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Sono.....

Post n°122 pubblicato il 17 Giugno 2013 da non_muoverti

"Molte persone sono intrappolate nella loro

comoda esistenza,

giocano sul sicuro perchè hanno paura di dire di si a qulcosa di più grande.

Dire  si  ai nostri sogni e alle nostre aspirazioni

apre una porta dentro di noi

in  connessione con la forza della vita stessa,

poichè, il sogno, è il brillare dei nostri occhi

al solo pensiero che le idee possano superare i confini della vita

e diventare realtà"

(cit.)

Sono una  mente ingrabugliata di speranze deluse e  la spinta  violenta su  sogni da contenere.

Sono  un tiepido sentore d'estate , che serra  la gola e mi lascia ancora guardinga  sulla soglia.

Sono mani  allenate, puzzle  dalle lettere confuse, il respiro affannato e definito di una bestiolina  pavida.

La pillola   da ingoiare intera, senza l'aiuto  d'acqua, che  raschia la gola e si fonde dentro  dove tutto ha inizio.

Sono l'istinto atavico  di rompere  il vaso di Pandora e la mano carezzevole  che radunerà i suoi cocci, lasciando al vento tutto  il resto.

Sono il silenzio inquisitore che pranza  con la cedevolezza ; sono i graffi lasciati dalle unghie, quando mi  viene detto: - lasciati andare -, il bisogno di pietà se il consiglio è: - sii forte - .

La miseria inguardabile da custodire per riscoprirla pura e nobile

Sono accordi semplici, sporcati da una posizione sbagliata sulle corde.

Una matita per segnalibro, una candela integra  per essere consumata quando arriverà il momento.

Sono nel ricordo gentile di una vita spenta e mai dimenticata,

nel miracolo oscuro,  della morte di un seme che diventa altro,

e che morte non è;

 la superficialità sciocca  di chi ascolta senza amare, il possesso smodato di chi ama senza attenzione.

Sono lenti d'occhiali rotti , che deformano ogni cosa nella loro trasparenza;

ammassi di vestiti e appunti accartocciati,  mai terminati , mai voluti, abortiti e abbandonati senza degnarli di uno sguardo

Sono nella sensazione di quando si è perso  qualcosa che non si è mai   posseduto.

Quella fragile debolezza  di trovarmi in bilico, tra barartro  e podio , quella irrequietezza  di sentirmi incapace d'equilibrio. 

 
 
 
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