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Lettera dallo specchio.
Siamo stati per tanto tempo sul confine, abbracciati ad un cielo che era a prova di strappi. Dentro quel lenzuolo azzurro ci trovavamo davvero gusto, e piacere immenso era tutto quel garrire. Quasi fossi stata tu la mia bandiera ed io il tuo alfiere.
E tutti noi passammo quel tempo, che era un tempo di sogni e di desiderio, a far finta di sembrare meno grandi o di essere più bambini, come se bastasse una canzone a scacciar via la paura, come se una parola fosse più forte di un sasso o di un colpo di pistola.
E ricordo, adesso, quelle facce ribelli; li ho qui davanti mentre sfilano, nella nebbia, silenziose e lente; sono visi di uomini e di donne che sorridono per niente, sono attimi instancabili che si inseguono nella mia mente.
Come vuoi che stia dopo tutto questo tempo, e cosa vuoi che dica di questo nostro nuovo tempo, che se rimane un pò d'azzurro nei miei occhi senza più pianto, allora vorrà dire che a qualcosa, almeno, è valso, aver camminato a testa alta nella strada della vita, aver amato i pensieri e averli amati con le mani e con le dita, avere accarezzato ogni giorno quella gioia infinita, che, segreta, se ne stava nascosta dentro il cuore di una vecchia foto in bianco e nero, ritrovandosi a guardare nel cielo la metamorfosi della propria vita.
Come vuoi che stia, dopotutto, sono ancora vivo, e guardo sempre questo cielo anche se ora è un cielo nero, e non ci tengo più ad andare lì dove c'era una volta il confine, a specchiarmi dentro il mare e a salpare per chissà quale rotte; vedi, non ho tempo a sufficienza per attraversare la notte, non ho mica ventanni e nemmeno quarantanni, ed ho una lunga lista di cose che ho detto e non ho fatto, una lista che mi porto sempre dietro, perchè ho paura di non ricordare nemmeno chi ero, per questo tu mi vedi così poco in giro, e, molte volte, così solo.
Forse, una canzone avrebbe avuto più successo, ma una lettera d'addio non mi sembra che sia proprio il caso, una lettera per dirti che non ti ho abbandonato, e che ho solo voglia di sentirmi un pò pigro ed un pò stanco, voglia di pensarmi meno o di pensarmi ancora tanto, come se non bastasse questo mio canto, come se io ti stessi ancora abbracciando.
Come vuoi che stia questo uomo che cammina dentro lo specchio.
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Inviato da: Noneraunsogno
il 30/06/2024 alle 09:54
Inviato da: helen40
il 29/06/2024 alle 22:28
Inviato da: helen40
il 25/05/2024 alle 22:50
Inviato da: hesse_f
il 18/02/2021 alle 10:33
Inviato da: ASIA1929
il 22/02/2019 alle 22:49