte della città. Ma sembra orgoglioso dei suoi jukeboxes, uno nel salone per i 45 giri e uno nel seminterrato per gli album.

Nel mezzo della nostra conversazione, l’uomo della Federal Express suona alla porta. Novoselic porta il pacco nella stanzetta e la apre e trova un disco d’oro incorniciato a significare la vendita di 500,000 dischi di Incesticide, la compilation di B-side e rarità che i Nirvana hanno pubblicato dopo Nevermind. Il Seattle Times di oggi ha un piccolo articolo dicendo che Nevermind è uscito fuori dalla classifica di Billboard dei primi 200 dischi dopo ben 92 settimane.

“Se non era per ‘Teen Spirit,’ non so come Nevermind sarebbe andato,” dice Novoselic. “Non ci sono ‘Teen Spirit’ su In Utero. Ci sono sei o sette grandi canzoni, ma nessuna fenomenale grande hit.”

Riguardo a quante copie l’album vende, i membri della band pensano che è stato già un successo. Stanno lavorando insieme meglio di quanto hanno mai fatto, dice Cobain, e spera che scriveranno più come un gruppo in futuro. La notte precedente la nostra intervista, lui e Novoselic sono stati alzati fino all’alba confrontandosi sullo storyboard per il video di “Heart Shaped Box”, che il duo immagina come una parodia del Mago di Oz filmato con una tecnica di approssimazione Technicolor.

“Mi sento – tutti, la band si sentono – di pubblicare ‘Scentless Apprentice’ dopo ‘Heart Shaped Box,’ ” dice Cobain. “E’ un buon esempio della direzione in cui stiamo andando. Abbiamo realmente collaborato su quella canzone. Ci è uscita insieme alle prove. E’ stata una cosa molto soddisfacente contribuire equamente in una canzone. Ovviamente, noi siamo quasi sulla stessa lunghezza d’onda; non c’è mai stata una situazione dove gli ho detto cosa fare. Ma ci sono state molte volte dove mi sono dovuto sedere alla batteria e mostrare a Dave che cosa stavo pensando nella mia testa, e lui ha incorporato l’idea. Per la maggior parte, è sempre stato, tipo, per l’80 percento una canzone che avevo scritto a casa e introdotto alla band successivamente alle prove. Mi fa proprio piacere essere in grado di collaborare. Mi sto stancando di essere creduto l’unico compositore. Mi piacerebbe avere un compagno compositore. Sia Krist che Dave per qualche ragione hanno cominciato ad uscire fuori dal loro gusto.”

“C’era un periodo quando le cose si guastarono e si resero tese dopo il successo di Nevermind, ma ogni cosa fu risolta con la comunicazione,” dice Novoselic. “C’erano così tanti fattori; le cose stavano accadendo così velocemente. C’era tutta quella fama e tutte quelle persone che volevano qualcosa. Tu camminavi per la tua strada, e le persone ti guardavano in modo strano, volendo autografi. Abbiamo avuto differenti reazioni a questo. C’era un periodo in cui il modo che reagivo verso la band era, ‘Non me ne importa. Qualsiasi cosa.’ E penso che Kurt reagì a questo: ‘Bé, a Krist non gliene importa nulla.’ E cresceva. Ma ora trovo me stesso molto più esplicito di nuovo, e penso che questo è salutare. Penso che Kurt lo rispetti. Ha qualcuno con cui condividere le cose e prendere qualcosa. Sente di avere tutta questa pressione su di lui come figura centrale, il cantante-compositore, e apprezza di avere un po’ d’aiuto.”

Le difficoltà con cui si devono confrontare ora i membri dei Nirvana includono l’accettare le responsabilità delle rock star da vendite di platino (“Dobbiamo essere un buon modello di comportamento per la gente,” dice Novoselic sinceramente. “Cerco di non vantarmi di essere uno che beve molto e fuma canne”) mentre mantengono la loro credibilità punk. (“Pensi che siamo ancora dei rompiballe per l’industria discografica?” chiede. “Siamo ancora non cooperativi? C’è ancora quella vibrazione nell’aria?”). Devono anche focalizzare la loro popolarità sul giusto target e convincere i molti ascoltatori di Nevermind a crescere con loro. Ma ci sono molti indicatori che li portano al traguardo.

Al Roseland durante il New Music Seminar, la band sale sul palco dopo un set aperto dagli ospiti Jesus Lizard, un quartetto di Chicago che è considerato una delle band più ruvide nell’underground del noise rock. Aumentati con un secondo chitarrista, fondatore degli Exploited il musicista Big John Duncan, i Nirvana fecero un trascurato ma intenso set di 20 canzoni estratte da ogni loro album. Questa è la prima volta che i fan ascoltano “Serve The Servants,” “Heart Shaped Box,” e “All Apologies,” ma molti canticchiano alla fine i ritornelli.

C’è un inusuale elemento veramente stupido allo show, violenti studenti universitari spingono con forza nel mezzo della sala, disgregando l’etichetta della fossa come parte peggiore e mandando dozzine di pacifici fan ai lati della sala con offese e nasi sanguinanti. Il gruppo finisce il suo set con quattro canzoni acustiche, sedendo sugli sgabelli a bordo del palco come i Led Zeppelin nella modalità unplugged. “Fottetevi gente di merda,” grida uno degli stupidi, la maggior parte della gente ascolta intensamente le semplici, eloquenti versioni di “Dumb,” “Polly” e “Something in the Way.” Lo show finisce con “Where Did You Sleep Last Night,” di Leadbelly che è considerate come una canzone folk Appalachiana simile alla versione fatta da Ricky Skaggs. La sua tristezza, l’ossessionante tensione da il momento più commovente della serata.

I Nirvana ritornano per una non entusiasmante, non accordata “Smells Like Teen Spirit” e una versione di “Endless, Nameless.” Ma nel bis non c’è il clima. Stanotte, i membri della band decidono di strimpellare un pò con i loro strumenti invece che distruggerli.

La sera successiva allo show al Roseland, incontrai Novoselic quando stava andando all’ Irving Plaza per vedere i Pavement, uno dei molti arrivati indie etichettati come “i prossimi Nirvana.” E’ un opinione che non condivido, e sto andando a vedere i più vecchi ma più affidabili Buzzcocks all’Academy quando il bassista mi ferma con un grande, amichevole ciao.

“Ti conosco,” dico. “Sei Andy Kaufman.” E Novoselic fa un grande sorriso.

URLO

 

IN QUESTA DRAMMATICA SCHIETTA INTERVISTA DEL 1993, NON PUBBLICATA DURANTE LA SUA VITA, KURT COBAIN ESPRIME I SUOI SENTIMENTI VERSO COURTNEY LOVE, L’OMOSESSUALITA’, L’EROINA E I SUOI COMPAGNI DEI NIRVANA. [6]

 

Questa intervista fu tenuta nella tarda serata di Martedì, 22 luglio, 1993, come parte della campagna per la stampa inglese dei Nirvana per la prossima uscita di In Utero (DGC). In contrasto con il quasi silenzio totale con gli USA, i Nirvana fecero cinque interviste inglesi e servizi fotografici programmate nel loro breve soggiorno a New York, culminata nel concerto al Roseland nella serata del 23. Questo sarebbe stato un inusuale programma estenuante anche per il più calmo dei gruppi. Ma poi, difficilmente qualunque cosa associata ai Nirvana era usuale.

 

L’affabile, diritta presenza del bassista Chris (ora Krist) Novoselic e nondimeno il batterista Dave Grohl, l’atmosfera intorno ai Nirvana era una forte reminescenza del sentimento che accompagnò i Sex Pistols nel 1977. Qui, anche, c’era un gruppo che era più di sola musica – il migliore gruppo del momento – e che rifiutava di stare al gioco.

Giudicando dall’isteria che circondava il loro ritorno, i Nirvana si comportarono come un parafulmine psichico: uno sguardo per le paure, speranze, amori e odi di ognuno. Pochi sapevano da dove venivano, nessuno sapeva cosa avrebbero fatto.

 

Molta di questa pressione rimase su Kurt Cobain, che – solo per tenere le cose interessanti – era subito affascinante, arrogante, vago e imprevedibile. Farlo sedere per l’intervista fu dura. Cercai di costringerlo a stare giù nel backstage dopo uno straordinario concerto dei Melvins che entrambi vedemmo. “Devo farlo ora?” mi chiese; “Si,” risposi semplicemente, e questo fu quanto. Successivamente ci trasferimmo nella mia stanza dell’hotel New York Palace, dove si rilassò subito, Cobain fu intelligente, convincente e tanto sincero quanto poteva esserlo, data la sua situazione.

L’intervista sembra dare a Cobain un’oasi di calma nel mezzo del delirio. Lo animai, e volli credere a quello che diceva. Il mio ultimo sentimento – confermato dal concerto al Roseland la successiva notte – era che qui c’era una persona ed un gruppo sospeso sulla punta di un coltello tra una considerevole, positiva potenza e l’auto-distruzione. Qui c’è la testimonianza di quell’importante momento.

GUITAR WORLD Raccontami della tua infanzia.

KURT COBAIN Sono nato ad Aberdeen, Washington, nel 1967, e ho vissuto tra Aberdeen e Montesano che distano 20 miglia. Sono andato avanti e indietro tra le case dei parenti per tutta la mia giovinezza.

GW I tuoi genitori si sono separati quando eri giovane?

COBAIN Si avevo sette anni.

GW Ti ricordi qualcosa di questo?

COBAIN Ricordo di sentire vergogna, per qualche ragione. Mi vergognavo dei miei genitori. Non potevo guardare più guardare qualcuno dei miei amici a scuola, per avevo il disperato bisogno di avere la classica, sai, tipica famiglia. Madre, padre. Volevo quella sicurezza, perciò me la presi con i miei genitori per qualche anno per questo.

GW Ti sei ricongiunto con loro ora?

COBAIN Bé, ho sempre avuto una relazione con mia madre, perché è sempre stata la più affezionata. Ma non ho parlato con mio padre per circa 10 anni fino allo scorso anno, quando mi cercò fuori dal backstage allo show che facemmo a Seattle. Ero felice di vederlo perché volevo sempre che sapesse che non lo odiavo più. Dall’altra parte, non incoraggiare la nostra relazione perché non avevo proprio niente da dirgli. Mio padre è incapace di mostrare molta affezione, o anche di sopportare una conversazione. Non volevo avere una relazione con lui solo perché era dello mio stesso sangue. Mi avrebbe annoiato.

Così l’ultima volta che l’ho visto, glielo detto e mostrai in modo chiaro che non volevo fare più niente con lui. Ma fu un sollievo per entrambe le parti, sai? Perché per degli anni pensava che lo odiavo fortemente.

GW Non puoi evitarlo.

COBAIN Questo è quello che ho fatto per tutta la mia vita. Ho sempre lasciato i lavori senza dire al datore di lavoro che me ne stavo andando; non mi facevo vedere più un giorno. Ero lo stesso a scuola – lasciai con soli due mesi per finire. Ho sempre trovato una scappatoia per le cose, perciò guardarmi con mio padre – inoltre lui ha scelto di vedermi – è stato un grande sollievo.

GW Hai mai scritto su queste cose del tutto? Le parole in “Serve the Servants” sembrano autobiografiche.

COBAIN Si. E’ la prima volta che ho come argomento faccende dei miei genitori. Difficilmente ho mai scritto qualcosa di così ovviamente personale.

GW Come è stato per te crescere?

COBAIN Ero molto isolato. Ho avuto veramente una buona infanzia, fino al divorzio. Poi, d’improvviso, tutto il mio mondo è cambiato. Diventai antisociale. Cominciai a capire la realtà del mio ambiente, che non aveva molto da offrire. Aberdeen è una città piccola, e non sono riuscito a trovare di cui fossi entusiasta, o che erano compatibili con me, o le cose che mi piacevano fare. Mi piaceva fare cose artistiche, e mi piaceva sentire la musica.

GW Che cosa ascoltavi?

COBAIN Qualunque cosa che riuscivo ad avere. Mia zia mi diede i dischi dei Beatles, perciò per la maggior parte furono dischi dei Beatles, e ogni tanto, se ero fortunato, ero in grado di comprare un singolo.

GW Ti piacevano i Beatles?

COBAIN Oh, si. Mia madre ha sempre cercato di conservare un po’ di cultura British nella nostra famiglia. Bevevamo té tutto il tempo! Non ho mai saputo niente dei miei antenati fino a quest’anno, quando ho imparato che il nome Cobain è irlandese. I miei genitori non si sono mai interessati a cercare quelle cose. L’ho trovato cercando sulla guida telefonica dell’America per nomi che erano simili al mio. Non trovai nessun Cobain, perciò cominciai a chiamare i Coburns. Trovai questa signora di San Francisco che stava ricercando la storia della nostra famiglia da anni.

GW Perciò era Coburn?

COBAIN Veramente era Cobain, ma i Coburns si separarono quando vennero. Venivano dalla contea di Cork, che è proprio una coincidenza strana, perché quando facemmo il tour in Irlanda, suonammo a Cork e per tutto il giorno andai in giro stupefatto. Non mi sono mai sentito tanto spirituale nella mia vita. Fu uno strano sentimento ed – ho un amico che era con me che lo può testimoniare – ero quasi in lacrime tutto il giorno. Fino a quel tour, che è stato circa due anni fa, avevo un sentore che venivo dall’Irlanda.

GW Raccontami della tua esperienza alle superiori. Quali persone non ti erano gradite?

COBAIN Ero un capro espiatorio, ma non nel senso che le persone mi picchiavano tutto il tempo. La gente non mi picchiava o colpiva perché ero ritirato tutto il tempo. Ero così antisociale che ero quasi pazzo. Mi sentivo così diverso e così pazzo che la gente mi lasciava stare solo. Non mi sarei sorpreso se mi avessero votato il Più Probabile a Uccidere Tutti al Ballo del Liceo.

GW Puoi capire ora della gente diventa talmente alienata che diventa violenta?

COBAIN Si, riesco a vedere come la salute mentale di una persona può deteriorare al punto che lo avrebbero fatto. Sono arrivato al punto che fantasticato di questo, ma sono sicuro che avrei optato ad uccidermi prima io. Ma ancora, mi sono sempre piaciuti i film di vendetta che si svolgono ai balli di liceo – cose come Carrie.

GW Quando hai ascoltato per la prima volta punk rock?

COBAIN Probabilmente nell’84. Cercavo di fare questa storia in modo cronologico, e non potevo. La mia esposizione al punk rock avvenne quando Creem cominciò a descrivere il tour dei Sex Pistols in America. Leggevo di loro e fantasticavo di quanto bello sarebbe stato ascoltare la loro musica, ed essere parte di essa. Ma avevo 11 anni,  e non potevo certo seguirli in tour. Il solo pensiero di andare a Seattle – che è lontana solo 200 miglia – era impossibile. I miei genitori mi hanno portato a Seattle probabilmente tre volte nella mia vita, da quello che riesco a ricordare, erano delle gite familiari.

Dopo questo, ho sempre cercato di trovare punk rock, ma ovviamente non lo avevano nei nostri negozi di dischi d Aberdeen. Il primo punk rock che fui in grado di comprare furono probabilmente i Devo e Oingo Boingo e cose così; quelle cose arrivarono ad Aberdeen molti anni dopo il fatto.

Poi, infine, nel 1984 un mio amico chiamato Buzz Osborne [cantante/chitarrista dei Melvins] mi fece un paio di compilation a cassetta con Black Flag e Flipper, tutto, tutte le più popolari band punk rock, e volai via. Avevo trovato finalmente la mia chiamata. Quel giorno, mi tagliai i capelli corti. Cantavo in playback su quelle canzoni – le ascoltavo ogni giorno – e fu la cosa più bella. Già suonavo la chitarra da un paio di anni, e cercavo di suonare il mio stile di punk rock, o quello che immaginavo che fosse. Sapevo che era veloce e aveva molta distorsione.

Il punk esprimeva il modo in cui mi sentivo socialmente e politicamente. C’erano tante cose che racchiudeva. Esprimeva la rabbia che sentivo – l’alienazione. Mi aiutò anche ad aprire gli occhi su quello che non mi piaceva delle band metal come Aerosmith e Led Zeppelin. Mentre mi piacevano veramente, e tuttora mi piacciono, le melodie che queste hanno scritto, improvvisamente realizzai che non mi piaceva il loro comportamenti sessista – il modo in cui scrivevano delle loro ragazze e del fare sesso. Quelle cose mi annoiavano.

GW Quando hai cominciato a pensare al sessismo? Era una conseguenza del tuo interesse nel punk?

COBAIN No, fu prima di quello. Non sono mai riuscito a trovare un buon amico maschio, perciò finì con l’uscire molto con le ragazze, e trovavo che non erano trattate equamente – non erano trattate con rispetto. Odiavo il modo in cui ad Aberdeen si trattavano le ragazze in generale – erano totalmente oppresse. Le parole “puttana” e “fica” erano del tutto comuni, le sentivi tutto il tempo. Ma mi ci vollero molti anni dal fatto realizzare che quelle erano le cose che mi infastidivano. Stavo incominciando a capire quello che mi seccava tanto, e negli ultimi due anni di liceo, scoprii il punk rock e tutto si unì. Finalmente capii che non ero un ritardato, capisci?

GW Hai mai avuto problemi con le persone che pensano che tu fossi gay?

COBAIN Si. Anche io pensavo che fossi gay. Sebbene non l’ho mai sperimentato, pensavo che sarebbe stata la soluzione ai miei problemi. Avevo un amico gay, e quella è stata l’unica volta che ho sperimentato un reale confronto con le persone. Come ho detto, per molti anni erano fondamentalmente spaventati da me, ma quando cominciai ad uscire con questo ragazzo, Myer Loftin, che era risaputo essere gay, cominciarono ad insultarmi, cerando di menarmi e cose del genere. Quindi mia madre non mi lasciò più essere amico con lui perché odia gli omosessuali.

GW Perciò hai smesso?

COBAIN Si. Ero veramente devastato perché finalmente avevo trovato un amico maschio con cui potevo veramente parlare e affezionarmi, e mi fu detto che non potevo uscire più con lui. Più o meno nello stesso periodo, stavo mettendo tutti i pezzi del puzzle insieme. Ha avuto un grosso ruolo in questo.

GW Le tue parole contengono dei provocativi riferimenti gay, come la frase “Everyone is gay” in “All Apologies.” E una riflessione su questo periodo?

COBAIN Non direi che sia una riflessione su questo periodo – non voglio farla lunga sui miei pensieri ora. Penso che sia [provocativo] in senso commerciale, per il fatto che abbiamo venduto tanti album.

GW Non è molto comune trovare band che parlano di questo tipo di cose, particolarmente nella forma che tu usi, che è in pratica rock maschile.

COBAIN Si, ma penso che stia migliorando, ora che la musica “alternativa” si sta accettando, sebbene sia un temine abbastanza triste, ora che ci penso. Ma almeno la coscienza è lì, e questo è un bene per e generazioni più giovani.

GW Hai avuto problemi con l’industria o i fan per i tuoi riferimenti gay?

COBAIN Mai. I Pansy Division hanno fatto la cover di “Teen Spirit” e hanno cambiato le parole in “Smells Like Queer Spirit [Sa dello spirito di un frocio],” e ci hanno ringraziato nelle note finali. Penso che abbiano detto, “Grazie ai Nirvana per aver preso la migliore posizione a favore dei gay di ogni altra rock band di successo commerciale.” Questa è stata una cosa veramente lusinghiera. E’ che non è niente di nuovo per nessuno dei miei amici, perché è musica che stiamo ascoltando da 15 anni.

Suppongo che le cose siano diverse ora. Se guardi MTV, hanno queste parti “Free Your Mind” nelle news, dove raccontano fatti gay e cose così. In modo un po’ impercettibile ricordano a tutti quanto sessista l’onda dell’heavy metal fosse per gli interi anni ottanta, perché sono quasi completamente morte. Si muore presto. Trovo molto bello vedere molti gruppi come i Poison – non solo Poison, ma Warrant e Skid Row, band così – disperatamente aggrappate alle loro vecchie identità, ma ora cercano di avere un angolo alternativo nella loro musica. Mi da un piccolo brivido sapere che ho aiutato in modo piccolo a liberarci di quelle persone. O forse almeno farli pensare su quello che hanno fatto negli ultimi 10 anni. Niente è cambiato, veramente, eccetto per delle band come i Soul Asylum che stanno in giro da circa 12 anni, avrebbero lottato nei locali per sempre, e ora hanno questa opportunità di avere le loro belle facce su MTV. Inoltre, hanno un atteggiamento migliore della gente metal. Penso che sia salutare. Vorrei avere più loro che le cose vecchie.

GW La canzone che per prima mi portò ai Nirvana fu “On A Plain.” Ma di che parla?

COBAIN Classica alienazione, penso. Ogni volta che penso alle canzoni devo cambiare la storia, perché sono smarrito come tutti. Per la maggior parte, scrivo le canzoni da pezzi di poesia messe insieme. Quando scrivo un poesia non è di solito su una tematica per tutto. Ho molti notebook, e quando viene il momento di scrivere le parole le rubo dalle mie poesie.

GW Le metti insieme in modo veloce?

COBAIN Di solito appena prima di registrare le parti vocali! Qualche volta, finisco le parole un mese prima di andare in studio, ma per la maggior parte, il 90 percento sono fatte all’ultimo minuto.

GW E’ così che le canzoni di In Utero sono state scritte?

COBAIN Più o meno così. Ci sono molte canzoni su questo album che sono tematiche, che sono su qualcosa invece che solo pezzi di poesia. Come, “Scentless Apprentice” è su un libro, Profumo, di Patrick Suskind. Non penso di aver mai scritto una canzone basata su un libro prima.

GW Leggevi molto quando eri giovane?

COBAIN Si, quello che riuscivo ad avere. Andavo molto in biblioteca, e saltavo molto la scuola, specialmente durante il liceo, al terzo anno, e l’unico posto dove andare durante il giorno era la biblioteca. Ma non sapevo cosa leggere, era solo quello che trovavo. Durante la scuola elementare lessi i libri di S.E. Hinton [autore di The Outsiders e altri lavori sull’alienazione giovanile]; mi piacquero molto. Leggevo molto in classe anche, quando andavo a scuola. Solo per stare lontano dalla gente così non dovevo parlare con loro. Molte volte fingevo di leggere , per stare lontano dalle persone.

GW Quando hai cominciato a scrivere?

COBAIN Avevo probabilmente 14 anni. Al terzo anno. Non l’avevo presa molto seriamente. Non ho mai avuto diari personali, anche. Non ho mai tenuto un diario, e non ho mai cercato di scrivere storie nelle poesie; è sempre stato qualcosa d’astratto.

Il piano per la mia vita, da quello che ricordo, era di essere nel campo artistico. Mia madre mi ha dato molto sostegno nell’essere artista – si complimentava molto per i miei dipinti e disegni. Perciò ho sempre fatto questo. Nel periodo in cui ero al nono anno frequentavo tre classi artistiche e stavo per andare alla scuola d’arte. Il mio insegnante d’arte voleva portare i miei dipinti nei concorsi. Ma alla fine, non ero interessato in tutto a questo; non ero quello che volevo fare. Conoscevo i miei limiti. Comunque, mi piace molto l’arte e ancora mi piace dipingere.

Ho sempre sentito lo stesso per la scrittura. So che non sono abbastanza istruito per scrivere veramente qualcosa ad un livello che mi piacerebbe leggere.

GW Quando è stata la prima volta in Inghilterra?

COBAIN ‘89

GW Ti è piaciuta?

COBAIN Si. Specialmente la prima volta. Siamo andati anche per il resto d’Europa, ma alla settima settimana ero pronto per morire. Andavamo in tour con i Tad. Erano 11 persone in un furgoncino Volvo, con il nostro equipaggiamento.

(continua...)
 
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