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FELICI PER FORZA
Post n°25 pubblicato il 30 Agosto 2010 da olimpia_80
Tag: FELICI PER FORZA -"Texbook o texture ?"-qualcuno mi domanda Quando mi giro la domanda è ancora lì a mezz’aria ;con il suo sinuoso punto interrogativo . -"Allora?Texture?"-ripete -"Certamente sì…se stiamo parlando di come vuoi stampare i bigliettini da visita"-concludo io. -"E a chi li devo dare?"- dice X. e si guarda intorno come se fosse lì il mittente-"forse a quella del quadro in salotto?" -"Se sai già la risposta ,allora che me lo chiedi a fare?"- dico io,ma cercando di usare un tono gentile (è un po’ nervosa in questi giorni)
Andiamo a fare spese (non mi piace dire shopping) La scala mobile sale quando io scendo e scende quando io salgo.Però oggi sono in compagnia ,perciò scelgo la scala giusta a colpo d’occhio .Il soffitto si avvicina,ma mai troppo. Sono un aereo; sono un bambino in braccio a papà; sono una lampada al neon O.non aveva troppo da fare oggi e così viene a fare acquisti con me e il trolley .Il trolley è il mio mentre l’auto è la sua .Anche X voleva venire con noi ,ma lei non portava niente che avesse le route .L’abbiamo lasciata a casa !
Le porte si aprono da che sono chiuse o forse si chiudono da che sono aperte. Agorafobia?No,no,tutto O.K. P. si è rimesso perfettamente ;adesso cammina sulle sue due gambe .Questo mi fa sentire inutile e al contempo stesso lieta. P:-"volete anche un paio di questi?" Io:-"non abbiamo già un paio di questi?"- ad O. O:-"non credo che ne abbiamo già due"- a me P:-"penso che tutti dovremmo averne almeno due;perciò ne volete uno?"-si contraddice Io quando fanno così cambio reparto (fosse anche quello dei mangimi ma lo cambio!!!).
Ricordo bene l’ultima occasione in cui io ,X.,O. e P. ci siamo riuniti:era per una festa. All’improvviso mi si voleva invitare ad una festa o farmi tornare il sorriso …insomma una di quelle idee che vengono dopo pranzo.Bussai allora alla porta di O. (vedi tag: "incontri urbani") che stava dando una lezione sulla pazienza ;invariabilmente quella che serve per esercitare la sua professione. Io entravo per interrompere o far perdere il filo di quello che era un monologo ma mai avrebbe voluto essere una conversazione. Quel giorno O.mi esortava ad uscire la sera e a vedere gente nuova;fare conoscenze.Tenni in mano un bicchiere vuoto per tutta la serata e a chi si offriva di riempirlo dicevo sempre di no . O.aveva avuto pietà di me ed aveva promosso la mozione di quegli amici che mi volevano veder felice (volente o nolente). Mi incrociò mentre uscivo dal bagno (avrebbe potuto fermarmi anche mentre vi entravo ,ma sarebbe stato veramente scortese )e mi disse :-"Vogliamo far felici quelli là fuori ?Non voglio obbligarti ad essere felice ,ma penso che in fondo glielo dobbiamo" -"Va bene"-dissi io-"Ma devi promettermi che anche tu fingerai di essere felice ,e allora farai il mio stesso gioco". Quando tornammo in sala eravamo praticamente raggianti e reggevamo entrambe due bicchieri colmi. Lei disse che aveva trovato un acquirente disposto a pagargli due volte tanto il valore dell’appartamento ed io di aver conosciuto una persona speciale ,che mi avrebbe portato fuori tutte le sere . A questo punto episodi simili ai nostri vennero a galla da ogni dove:tutti i presenti avevano dei racconti idilliaci da condividere ,ed erano felici novelle e sorprendenti avventi. A questo punto (mentre tutti davano fiato alla bocca) io e O. facemmo scorta degli antipasti presenti in tavola e fuggimmo dal retro. Non c’è niente di meglio che mangiare seduti in panchina ,sotto le stelle,senza aver niente da dirsi.
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Inviato da: silvia610
il 28/06/2012 alle 00:45
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il 04/01/2011 alle 22:06
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il 03/01/2011 alle 14:14
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il 29/12/2010 alle 23:26
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il 22/09/2010 alle 23:28