Ringrazio Ibico per la risposta in relazione ai suoi impieghi.
In relazione al coinvolgimento nella sua discussione di terze persono posso solo dispiacermi di quanto detto nei loro confronti da Ibico ma la cosa non mi riguarda.
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Gli invidiosi
La grande divisione ideologica che ha dominato il secolo, quella fra collettivismo e capitalismo, è scomparsa. E con essa si è dissolto il mito della lotta di classe che, additando una meta redentrice, dava un significato alla collera e all’odio di tutti gli infelici. Ma nello stesso tempo trasfigurava in nobile senso di giustizia anche il risentimento impotente, il rancore invidioso.
Nalla società postideologica e competitiva la frustrazione che nasce dal confronto con chi ha più di noi (più ricchezza, più successo, più potere) si connota come invidia. Gli invidiosi si scrutano reciprocamente, timorosi di restare indietro nella corsa all’autoaffermazione e pronti ad abbassarsi, a colpirsi, a denigrarsi l’un l’altro in un gioco di maldicenze e di vendette senza fine.
Ma l’invidia è anche il meccanismo di difesa – umano, troppo umano – che si adotta per mascherare l’insicurezza radicale di cui tutti soffrono. Nella profonda analisi che ne dà Alberini, l’invidia è la manifestazione, innocente e insieme socialmente riprovata, della solitudine dell’individuo, della perdita di un rapporto autentico con gli altri, con la società: solo ritrovando tale rapporto la persona invidiosa potrà guarire dalla sua malattia.
http://www.garzantilibri.it/default.php?page=visu_libro&CPID=1304 |
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Basta leggere le pagine di questo forum per sapere quanto lavoro è stato fatto dentro e fuori il consiglio comunale per denunciare la grave situazione economica del bilancio comunale. Abbiamo presentato ricorsi, fatto consigli, incontrato Prefetti, Coreco, Corte dei COnti, fatto interrogazioni parlamentari. Ovviamente oggi qualcuno sostiene che non è stato fatto nulla, e si erge a paladino della parità di bilancio che egli stesso, da sindaco, ha violato dando la possiiblità a LUigi Ferlaino di fare altrettanto e di non pagare i debiti, ma di contrarne altri. COn ciò aggravando una situazione già compromessa. Io purtroppo, com esostiene qualche qualche "porco con le ali", non ho mai avuto il piacere di sperperare i soldi del comune, ma ho difeso i principi di legalità e di bilancio, in tutte le sedi. E se quando facevo questo insieme ai consiglieri Gialuca Filandro, Franco Macchione e Titta Macchione, gli altri dormivano e mangiavano, anche grazie ai debiti contratti e a soldi pubblici sperperati da Sindaco, non è colpa mia. Fernanda Gigliotti |
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