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Messaggi del 05/06/2012

Tutto scorre

Post n°58 pubblicato il 05 Giugno 2012 da non_muoverti

 

 

Credo che spesso non si parli perchè si è coscienti che provoca delle reazioni a catena sulle quali , poi , non si riesce ad avere il controllo. Non l' abbiamo mai che ci illudiamo e meno di averlo. Spesso non parlo per non ascoltarmi mentre cado di botto, per l'ennesima volta, per non sentrimi priva di forze già sconfitta alla linea di partenza. Non capisco perchè mi muovo al contrario, forse perchè la voglia di portare a termine qualcosa diventa un macigno enorme da abbracciare che mi fa rallentare e non so perchè più rallento e più rallenterei. Ho fatto, come tutte, le mie gare, piccole cose niente di straordinario, spesso in silenzio e senza pubblico ad applaudire. Qualche volta ho corso contromano e non per spirito ribelle ma perchè sbagliavo percorso e la curiosità di vedere altre direzioni mi ha sempre affascinato. Devo dirè, però che alla gara ufficiale mi sono sempre iscritta...quella importante dove la posta in gioco era la migliore...e sebbene spesso sia mancata allo sparo iniziale, ho corso lo stesso con un sorriso stampato in faccia e l'entusiasmo stretto nel pugno. A tradire qualche volta un crampo, o il cuore che pompava troppo in fretta o la mia testa distratta da qualcos'altro. Spesso la corsa era il pretesto per correre dietro a qualcuno che incrociavo per caso, e sempre per caso abbiamo fatto un pezzo di percorso insieme... "non permettere agli altri di farti manipolare"

Quanto volte me lo sono ripetuto e quante volte ancorà lo penserò. Eppure non potevo fare a meno di correre a fianco di qualcuno per un po', con determinazione, con con affetto volenteroso, scolpendo la materia grezza di cui sono fatta, smussando gli spigoli, rallentando o accelerando , per non perdere il mio compagno di corsa. Modificando la mia strada.

E alla fine quante persone ho accompagnato ad un traguardo che non era il mio, senza risparmiarmi, senza pretendere trofei, mettendomi silenziosamente da parte..... Non ho risposte da invetarmi, nè belle parole da ascoltare.

Pagherei oro per una soluzione per un cartello piazziato al punto giusto con scritto ''Vai, prosegui questa è la strada che ti porterà in cima, questa è la strada che ti condurrà al tuo traguardo.'' Ma più cercavo segnali meno ne trovavo, e finii per scrivermi da sola, per sognarmeli. Ma se di segnali ho bisogno è anche vero che non riesco a credere ad un "cartello" con su scritto "va tutto bene" non ho mai creduto ad altro che non fosse la mia fatica, la mia sofferenza, il mio sudore e il mio piacere

E' tutto qui, seguire una strada non prevista, né prevedibile e probabilmente poco lineare, ma è unica, chiara e profonda. Non so nemmeno se sia il sentiero stesso la risposta o se lo siano le mie ferite, la mia rabbia, la mia pace di alcuni momenti in cui non desidero altro che ciò che sono e quello che gli altri sono, accanto a me.

Di chiacchere ne ho sentite fin troppe, ma talmente tante che ora ho solo bisogno di concretezza. Lascio scivolare lungo la curva delle spalle ogni singola parola degli imbonitori da baraccone.... (verba volant dicevano i latini), di chi crede di avere la verità inella  tasca destra e la conoscenza nella sinistra. C'è chi crede di conoscermi  e saggiamente tace e chi pur, non conoscendomi scarica parole come carriole di fumo.  Il tempo della gara è passato e anche quello in cui .per un'attimo ho creduto di vedere un traguardo....ma è stato solo attimo, eppure continuo a camminare e a correre a saltellare qua e la nella vita che continua a dirmi che tutto va bene così com'è e che il tempo per ogni cosa ci sarà senza che un'orologio lo possa contenere

 

Come un attore inesperto, sulla scena,  
che, con il suo timore, dimentica la sua parte, 
o come un essere feroce, pieno di una rabbia eccessiva, 
che per l’abbondare dell’impeto, indebolisce il suo cuore, 
così io, per timore e per sconforto, dimentico di pronunciare 
il perfetto rituale della cerimonia d’amore,
e nell’impeto stesso del mio amore mi sento mancare, 
sopraffatto dal peso della potenza stessa del mio stesso amore: 
oh, possano essere l’eloquenza, i miei scritti,  
muti profeti del mio cuore che parla, 
che invoca amore e chiede ricompensa 
più di questa lingua, che più si è più espressa: 
oh, impara a leggere quanto ha scritto il silenzioso amore: 
conviene, al sottile spirito dell’amore, ascoltare con gli occhi :   

shakespeare

 
 
 
 
 
 
 

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