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« IL “PALAZZO” DEL POTERE ...CLASSE POLITICA INADEGUA... »

"A sera ognuno col suo grave fascio va”.

Post n°151 pubblicato il 30 Novembre 2011 da orgogliosammarinese
 
Foto di orgogliosammarinese

Gli “alberi storti”  del bosco sammarinese
di DOMENICO GASPERONI

Mi piace costruire la riflessione di oggi, usando la metafora dell’ albero storto, una reminiscenza kantiana. L’ha ripresa recentemente  un ex ministro italiano per descrivere la finanza. Io ne vorrei allargare l’applicazione a molti aspetti della vita sociopolitica del nostro paese.
Lo spunto per il mio intervento me lo offre l’agguerrito esercito di boscaioli,arruolato per abbattere l’albero storto della Amministrazione pubblica. Chiarisco subito un possibile equivoco sulle mie posizioni. Credo di aver già dato ampie garanzie sulla mia visione critica della Amministrazione, invocandone da tempo una radicale riforma. Anche di recente ho scritto un saggio sulla prestigiosa Rivista Trimestrale di Scienza dell’Amministrazione,edita dalla Franco Angeli, un numero monografico dedicato a San Marino, che raccoglie altri cinque saggi di sammarinesi su problemi socioeconomici.
Nel saggio ho parlato della urgenza di combattere l’obesità della amministrazione, che si è consolidata negli anni sotto quattro profili: il numero eccessivo degli statali, i costi ormai insostenibili per il bilancio pubblico,l’ eccesso di competenze che costringe la PA a fare troppe cose, e da ultimo, il sovrappeso burocratico: la rigidità e l’ampiezza di regole e procedure.
Ho indicato, inoltre, una sua nuova mission, non bastando semplici ritocchi alla struttura interna. Per assumere unavera funzione economica.  La PA deve  sostenere la competitività di un paese, diventandopartnerdella molteplicità di attori  istituzionali e privatinella governance di un territorio. Deve smettere di attendere con i suoi timbri in mano per dare o meno i lasciapassare di competenza.  Come terzo intervento, è indispensabile puntare su un nuovo management pubblico,formato da dirigenti motivati,preparati e autonomi. Che sappiano abbandonare il loro spazio burocratico e assumersi la funzione di intelligence economica: interpretare i cambiamenti della società e della economia per ispirare progetti e programmi di innovazione. 
        La  PA non è solo consumatrice di PIL ma ne diventa produttrice.Un PIL che oltrepassa il rigido concetto economicistico, criticato già nel '68 da Bob Kennedy: “il Pil misura tutto, eccetto ciò che rende la vita degna di essere vissuta". Nella nuova accezione di PIL, si parla di benessere soggettivo, ambiente, salute, benessere economico, istruzione e formazione, lavoro e tempi della vita, relazioni sociali e sicurezza; si parla anche di conoscenza e innovazione. In una parola: produzione di socialità. Un pacchetto di prodotti garantiti dall’Amministrazione, sui quali dovremmo ricalcolarne l’efficacia e l’utilità. Forse ci apparirebbe migliore di quello che sembra.
Dopo aver chiarito che sono necessari forti interventi per raddrizzare l’albero storto della P.A., lasciatemi togliere un sassolino dalla scarpa. Oggi si sta esagerando. Si sparano tutte le cartucce  verso questa pianta e si  dimentica che nel bosco sammarinese sono cresciute altre piante storte. Per brevità ricordo le più importanti.
-L’ economico sammarinese - come ha rilevato qualcuno- si è ancorata  a un "modello non modello", sviluppandosi  a rimorchio di quella italiana (es. turismo), senza unaprecisa visione strategica. Oggi è in stato confusionale, non potendosi più basare sui  capisaldi tradizionali ormai decaduti.
-Il sistema bancario-finanziario è cresciuto a dismisura e allegramente nel periodo più pericoloso,senza capire che sarebbe stato di capitale importanza seguire le regole.
-Il fare impresa a San Marino, per molti anni, era scambiato con la moltiplicazione di società e con la loro compravendita.
-La stortura delle storture è diventato lo stesso sistema-San Marino, che ha perso ogni credibilità e oggi diventa salutare per gli investitori esteri starsene lontano. Quel gruppo di “bravi”cittadini che hanno attentato al bene della Repubblica, dovrebbero essere processati per alto tradimento!
-Da ultimo cito la politica storta. Il concime del bosco.
In questa stato di crisi di sistema, appare inefficace puntare la scure solo sotto albero dell’ Amministrazione,senza guardare all’intero bosco. Una PA diventata come la famosa quercia caduta ( Giovanni Pascoli): “Ognuno …. taglia. A sera ognuno col suo grave fascio va”.
Il grande Kant ha sentenziato: “Da un legno storto come quello di cui è fatto l’uomo, non si può costruire niente di perfettamente dritto”. Mi permetto contraddirlo. Il legno sammarinese è sano,almeno nelle sue radici. Riscopriamone lo spirito attivo e solidale. Costruiremo forse una società più dritta.  

 
 
 
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