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Messaggi di Maggio 2012

Solitudine

Post n°52 pubblicato il 18 Maggio 2012 da non_muoverti

La solitudine.


Una strana malattia che ci coglie d'improvviso, anche quando siamo in mezzo al caos della vita quotidiana, circondati da migliaia di persone. Una malattia che può deprimerti al punto di ucciderti.


Violentata dalla solitudine
mi avete abbandonata
davanti a questa sveglia antica
che scandisce crudelmente
ogni attimo
di sconcertante inesistenza

Interdetta dalla vita.

Essere o non Essere?

Ciò che percepisco
è che Solitudine
è un po' come svanire


In realtà la solitudine è l'unico viatico per poter raggiungere la piena conoscenza di se stessi: è proprio nei momenti di solitudine che facciamo un bilancio del nostro essere dei nostri pensieri. Di fronte alla solitudine siamo nudi, non abbiamo griffe da mostrare o bugie dietro le quali nasconderci. Ritorniamo attraverso di essa ad essere ciò che siamo, e a volte la verità fa male. L'uomo ha bisogno della solitudine per crescere...e per scoprire quanto è bello sapere che, se vuole, c'è sempre qualcuno con cui poter condividere la vita.

 

 
 
 

Vero come la Vita

Post n°51 pubblicato il 14 Maggio 2012 da non_muoverti

Mi è stata posta questa domanda:

 si può voler bene ad una persona nel virtuale
E questo affetto può valere come l'affetto che proviamo nella vita reale.?

Ho risposto:
Ognuno di noi è alla ricerca di qualcosa ma non tutti cercano la stessa cosa. Pochissimi hanno imparato a bastare a se stessi...forse nessuno.
Chi ripone speranze in un rapporto umano può puntare su uno sguardo complice, sulla bellezza, sull'indulgenza.

 Chi può dire agli altri cosa cercare? 
C'è chi si sente appagato solo con un contatto fisico, chi da una pizza in compagnia di amici tra una boccale di birra e un'altro.
C'è chi invece si disseta solo se aldilà trova un'anima fatta di pensiero, sensibilità, acume.
Un rapporto virtuale, non darà mai completezza, ma può dare consolazione per chi cerca vibrazioni all'unisono. L'affetto e l'amore possono nascere ovunque si trovi l'oggetto del desiderio.
Due innamorati possono amarsi anche se restano separati per anni e il primo amore può rimanere integro per tutta una vita.
Non è questione di modalità di conoscenza, angeli e demoni sono ovunque e puoi sempre sbagliare ad individuarli nel virtuale come nel reale.
E poi, in fondo, se provi piacere e benessere nel frequentare qualcuno, qui o lì, cogliendo nel segno
in che altro puoi sperare?

 
 
 

Leggerezza

Post n°50 pubblicato il 13 Maggio 2012 da non_muoverti

 

 

Il cielo grigio  che filtra dalle finestre e porta una flebile  luce nella stanza caduta in penombra, il vento che che gonfia le tende, il mio respiro che si condensa su un vetro e le gocce di pioggia che vi scivolano lente portando  refrigerio. Osservo questo e tante altre cose dalla mia finestra che, come ogni paesaggio ha qualcosa di magico che forse è racchiuso nel suo essere sia all'interno che all'esterno. Quando guardo fuori ho l'impressione anch'io di essere intrappolta tra due mondi. Di uno intravedo gli spazi immensi anche quando si affaccia su in vicolo cieco, dell'altro vedo che è intimo e interno, minuscolo ma pronto a implodere e a espandersi come il gioco di luce di un fuoco d'artificio. E dal mio minuscolo mondo interiore riesco a percepire  l'immensità del mondo che è fuori così bello ma a volte crudele. Chiudo gli occhi per farmi accarezzare meglio dal gracchiare di un vinile, da note impolverate vecchie di trent'anni. E' passato un canto sottile di violino, un fruscio di spazzole sul rullante, una fisarmonica, un contrabbasso cupo ad avvolgere tutto. E' passata una musica ed un inevitabile sfilare di pensieri, a volte ricordi. Una sigaretta si è spenta sotto un instabile cilindro di cenere. E poi scivolare.....scivolare......scivolare dentro la musica e ricordarsi che, ogni tanto, fa bene vivere con leggerezza.

 
 
 

Numero 1

Post n°49 pubblicato il 11 Maggio 2012 da non_muoverti

 

 

Ci sono giorni in cui mi chiedo come si sente chi è al centro del mondo. Non cose tipo Obama, Donald Trump o Brad Pitt. Ma come ci si debba sentire a fare qualcosa che è un capolavoro. Anche se non lo so credo che la sensazione sia quella di pienezza e di completezza. E senza scomodare Michelangelo o Leonardo, com'è essere la più carina della classe o magari la massaia che tira la sfoglia della pasta più sottile di quella di Giovanni Rana. Essere quello che si è costruito da solo il proprio impero, oppure colui che tutti vogliono ascoltare. Cosa ha provato la signora che ha vinto il milone al gioco di Jerry Scotti? Anche alla persona più umile può succedere di sentirsi speciale.

Capire, per esempio, di essere il centro dell'universo di un'altra persona, di avere lasciato una traccia indelebile in un'altra anima senza aver fatto altro che esistere. Guardavo su youtube uno spezzone di un film dove il Lui di turno dice alla Lei di turno:

tu ti meriti un'uomo che ti dica: non riesco ad immaginare un'esistenza senza di te. Trovo ingiusto che non tutti vivano un simile momento di gloria. Io non l'ho mai vissuto, sono sempre arrivata seconda e anche terza. Eppure ci ho provato. Quale sarà il segreto dei numeri 1? Che sia solo fortuna o il risultato di una vita caparbia e determinata? Vi lascio con questo quesito.

 

 
 
 

E stasera rischio....di non migliorare il silenzio

Post n°48 pubblicato il 08 Maggio 2012 da non_muoverti

 

 

 

Sono una persona mite, qualche volta timida ma non per questo non sono in grado di nutrire passioni violente. Certi timidi celano abissi inimmaginabili, eruzioni vulcaniche, tsunami emozionali ... ma anche chi timido non è, qualche volta, per vari motivi trattiene dentro parole che invece vorrebbe gridare. Per mia natura ho sempre seguito la regola aura che recita: "parla solo se quello che dici può migliorare il silenzio", ma ci sono alcune cose che andrebbero tassativamente dette, quelle che se ti ostini a tenerle dentro ti frantumano il cuore, ti strappano l'anima, ti tarlano la mente.....questo tipo di cose hanno il difetto di essere spesso irrevocabili e molto amare a proferirsi, ma altresì dannose per coloro che le custodiscono, perchè si trasformano in veleno per l'anima. Io, naturalmente, sono abile maestra nell'arte di perdere le occasioni per parlare, le frasi mai partorite mi tengono compagnia nelle mie lunghe notti insonni, e ho iniziato a contarle, visto che la conta delle pecore mi ha stufata. E le occasioni, come certi treni, passano e non ritornano e sicuramente dirlo qui non avrà lo stesso effetto, sapendo che forse le mie parole non giungeranno proprio dove dovrebbero arrivare, ma non si sa mai i lunghi giri che queste possono fare . Per cui a chi doveva esserci e non c'è stato mai, oltre agli improperi di rito dico che provo una gran pena, nella sua cattiveria germina il seme della sua vita inutile. E se c'è qualcuno che vuole gridare qualcosa da qui...si accomodi pure.

 
 
 
 
 
 
 

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