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Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

SMELLS LIKE A NIRVANA ARTICLE

Molte centinaia di persone stanno aspettando fuori il Club USA, una discoteca trendy di New York nel cuore di Times Square. E’ la terza sera del New Music Seminar, il più grande annuale ritrovo dell’industria musicale, e la folla era venuta a sentire i Boredoms, un gruppo jazz-noise del Giappone che è una delle più grandi band del momento del seminario. Le persone stanno crescendo irritate in un afoso pomeriggio di luglio perché i muscolosi buttafuori non lasciavano entrare nessuno, anche se il posto è grande come un hangar aereo e solo pieno a metà.

Il bassista dei Nirvana Krist Novoselic stava con un piccolo che include la sua moglie, Shelli, e il biografo della band Michael Azerrad. Novoselic è venuto non notato fino ad ora, anche se è un piede più alto di molte delle persone in riga. Forse è perché i newyorkesi non riconoscono celebrità tra loro, o forse nessuno lo riconosce da quando ha tagliato i capelli lunghi e rasato la barba irregolare che aveva nel video di “Smells Like Teen Spirit.” In ogni evento non ha chiesto o ricevuto speciali trattamenti, che trovo ammirabile, da quando segue la credenza centrale del punk rock che i membri del gruppo non sono migliori dei loro fan.

Sussulto quando Novoselic comincia a saltare e a spingere i buttafuori per lasciarlo entrare – finché sento quello che sta urlando. “Non sai chi sono io?” urla. “Sono Andy Kaufman. Ero in Taxi!”

Il bassista ha una più che passabile rassomiglianza con il comico morto, ma non importa per i buttafuori, e presto lui e i suoi amici si stringono nelle spalle e si avviano verso un altro club.

Sin dalla sua uscita nel tardo del 1991, il secondo album dei Nirvana ha venduto nove milioni di copie in tutto il mondo. Nevermind è il primo album punk a diventare un Numero Uno, ed il suo risultato derivò dalla frenesia alimentata dall’etichetta major che immise una enorme quota di denaro in un unico mondo marginale del rock indie. “Alternativo” all’improvviso divenne una nicchia che dava profitti, ed ogni movimento che Novoselic, il chitarrista cantante Kurt Cobain ed il batterista Dave Grohl facevano arrivava sotto la severa luce accecante dei media.

Questo è un grande bagaglio da portare ad una sessione di registrazione, e gli scettici attendevano il gruppo alla auto-distruzione, come fecero i Sex Pistols, in un brillante lampo prima che potessero tentare un bis. Ma i membri del trio di Seattle combatterono le pressioni delle tentazioni, fama e soldi, ingaggiarono un produttore e provocatore di Chicago Steve Albini, e registrarono il seguito di Nevermind in due settimane per 25,000$, una frazione del tempo e dei soldi spesi per le pubblicazioni di molte etichette major. Ed in qualche modo ce la fecero.

In Utero – “nel grembo” – è un album che non scende a compromessi pieno di chitarre dure, e ritmi aggressivi, ma i riff addolciti dei Nirvana e i ritornelli da cantare sono presenti in quantità, e sono orecchiabili tanto quanto in Nevermind. Come sempre la rabbia di Cobain, la voce passionale viaggia nel caos, chiedendo la tua attenzione. “Teenage angst has paid off well,” canta, ammettendo nella prima frase della prima canzone che la band è stata cambiata dalla celebrità. Poi procede nel provare che non ha toccato la musica.

Se questo album sarà pubblicato o le cassette saranno distrutte è meno importante di quello che la band ha fatto fino ad ora,” ha detto Albini nella sua usuale acre maniera quando l’album è stato completato la scorsa primavera. “Erano in una posizione di influenza e potere dall’essere una band che piace a tutti, ed in questo momento, qualunque cosa facciano per il resto della loro carriera sarà secondario a quello che hanno fatto fino ad ora. Non secondario in qualità, ma secondario nell’impatto.”

Alcuni mesi dopo, Cobain riflette sui commenti di Albini, e dice. “Siamo certi che non ne che venderemo un quarto massimo, e siamo totalmente tranquilli per questo perché questo disco ci piace molto,” dice in una misurata, calma voce. “Non ero orgoglioso per metà di Nevermind quanto lo sono per questo disco. Intenzionalmente abbiamo fatto un disco aggressivo. Sono veramente orgoglioso del fatto che abbiamo introdotto un differente modo di registrazione, un suono differente, e siamo in una posizione per cui ci siamo già garantiti una possibilità di essere mandati sulle radio. Andranno almeno a provarlo per un po’ e vedere come và. E solo fare questo è una soddisfazione.

Cobain è seduto su un logoro divano nel salotto del piano ammezzato della casa che divide con sua moglie, Courtney Love (leader degli Hole), e con la loro figlia di 15 mesi, Frances Bean. La famiglia era diventata troppo grande per la casa che comprò dopo il successo iniziale dei Nirvana, e questo posto è in affitto. Situato su una ripida collina nel nord di Seattle, è solo un miglio dalla sponda dello scenico lago Washington. Il box di Frances Bean e la piscina per bambini è situata nel salone vicino un enorme TV e una collezione di bambole anatomiche di plastica, una delle quali adorna la copertina di In Utero. Vicino al divano ci sono due Fender nuove, prototipi che l’azienda vuole costruire come il “modello Kurt Cobain”. Cobain l’ha disegnata da sé: un incrocio tra una Jaguar e una Mustang, si chiama “Jagstang”.

Tra sei giorni la band di Cobain suonerà il suo primo concerto vero in un anno al New Music Seminar; tra otto settimane In Utero arriverà nei negozi di dischi. Courtney e la bambina sono in Inghilterra perché gli Hole suonano al Phoenix Music Festival, e Cobain è da solo eccetto che per il pubblicitario della Geffen Records Luke Wood, che sta coordinando le sue interviste. Quando le nostra conversazione inizia, Wood mette il suo registratore a cassetta sul tavolo da caffé vicino al mio – “Doppia registrazione… per la band” – prima di uscire per la cucina.

La Geffen è in paranoia per i media, ma i membri dei Nirvana sembrano solo interessati e annoiati. Subito dopo che In Utero fu finito, molte pubblicazioni della major raccontavano che delle fonti avevano detto che la Geffen considerava l’album “impubblicabile”. Albini non aiutò affatto con commenti come, “Non penso che a tutte le ragazzine e gli imbranati che piaceva l’ultimo album gli piacerà questo.” Infine, la band e l’etichetta hanno comprato un’intera pagina pubblicitaria su Billboard per avvisare l’arrivo dell’album, per paura che qualcuno pensasse che lo slogan satirico della T-shirt del gruppo – SNIFFANO FIORI POMICIANO BACIANO LE RAGAZZE PUTTANE DEL ROCK CORPORATIVO – fosse diventato realtà.

Il nome di Albini nei crediti è stato pensato come un assicurazione contro alcune penali. Con l’eccezione d’occasionali progetti di alto livello come Rid of Me di PJ Harvey, maggiormente lavora con band hardcore punk, registrando nel suo studio interrato nella zona nord di Chicago. Le sue credenziali nell’underground sono impeccabili: come musicista capeggia i Big Black, uno trio metallico che era enormemente influente nell’underground (inclusa la nascente scena “grunge” di Seattle). Come produttore prende una bassa parcella basata su quello che le band possono pagare, scarta i gruppi che non sono all’altezza dei suoi ideali punk e mostrano immediatezza nella registrazione (una o due battute e la canzone è fatta, le doppie tracce sono bannate).

“Non ho mai fatto veramente attenzione alla personalità di Steve Albini o a qualunque cosa presumibilmente si battesse,” dice Cobain tra un morso e un altro di una pizza fredda da quattro soldi. “Infatti, non sono stato un grande fan dei Big Black, a dire la verità. Credo di avere Songs About Fucking. E’ buona musica; è qualcosa di un po’ più innovativo di molte cose che vengono fuori in questo periodo. Ho visto il loro ultimo show qui a Seattle allo Steam Room. Ma la ragione per cui volevo maggiormente lavorare con lui è perché ha prodotto due dei miei dischi preferiti, che sono Surfer Rosa [dei Pixies] e Pod [dei Breeders]. Sentendo quei dischi, ho realizzato quello che stava cercando di dimostrare, tipo, da tre anni. Sin da quando abbiamo iniziato a suonare, ho sempre pensato sarebbe stato logico registrare con molti microfoni per prendere l’atmosfere dalla sala. Mi sembra ovvio che se vuoi che suoni come se tu stessi proprio vicino alla band, se vuoi quel timbro live, allora devi usare molti microfoni.

“Sembra una cosa ovvia da fare,” continua Cobain. “E ogni volta che andiamo in studio, vorremmo chiedere alla persona con cui stiamo registrando di provare così, e sminuiscono rifiutando ogni volta: ‘Questo non è il modo di registrare. Non è quello che ho imparato alla scuola di ingegneria.’ Durante la registrazione, mi sentivo totalmente a mio agio, e ancora non ho rimpianti con il modo in cui le tracce sono state fatte, eccetto che avrei voluto aggiungere più armonie vocali. Per qualche ragione, le parti vocali non sono venute come avrebbero dovuto essere. Non sono un patito del multi-tracce, ma l’ho fatto in Nevermind su qualche traccia, e non me ne sono neanche accorto quella volta. Non ho realizzato che era quello che [il produttore di Nevermind] Butch [Vig] stava facendo; pensavo che stesse solo chiedendo per molte battute in modo da poter scegliere quale fosse la migliore. Avrebbe dovuto funzionare [in In Utero], perché avevamo questi bei microfoni – usavamo tre o quattro microfoni. Stavo di fronte a questi stupendi, cari microfoni, e suonava bene nel playback. Ma i mix finali per qualche ragione li rovinarono. Siamo una band orientata molto alla voce, e questa è una delle cose maggiori che mi rimprovero.”

Albini aiutò la band ad avere il suono live che voleva, ma quando il trio tornò a Seattle con le cassette dell’album finito, i problemi al mixaggio divennero evidenti. Molta parte fu risolta nel mastering (il processo di preparazione dei nastri alla produzione dei CD e cassette), ma due canzoni furono remixate dal produttore dei R.E.M. Scott Litt, e un'altra (“I Hate Myself And Want To Die”) fu scartata perché Cobain pensava che ci fossero troppe canzoni rumorose di fila. “Era solo una tipica, noiosa canzone,” dice. “La potevamo scrivere nei nostri sogni. Non c’era un punto in cui la potevamo inserire nell’album. Se riguardi l’album, ci sono così tante canzoni rumorose di fila che lo fare sembrare un disco rumoroso. Ma non è così; ci sono molti punti leggeri.” In Utero è ora puntato in favore delle canzoni pop, con sette possibili inni a cinque pure esplosioni noise.

Cobain e Novoselic (che furono intervistati separatamente) ridono quando è stato insinuato che l’album incominci con “Serve the Servants” ed la sua frase “rabbia giovanile” per il profitto delle critiche rock. I Nirvana sono raramente così calcolatori. I noto che la canzone è ineguale, l’assolo di chitarra angolare suona come Robert Quine, neanche i musicisti riconoscono il nome. I rocker alternativi di New York e Los Angeles non avrebbero mai ammesso che non conoscevano il chitarrista fondatore con Richard Hell e i Voidoids, ma Cobain e Novoselic sono cresciuti in una piccola città Aberdeen, Washington. Le loro scoperte punk erano di difficile merito, imprevedibili ed incomplete, ma gli fecero una duratura impressione.

“I chitarristi di cui sono appassionato sono, tipo, gli Scratch Acid ed il primo EP di White Zombie,” dice Cobain, pulendo succo di pomodoro dalla sua T-shirt. (Le sue unghie della mano sono perfettamente colorate di rosso lucente, ma le dita sono rotte e affievolite, nel bisogno di una nuova giacca.) “Fanculo, corde tese, al limite dell’accordatura – quel tipo di casino.”

Con una batteria meccanica e le urla trattate elettronicamente, “Scentless Apprentice” è una delle molte canzoni discordanti che ricorda i Big Black. La musica è accreditata alla band, e venne insieme durante le prove; le parole sono una libera associazione di incubi sulla nascita. “Le mie parole sono totalmente messe insieme, solo perché prendo frasi da differenti poesie che ho scritto,” dice Cobain. “Posso costruire un tema se voglio, ma qualche volta non riesco ad arrivare a cosa la canzone di riferisca.”

C’è un piccolo dubbio su cosa il cantante stesse parlando nell’ingannevole dolce “Heart Shaped Box.” Così come contestava l’idea che fosse il portavoce della sua generazione, Cobain eloquentemente pone la frustrazione dei ventenni contro pia predicazione dei Baby Boomers. Seguendo la formula di “Smells Like Teen Spirit,” i versi funzionano bene da una melodia calma finché la canzone esplode in un rabbioso, irresistibile ritornello: “Odia Aspetta! Ho un nuovo servilismo/Per sempre in debito per il tuo suggerimento senza prezzo.”

Gli accordi iniziali di “Rape Me” ricordano di nuovo il più grande successo dei Nirvana. La canzone può essere valutata su più livelli: come una dichiarazione contro le atrocità nell’antica Yugoslavia (Novoselic trascorse un periodo lì da adolescente e i Nirvana suonarono ad un benefit per le vittime bosniache degli stupri); come un astioso commento contro la misoginia (nelle note di Incesticide Cobain attacca “due scarti di sperma e uova” che violentarono una donna mentre cantavano la traccia di Nevermind “Polly”); o come una risposta agli abusi dei media (“La mia fonte interna preferita/Bacerò le tue ferite aperte”). Quando la canzone fu scritta più di un anno fa, i Nirvana pensavano che sarebbe stato un singolo. Il gruppo cercò di suonarlo agli MTV Video Music Awards del 1992, ma non gli fu permesso, e fu detto a Cobain che la rete si sarebbe scandalizzato su un video di “Rape Me”. La canzone è la più orecchiabile dell’album, e non era difficile immaginare che sarebbe diventata un successo – e uno scandalo in stile Madonna.

La violenza contro le donne è un argomento comune negli album gangsta-rap, ma raramente è rivolto è rivolto così direttamente nel rock. Cobain dice che i membri della band potrebbero considerare la canzone come un singolo e un video in futuro, ma per ora andranno con “Heart Shaped Box” perché è “più brillante di un ipotetico primo singolo.” Puoi quasi sentire un sospiro collettivo di sollievo della Geffen.

“Frances Farmer Will Have Her Revenge on Seattle” è canzone dell’album con il titolo più enigmatico, ma la canzone contiene uno dei più rivelanti ritornelli di Cobain. “Mi manca il conforto di essere triste,” canta, riassumendo il dilemma di qualcuno che si è ritrovato famoso con il lamentarsi ma che all’improvviso non ho più molto di sui lamentarsi. “Penso di poterla considerare una cosa personale,” dice Cobain pensieroso. “Ma per la maggior parte della canzone parla di Frances Farmer, e sono sicuro che anche lei si sentisse in quel modo.”

Farmer, nativa di Seattle, fu un’attrice ribelle e brillo come star nei tardi anni trenta, ma divenne un alcolizzata ed al centro dello scandalo di Hollywood, dopo di che fu perseguitata dalla stampa, messa in istituto dai genitori ed infine lobotomizzata. Cobain e Love chiamarono la loro figlia alla maniera della Farmer, ma il cantante di ferma quando gli chiedo perché è attirato dalla sua storia. “La tragedia della burocrazia e come le persone sono trattate,” dice dopo un po’. “L’umiliazione pubblica è una delle cose più stressanti che posso capitare ad una persona.”

Nel Novembre del 1992, dopo mesi di velati riferimenti in numerosi articoli sulla band, Cobain ammise di usare eroina a Robert Hillburn nel Los Angeles Times. Dopo essersi dilettato con le droghe per molti anni, disse, sviluppò una forte dipendenza durante i giorni caotici successivi al successo di Nevermind. Dopo essere andato nella riabilitazione, cominciò a visitare una clinica per aiutare i problemi di stomaco da una forte ulcera. Sostiene che l’ulcera sia causata dalla sua pigra condotta, ma la sua posizione sulle droghe è chiara: è senza giudizio, ma dice ha imparato il difficile modo che sono stupidi.

“E’ stato un lungo ritardo,” Cobain dice nella sua confessione a Hillburn. “Ho cercato di negarlo per così a lungo semplicemente perché non volevo influenzare nessuno. Non c’era ragione nel farmi sanguinare il cuore davanti a tutto il mondo; non è affare di nessuno. Ma a questo punto mi riguardava molto. Non potrei negare più. Altrimenti chiunque penserebbe che fossi un grande bugiardo.”

“Dumb” sembra essere una canzone nel cadere nella dipendenza (“Non sono come loro/Ma posso fingere”) e scoprire i piaceri (“Penso di essere stupido/O forse solo felice”) e le sofferenze (“Scappare dal sole/Addormentarsi/Ignorare/L’anima è di poco valore”). Ma un sobrio e un realistico Cobain garbatamente non era d’accordo con la mia lettura. “Veramente, era una canzone su una scossa. L’ho scritta due anni fa, e le parole mi vennero in circa 10 minuti. Era solo uno di quei demo sul quattro tracce a notte tarda.”

La seconda metà di In Utero è più caotica, colpendo l’ascoltatore con le tracce più dure dell’album in rapida successione: “Very Ape,” “Milk It,” il sarcastico titolo “Radio Friendly Unit Shifter” e “Tourette’s” (con parole borbottate trascritte nelle note come, “Fuck, shit, piss”). La quattro canzoni noise sono divise a coppie da “Penny Royal Tea,” un piacevole suonata sul metodo casalingo di aborto. La canzone menziona Leonard Cohen e contiene un’altra delle più memorabili frasi di Cobain: “Sono un anemico reale.” Non è stata, come riportato dall’inglese New Musical Express, scritta insieme alla sua moglie, dice Cobain.

“All Apologies” è una cantilenante, ipnotica canzone in cui figura Kera Schaley, un membro del gruppo di Chicago Doubt e amica di Albini. “Tutto compreso è tutto quello che siamo,” Cobain canta come un mantra alla fine della canzone e dell’album, ma la frase che richiede più attenzione è urlata nel mezzo della canzone: “Sono sposato/Sepolto.” “Questa era un’altra frase che fu scritta prima che Courtney ed io cominciammo a uscire insieme,” dice Cobain sommessamente, ma è sicuro di essere citato dalle legioni di anti-Love.

Sin dal matrimonio di Cobain e della Love nel febbraio del 1992 in una semplice cerimonia alle Hawaii, la Love divenne la più odiata moglie rock sin da Yoko Ono. E’ stata al centro di molte storie negative, incluso l’infame articolo di Vanity Fair di Lynn Hirschberg accusando la Love di usare eroina mentre era incinta, ed un capitolo nel non ancora pubblicato Nirvana: The Definitive Story di Britt Collins e Victoria Clarke. (Cobain cercò di fermare il libro di Collins e Clarke con cattive chiamate a notte fonda, ma non si sarebbe dovuto preoccupare: Una lettura anticipata del manoscritto rivela che gli autori non scoprono cose davvero imbarazzanti, fanno affidamento ampiamente su articoli già pubblicati e in generale scrivono una delle più pompose prose mai perpetrate nel nome del giornalismo rock.)

Senza dubbio, la Love è andata in cerca della sua parte di controversia e pubblicità, coltivando un’aggressività sessuale e qualche volta sgradevole persona sul palco, nelle interviste e nella sua musica. Ma è dubbio che poteva prevedere che le cose sono amplificate nei media, o i costi di sofferenza personale per lei e Cobain. La biografia non autorizzata di Azerrad, Come As You Are: The Story of Nirvana, rivela che i due furono separati dalla loro bambina per un mese dalla Corte di Los Angeles a causa dell’abuso di droghe spianata in Vanity Fair. Cobain disse ad Azerrad che ha pensato di spararsi dopo che l’articolo fu pubblicato, e promise vendetta sulla Hirschberg: “Deve sperare su Dio che un giorno non mi trovi privo di moglie e bambina. Perché mi vendicherà su di lei. Prima di lasciare questa terra, verrà con me.”

Il trattamento dei media della Love ebbe ovviamente un sensibile esito nella band. Novoselic respinge ogni cosa che è stata scritta su di lei in apparenza in maniera prepotente con due frasi – “E’ solo una storia. La gente ha bisogno di qualcosa su cui scrivere” – ma è riluttante a parlare ancora su questo soggetto. Mentre Cobain dice che i giornalisti stanno cercando rendere la coppia simile a storie che sono state già scritte – i modelli di John e Yoko o Sid e Nancy.“ Perché non possiamo essere solo il modello Kurt e Courtney? Perché rimangono sul passato?” chiede. “Non intendo umiliare Sid e Nancy o John e Yoko, ma non sono in relazione con loro in ogni modo.”

In giugno Cobain fu arrestato e trascorse tre ore in prigione prima di essere rilasciato su cauzione di 950$. Dice che lui e la Love stavano divertendosi quando i vicini chiamarono la polizia a causa del rumore. Il referto della polizia dice che il cantante ha assaltato la moglie, ma la Love lo negò al Seattle Times e disse che la coppia cominciò a discutere solo dopo che la polizia chiese se ci fossero armi in casa. Cobain disse che non c’erano, ma la Love disse che c’erano, e non gli piaceva averle intorno. I poliziotti furono obbligati ad arrestare uno dei due per un periodo di raffreddamento, e confiscarono tre pistole e molte scatole di munizioni.

“I poliziotti mi spiegarono che dovevano portare uno di noi in galera perché c’era una chiamata per violenza domestica da uno dei vicini, compresi questo perché furono così gentili su questo,” dice Cobain. “Lo esposero in maniera dettagliata e mi fecero realizzare che la maggior parte delle chiamate per violenza domestiche sono reali, e se una o l’altra persona non sono arrestate, allora i poliziotti saranno richiamati dopo un ora o due, e questa volta uno di loro potrebbe essere morto.”

La cosa più sorprendente sull’incidente non è la litigata – “Kurt ed io raramente litighiamo,” la Love disse al NME. “Nessuno potrebbe chiedere per un marito migliore” – ma il fatto che il leader dei Nirvana sentisse il bisogno di possedere armi. Le armi si incontrano varie volte nelle parole in Nevermind, di solito in un contesto negativo. “No, non ho una pistola,” Cobain canta in “Come As You Are,” ed in “In Bloom” sembra attaccare i fan ignoranti portatori di armi della sua musica (“E’ uno a cui piacciono tutte le nostre belle canzoni/E gli piace canticchiarle/E gli piace sparare con la sua pistola/Ma non sa cosa significhi/Non sa cosa significhi”). “Durante la mia intera vita, non ho mai sparato prima,” dice il cantante. “Crescendo ad Aberdeen, avevo molte opportunità, ma ero contro… non veramente contro il diritto di possedere un arma – sono completamente per questo, è un diritto che tutti abbiamo.”

“Ma l’America non sarebbe un posto migliore se non avessimo tutti armi?” chiedo. “E’ vero, ma non te ne libereresti mai di loro,” dice Cobain. “Non lo so, ho solo deciso di comprare un arma un giorno. In realtà, un mio amico ce ne dette una come regalo per il matrimonio, e non l’ho mai usata. Ed infine andai al poligono e cominciai a sparare un giorno e realizzai che questo è come una competizione – un piacevole passatempo – da provare e colpire questo bersaglio. E arrivai alla conclusione che devi essere realmente preparato a sparare con una pistola se dovrai difendere te stesso, perché è veramente una cosa difficile colpire un bersaglio.

“Hai mai sparato prima?” chiede Cobain. Gli dico che non l’ho fatto.

“E’ stupefacente a quanto preciso devi essere. Come se ci fosse una persona proprio lì nell’angolo, probabilmente mi dovrei calmare, perché ho esperienza nello sparare, tipo, 20 volte sin da quando posseggo armi dallo scorso anno, dovrei sparare quattro o cinque colpi per colpire la persona. Voglio essere capace d’essere preciso e colpire il loro i ginocchi o qualcos’altro. Colpire esattamente dove voglio, in modo da non dover uccidere realmente qualcuno.”

“Ti disturba che hai bisogno di proteggere te stesso alla maniera di John Lennon?” chiedo. (Il pubblicitario Wood interruppe il corso della nostra conversazione ed entrò nella sala, ascoltando intensamente con uno sguardo tra la costernazione e l’orrore.)

“Non in quel modo, no,” dice Cobain. “E’ un tipo d’area vulnerabile. Abbiamo grandi finestre, e ho una bambina e una moglie da proteggere. Cose così succedono. Le persone entrano nella sua casa non per rubare lo stereo ma per stuprare tua moglie e sodomizzare la tua bambina. Non potrei sopravvivere una cosa come questa. Non riuscirei a  vivere con me stesso senza cercare di vendicarmi su quella persona e cacciarlo dalla sua miseria. Non ci penserei due volte a far volar via qualcuno se entrasse nella mia casa.”

Io sono cresciuto a Jersey City, New Jersey, non Aberdeen, dico a Cobain, e da dove vengo, solo gli idioti posseggono armi, e le usano in modi stupidi. Dico al cantante che se qualcuno entrasse a casa sua, probabilmente entrerebbe per rubare il suo sfottuto stereo, e lui vorrebbe realmente uccidere qualcuno in base ad una offesa così leggera? Una volta fui rapinato, quando stavo andando al college. Fu poco prima di Natale e avevo preso proprio la busta paga di due settimane e il bonus per Natale. Due ragazzini mi afferrarono da dietro, tenevano un coltello contro la mia schiena, presero il mio portafoglio e corsero via. Ho lavorato duramente per quei soldi, li avrei sparati entrambi nella schiena – e avrei odiato me stesso per sempre da quel punto in poi. Un paio di centinaio di dollari significano molto per me, ma non vale due vite.

Per queste ragioni, non vorrei mai possedere un’arma, dico a Cobain, tanto meno considero usarla nell’ira.

Il cantante mi fissa con un vuoto, distaccato sguardo; è chiaro che non ha realmente capito il mio pensiero, e che l’unico modo affinché ognuno butti via le sue armi è se li forzano dalle loro freddo, dita senza vita. “C’è una differenza tra il possedere un’arma e averla riposta al sicuro nella tua casa per un intruso,” infine dice. “Portare con sé un’arma… Non porterei mai un’arma.”

Non sono convinto, ed è l’unica volta durante le molte ore di felice, amichevole e vivace conversazione che sento come se non avessimo connessione.

C’è un elemento di pericolo nel grande rock and roll, una sensazione che qualunque cosa può accadere. Questa è una chiave dell’attrazione dei Nirvana: in ogni momento, il gruppo potrebbe sbandare fuori controllo o fermarsi violentemente.

“Quando suonammo a Buenos Aires, portammo questa band tutta femminile da Portland chiamata Calamity Jane,” dice Cobain. “Durante l’intero set, tutta la folla – era un grande concerto, tipo, 60.000 persone – ha tirato monete e tutto quello delle loro tasche, fango e pietre, proprio per colpirle. Alla fine le ragazze si precipitarono fuori piangendo. Fu terribile, una delle cose peggiori che ho mai visto, una tale massa di sessismo tutta in una volta.

“Krist, conoscendo il mio pensiero su cose come questa, cercò di dissuadermi dal darmi fuoco o rifiutare di suonare. Alla fine andammo solo per divertirci, deridendoli. Prima d’ogni canzone, suonavo l’intro di ‘Teen Spirit’ e poi mi fermavo. Loro non si accorsero che stavamo protestando contro quello che avevano fatto. Suonammo per circa 40 minuti, e molte delle canzoni erano di Incesticide, perciò non si accorsero di nulla. Volemmo suonare la canzone segreta [‘Endless Nameless’] che è alla fine di Nevermind, e poiché eravamo così in collera, eravamo così arrabbiati riguardo a tutta la situazione, che la canzone e l’intero set furono una delle migliori esperienze che ho mai avuto.”

Il concerto suona simile a dozzine che i Replacements suonavano nel loro apice. In ogni serata il quartetto di Minneapolis poteva fornire una passionale esplosione a piena voce, uno ebbro, disordine auto-indulgente o una combinazione di entrambe. Ma la notte prima di intervistare Cobain vidi il primo leader dei Replacements Paul Westenberg esibirsi alla base dello Space Needle durante la chiusura del festival di Seattle. Westenberg portò la sua band presa a prestito in un teso, ben provato e noioso set, fermandosi frequentemente per domandare se tutti fosse accordati.

(continua...)

 
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