Il mio nuovo blog!

Post n°21 pubblicato il 23 Gennaio 2007 da melvana

Vi volevo avvisare che non posterò più messaggi in questo blog, d'ora in poi troverete i nuovi messaggi nel mio nuovo blog. Venite a farci un giro e commentate!

link: http://nirvanaguide.blogspot.com/

 
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On A Plain (dalle prove per la session di Nevermind)

Post n°20 pubblicato il 13 Novembre 2006 da melvana

Questo è il video di On A Plain registrato durante le prove prima delle session di Nevermind probabilmente nel mese di marzo '91, totalmente inedito. Da notare che le parole sono differenti dalla versione definitiva di Nevermind.

http://www.youtube.com/watch?v=5iZvZJ1mVp8

 
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SCREENCAPS DELL'EASTER EGG DI LIVE TONIGHT SOLD OUT!

Post n°19 pubblicato il 09 Novembre 2006 da melvana

Il primo dvd ufficiale pubblicato dalla Geffen dei Nirvana contiene un easter egg davvero particolare. Infatti si tratta di un video girato durante le prove per le session di Nevermind, datato probabilmente marzo '91, in cui Cobain & Soci suonano On A Plain. Si sapeva già in precedenza dell'esistenza di materiale audio di queste prove, ma che fossero documentate anche da un video questo era davvero difficile da immaginare, chissà quante e quali canzoni conterrà il video intero! Per ora vi posso dare solo un assaggio di questo video con degli screencaps, accontentatevi.

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Nuove pagine dal nuovo libro di Courtney Love: Dirty Blonde The Diaries of Courtney Love

Post n°18 pubblicato il 19 Ottobre 2006 da melvana

Ricordo che uscirà in USA il 31 ottobre 2006. Nelle foto è possibile riconoscere Mark Lanegan e William S. Burroughs insieme a Kurt Cobain.

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IN USCITA DVD UFFICIALE DEI NIRVANA!

Post n°17 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da melvana

Il prossino 6 Novembre 2006 uscirà il primo dvd ufficiale dei Nirvana.immagine
Si tratta della ristampa in dvd di Live! Tonight! Sold Out! uscito in VHS nel 1994. Il dvd rispetto alla versione vhs conterrà del nuovo materiale live,inedito, che comprende 5 canzoni

School
About A Girl
Been A Son
On A Plain
Blew

tratte dalla performance live al Paradiso del 25 novembre 1991.

Il DVD dura circa 83 minuti ed ha un audio in parte Dolby 5.1 surround e in parte Dolby 2.0 stereo.

Video del trailer del dvd http://www.youtube.com/watch?v=h8ADOaMVu6I

 
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Nirvana: The True Story by Everett True

Post n°16 pubblicato il 04 Ottobre 2006 da melvana

Mi è arrivato il nuovo libro sui Nirvana di Everett True!

Indiceimmagine

Parte I - UP
Capitolo 1: Benvenuti ad Aberdeen
Capitolo 2: Non voglio essere confuso
Capitolo 3: Classe dell'86
Capitolo 4: Suono leggero, città finita a metà
Capitolo 5: Qui arriva la malattia
Capitolo 6: Sub Pop Rock City
Capitolo 7: Nessuna prospettiva intellettuale
Capitolo 8: 50 $ e una cassa di birra
Capitolo 9: Sandwich e dolci
Capitolo 10: Cassetta e schegge
Capitolo 11: Facciamo il bagno, non la doccia
Capitolo 12: Mostro del Rock
Capitolo 13: Angeli nella neve
Capitolo 14: La forza dell'istinto
Capitolo 15: L'amore è la droga

Parte II - THERE
Capitolo 16: Accesso a tutte le aree
Capitolo 17: Bellissimi, bellissimi occhi
Capitolo 18: Segni territoriali

Parte III - DOWN
Capitolo 19: Biancheria sporca e posaceneri pieni
Capitolo 20: Grunge adulto
Capitolo 21: Dov'è il fango, dolcezza?
Capitolo 22: Fa stare zitta la tua troia
Capitolo 23: La coppia reale
Capitolo 24: Feti e cavallucci marini
Capitolo 25: Occhi aperti
Capitolo 26: Eravamo felici, ci divertivamo
Capitolo 27: Angeli caduti
Capitolo 28: Amore malato
Capitolo 29: Pioggia primaverile
Capitolo 30: Conseguenze

 
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Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

E’ UNA NORMA LE PROCEDURA DELL’UNPLUGGED videoregistrare le prove/il soundcheck per ogni show. La cassetta delle prove dell’Unplugged dei Nirvana raccoglie delle rivelazioni. Più di chiunque altro, Cobain sembra stanco. La sua faccia riflette la chiara stanchezza della strada che si impadronisce dei musicisti dopo mesi e mesi di avere a che fare con strani posti, situazioni sconosciute e anche persone sconosciute. Durante le prove, l’umore di Cobain varia da moderata puttanaggine sugli errori tecnici ad impassibilità, il senso dell’umorismo attraversò tutto il processo. Domanda il secondo numero delle prove, “About A Girl,” per fermasi bruscamente, chiedendo, “Quante altre volte capiterà quel fottuto feedback quando giro la mia testa a sinistra?” Poi richiede il Finger-Eze per aiutarlo a rendere liscio per l’assolo della canzone: “Conosci questa paraculata? E’ tipo gel anale.” Dopo spiega che non ha mai usato il lubrificante della tastiera prima, ma che la sua “zia country e western” usava fare così. Tuttavia sa abbastanza  per specificare che vuole quello a sfera invece dello spray. “Dio, sto diventando schizzinoso oggi,” dice con finta auto-derisione.

Tutta la band sembra abbastanza divertita nel ricevere il trattamento di superstar da MTV. “Uh, la mia candela si è spenta. Qualcuno può accendermela?” chiede Dave Grohl ad un certo momento con teatrale ultra-professionalismo. “Questa fottuta sabbia è ridicola,” dice Cobain della sostanza in cui i candelabri e i vasi erano ancorati.

Quello in cui ci si imbatte inconfondibilmente nella videocassetta da il grado di quanto Cobain avesse cura dei Nirvana. Dice a Dave Grohl che quando canta piano e diretto a lui di suonare più forte in parecchi frangenti. Si rivolge a Pat Smear di non cambiare il volume del suo amplificatore. E sebbene sia conosciuto per la nonchalance punk del suo approccio con la chitarra, il video delle prove mostra che Cobain può essere piuttosto ossessivo sull’intonazione e sulla strumentazione. Entra in un lungo dibattito con un tecnico sulle varie qualità dei suoi due Electro-Harmonix Echo Flangers. Poi chiede sulla possibilità di acquistare un ricambio della testata della sua Martin. “Queste non sono buone testate,” osserva tristemente.

Come le prove proseguono, i problemi nel set presto diventano ovvi. Uno nel prima menzionato “Man Who Sold The World.” Cobain non sembra riuscire a passare il primo ritornello senza sbagliare il passaggio delle corde. “Scusate,” dice agli altri. Provano più volte la canzone ma non riescono a farla tutta in una volta. Alla fine decidono di andare oltre.

“Che cosa facciamo dopo, Scott?” urla Cobain nell’oscurità davanti la sua faccia. Tra tutte le persone sul palco, Litt è l’unico a cui sembra sottomettersi. La band passa ad una performance impeccabile di “Polly” e ad una metà di “Dumb” prima che un casino con il monitor porta le cose a fermarsi. “MTV Poltergeist,” dice Cobain. I problemi si fanno sentire di nuovo quando passano a “Pennyroyal Tea.” Pat Smear persiste nel risolvere la sua parte vocale nel ritornello con una evidente nota sbagliata. Di nuovo, la band prova la canzone ripetutamente, senza successo. La provano con Grohl a suonare la chitarra di Smear così lui si può concentrare sulla sua armonia. Ma non funziona lo stesso. La situazione cresce penosamente richiamando alla mente l’infausto “Bé, fottimi, Reg” Troggs la cassetta delle prove, le copie bootleg della quale erano solite circolare tra i musicisti. Di nuovo, la band decide di andare oltre senza risolvere il problema.

“Jesus Doesn’t Want Me For A Sunbeam” esce infinitamente meglio. Ma Cobain sembra ancora non contento. Chiama qualcuno di nome Amy (forse la Amy Finnerty menzionata nelle note del CD Unplugged): “Amy, ti puoi sedere di fronte quando suoniamo?” chiede Cobain. “Tu e Janet e tutti quelli che conosco?” [Presumibilmente Janet Billig, del management dei Nirvana.] Perché odio gli sconosciuti.”

L’arrivo sul palco dei “Fratelli Meat” accende di molto l’umore. Le loro tre canzoni vanno bene, e le prove si concludono con una sicura lettura di “All Apologies.” I Nirvana lasciano il palco avendo provato 11 delle 14 canzoni della loro scaletta.

Secondo Alex MacLeod, l’atmosfera del dopo-soundcheck era abbastanza tesa: “Erano ancora come, ‘Oh mio Dio, non abbiamo provato abbastanza. Oh merda, lo sputtaneremo completamente.’ “ Dopo aver lasciato il palco, la band si ritirò nelle stanze di sopra negli impianti della Sony per un pausa cena di due ore. Durante la cena, la delicata questione della set list si presentò di nuovo. Alex Coletti racconta: “C’era questo sottointendimento del ‘cercare di far fare a Kurt più canzoni famose’ che prevalse tutto il giorno tra me, il mio capo ed il management. L’altra cosa era che stavamo facendo molta pressione a Scott Litt, tipo, ‘Hey vedi se riesci ad avere più canzoni da loro, o migliori canzoni.’ Di nuovo, non sto dicendo che era la cosa giusta da fare. Penso che quello che abbiamo fatto è stato grande. Kurt a solo scelto di farlo in maniera diversa. Credo che non era la strada su cui eravamo tutti in sincronia. Non che lui andava in una direzione del tutto sbagliata.”

Alle 8:30 quella sera, gli spettatori furono “fatti entrare,” come dicono ad MTV. Come si è scoperto, molte delle sedie in prima fila furono date ai membri del fan club dei Nirvana dell’area di New York – probabilmente non facce familiari a Cobain, ma lontano da ostili. Le registrazioni cominciarono alle nove. In qualche modo, magicamente, gli errori dal soundcheck semplicemente sembrarono svanire. “Garantisco che manderò all’aria questa canzone,” Cobain nervosamente annuncia prima di cominciare “The Man Who Sold the World.” Ma non lo fece. Anche il problema di “Pennyroyal Tea” si risolse da sé. “La devo fare da solo o cosa?” Cobain domanda. “Falla tu,” urla Dave Grohl, afferrando l’opportunità. Questa decisione improvvisata dell’arrangiamento contribuì molto all’atmosfera informale, intima dello show. Cobain fece una memorabile performance della canzone che è stata sempre uno delle più affettive dichiarazioni del suo alienamento e scontento.

Da qui, Cobain sembra crescere più rilassato e confidenziale. Uno dei temi degli scherzi durante il soundcheck – “il trattamento da superstar” di MTV – finì col funzionare bene anche durante lo show. “Non siamo, tipo, una ricca rock band?” dice Cobain quando tutti aspettano per una delle chitarre dei Meat Puppets di essere portata su. “Non dovremmo avere milioni di chitarre?”

Al contrario dell’informale, atmosfera scherzosa, Coletti ricorda che le riprese dell’Unplugged dei Nirvana conciso e libero di problemi. “Con molti degli Unplugged, tendevamo a riprovare durante il set, fare un chiacchiera e poi fare qualche canzone di nuovo. Ma questo fu veramente una battuta sola – tutte le canzoni, di seguito, in un’ora.”

Cobain lasciò tutti gli stop sulla canzone finale – un incantevole versione di “Where Did You Sleep Last Night,” una canzone tradizionale registrata da un altro dei suoi eroi musicali, l’archetipo del cantante folk americano, Leadbelly. Avendo fatto soffrire, gridato giustizia per la ballata con l’ossessione della morte, Cobain abbandonò il palco, per non tornarci più.

“Ho cercato di fargli fare un bis,” ricorda Alex Coletti. “Avevo Dave, Chris e Pat pronti per farlo. Ma Kurt non lo era. Stavo solo facendo il mio lavoro per MTV in quel momento, cercando di avere una canzone extra alla fine, per vedere se la notte avrebbe prodotto una gemma in più. La discussione andò avanti per circa cinque minuti. Alla fine Kurt disse, ‘Non posso superare l’ultima canzone.’ E quando lo disse, tornai indietro. Perché sapevo che era vero.”

L’ULTIMO DIRITTO

LA STORIA DENTRO “YOU KNOW YOU’RE RIGHT,” L’ULTIMA CANZONE CHE KURT COBAIN E I NNIRVANA HANNO REGISTRATO. [9]

L’ultima domenica del gennaio 1994, Kurt Cobain sedeva in una pizzeria a Shoreline, Washington, raccontando barzellette e ridendo così forte che il latte gli uscì dal suo naso. Stava raccontando, forse per l’ultima volta, una delle sue preferite storie del tour dei Nirvana, incluso il racconto di come un intossicato Eddie Van Halen era entrato nel backstage e chiesto di suonare con la band. Il racconto, che portò Cobain a respingere i Van Halen, fu ripetuto per il beneficio dei compagni di band di Cobain – il bassista Krist Novoselic e il batterista Dave Grohl – così come il produttore Adam Kasper e il proprietario dello studio Robert Lang, tutti i quali erano in pausa dalla sessione di registrazione.

La storia era una delle preferite di Cobain, forse perché dimostrava quanto potere esercitava nell’industria musicale. Kurt era cresciuto idolatrando i Van Halen, ma in un notevole colpo d’ironia, il grunge aveva fatto crollare il metal come stile del momento e Cobain era diventato il principe della musica – lo studente ora maestro. La presa in giro fu sia crudele che divertente, tipico del senso dell’humor distorto di Cobain. “Fu divertente,” ricorda Robert Lang. “Eravamo sul pavimento a ridere.”

 

Un’ora dopo il gruppo riunitosi ai Lang studio e registrava “You Know You’re Right,” l’ultima canzone che Cobain e i Nirvana hanno registrato. Il nastro della canzone rimase in cantina per quasi otto anni, ma nel 2001 divenne il centro di una complicata battaglia legale tra Courtney Love e Grohl e Novoselic per il controllo dell’eredità della band. Sebbene nessun fan dei  Nirvana avesse sentito “You Know You’re Right,” la canzone velocemente si alzò a stato mitico. Quando progredì il caso alla corte e attirò l’attenzione dei media internazionali – ad un punto Grohl e Novoselic cercarono di forzare la Love a farla sottoporre ad una rivalutazione psichiatrica – divenne una delle più discusse canzoni inedite nella storia del rock, cattivo prima di esso.

Poi sabato, 21 settembre 2001, quasi 11 anni del giorno dopo l’uscita di Nevermind, la Love annunciò che la battaglia legale era terminata. Il suo accordo con Novoselic e Grohl permetteva un uscita in autunno di un CD greatest hits dei Nirvana di 14 tracce, che avrebbe anche contenuto “You Know You’re Right.” “Il feudo dei Nirvana è finito, perciò pace,” scrisse la Love in un post sul suo sito web. “Abbiamo risolto la cosa.” Successivamente un uscita stampa promise un box set di rarità nel 2004, e una video cassetta ad un certo punto subito.

 

Solo questo sarebbe stato sufficiente a riportare a galla i fan dei Nirvana, ma il giorno seguente l’annuncio della Love, molti sentirono qualcos’altro sulle loro radio anche di più sorprendente: la versione studio di “You Know You’re Right.” Sebbene l’uscita ufficiale della canzone non era prevista per altri due mesi, la canzone era stata messa in internet e presa dalle radio. La Geffen Records minacciò di ricorrere in vie legali contro le stazioni che stavano trasmettendo la canzone, ma molte stazioni risposero a questi ordini di cessare e desistere annunciando che avrebbero mandato comunque la canzone poiché c’era una grande domanda da parte degli ascoltatori. La rapida accoglienza favorevole della canzone alla radio – otto anni dopo l’ultimo successo dei Nirvana – sorpresa l’etichetta e quelli dentro le radio. “Era la nostra numero uno con una valanga di voti,” disse Lisa Worden, direttore musicale della grande stazione KROQ di Los Angeles, ai primi di Ottobre. “Il responso telefonico degli ascoltatori è stato eccezionale.”

In 24 ore, la Geffen cambiò marcia e dichiarò la canzone “ufficialmente pubblicata,” a dispetto del fatto che molte canzoni stessero mandando la canzone in bassa qualità audio scaricata dai siti internet dei fan. L’etichetta fece uscire un MP3 di migliore qualità ed in una settimana diedero alle stazioni un CD single “ufficiale” della canzone. A metà Ottobre “You Know You’re Right” era la numero uno delle canzoni di rock moderno della nazione.

L’etichetta mise assieme velocemente un video per la canzone. Chris Haffner, un giovane regista talentuoso che aveva lavorato per video da Tupac Shaker ai System of a Down, fu contattato per editare insieme degli spezzoni per creare un montaggio. La discrezione era così alta che quando il regista sentì per la prima volta la canzone, dice, era in macchina in un parcheggio. “Fui spazzato via,” dice Haffner. “La prima volta che sentì la canzone era così vibrante che pensai tra me stesso, Sei sicuro che Kurt Cobain sia realmente morto?” Il video di Haffner, che usa più di 1,000 frammenti, riporta Cobain in vita.

Il video di Haffner nacque per necessità: non c’era un vero video di Cobain che cantava la canzone. Oltre che per la sessione agli studio di Lang, si sapeva che la band aveva suonato la canzone solo in una occasione, nel 1993 ad un concerto a Chicago. In quella forma la canzone era molto grezza, essendo stata suonata subito dopo che Cobain aveva scritto la melodia. Disse che si intitolava “On The Mountain,” sebbene la ragione per quel titolo non è mai stata chiara dalle parole che ha cantato.

Né Cobain intitolò la canzone quando i Nirvana la registrarono allo studio di Lang nel gennaio 1994. Tutti i presenti, comunque, supposero che si chiamasse “You Know You’re Right” dopo il forte ritornello. La sessione – e la canzone – fu molto più importante per quello che significò nella storia dei Nirvana: da inizio 1994 c’era presentimenti che i Nirvana fossero scoppiati come band. Sebbene il loro ultimo album, In Utero, avesse venduto molte milioni di copie, era la metà di quello che Nevermind aveva fatto. Il tour USA autunnale dei Nirvana del 1993 aveva visto anche edifici mezzi vuoti, che sarebbe stato strano un anno prima. E mentre il gruppo era ancora la più importante band nel rock and roll, questa posizione era precaria. La pressione era tenuta da Cobain.

La sessione ai Land per poco non avvenne. Cobain perse i primi due giorni dei tre previsti della sessione di studio, alla fine arrivò dopo che Novoselic lo individuò. I Nirvana avevano previsto di partire la prossima settimana per un lungo tour europeo, e Cobain stava già lamentandosi di cancellare il viaggio e di finire prima la sessione studio. Quelli intorno a lui non erano se la sua reticenza fosse il risultato della sua dipendenza dalle droghe – che era forte in quel momento – o sue malattie fisiche, di cui si lamentava in continuazione.

Quando cominciò la sessione, pochi nella sala si aspettavano molto da Kurt. Lang racconta che Cobain soffriva di un forte mal di schiena quel giorno – era stato un problema cronico durante la sua vita. “Trascorse parte del tempo sdraiato sul pavimento della stanza B,” ricorda Lang, “guardando il soffitto. Disse che il pavimento duro del pavimento aiutava la sua schiena.”

Durante i precedenti due giorni, Novoselic e Grohl hanno fatto dei demo per delle canzoni che Grohl aveva scritto. Versioni differenti di queste stesse canzoni avrebbero riempito molto del primo album dei Foo Fighters. Anche Novoselic cercò di scrivere del materiale. Cobain frequentemente si era lamentato che sentiva che la maggior parte dell’incarico dei scrivere della band cadeva su di lui, sebbene accettasse i suggerimenti degli altri membri. Ancora, il produttore Adam Kasper aveva l’impressione che questo nuovo album sarebbe stato un lavoro più eguale, con contributi da tutti e tre i musicisti. Kurt trascorse la prima parte della sessione ascoltando il materiale su cui Grohl e Novoselic avevano lavorato in sua assenza. “Dave aveva delle canzoni che stava scrivendo e Krist aveva qualche canzone,” dice Kasper.

Ma quel materiale fu subito dimenticato perché Kurt disse che voleva provare la canzone di Chicago di nuovo. Aveva scritto nuove parole nello studio quel giorno e velocemente riinsegnò la canzone agli altri. “Capivi immediatamente che era una grande canzone,” dice Lang. Ricorda che come Cobain suonò la canzone, Kasper si girò verso di lui nella sala controllo e disse, “E’ veramente bella, Bobby.” Kasper ricorda che la canzone lo colpì come un hit immediato: “In poche parole, quando Kurt entrò con quella canzone fece volar via quasi tutto.”

Il gruppo registrò qualche altra canzone quel giorno ma erano per lo più delle jam. “You Know You’re Right” era chiaramente la gemma della sessione. Kasper, che aveva lavorato anche con Pearl Jam e Soundgarden, ricorda che si sentiva veramente soddisfatto di quanto velocemente la band era stata in grado di registrare la canzone, e di quanto era grande il risultato. “Pensai che quella canzone era bella,” ricorda. “Sapevo che stava succedendo nel momento in cui la sentii.”

Cobain reagì alla canzone come faceva con ogni cosa nella sua vita: finì la canzone con una stoica impronta sulla sua faccia, e poi fumò delle sigarette mentre ascoltava la registrazione. Era abbastanza contento della canzone, e del suono dello studio, così che la band aveva previsto di ritornare al Lang dopo il tour europeo per completare l’album. Ma non fu vero: solo dopo due mesi Cobain sarebbe morto, e “You Know You’re Right” sarebbe rimasta l’ultimissima canzone che i Nirvana abbiano registrato.

Ringrazio il sito The Nirvana Fans per le foto

homepage: http://www.thenirvanafans.com/index.php
link diretto alle foto
 http://www.thenirvanafans.com/nirvanafans/forums/index.php?showtopic=2772


[1] Ristampa da Guitar World, marzo 1999
[2] Ristampa da Guitar World, ottobre 2001 (stampa sbagliata)
[3] Ristampa da Guitar World, ottobre 1996
[4] Ristampa da Guitar World , febbraio 1992
[5] Ristampa da Guitar World , ottobre 2003 (Dal libro Milk It! Collected Musings On The Alternative Music Explosion of The ‘90s, di Jim DeRogatis)
[6] Ristampa da Guitar World , ottobre 1996
[7] Ristampa da Guitar World , agosto 1997
[8] Ristampa da Guitar World , marzo 1995
[9] Ristampa da Guitar World , gennaio 2003

 

 
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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

DALLA CULLA ALLA TOMBA – IL TOUR DI IN UTERO E I GIORNI FINALI

 

In Utero fu pubblicato il 21 settembre, 1993, quasi esattamente due anni dopo Nevermind. I Nirvana avevano solo qualche show live durante 1993, ma in ottobre di quell’anno la band si preparò per il suo più grande tour. Ora i Nirvana erano l’attrazione dei concerti delle arene e suonavano per un pubblico più ampio. Comunque, l’equipaggiamento del palco di Cobain rimase per lo più lo stesso di prima, probabilmente perché era così tormentosamente alto. Gli unici cambiamenti erano l’aggiunta di un Electro-Harmonix Echo Flanger (che alternava con il Poly Chorus di Bailey) e un Tech 21 Sans Amp. (Un bella foto live mostra tutti i pedali di Kurt c’è sulla copertina di From the Muddy Banks of the Wishkah). “La sua notevole catena era la seguente: chitarra-Boss DS-2-SansAmp-Poly Chorus o Echo Flanger (quello che funzionava quel giorno)-Small Clone-amplificatore,” dice Bailey.

 

Secondo Vincent, il Sans Amp era la maggiore fonte del suono distorto di Cobain. “Usava anche la DS-2, ma era soprattutto usata sulla chitarra acustica di “The Man Who Sold the World,’ “ dice Vincent. “Delle volte, li usava entrambi contemporaneamente. Il settaggio di Kurt sugli switch DIP del Sans Amp erano, fa sinistra a destra, tre sopra, tre sotto, due sopra, e tutte le manopole erano girate al massimo, eccetto per il controllo degli alti, che era circa alle 12.” Vincent non ricorda dove erano settati le tre posizioni dello switch del Sans Amp, ma pensa che era nel normale settaggio (centrale).

Vincent dice che Cobain era attento al settaggio su tutti i suoi pedali, qualche volta cambiandoli tra le canzoni. “Sapeva tutti i punti pratici molto bene,” dice Vincent. Per aiutarlo ad avere il suono che voleva più velocemente, Cobain marcò i differenti settaggi sui pedali Echo Flanger e il Poly Chorus con l’unghia.

Prima che la band andasse in tour, la Fender mandò a Cobain una Fiesta Red e tre Mustang Sonic Blue e una varietà di Stratocaster Mexican adattate con le leve. Bailey installò un ponte Gotoh Tune-O-Matic e una leva (humbucker) Seymour Duncan JB sulle Mustang, taglio le teste per corde più dure, inserì dei spessori nei colli, girò le cordiere così le corde potevano essere inserite senza andare sotto la cordiera e bloccò le cordiere così la barra del tremolo non avrebbe funzionato.

“Una delle Mustang blue non uscì mai dalla scatola e rimase immodificata perché aspettavamo prima che si rompessero le altre,” dice Vincent. “La Mustang Competition blue da Nevermind era in magazzino perché a Kurt piaceva veramente quella chitarra.” Comunque Cobain aveva rispolverato qualcuna delle sue Univox Hi-Flyer, e le mostrava sul palco occasionalmente.

Le Strato messicane erano principalmente lì per sacrificarle al dio della distruzione alla fine del concerto. “Avevamo delle pronte Strato messicane nere che davamo a Kurt per distruggerle,” dice Vincent. “Qualche volta voleva una delle Mustang, ma noi non gliela davamo. Poi tornava, ‘Si, tutto bene. Non voglio rompere quella chitarra perché va molto bene.’ “

Foto fatte in vari show danno l’impressione che Cobain avesse una provvista senza fine di Mustang e Stratocaster, ma Vincent dice che è un errore. I tecnici di Kurt riciclavano costantemente parti dalle chitarre che distruggeva, e spesso mettevano insieme i pezzi. “Alcuni di questi siti sugli strumenti dei Nirvana elencano milioni di chitarre,” dice Vincent. “Secondo Earnie, molte di quelle chitarre sono la stessa, porta pickup, i pickup o il collo potevano essere cambiati.”

Dopo aver completato In Utero, Cobain divenne più interessato nella strumentazione acustica, e cercò un sostituto per la sua Stella. Prima del tour, Cobain comprò una Epiphone Texan da destri primi anni sessanta, e Bailey sostituì il ponte regolabile della chitarra con un ponte per mancini e una sella normale. Nella primavera del ’93, comprò una Martin D-18E elettro-acustica da Voltage Guitar di Los Angeles. Un modello estremamente raro di fine anni cinquanta (solo 302 ne furono prodotte), la D-18E è essenzialmente una D-18 con due pickup DeArmond installati alla fabbrica Martin. “Sfortunatamente, i pickup degli strumenti erano disegnati con corde di nickel in mezzo, perciò sentirle con corde di bronzo era abbastanza fastidioso,” disse Bailey nel marzo ’95 a GW. “La nostra soluzione fu di attaccare un altro pickup – un modelli Bartolini 3AV – in alto.” Questa chitarra divenne la sua maggiore chitarra acustica per il tour di In Utero e per l’apparizione dei Nirvana all’Unplugged di MTV.

Registrato il 18 novembre, 1993, e mandato in onda circa un mese dopo, la performance Unplugged dei Nirvana provò essere la coda della carriera musicale di Cobain. Cobain insistette nel portare la Martin alla registrazione, anche se Bailey pensava che la Epiphone suonasse molto meglio. La D-18-E era attaccata allo Small Clone e al DS-2 (in una fot nell’inserto del CD, il DS-2 può essere visto affianco al logo DGC) e girava in un Twin Reverb, che fu usato solo come controllo. L’Echo Flanger e il Poly Chorus furono anche portate alle prove, ma non furono usate nella registrazione perché creavano un ronzio ciclico.

A inizio ’94, la Fender mandò a Cobain una nuova Telecaster Custom. Bailey installò nella posizione del ponte un Duncan JB e nella posizione del collo un Gibson PAF. Secondo Bailey, questa era la nuova chitarra favorita di Cobain. Usò la chitarra nel marzo ’94, la sessione di registrazione nel seminterrato con Pat Smear ed Eric Erlandson degli Hole. Questo può

STAGIONE FINALE

 

UNO SGUARDO OLTRE LA SCENA DELLA BRILLANTE PERFORMANCE DEI NIRVANA ALL’UNPLUGGED DI MTV. [8]

 

LE IMMAGINI SONO GIA’ STATE IMPRESSE NELLA PARTE PROFONDA, sensibile della coscienza collettiva del rock: Kurt Cobain, accasciato sulla sua Martin acustica, la sua maglia da bibliotecario ridotta a brandelli e le scarpe da basket, i mazzi di gigli, la luce blue subacquea…

Chi può dire perché MTV scelse di mandare in onda la performance dei Nirvana nel programma Unplugged della rete più e più volte, come un cassetta ciclica, nelle ore e i giorni successivi la scoperta del corpo senza vita di Cobain l’8 aprile 1994? Molti fan avrebbero preferito qualche immagine che faceva forza dei Nirvana tutti elettrici e provocativamente dal vivo prima che una fossa facesse agitare. Invece, c’era l’Unplugged dei Nirvana, registrato solo cinque mesi prima della morte di Cobain, e mostrato come una veglia che, sebbene le sue ripetute visioni servirono a diffondere il dolore lo shock della comunità rock. La seguente pubblicazione dell’MTV Unplugged in New York dei Nirvana, la versione CD del concerto televisivo, fu una triste esperienza di déjà vu per molti. Divenne impossibile ascoltare questa musica al di fuori del contesto della terribile fine di Cobain.

Vista, di continuo, nelle ore seguenti la morte dell’artista, il malinconico concerto di MTV ebbe stranamente un effetto calmante. Può aver aiutato qualche ascoltatore trovare un calmo, quieto modo di consegnarsi alla violente fuoriuscita di Cobain. Ma l’effetto fu anche abbastanza sinistro. Era come se il ragazzo stesse cantando al suo stesso funerale. O cantando da un tranquillo, mondo blue oltre noi stessi.

Una strana coincidenza? Probabilmente. Ma delle sei cover che Cobain ha scelto di cantare quella sera, cinque menzionavano la morte in un qualche modo. E i gigli, le candele e i pesanti tendaggi che adornavano il palco dell’Unplugged quella notte furono scelte da Cobain. Infatti, quando il produttore dell’Unplugged Alex Coletti mostrò al leader dei Nirvana una descrizione preliminare per il palco, Kurt chiese più fiori, più candele.

“Intendi come ad un funerale?” chiese Coletti.

“Si,” rispose Cobain.

“Non voglio leggerci troppe cose in questo,” dice Coletti in retrospettiva, “ma quel ricordo mi ha spaventato qualche mese dopo.”

A parte dalle sfumature morbide reali o immaginarie dello show, per Cobain, l’opportunità di fare l’Unplugged di MTV può aver significato la conferma del suo arrivo come un importante compositore rock. “Mi imbarazzo a dirlo, ma mi è piaciuto essere riconosciuto più come compositore,” Cobain disse al magazine Details nel novembre del ’93. “Non do attenzione ai sondaggi o alle classifiche, ma ogni tanto le sfoglio e vedo, tipo, Eddie Vedder nominato come compositore numero uno in un giornale, e io non sono nemmeno elencato.”

Iniziato con il suo debutto televisivo nel gennaio 1990, l’Unplugged di MTV è stato sempre un posto di compositori. Lo show dava la possibilità ai musicisti di staccare gli alti decibel e i prezzi delle grandi produzioni e lasciare che le loro composizioni rimanessero nella loro melodia e integrità letterale. Nel 1993, i Nirvana avevano cominciato a lavorare su dei pezzi acustici nei loro concerti live, “solo per abbassare le cose,” disse il bassista dei Nirvana Chris Novoselic a MTV News. “Ma la gente ancora riusciva a dimenarsi e tirava scarpe e cadeva a testa in giù sopra la barriera e si rompevano la testa.”

L’Unplugged diede ai Nirvana la possibilità di testare il loro carattere acustico sotto migliori condizioni. “Fui sorpreso ma ammirato quando dissero di sì a fare il concerto,” dice Coletti. Coletti aveva lavorato con i Nirvana già una volta. Il 10 gennaio, 1992, quando i Nirvana erano a New York City per fare il Saturday Night Live, aveva filmato il set live con la band. “Vari clip sono stati mandati in onda su MTV,” nota Coletti, “ma mai l’intero video.”

La registrazione del gennaio ’92 fu una sessione improvvisata, messa insieme alla meglio all’ultimo minuto, ma diede a Coletti degli utili elementi nella band. “Quella esperienza di lavorare con Kurt mi mostrò quanto sensibile egli fosse come persona. Alcune band entrano e è tipo, ‘OK. Puntare e sparare. Facciamolo e andiamocene.’ Ma Kurt sembrava piacergli prendere le cose e internalizzarle. Ho sentito che era tipo un artista visivo. Perciò, oltre che essere sicuro di essere contento del palco, poiché sembrò mostrare interesse in esso, pensai che sarebbe stato buono se desse dell’input creativo in esso.”

All’inizio nella pianificazione del palco della loro apparizione Unplugged, i tour manager dei Nirvana Alex MacLeod e Jeff Mason agirono come intermediari tra Cobain e Coletti, passando le idee e i desideri del chitarrista al produttore. “Kurt voleva qualcosa che doveva allontanarsi dal tipico, lento set televisivo,” dice MacLeod. “Non voleva che sembrasse solo un semplice concerto. Aveva visto molti concerti Unplugged prima, e sentiva che non erano veramente unplugged. La sua sensazione era che molte band usavano strumenti semi-acustici e suonavano le loro canzoni esattamente nello stesso modo che avrebbero fatto se stessero facendo un concerto completo. Voleva rendere l’apparizione Unplugged dei Nirvana un po’ differente, una sorta di set in prima battuta. Molto calmo. Solo andare e suonare un po’ di canzoni e fare cambiamenti agli arrangiamenti di un certa dimensione. Cercarono di attenersi agli strumenti acustici per quanto più possibile. Kurt voleva fare qualcosa che avrebbe mostrato un lato molto diverso della band.”

Dopo lo scambio di queste idee preliminari con MacLeod e Mason, Coletti sentiva che i tempi erano maturi per un incontro faccia a faccia con Cobain. Nel novembre del ’93, qualche settimana prima della registrazione, Coletti volò ad un concerto in una remota parte del New England, a nord di Boston. Aveva con sé delle bozze del palco che raffiguravano le idee di Cobain, e con il suo semi-acustico basso Ovation. Quest’ultimo doveva essere dato in prestito a Chris Novoselic nel caso che il bassista dei Nirvana non avesse un “basso unplugged” suo.

“Non era un backstage attraente in ogni significato,” ricorda Coletti. “Il concerto era in un palazzo del ghiaccio di un liceo. Dopo lo show, la band tornò in questa stanza e mangiò qualcosa. Non c’era nessun capriccio, solo wurstel e fagioli e una bottiglia di vino. C’erano una dozzina di persone nella stanza: la band e qualche amico. Perciò entrai in questa stanza e mi sedetti di fianco a Kurt. Nessuno si preoccupò neanche di presentarci o altro; era una situazione imbarazzante. Perciò dissi,’E’ un momento brutto? Vuoi fare questo ora o cosa? Ma immediatamente diventò molto amichevole, tipo, ‘Oh, oh, la cosa di MTV. No, facciamolo ora.’ Ero preparato per fargli tutto il discorso di convinzione dell’Unplugged, c’è da parlare della set list, del suono degli strumenti e altre cose. Ma sembrò che non era il momento adatto. Così dissi semplicemente, ‘Hey, guarda, ho i disegni del set.’ “

Come molte persone che hanno lavorato con Cobain in maniera professionale, Coletti descrive il compianto chitarrista come un collaboratore cortese, rispettoso dell’abilità delle altre persone e abbastanza speranzoso di essere rispettato. “Ci ha dato flessibilità. Fu abbastanza cooperativo,” dice Coletti. “Specificò che voleva i gigli a forma di stelle, che sono questi grandi, fiori bianchi.”

Fu in questo incontro che avvenne l’osservazione del sinistro “funerale”. Ma prima che chiunque potesse soffermarsi su questo, Chris Novoselic irruppe nella stanza con il basso Ovation che Coletti gli aveva lasciato. “Era come, ‘Guarda cosa ho!’ Come un grande bambino,” racconta Coletti. “Kurt guarda e dice, ‘E’ la cosa più fottutamente brutta che abbia mai visto in vita mia.’ Chris è tipo, ‘Oh, dai, la voglio usare nel concerto.’ Kurt disse, ‘Bé, se la sgangheriamo e la danneggiamo e ci mettiamo qualche adesivo sopra…’ E io feci, ‘Umm, non puoi farlo, Kurt. E’ la mia!’ Si scusò molto, tipo, ‘Mi dispiace. Non intendevo veramente la brutta battuta.’ “

La set list fu un altro punto di discussione, se non di contesa, tra i Nirvana ed MTV. C’erano due punti potenzialmente dolenti tra le parti. Il primo, la band voleva completare metà del loro set con cover sconosciute. “Immediatamente,” ricorda Alex MacLeod, “cominciammo a chiarire per quante cover ci sarebbe stato spazio, quante canzoni MTV voleva che facessero in totale. Solo cose generali come queste.”

Un’altra cosa irritante per MTV era il fatto che – con l’eccezione di “Come As You Are” – la band non aveva in mente di suonare nessuna grande, immediatamente riconoscibile hit dei Nirvana. “Sapevamo che non volevamo fare una versione acustica di “Teen Spirit,’ ” commentò dopo il batterista Dave Grohl. “Sarebbe stato orrendamente stupido. Pensavamo che sarebbe stato meglio se avessimo trovato altre canzoni.”

Secondo MacLeod, c’era anche un lato pratico nella decisione della band di non suonare nessuna hit: “Erano tipo, ‘Amiamo farlo, ma molte di queste canzoni sarebbero spuntate se le suonassimo in quella maniera. Non funzionerebbero acustiche.’ La band pensava solo che c’erano altre canzoni che erano più adatte al formato acustico.”

La decisione di fare così tante cover riflette l’altruistico desiderio (forse insicuro) da parte di Cobain di condividere la ribalta con altri compositori. Era un instancabile proselitizzatore per band che amava, come i Vaselines, i capi supremi del buzz-pop scozzese capitanati da Eugene Kelly, che ora guida la band Eugenius. I Nirvana avevano suonato le canzoni dei Vaselines in passato, incluse “Molly’s Lips” e “Son of a Gun.” (Le prime registrazioni furono dopo riunite sul CD Incesticide).

I Meat Puppets erano un’altra delle ossessioni di Kurt. “Mi disse che il secondo album dei Meat Puppets era grande,” la vedova di Cobain, Courtney Love, ricordava in un’intervista del dicembre ’94 con Rolling Stone. “Non sopportavo [l’album]. Poi mi suonava [quelle canzoni] – la sua voce, la sua cadenza e la sua coordinazione. E realizzai che era bravo. Mi sono seduta ed ho ascoltato quest’uomo.”

Grazie all’Unplugged, i fan di Cobain ebbero la possibilità di replicare l’esperienza di Courtney. La performance di Kurt di “Plateau,” “Oh Me” e “Lake of Fire” dei Puppets hanno una imperfetta vulnerabilità che è molto più personale e affettiva che qualunque altra prova calcolata di “Teen Spirit” avrebbe potuto avere. Col senno di poi, c’era un solido buon senso nella decisione di Coletti di resistere alla pressione dei suoi superiori di MTV di vedere i Nirvana suonare i propri successi e invece rispettare le intenzioni di Cobain.

“Kurt disse che gli sono veramente piaciute queste canzoni dei Meat Puppets perché doveva spingere con la sua voce,” osserva Coletti. “Pensava di non riuscire a cantarle bene. Le ha scelte apposta perché era una prova vocale per lui.”

Molte delle decisioni riguardo alle canzoni e gli arrangiamenti furono annotati in due, lungi giorni di prove tenutisi prima del giorno della registrazione. “Erano allo spazio prove della SST in New Jersey,” ricorda Alex MacLeod. “Portammo il nostro sistema di monitoraggio. Inoltre, poiché eravamo in tour in quel momento, lavoravamo sulle cose durante il soundcheck. Kurt lavorò anche di proprio conto.”

Poiché i Meat Puppets erano in tour con i Nirvana in quel momento, e Cobain aveva in mente di cantare tre delle loro canzoni, sembrò naturale invitare i due principali Meat Puppets, i fratelli Curt e Cris Kirkwood, di venire a dare una mano sulle chitarre acustiche. “Perché no?” scherzò dopo Novoselic. “non avremmo imparato le loro canzoni bene in ogni modo.”

Tornando a MTV, la decisione di includere i Meat Puppets nella messa in onda fu difficilmente accettata con felicità. Alex Coletti ricorda: “Dissi a MTV, ‘Porteranno degli ospiti.’ E all’inizio gli occhi di tutti si illuminarono, tipo, ‘Chi mai sarà?’ Volevano sentire i nomi ‘giusti’ – Eddie Vedder o Tori Amos o Dio chi sa chi. Ma quando dissi, ‘i Meat Puppets,’ fu tipo, ‘Oh grande. Non faranno nessun successo, e inviteranno ospiti che non hanno nessun successo da presentare. Perfetto.’ “

I Nirvana sembravano intenzionati a fare una variazione acustica per il loro concerto. Insieme ai fratelli Kirkwood, inclusero la violoncellista Lori Goldston e il fondatore dei Germs il chitarrista Pat Smear, entrambi stavano suonando con i Nirvana nel loro tour. La cover di “Jesus Doesn’t Want Me for a Sunbeam” dei Vaselines diede a Chris Novoselic la possibilità di posare il suo basso imbracciare la fisarmonica. La fisarmonica, disse a MTV News, “è stato il primo strumento che ho imparato quando ero ragazzo. E Kurt ne comprò una, questa graziosa rossa. E io faccio, ‘Hey, provala.’ E io l’attaccai e cominciai a suonare. E poi cominciammo a abbozzare le prove per l’Unplugged e facemmo ‘Jesus Doesn’t Want Me for a Sunbeam.’ C’è il violino e l’organo [sulla versione originale] e io faccio, ‘Lo so. Suonerà la fisarmonica su questa canzone!’ La presi e cominciai a suonare, e suonava veramente bene.”

Malgrado le preparazioni della band, Alex MacLeod descrive il loro umore complessivo come “nervoso” quando il giorno dello show si avvicinava: “Fu la prima volta in molto tempo che li vedevo così nervosi sul fare qualcosa. Le cose erano giunte al punto che andavano a suonare di fronte a 7,500 o 10,000 persone ed era tipo [molto tranquillamente], ‘Okay, dai, facciamolo.’ Ma erano veramente nervosi sul fare l’Unplugged. Perché si lasciavano in modo aperto.”

Come lo ricorda Alex Coletti, Dave Grohl e Chris Novoselic furono i primi ad arrivare ai Sony Music Studios, tra la 54° strada e la 10° Avenue a Manhattan, il 18 novembre, 1993. Erano circa le 3:00 del pomeriggio, il momento deciso per le prove delle telecamere/soundcheck dell’Unplugged. Preoccupato per l’inclinazione di Grohl a colpire la batteria molto forte, Coletti gli diede delle spazzole e dei bastoncini, un tipo di bacchette usate nella percussione classica, che consistono in molte sottili spine molli avvolte e provocano un impatto più leggero di una bacchetta dura. Poiché si era in clima di vacanza, Coletti aveva i bastoncini avvolti in carta natalizia. “Pensavo che sarei stato ricordato per sempre come il produttore pirla di MTV,” ride Coletti. “Avevo paura che Dave girasse gli occhi, come, ‘Oh grande, la testa di cazzo di MTV sta cercando di farsi amico.’ Ma invece aprì il pacchetto e disse, ‘Bello, non ho mai avuto le spazzole prima. Non le ho nemmeno mai cercate di usare.’ Alla fine successe che, usò sia le bacchette che le spazzole. E’ bello che la band era così disponibile a provare cose nuove.”

Alla fine, Novoselic non usò il basso Ovation di Coletti ma invece un basso chitarra semi-acustico Guild affittato da S.I.R. a New York – uno strumento che è stato usato in un’altra puntata dell’Unplugged. Pat Smear suonò un’economica, rossa-bianca-e-blue chitarra Buck Owens che apparteneva a Novoselic e fu molto risistemata dal tecnico delle chitarre dei Nirvana Earnie Bailey “per farla suonare come una chitarra e non come un gioco per bambini,” come sottolinea Alex MacLeod.

Sopra nella cabina del suono sedeva un noto produttore discografico Scott Litt (R.E.M., John Mellencamp), che aveva remixato due tracce di In Utero e lavorato con i Nirvana sullo show di MTV Live and Loud New Year’s Eve. (Litt andrà a produrre il CD Unplugged in New York dei Nirvana.) La band e la violoncellista Lori Goldston erano già sul palco quando arrivò Cobain, non accompagnato da Courtney. “Penso che fosse pensato,” dice Alex Coletti. Penso che fosse un po’ troppo nervoso per avere Courtney e la bambina lì.”

Per il concerto, Cobain suonò una Martin D-18E che aveva comprato al Voltage Guitar di Los Angeles durante la primavera del ’93, e che era diventata la sua maggiore acustica. Con la sua caratteristica inclinazione per le cose stravaganti, il chitarrista aveva preso un raro abito. La D-18E, uno dei primi tentativi della Martin di chitarra elettrica, è essenzialmente una D-18 acustica con due pickup, tre manopole di controllo e innestato un selettore switch. Introdotta nel 1958, si interruppe nel 1959; solo 302 furono prodotte. Lo strumento era una (sorta di) perfetta copia acustica di una usata  vecchia Mustang e Jaguar preferite da Cobain, per non menzionare gli economici negozi di vestiti e le parti di bambole che possedeva.

Ma non come i suoi bellissimi cardigan consumati, questo smesso Cobain aveva un qualche intrinseco valore: “Non credo che avesse idea di quanto raro fosse prima di comprarla,” dice Earnie Bailey. “Kurt non era nemmeno un collezionista né conoscitore di rare chitarre. Penso che la vide [la D-18E] come una cosa originale, sperando che suonasse bene come sembrava. Sfortunatamente, i pick DeArmond dello strumento furono disegnati avendo in mento corde di nickel, perciò sentirla con corde di bronzo era un po’ fastidioso. La nostra soluzione fu di attaccare un altro pickup – un modello Bartolini 3AV – in alto della Martin. Kurt si era interessato [al Bartolini pickup] quando vide Peter Buck usarlo e gli piacque molto il suono.”

Mentre la procedura usuale è per le chitarre acustiche di attaccarle direttamente, Cobain insistette nel far passare la sua Martin per il suo fidato amplificatore Fender Twin Reverb e il suo solito apparato di effettistica. “Forse non dovrei rivelare questo segreto,” ride Alex Coletti, “ma ho costruito un finto box di fronte all’amplificatore per farlo sembrare un monitor. Era la coperta di sicurezza di Kurt. Fu usato per sentire questa chitarra per il suo Fender. Voleva questi effetti. La puoi sentire in “The Man Who Sold the World” [la canzone di David Bowie fatta dai Nirvana nell’Unplugged]. E’ una chitarra acustica, ma ovviamente passava per l’amplificatore. Non c’era modo di imbrogliare nessuno. Veramente ho tentato a lungo di lasciar fuori quella canzone [dalla preparazione finale dello show]. Perché pensavo che non fosse così autentica come il resto delle canzoni. Ma sono un grande fan di Bowie, perciò non potevo oppormi troppo contro la canzone.”

Come concessione all’estetica dell’Unplugged, Earnie Bailey ha modificato l’amplificatore dello show: “Per avere il Twin più chiaro possibile, ho cambiato la valvola 7025 con una 12AX2s e sostituito l’invertitore di fase 12AT7 con un 12AU7. Nel momento in cui Kurt era in concerto, tutto era abbastanza sintonizzato, ottimo per sentire l’equilibrio del pickup dalla sala controllo.”

(continua...)
 
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Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

BLOND AMBITION – GLI ANNI DI BLEACH

 

Non era previsto che Jack Endino lavorasse sul demo dei Nirvana, ma poiché fu impressionato dal suono di Dale Crover con i Melvins, insistette nel fare le registrazioni. La relazione lavorativa della band con Endino si rivelò molto fortunata. Pochi mesi dopo aver lavorato con i Nirvana per la prima volta, Endino fece ascoltare il demo della band a Jonathan Poneman della Sub Pop Records, che fece mettere la band sotto contratto. Tre delle canzoni che i Nirvana registrarono durante le sessioni finirono su Bleach, il primo album della band.

 

“Non avevano molto equipaggiamento,” dice Endino. “Nei primi giorni, Kurt usava un amplificatore Randall. Può non essere stato un modello a valvole – penso che fosse a stato solido. Non ricordo quali fossero gli speakers.”

Alla band piacque lavorare con Endino, e tornarono ai Reciprocal Studios molte volte durante l’anno per registrare altre canzoni, con Chad Channing al posto di Crover alla batteria. I Nirvana firmarono un contratto con la Sub Pop, e a fine dicembre 1988, entrarono ai Reciprocal Studios per registrare Bleach. L’album fu registrato in tre giorni al costo di $606.16, anche se cinque canzoni dalle precedenti sessioni furono incluse alla fine nell’album. Molte delle rimanenti canzoni delle varie sessioni ai Reciprocal furono pubblicate molti anni dopo su Incesticide.

“Quando registrarono Bleach, il Randall era in negozio così presero in prestito un mio amplificatore, che era un Sixties Fender Twin,” ricorda Endino. “Sono un fissato delle valvole, perciò ogni veniva cambiata per migliorarla specialmente sugli amplificatori, ma non aveva speakers perché li avevo fritti. Kurt portò due piccoli armadietti con due Celestions, molto simili a modelli da 70-watt. Usava un piccolo pedale per distorsione Boss DS-1 e quelle chitarre Univox [Hi-Flyers] che sembrano Mosrites. I pick-up erano montati. Finii col dargli uno di questi pick up una volta, perché rompeva queste chitarre tutto il tempo. Dissi, ‘devi avere dei pick-up extra,’ e lui fece, ‘Oh si. Qui c’è ne uno.’ Era in due pezzi. Fui in grado di incollare i fili insieme e usarlo. Non è il pick-up con il miglior suono al mondo, ma sembrava andar bene per lui.”

Mentre suonavano al party di Halloween il 30 ottobre, 1988 nel dormitorio dell’Evergreen State College di Washington, Cobain distrusse la sua chitarra – una nuova Univox Hi-Flyer – per la prima volta. Secondo Cobain, la sua abitudine distruttiva cominciò per la sua frustrazione con la batteria di Channing. “Sono così arrabbiato verso Chad che gli salto sulla batteria, poi distruggo la mia chitarra,” disse Cobain ad Azerrad. “Da qui proviene la distruzione degli strumenti.”

Nel 1989, i Nirvana fecero il loro primo tour americano. Secondo Earnie Bailey, un riparatore di chitarre di Seattle che era amico di Novoselic e che spesso lavorò come tecnico per la band, l’equipaggiamento live di Cobain durante questo periodo era un Epiphone ET270 rosso, un amplificatore Randall a stato solido, una cassa BFI Bullfrog e un distorsore Boss DS-1. Quando la sua chitarra fu distrutta altre alla riparazione, Cobain cercava pezzi di ricambio a poco prezzo in negozi dei pegni ed erano spedita dalla Sub Pop tramite la Federal Express. Qualche volta, i fan vendevano a Cobain una chitarra, che dopo avrebbe distrutto con estremo voglia. “Ho sentito delle storie sulla distruzione delle chitarre di Kurt dalle persone della Sub Pop,” dice Endino. “Quando era in tour li chiamava e diceva, ‘Non so che cosa c’è in me, ma ho appena distrutto la mia chitarra.’ Non penso che avesse in mente di distruggere le chitarre da un giorno. Era solo qualcosa che faceva. La povera gente della Sub Pop chiamava tutti i negozi di pegni per tutta la costa, cercando chitarre Univox.”

Tra i tour, Cobain spesso comprò strumenti da Guitar Maniacs a Tacoma, Washington, e al Music di Danny a Everett, Washington. Secondo Rick King, proprietario di Guitar Maniacs, Cobain “comprò un sacco di Univox Hi-Flyer – entrambe le versioni P-90 e una con la leva per la distorsione. Questi pickup hanno una grande uscita e sono il massimo. Ruppe un sacco di queste chitarre. Gliene vendemmo molte di queste ad un prezzo di 100$ l’una in un periodo di cinque anni.”

Sebbene le Univox Hi-Flyer con la leva apparentemente fossero le chitarre favorite di Cobain nei giorni precedenti Nevermind, spesso comparve sul palco con altri modelli, inclusa una Gibson SG blue e una nuova Greco Mustang da mancini copia che comprò da Guitar Maniacs. La copia della Mustang presumibilmente fu distrutta il 9 luglio, 1989, in un concerto in Pennsylvania, ma potrebbe aver sperimentato una qualche forma di reincarnazione poiché una chitarra simile si vede nelle foto dei Nirvana in un concerto all’HUB East Ballroom di Seattle il 6 gennaio, 1990.

Cobain comprò quella che probabilmente fu la sua prima chitarra acustica, una Stella a 12 corde, per 31.21$ il 12 ottobre, 1989. Comprò la Stella agli Smart Studios in Wisconsin per registrare dei demo con Butch Vig nell’aprile 1990. La chitarra non era esattamente il sogno di un musicista di studio. “Difficilmente rimane accordata,” Cobain disse a Jeff Gilbert in un intervista del febbraio 1992 a Guitar World. “Devo usare un nastro adesivo per tenere le corde accordate a posto.” Ad un certo punto della storia della Stella, le corde d’acciaio furono sostituite da sei corde di nylon, solo cinque delle quali erano intatte durante la sessione. Comunque la chitarra suonava bene per Vig, che registrò Cobain suonare una versione solo acustico di “Polly” su quella chitarra. Quella traccia può essere ascoltata su Nevermind.

Cobain non sembrò essere molto attento su quale equipaggiamento stesse suonando. Per esempio il miglior esempio di ciò fu quando i Nirvana registrarono il singolo “Sliver”. “Ero in studio per lavorare su una registrazione con i Tad,” dice Jack Endino. “I Nirvana vollero entrare e registrare una canzone durante la pausa pranzo dei Tad, perciò usarono gli strumenti dei Tad.” Chiunque familiare con le abitudini del mangiare dei Tad sa che i Nirvana probabilmente avrebbero potuto registrare un intero album in quella pausa.

Una cosa di cui Cobain era particolarmente attento erano i suoi pedali per gli effetti. Un tempo nel 1990, comprò un Electro-Harmonix Small Clone da Guitar Maniacs, e rimase una preferita ed essenziale parte del suo set fino alla fine della sua vita. Il 1 gennaio, 1991, Cobain usò lo Small Clone per registrare “Aneurysm”, che dopo fu pubblicato come b-side del singolo di “Smells Like Teen Spirit”.

BREEDING RECORDING – LA REGISTRAZIONE DI NEVERMIND

 

Prima di firmare formalmente con la Geffen Records il 30 aprile, 1991, i Nirvana ricevettero un anticipo di 287,000$ per la registrazione di Nevermind. L’anticipo fu alla fine magro, ma diede alla band una certa libertà di scegliere l’equipaggiamento. Comunque, Cobain non fece esattamente follie nella sua spesa.

 

“Vcendetti a Cobain molte chitarre ed effetti per l’album Nevermind,” dice Rick King. “Quando firmarono con la Geffen e cominciarono ad avere soldi, Kurt era ancora molto frugale. Compro delle Stratocaster giapponesi da mancini e aveva le leve installate nella posizione frontale delle Stratocaster. Non spese molti soldi in chitarre.”

Apparentemente Cobain sviluppò un gusto per le chitarre Fender proprio prima di registrare Nevermind. “Mi piacciono le chitarre nello stile della Fender perché hanno colli magri,” disse Cobain in un intervista di fine 1991. “Ho fatto ricorso alle Stratocaster giapponesi della Fender perché quelle per mancini sono più facili da trovare.” Durante questo periodo, comprò anche una Jaguar per mancini del ’65 che aveva una leva (humbucker) DiMarzio Super Distortion sul ponte e un PAF DiMarzio sul collo al posto dei pickup delle chitarre montati singolarmente. Queste modificazioni furono fatte prima che Cobain comprasse la chitarra. Cobain comprò anche una Fender Mustang Competition Lake Placid Blue da mancini del ’69.

“Tra tutte le chitarre del mondo, la Fender Mustang è la mia preferita,” disse Cobain a GW. “Sono economiche e totalmente inefficienti, e suonano da schifo, e sono anche molto piccole. Non rimangono accordate, e quando vuoi alzare la tiratura delle corde sulla barra dei tasti, devi allentare tutte le corde e rimuovere completamente il ponte. Devi girare queste piccole viti con le tue dita e sperare che le stimi in modo corretto. Se fallisci, devi ripetere il processo di nuovo finché non ci riesci. Chiunque abbia inventato questa chitarra era un deficiente. Penso di aver chiamato Leo Fender, il ragazzo morto, un deficiente.” Per risolvere questi problemi d’accordatura, Cobain aveva la sua Mustang del ’69 adattata con un ponte Gotoh Tune-O-Matic, una modificazione che era una routine fatta sulle Mustang che successivamente acquistò.

Qualcuno diceva che la preferenza di Cobain per le chitarre economiche fosse un affermazione punk, ma insistette che era un problema di necessità. “Non le scelgo per piacere,” disse Cobain a Guitar World nel ’92. “Me le posso permettere. Sono mancino e non è facile trovare a prezzi convenienti, chitarre da mancini di buona qualità.”

Prima di entrare in studio, Cobain acquistò un equipaggiamento consistente in pre-amplificatore Mesa/Boogie Studio, un potente amplificatore Crown e una varietà di casse 4x12 Marshall. “Non riesco a trovare un amplificatore che sia abbastanza potente,” disse Cobain a GW. “E non voglio avere a che fare con il trasporto di 10 casse Marshall. Sono pigro – mi piace avere tutto in un unico imballo. Per pre-amplificatore ho un Mesa/Boogie, e giro tutto i livelli medi al massimo.” Cobain comprò questo equipaggiamento insieme con una Mustang, Jaguar, uno Strato giapponese e i pedali Boss DS-1 e Electro-Harmonix Small Clone ai Sound City Studios di Van Nuys, California, dove la band registrò Nevermind con Butch Vig.

“Kurt aveva un Mesa/Boogie, usammo molto un Fender Bassman e un Vox AC30 in Nevermind,” ricorda Vig. “Preferisco avere l’amplificatore che suona distorto piuttosto di usare effetti speciali o pedali, che perdono corpo e la pienezza del finale, anche se riesci ad avere una buona distorsione con alcuni di essi. Se hai un buon amplificatore, hai il 90 percento del suono.”

Ma anche se Vig non fosse un grandissimo fan di effetti dei pedali, concesse a Cobain di usarne qualcuno nell’album, specialmente quando il chitarrista capì che il DS-1 fosse il fattore maggiore del suo suono. Cobain usò liberamente anche lo Small Clone. “E’ quello che fa il suono acquoso di chitarra che senti nel pre-chorus di ‘Smells Like Teen Spirit’ e anche ‘Come As You Are,’ “ dice Vig. “Usammo un Electro-Harmonix Big Muff insieme al Fender Bassman in ‘Lithium’ per avere un suono più sordo, più buoi.”

La Stella del negozio di pegni di Cobain, che aveva suonato alle sessioni tenute agli Smart Studios di Vig un anno prima, fu usata di nuovo in “Something in the Way.” Vig registrò la performance mentre Cobain era seduto su uno sgabello nella sala controllo.

Contro i desideri di Vig, Cobain attaccò la sua chitarra direttamente alla console in “Territorial Pissings.” Durante la registrazione di “Lithium,” Cobain cominciò la jam noise che divenne la traccia “nascosta” “Endless, Nameless.” (Questa traccia non apparve sulle prime 50,000 copie del CD.) Verso la fine della canzone, si può sentire Cobain distruggere la sua Stratocaster giapponese.

LOUNGE ACT – IL TOUR DI NEVERMIND

 

Dopo che i Nirvana finirono la registrazione aprirono per i Dinosaur Jr in un breve tour in USA e  d Europa. Il tour di Nevermind cominciò a Toronto il 20 settembre, 1991, qualche giorno prima della pubblicazione dell’album. Nick Close, tecnico delle chitarre di Cobain, ricorda che l’equipaggiamento di Cobain era praticamente lo stesso a quello che aveva usato per registrare Nevermind – il pre-amplificatore Mesa/Boogie Studio, un potente amplificatore Crown, un Boss DS-1 e lo Small Clone. Inizialmente, solo qualche chitarra fu portata in tour – la Jaguar del ’65, la Mustang del ’69 e la Strato giapponese da mancini. Poi, Cobain prese una nuova Telecaster che dipinse blu cielo e graffiò via della pittura a forma di cuore e la parola “Courtney.”

 

“Quando lavoravo per loro, i soldi non erano cominciati ad arrivare,” dice Close. “C’era molto equipaggiamento lì fuori che avrebbe reso Kurt più felice sul palco, ma non ci provarono per il tempo e i soldi. E Kurt non era molto un capo-strumentista. Non si sedeva e parlava su quello che si poteva fare.”

Close dice che l’amplificatore power Crown era in particolare fonte di frustrazione. “Non ha lavorato mai tanto bene per noi,” dice. “L’uscita su questo pre-amplificatore Studio era molto calda. Per questo, il Crown scoppiava spesso, e lo dovevo sempre riparare.” Frustrato con il Crown, Close alla fine ordinò due amplificatori power Crest 4801. Finalmente avevano trovato un amplificatore che poteva resistere all’assalto dell’abuso. Earnie Bailey si riferiva al Crest come “l’amplificatore che non moriva,” e rimasero nell’equipaggiamento di Cobain fino alla fine.

“Per la costante distruzione sopportata dall’equipaggiamento, Close cercava in continuazione nuovi ricambi. “Ognuno aveva l’esatto numero di cose che aveva bisogno per fare un concerto,” dice Close. “Se si rompeva qualcosa, eravamo fregati. Stavo cercando di portarli nella direzione di avere corde e pedali extra. Kurt cominciò con il Boss DS-1, e cercavo sempre per un sostituto. Una volta il Crown scoppio e di portò via gli altoparlanti. Eravamo in un negozio di musica per comprare delle casse Marshall, e vidi un DS-2 lì e lo comprai. Kurt non sembrò essere molto felice all’inizio, ma lo mise nel suo equipaggiamento dopo che il suo DS-1 si ruppe alle Hawaii. [Una foto di un concerto nel libretto di In Utero mostra chiaramente il Ds-2 e il Small Clone di Kurt.]”

Le chitarre di Kurt avevano bisogno costantemente lo stesso di riparazioni. In genere, la Strato ricevette molti abusi. “Poi usavo la Strato dal vivo perché non volevo ancora rovinare la mia Mustang,” disse Cobain a GW. “Mi piace usare le Strato giapponesi perché sono un po’ più economiche, e i tasti sono più piccoli della versione americana.”

Close acquistò una piccola scorta di colli dalla Fender, ma presto sostituiva i colli sulla Strato ogni sera. Frustrato, visitò il liutaio Danny Ferrington quando la band arrivò a Los Angeles a fine Dicembre e gli chiese di costruirgli qualche collo da sostituzione per le chitarre di Cobain. Invece, Ferrington si offrì di costruire una chitarra per Cobain. “Danny era nel bel mezzo nel fare il suo libro [Ferrington Guitars, Harper Collins], e prese tutto il progetto e corse con esso,” dice Close. “Aveva soggezione di Ferrington. Non so quanto Kurt si curava se qualcuno gli stava facendo una chitarra, ma sembrò leggere il mio entusiasmo.”

Cobain fece un disegno di quello che voleva e lo faxò a Ferrington da Melbourne, Australia. Ferrington mandò la chitarra finita, essenzialmente una Mustang da mancini con un ponte Tune-O-Matic, con il manico intarsiato a forma di cuore, con l’uscita jack angolare e una leva stile Strato e due pickup singoli Bartolini, a Cobain nell’estate del ’92. Forse la chitarra più costosa che Cobain abbia mai avuto, la Ferrington non venne molto usata in tour e alla fine rimase a casa.

Quando i soldi cominciarono ad arrivare, Cobain comprò altre chitarre ma mantenne il suo gusto per strumenti economici. Forse l’acquisto più “stravagante” di Cobain durante questo periodo fu una Fender Electric XII di metà anni sessanta, con cui scrisse “Serve the Servants.” Questa chitarra fu successivamente danneggiata quando del liquame fuoriuscì dalla vasca da bagno dove Kurt l’aveva riposta. Cobain presumibilmente lasciò la chitarra nella vasca per nasconderla da eventuali ladri. Ritornò anche da Guitar Maniacs, dove comprò un Electro-Harmonix Echo Flanger per 99$. Questo pedale poi ebbe un significativo ruolo nella registrazione di In Utero.

NO APOLOGIES – COBAIN RECLAMA LE SUE RADICI PUNK IN IN UTERO

 

A fine febbraio 1993, Cobain, Novoselic e Grohl andarono ai Pachyderm Studios, in Minnesota, per registrare In Utero con Steve Albini. Questa volta, tuttavia, Cobain lasciò la sua strumentazione live a casa.

“Per In Utero, Kurt usò soprattutto la sua Jaguar e un Twin Reverb,” disse Earnie Bailey nel numero del marzo 1995 di Guitar World. “Gli effetti consistevano in un distorsore Boss DS-2, un Small Clone e un Electro-Harmonix Poly Chorus.” Bailey prestò il Poly Chorus a Cobain perché il suo Echo Flanger si comportava male. (L’Echo Flanger, il Poly Chorus e il Poly Flanger hanno tutti lo stesso tipo di circuito ma delle piccole differente.) Il Twin Reverb era un modello nero di 135 watt del 1982 che Cobain prese prima dell’inizio delle sessioni. Originariamente, aveva solo due delle quattro valvole d’uscita 6L6 a posto, perciò funzionava a metà potenza. A Cobain piaceva molto il suono e disse a Bailey di lasciare l’amplificatore da solo. Per scherzo, Bailey mise quattro valvole nell’amplificatore prima delle prove per In Utero. Cobain notò immediatamente la differenza, sottolineando che l’amplificatore funzionava come non mai prima.

Cobain portò anche la sua Stella acustica, che aveva dotato di nuovi accordatori e corde, grazie a Bailey. La Stella fu usata su tre canzoni – “Dumb,” “Pennyroyal Tea” e “All Apologies.” Bailey ricorda anche di aver mandato una nuova copia di Ibanez Les Paul Custom da mancini allo studio, ma non è sicuro se la chitarra fu usata o meno.

Uno dei più impressionanti suoni di In Utero fu creato con l’Echo Flanger. Cobain compose una varietà di effetti sull’unità, incluso il bizzarro effetto abrasivo su “Scentless Apprentice,”, il suono oscillante su “Radio Friendly Unit Shifter” e i profondi accordi del ritornello di “Heart Shaped Box.”

Nella tipica usanza dell’indie rock, le basi delle tracce per In Utero furono completate in due settimane. Il costo totale delle registrazioni era di 124,000$: 24,000$ per il costo dello studio e 100,000$ per Albini.

Nel febbraio 1993, poco prima che In Utero fosse pubblicato, Cobain collaborò con la Fender nel disegnare quello che dopo divenne conosciuta come la Jag-Stang. Secondo Mark Wittenberg, che era il direttore delle relazioni con gli artisti per la Fender fino a quando morì per aneurisma celebrale il 14 febbraio, 1995, “Fummo contattati e dissero che Kurt aveva un’idea per una chitarra. La sua chitarra preferita era una Mustang, ma c’erano cose riguardo alle linee della Jaguar che gli piacevano molto.” Wittemberg e il costruttore Larry Brooks incontrarono Cobain nel suo appartamento ad Hollywood, dove discussero le sue intenzioni per una chitarra che combinava l’estetica della Jaguar e una Mustang, perciò il nome “Jag-Stang.”

La chitarra che Cobain aveva immaginato aveva il collo e l’attacco superiore di una Mustang e l’attacco inferiore di una Jaguar. Dopo mandò alla Fender un illustrazione e specificò una piccola, testata stile pre-CBS, doppi pickup del ponte Duncan Hot Rail, un singolo pickup del collo Mustang e molti suggerimenti per la forma del corpo. Cobain mandò anche alla Fender il collo della sua mustang preferita per loro da copiare. Un paio di differenti versioni del corpo furono mandate a Cobain per la sua approvazione, e una volta che la Fender arrivò con la forma che gli piaceva, il prototipo era completo.

Il prototipo aveva una larga, testata stile CBS, una leva del ponte DiMarzio H-3, un collo singolo Fender Texas Speciale e l’hardware fissato della Mustang. Secondo Jim Vincent, tecnico della chitarra di Cobain del tour di In Utero, “Kurt non era molto felice quando ebbe la prima Jag-Stang. Gli piaceva di più la sua Mustang, anche le nuove. Per il mese che la ebbe, la odiò e non la voleva suonare perché non aveva linea – è spessa come una Tele – ed era un po’ sbilanciata. Era difficile farle il set up. Earnie immediatamente scambiò i pickup. Proprio quando lo avemmo, lo buttò via e mise una leva Duncan JB nel ponte.” Bailey installò anche un ponte Tune-O-Manic sulla chitarra. Alla fine, Cobain si accontentò abbastanza della Jag-Stang per usarla in rare occasioni per un intero concerto.

(continua...)

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 19 Giugno 2006 da melvana

GW Intendi 12, con Tad…

COBAIN Quindici! Dipendeva se il suo stomaco fosse vuoto o meno. Ha vomitato molto durante il tour.

GW Quando ti sei accorto che le cose si stavano rompendo per la band?

COBAIN Probabilmente quando eravamo nel tour europeo del ’91. Finimmo il video di “Teen Spirit” e cominciarono a farlo suonare mentre eravamo in tour. Ricevevo racconti ogni tanto da miei amici, che mi dicevano che ero famoso. Perciò non mi influenzò fino a tre mesi dopo che eravamo già famosi in America.

GW Ci fu un momento quando ci passasti e all’improvviso te ne sei accorto?

COBAIN Si. Quando ero a casa. Un mio amico fece una compilation su tutte le storie delle news sulla nostra band che apparivano su MTV e programmi di news locali. Mi spaventò. Ebbi paura.

GW Per quanto tempo continuò a spaventarti?

COBAIN Per circa un anno e mezzo – fino agli ultimi otto mesi circa. Finché non nacque la mia bambina, direi. Quando decisi di uscire dal mio guscio e accettarlo. Erano momenti in cui volevo rompere la band perché la tensione era così intensa, ma, poiché mi piaceva questo gruppo, sentì che avevo la responsabilità di non farlo.

GW Era il periodo del vostro tour estivo europeo del ’92?

COBAIN Si. Fu quando la band cominciò a mancarmi emotivamente. Molto di questo aveva a che fare con il fatto che suonavamo in questi festival all’aperto durante il giorno. Non c’è niente di più noioso che fare questo. La folla è tantissima e nessuno di loro si cura a quello che la band fa sul palco. Stavo superando la mia dipendenza dalla droga, o cercando di sconfiggerla, ed era troppo. Per il resto dell’anno ero indeciso se voler lasciare o voler cambiare il nostro nome. Ma poiché mi piace veramente suonare con Chris e Dave e non potevo vederci separare per la pressione del successo. E’ patetico, sai? Aver a che fare con qualcosa del genere.

E’ strano. Non so se, quando suoniamo dal vivo, c’è molta connessione consapevole tra Chris, Dave ed io. Di solito non la noto neanche, sono nel mio mondo. Dall’altro lato, non sto dicendo che non me importa se siano lì o no, che potrei ingaggiare musicisti da studio o cose del genere.

GW So che non sarebbe lo stesso Per me la band originale sei tu, Chris e Dave…

COBAIN Anch’io la considero la band originale, perché è stata la prima volta che abbiamo un batterista che era competente. E per qualche ragione, avevo bisogno di un buon solido batterista. Ci sono molte band che mi piacciono che hanno batteristi terribili, ma un cattivo batterista non è buono per la musica. Almeno, non è buono per la musica quello che abbiamo scritto fino ad ora.

GW Non sei stato realmente in tour per circa un anno, sin dal tour di Nevermind.

COBAIN Sto recuperando.

GW Perché successe la droga? Erano solo intorno?

COBAIN Mi sono fatto di ero per circa una anno, a tratti. Avevo le condizioni dello stomaco da circa cinque anni. C’erano momenti, specialmente durante il tour, che mi sentivo un dipendente da droga – anche se non lo ero – perché ne avevo voglia [una conseguenza della sua condizione – Ed.] e non capivo che cosa non andava bene in me. Ho provato qualunque cosa mi veniva in mente. Cambio di dieta, pillole, qualunque cosa… esercizio, smettere di bere, smettere di fumare, e nulla funzionò. Decisi che se mi sarei sentito come un tossico ogni fottuta mattina e vomitare ogni giorno allora potevo prendere una sostanza che fermava il dolore. Non posso dire che la maggior ragione per cui l’ho fatto, ma ha molto a che fare con esso. Ha molto più a che fare con questo di quanto le persone pensino.

GW Hai scoperto che cosa erano i dolori di stomaco?

COBAIN No.

GW Li hai ancora?

COBAIN Ogni tanto. Ma per qualche ragione sono spariti. Penso che sia una cosa psicosomatica. Mia madre li ha avuti per qualche anno quando aveva ventenni, e alla fine sono spariti. Era all’ospedale per tutto il tempo per questo.

GW Ti senti meglio ora?

COBAIN Si. Specialmente l’ultimo anno, da quando mi sono sposato e ho avuto una bambina, il mio stato mentale e fisico sono migliorate del 100 percento. Sono molto eccitato di andare in tour di nuovo. Non mi sono sentito così ottimista fin da quando i miei genitori hanno divorziato.

GW Hai trovato scoraggiante che hai cominciato questo gruppo e stavi suonando queste grandi canzoni quando all’improvviso, tutte queste strane cose cominciarono a succedere tra i media?

COBAIN Oh si, mi ha condizionato al punto da voler sciogliere la band in ogni momento.

GW Fu soprattutto per l’articolo di Vanity Fair? [Il numero del settembre 1992 di Vanity Fair insinuò che la moglie di Cobain, Courtney Love, si faceva di ero durante la gravidanza di sua figlia, Frances.]

COBAIN Da lì cominciò. Ci furono probabilmente altri 50 articoli basati su quella storia. Non ho mai fatto attenzione alla stampa tradizionale e ai media prima d’ora, perciò non ero preparato che le persone venissero attaccate e crocifisse a quel livello. Non lo posso dimostrare ma sento che siano stati un capro espiatorio, in un certo modo. Ho molta animosità verso i giornalisti e la stampa in generale. Perché è successo a me, di certo, sto probabilmente esagerando, ma non riesco a pensare ad un altro esempio di una band contemporanea che abbia avuto più articoli negativi scritti su di loro.

GW A che pensi sia dovuto?

COBAIN Molto di esso è semplice sessismo. Courtney è mia moglie, e la gente non accetta il fatto che sia innamorato, e che posso essere felice. Perché è una persona così dirompente, e una persona così minacciosa, ogni sessista tra l’industria fece forza e decise di impiccarci.

GW Parliamo di In Utero. Sembra per me claustrofobo.

COBAIN Penso di si. La maggiore ragione che abbiamo registrato il nuovo album, In Utero, con [un produttore] Steve Albini che è in grado di rendere il suono che sembra come se la band fosse in una stanza non più grande di questa in cui siamo ora. In Utero non sembra che sia stato registrato in uno stanzone, o che si è cercato di farlo suonare grandissimo. E’ molto diretto e reale.

Tecnicamente, ho imparato che il modo per realizzarlo è usare molti microfoni. Lo sapevo da anni, sin da quando ho cominciato a registrare, poiché i microfoni sono così direzionali che se vuoi un ambiente sonoro hai bisogno di usare molte tracce. O hai bisogno di usare microfoni multidirezionali, più lontani dai strumenti. Così puoi prendere il riverbero dalle pareti.

GW Quanti microfoni hai usato per In Utero?

COBAIN Non ne ho idea, ma molti. Avevamo dei vecchi microfoni tedeschi molto grandi sul pavimento e al soffitto e alle pareti, tutto intorno. Ho cercato di fare questo sin da quando abbiamo cominciato a registrare. Non so niente di registrazione, ma mi sembra talmente ovvio che questo è quello che si deve fare. Ho cercato di convincere [il produttore di Nevermind] Butch Vig a farlo, ho cercato di convincere [produttore della Sub Pop] Jack Endino a farlo, e la risposta di tutti è stata, “Questo non è come registri.” Steve Albini me lo ha provato su queste canzoni, sebbene non sappia esattamente come ha fatto; so solo che ha fatto in quel modo. Ha dovuto usare un sacco di microfoni. E’ talmente semplice. Perciò le registrazioni live di concerti punk suonano così bene. Ti rendi conto di quello che sta realmente accadendo.

GW Hai ri-registrato qualche traccia?

COBAIN No. Abbiamo remixato un paio perché la parti vocali non erano troppo alte. Steve è un buon ingegnere del suono, ma terribile al mixaggio, da quanto ho capito. Per me, il mixaggio è come fare un cruciverba o qualcosa del genere. E’ come la matematica, o qualcosa di veramente tecnico. Ti svuota; devi concentrarti. Ci sono così tante variazioni nelle tonalità di ogni strumento che ti porta via dei giorni per mixare una canzone se la vuoi analizzare. Io sono per la sola registrazione e come viene fuori sulla cassetta, che è come dovrebbe uscire. Ma per delle canzoni non funziona.

GW Mi piacciono molto le canzono lente di In Utero.

COBAIN Sono venute veramente bene, e la tecnica di registrazione di Steve Albini è servita per queste canzoni; puoi sentire l’atmosfera in quelle canzoni. E’ perfetto per loro. Ma per “All Apologies” e “Heart Shaped Box” avevamo bisogno di qualcosa di più. Il mio maggiore rimpianto era che le parti vocali non erano abbastanza alte. In ogni mix di Albini ho sentito, le parti vocali sono sempre troppo basse. E’ il modo in cui gli piacciono le cose, ed è una persona difficile da persuadere. Intendo, stava cercando di mixare ogni canzone in un ora, non è che funzionano così le canzoni. Va bene per alcune canzoni, ma non per tutte. Dovresti essere in grado di fare alcuni mixaggi differenti e scegliere i migliori. Non ho mai pensato che mi sarei divertito a parlare della parte tecnica della registrazione. Non ha mai avuto senso per me prima. Ma ora, non penso sia una brutta cosa di cui parlare.

GW Sembri di essere in una buona posizione, anche se l’album non dovesse andare bene tu hai fatto il disco che volevi fare.

COBAIN Assolutamente. Senti, è per questo che sono così eccitato per il disco. Ora voglio promuovere il disco, non per l’intento di vendere dischi, ma perché sono più orgoglioso di questo disco di qualunque cosa abbia mai fatto. Alla fine abbiamo ottenuto il suono che sentivo da sempre nella mia testa.

GW Non lo hai fatto con Nevermind?

COBAIN Non in tutto. E’ troppo levigato. Non ascolto dischi come questo a casa. Non riesco ad ascoltare quei dischi. Mi piacciono molte delle canzoni. Mi piace suonarle alcune dal vivo. In senso commerciale penso che sia un ottimo disco, lo devo ammettere, ma questo è un modo di fare da Cheap Trick. Ma per il mio piacere personale, capisci, è troppo levigato.

GW Come canti? Perché usi molte voci…

COBAIN Molte volte canto dal mio stomaco. Proprio da dove sono mi miei dolori di stomaco.

GW E’ da dove provengono il dolore e la rabbia?

COBAIN Certamente da lì. Ogni volta che faccio un endoscopia, trovato un’irritazione rossa nel mio stomaco. Ma è psicosomatica, è tutta per la rabbia. E urla. Il mio corpo è danneggiato dalla musica in due modi: non solo il mio stomaco è infiammato dall’irritazione, ma ho la scoliosi. Ho avuto una piccola scoliosi in terza liceo, sin da quando suono la chitarra, il peso della chitarra ha fatto crescere la mia schiena in questa curvatura. Perciò quando sto in piedi, ogni cosa è obliqua. E’ strana.

GW La potresti risolvere

COBAIN Vado da un chiropratico ogni tanto. Non puoi realmente correggere la scoliosi, perché è una crescita nella spina dorsale. La tua spina dorsale cresce durante gli anni della tua adolescenza con una curvatura. Molte persone hanno una piccola curvatura nella loro spina dorsale ad ogni modo, alcune la hanno molto brutta e devono indossare apparecchi metallici. Mi dà dolore alla schiena tutto il tempo. Che aggiunge pena alla nostra musica. Realmente. Sono abbastanza grato per questo.

GW Senti ora che ci siano contraddizioni tra i tuoi ideali ed il tuo enorme successo? E’ qualcosa che ti infastidisce?

COBAIN Non credo più. Penso che ero probabilmente molto più contraddittorio un anno e mezzo fa, perché combattevo bendato e non sapevo per cosa stavo combattendo. E nel punto in cui sono. Come ho detto, non so come confrontarmi con i media. Un anno fa, dicevo che non c’era assolutamente la possibilità che riparlassi di nuovo in pubblico, e sarei andato per la mia strada senza mostrare più la mia faccia. Ma poi ho deciso che non avrei lasciato cattivi giornalisti a dettare la mia vita.

Sono grato che nell’ultimo anno, ho incontrato delle persone che si sono rivelate essere giornalisti di cui mi fido e con cui mi piace parlare.

GW Forse questo è un buon momento per chiarire alcune dicerie che ti hanno tormentato. Quando Nevermind ebbe successo, si diceva che tu fossi narcolettico.

COBAIN No, no… era solo una storia che feci per spiegare come mai dormissi tanto. Ero solito dormire molto prima degli show. Molte volte la scena nel backstage era indecente, non volevo parlare con nessuno. Perciò dormivo. Ci sono così tante persone che conosciamo ora, così tanti amici e cose a cui non posso dire di andar via. Non voglio comportarmi come Axl Rose e avere il mio autobus o la mia privata sala del retro.

GW Parlando di Axl, qual è la storia dietro il tuo alterco con il suo backstage agli MTV Music Awards del 1992?

COBAIN Bene, apparentemente Axl aveva proprio un brutto umore. Qualcosa gli dava fastidio, probabilmente qualche minuto prima del nostro incontro con lui. Eravamo nella tenda con il cibo e stavo tenendo mia figlia, Frances, e lui entrò scortato da cinque enormi guardie del corpo e una persona con una telecamera. Courtney scherzando gli urlò, “Axl, vuoi essere il padrino di nostra figlia?” Tutti risero. Avevamo qualche amico intorno a noi, e lui si fermò e cominciò ad urlare molte parole offensive verso di noi. Mi disse di far stare zitta la mia puttana, così guardai Courtney e dissi, “Zitta, puttana, heh!” Tutti cominciarono a ridere ad alta voce e Axl si fece rosso e andò via. Dopo, sentimmo che Duff [McKagen, bassista dei GNR] voleva picchiare Chris.

GW Pensai che fu grande quando Chris si colpì con la chitarra alla fine della vostra performance quella sera. Siete stati grandi e distruggere i vostri strumenti, e ci ha dato dentro – è grande?

COBAIN E’ successo così tante volte.

GW Un grande finale, e tu hai finito con uno sguardo veramente stupido, ma è stato grande.

COBAIN E’ stato così scontato, sai? Dovevamo solo uscire dal palco, o dovevamo distruggere i nostri strumenti di nuovo? Abbiamo passato così tante emozioni quel giorno, perché proprio qualche minuto prima di suonare, non eravamo sicuri di cosa fare. Noi volevamo suonare “Rape Me,” ed MTV non ce lo voleva lasciar fare. Ci volevano sostituire se non avessimo suonato “Teen Spirit.” Abbiamo fatto un compromesso e finimmo col suonare “Lithium.” Ho sputato sulla tastiera di Axl quando eravamo seduti sul palco. Era fare quello o picchiarlo. Eravamo sotto su questa piattaforma che ci portava su idraulicamente, capisci? Ho visto il suo piano lì, e ho colto questa opportunità e ho sputato grossi arachidi su tutta la sua tastiera. Spero che non lo sia riuscita ad accendere in tempo.

GW Dimmi, ti devo chiedere cosa è successo con la faccenda della pistola. Sono tutte cazzate? [Il 4 giugno 1993, la polizia arrivò a casa di Cobain dopo essere stata chiamata per fermare una lite domestica. La Love disse alla polizia che stavano litigando per le armi in casa. – Ed.]

COBAIN Oh si. Tutte cazzate. E’ un’altra cosa che mi stava portando a smettere. Non ho mai soffocato mia moglie e ogni articolo, anche Rolling Stone, ha detto che lo avevo fatto. Courtney indossava una collana. Io glielo tirata via, ed è stato pubblicato sul rapporto della polizia che l’avevo soffocata. Non stavamo neanche litigando. Non stavamo discutendo, stavamo suonando a volume troppo alto, e i vicini si sono lamentati e ci hanno chiamato la polizia. Era la prima volta che si erano lamentati, e noi provavamo in casa da molto tempo.

GW Questo è il modo che si aspettano che tu ti comporti, perché sei controversa rock star.

COBAIN La polizia è stata molto tranquilla riguardo a quello. Per dirti la verità, non ci potevo credere. Vedi, c’è questa nuova legge, che era passata quel mese a Seattle, che dice che quando c’è una chiamata per violenza domestica, devono portare una parte o l’altra in galera. Perciò l’unico argomento che Courtney ed io avevamo era chi doveva andare in cella per qualche ora. E ci hanno chiesto, inaspettatamente, “C’è qualche arma in casa?” Io dissi di no perché non gli volevo far sapere che c’erano armi in casa. Ho un M-16 e due pistole. Sono messe via, non hanno proiettili, sono chiuse in un armadio, e le portarono via. Ora le posso riprendere. Non me ne importava di averle indietro, ma era una situazione ridicola. Non era niente. Ed è stata fatta crescere di proporzione. E’ come sento che le persone non mi credano. Come se fossi un bugiardo patologico. Sto difendendo costantemente me stesso. La gente non si è evoluta nel mettere in dubbio quello che è pubblicato. Sono triste per questo. Ancora credo a molte cose che leggo.

GW Ma ti comporti malamente qualche volta?

COBAIN Certo. Courtney ed io litighiamo. Discutiamo molto. Ma non ho mai soffocato mia moglie. E’ una fottuta scocciatura essere pubblicati, essere interpretati. Sai, non abbiamo avuto problemi, nessun brutto articolo, nessun articolo negativo scritto su di noi per lungo tempo. Pensavamo che l’avevamo superato – che il nostro corso si era esaurito.

GW E’ così perché ti percepiscono come una minaccia.

COBAIN Penso che Courtney sia una minaccia maggiore di quella che sarei io.

GW Qual è stata la peggior tentazione generata dal vostro successo?

COBAIN Niente che non riesca a pensare, eccetto il Lollapalooza. Ci hanno offerto un garantito di quasi sei milioni di dollari, ed sono molti più soldi di quelli che… raggiungeremmo in questo tour perché suoniamo nei palazzotti, e la produzione è cos’ costosa a questo livello. Ma oltre a questo, non ho mai pensato alle offerte tipo Guns N’ Roses, Metallica e U2 come un offerta legittima. Non sono mai realistiche per me.

GW Dunque quali sono i piani per In Utero? Per quanto andrai in tour per promuoverlo?

COBAIN Andremo in tour per circa sei mesi, negli States, inizieremo a Ottobre. Poi non mi voglio impegnare prima di vedere come mi sentirò fisicamente dopo questo. Forse andremo in Europa. Sono sicuro che andremo in Europa per promuovere questo disco per un anno, ma non sono sicuro quando. Non voglio programmare un intero anno di tour.

GW Sembra che ci sia una tensione, nella quale definisti un tempo essere influenzata dal punk, e parte del punk era che non era bello diventare famosi. Senti quella tensione, e ti ha causato problemi?

COBAIN Questo non è come percepivo il primo punk. Pensavo che i Sex Pistols volessero conquistare il mondo. E feci il tifo per loro. Ma poi il punk rock americano di metà anni ottanta divenne totalmente stagnante ed elitario. E fu un grande scoraggiamento per me. Non mi piaceva in tutto. Ma allo stesso tempo, avevo pensato a quella maniera per così a lungo, che fu così difficile per me giungere a termini con il successo. Ma non me ne importa ora. Non c’è niente che posso fare per questo. Non farò uscire un disco di merda allo scopo di essere sicuro… sarebbe ridicolo. Ma probabilmente l’avrei dovuta fare un anno e mezzo fa – sarei dovuto andare per la mia strada per essere sicuri che l’album fosse più rumoroso di quello che è. Ma abbiamo fatto questo disco nel modo che volevamo. Sono felice riguardo a questo.

GW Mi spaventa un po’ che ti trovi in questa trappola, perché non è interessante.

COBAIN Questo rovescia tutte le ragioni di fare musica. Devo essere confermato su tutto. Ma sarei felice di tornare indietro al punto di andare esaurito al Vogue a Seattle, che contiene circa trecento persone. Sarò felice di tornare a suonare di fronte a 20 persone – se ancora mi divertissi.

SUPERFUZZ BIGMUFF

LA GUIDA DEFINITIVA ALL’ASSORTIMENTO GRUNGE DI KURT COBAIN DI PREZZI DA NEGOZIO DEI PEGNI, DEI PEDALI E DEGLI AMPLIFICATORI. [7]

 

KURT COBAIN NON è mai voluto diventare un chitarrista famoso. Sebbene certamente amasse suonare la chitarra, vedere il suo suonare come la parte più bassa di una grande equazione musicale. L’ironia è che Cobain è diventato uno dei più emulati chitarristi del mondo degli anni novanta. Prima della pubblicazione dell’album di successo dei Nirvana, Nevermind, l’aspirante chitarrista rock passava ore della giornata a studiare teoria musicale e esercizi pratici delle dita. Dopo Nevermind, ha speso il suo tempo a cercare negozi di pegni per una perfetta pedaliera anni settanta. All’improvviso divenne di moda deridere la tecnica, e la frase “Suono dal (profondo del) cuore” era sulla bocca di ogni chitarrista da Seattle al CBGB.

 

Cobain era molto conscio della rivoluzione che ha iniziato. “Non posso suonare come Segovia,” ha detto al magazine Frontline della Fender. “Il rovescio è che Segovia probabilmente non potrebbe mai suonare come me.” Mentre Cobain capiva che la sua tecnica musicale era limitata, ha ricordato ai chitarristi che poche semplici accordi suonati con vera emozione ne possano dare dimostrazione – nel caso di Cobain, possono far sanguinare le orecchie.

Cobain di deve esser divertito quando magazine come Guitar World e Guitar Player chiesero interviste e quando la Fender lo contattò per disegnare una chitarra. Ma qui c’è un’altra ironia – sebbene Cobain spesso disse che non gliene importava molto dell’equipaggiamento, certamente possedeva più di un interesse passeggero nei ferri del mestiere. Cobain non poteva possedere Gibson vintage, Martin, D’Angelico e cose simili, ma possedeva un’eccentrica scorta di modelli economici, usati d’importazione e da prezzi di negozio di pegni – molto ricercati con la stessa passione di un collezionista di Gibson che cerca una Les Paul del ’59 in buono stato. Anche quando non poteva permettersi il meglio, il buon gusto di Cobain negli strumenti non cambiò mai. “L’usato è sempre il migliore,” sentenziò Cobain con praticità a Jeff Gilbert nell’intervista a Guitar World nel Febbraio del 1992. “Uso qualunque cosa riesco a trovare in un negozio dell’usato.”

Poiché un crescente numero di aspiranti musicisti fecero di Cobain il loro mentore, cominciarono a chiedersi come creasse un largo numero di tonalità qualche volta irritate, qualche volta impalpabili che uscivano dalle sue chitarre elemosinate e amplificatori sovraccaricati. I profani supponevano che Cobain usasse speciali processori e manipolazioni di studio per ottenere il suo suono. Come l’influenza di Cobain si diffuse nel mondo, così anche le dicerie su quello che suonasse.

Guitar World sente che è arrivato il momento di spiegare la verità sull’equipaggiamento di Cobain. Per risolvere questi misteri e placare le dicerie, abbiamo contattato le fonti più attendibili a disposizione – i venditori che gli hanno venduto l’equipaggiamento, gli ingegneri e i produttori che hanno lavorato con lui in studio e i tecnici che si occupavano dei suoi strumenti in tour. Cobain probabilmente avrebbe riso all’idea che un magazine analizzasse ai minimi dettagli i suoi strumenti. “Non ho mai considerato l’equipaggiamento musicale così sacro,” disse una volta. Ma per le migliaia di chitarristi che considerano la musica di Cobain sacra, è importante capire che cosa suonava e perché la suonava.

SCENTLESS APPRENTICE – I PRIMI ANNI MUSICALI DI COBAIN

 

Kurt Donald Cobain è nato ad Aberdeen, Washington, il 20 febbraio, 1967. Crescendo in una famiglia di molti musicisti – suo zio Chuck suonava in una rock band e sua zia Mary suonava la chitarra – Cobain mostrò un precoce interesse nella musica. Da bambino, spesso avrebbe battuto sulle corde di una chitarra giocattolo mentre canticchiava i suoi dischi preferiti dei Beatles. La zia di Cobain Mary incoraggiò il suo sviluppo musicale e tentò di insegnargli la chitarra quando aveva sette anni, ma ebbe difficoltà ad imparare.

 

Esprimendo il desiderio di diventare “il batterista di John Lennon” quando crebbe, Cobain cominciò a prendere lezioni di batteria al terzo anno. Passò alla chitarra nel 1981 quando suo zio Chuck gli diede una chitarra usata e un piccolo amplificatore da 10 watt per il suo 14° compleanno. “Appena ebbi una mia chitarra, divenne un’ossessione per me,” Cobain disse a Michael Azerrad. “Non penso fosse neanche una Harmony. Penso che fosse una Sears.” Cobain prese lezioni di chitarra per meno di un mese – giusto per imparare come suonare “Back in Black” degli AC/DC.” Quelle tre corde gli servirono quando cominciò a scrivere canzoni sue poco dopo.

Cobain subito diresse i propri sforzi nel formare una band. Un giorno, un paio di amici lo invitarono a suonare in una macelleria abbandonata che usavano come spazio per le prove. Dopodichè, Cobain stupidamente lasciò la sua chitarra nella cella e non fu in grado di ritornare e riprenderla. Quando finalmente riuscì a tornare allo spazio prove qualche mese dopo, trovò la sua chitarra a pezzi. Recuperò il collo, lo scheletro e l’elettronica e fece un nuovo corpo per la chitarra in un negozio di legname, ma Cobain non aveva le capacità di ripristinare l’intonazione dello strumento in modo appropriato. Successivamente comprò un sostituto, ma i dettagli riguardo la chitarra sono sconosciuti.

Quando Cobain aveva 17 anni, sua madre sposò Pat O’Connor, la cui seguente infedeltà condusse ad una situazione che facilitò l’acquisto di Cobain di uno strumento musicale. Quando la madre di Cobain scoprì che Pat la stava tradendo, gettò il suo fucile e la collezione di pistole nel fiume. Cobain osservò la stramberia della madre e dopo incoraggiò dei ragazzini del vicinato a recuperare le armi del suo padrino dal fiume. Cobain vendette le armi e comprò un amplificatore Peavey Vintage usato con due speaker 12 pollici con i ricavi. Una volta che la Peavey divenne un membro della famiglia Cobain, Aberdeen raramente conobbe una serata tranquilla.

Ad inizio 1985, Cobain si spostò da suo padre naturale che non incoraggiò l’occupazione musicale di suo figlio e lo convinse a dare in pegno la chitarra. Dopo una settimana, Cobain si riprese la chitarra dal pegno e se ne andò. Quasi perse la chitarra di nuovo quando la diede in prestito ad uno spacciatore, ma trattò per riaverla dopo qualche mese. Con in mano questa chitarra sconosciuta e l’amplificatore Peavey, Cobain formò la sua prima band, Fecal Matter, vero fine 1985.

L’amplificatore Peavey sparì tra inizio 1986 e fine 1987. Krist Novoselic ricorda che Cobain gli diede l’amplificatore per una settimana, in quello che apparentemente sembra un tentativo amichevole di convincerlo ad unirsi nei Fecal Matter. Novoselic declinò entrambe le proposte. L’amplificatore sparì dopo questo.

Alla fine del 1987 alla fine Novoselic accettò di formare una band con Cobain ed il batterista Aaron Burckhard, che chiamarono Skid Row (nessuna relazione al gruppo metal di Sebastian Bach dallo stesso nome). Le foto di quel periodo mostrano Cobain suonare un nuovo modello da destri Univox Hi-Flyer girata e accordata per suonarla da mancini. Secondo Azerrad, l’amplificatore di Cobain durante questo periodo era un piccolo Fender Champ. Anche intorno a questo periodo, Cobain acquistò un Univox Superfuzz ma gli fu rubato dal suo spazio prove.

Il nome della band cambiò frequentemente, da Fecal Matter a scelte simili come Ted Ed Fred, Pen Cap Chew, Throat Oyster, Windowpane e Bliss. Alla fine si fermarono su Nirvana. Quando Burckhard si rivelò troppo inaffidabile, Cobain e Novoselic lo cacciarono dalla band e arruolarono il batterista Dale Crover, che fu temporaneamente sottratto dai Melvins. Tre settimane dopo, il 23 gennaio, 1988, i Nirvana registrarono il loro primo demo di studio ai Reciprocal Studio con Jack Endino – la cui precedente produzione/mixaggio includeva Soundgarden, Green River, Tad e Mudhoney – dietro la cabina di regia.

(continua...)
 
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