ORGOGLIO SAMMARINESE

Un Nido che non volerà più

(“Quando ogni fiore all'occhiello del nostro Stato sarà svenduto ... qualche politico si dovrà assumere, davanti a questa malconcia società sammarinese, tutta la responsabilità del fallimento”)

Questa è una breve storia, per chi avrà la pazienza di leggere, credo che non sarà tempo perso. Siamo agli inizi degli anni 80, è una favola che parla di sorrisi di bimbi, genitori titubanti che entrano per la prima volta con il proprio cucciolo in una nuova dimensione educativa e sociale, questi genitori, sono guardati dalla stragrande maggioranza della società sammarinese come irresponsabili. Ad accogliere quelle famiglie pioniere, un piccolo gruppo di ragazze anche loro un pò insicure, ma determinate. Nasce un'esperienza splendida, grandiosa, piena di scoperte, entusiasmo, volontà di far crescere questa realtà, così nuova per la società sammarinese, tradizionalista e un pò conservatrice. San Marino aveva il suo primo Asilo nido statale, una creatura fragile, osteggiata fin da subito da ogni compagine sociale, politica, vissuta sempre con sospetto, malafede, difesa pochissimo da amministratori e politici. Questo gruppo di ragazze, " le dade" come vengono affettuosamente chiamate dai bimbi e dalle famiglie che coraggiosamente hanno fatto questa scelta, non mollano, per anni incuranti di quelli (ed erano tanti!) che attendevano questa realtà alla prova dei fatti, si danno daffare, coinvolgono famiglie, politici, amministratori, Congressi di Stato, Consigli Grandi e Generali, Sindacati, raccolgono firme,ecc, con un solo scopo; consolidare e dimostrare a ‘tutti’ che l' asilo nido statale è una realtà che si prende cura con perizia dei bambini e delle loro famiglie, con le quali condividere un percorso educativo, fatto di attenzione e professionalità. Dalla tenacia di quelle "quattro sognatrici", da una persona "speciale" unica ad aver dato corpo a quel sogno che ora non c'è più e che si chiamava Emma, e da una piccola pattuglia di simpatizzanti, dal loro ‘non mollare’, ora San Marino e i suoi politici, possono vantare una realtà fatta di molti servizi. Poi qualcosa cambia, la realtà statale viene affiancata da quella privata, perchè è così che va il mondo, ( non me ne vogliano gli amministratori di questi servizi), ora dobbiamo rientrare nel 33% della copertura, lo hanno definito a Lisbona (strano: in questo caso siamo europeisti...), ma noi facciamo di più: con la completa gestione privata (chi??) di una struttura pubblica arriveremo al 35%!! Ora mi chiedo dall'alto della mia ignoranza; ma il Congresso di Stato può decidere che una struttura costruita con soldi pubblici sia bellamente gestita da privati? Il Consiglio Grande e Generale deve solo prendere atto o è la sede "naturale" dove decisioni di questa importanza si devono prendere? Io mi vergogno: come cittadina e come educatrice, di non aver potuto fare di più, di non aver lottato abbastanza, di aver creduto che nella stanza dei bottoni, amministratori e politici, raccogliessero questa eredità preziosa e unica, difendendola e valorizzandola, mi vergogno profondamente di questa politica che urla al risparmio e sperpera soldi pubblici con delibere a go go, mi vergogno profondamente, di essermi fidata del lupo travestito da agnello. Quando ogni fiore all'occhiello del nostro Stato sarà svenduto, quando non ci saranno "dade" a parlare e a lottare per una equa cultura dell'infanzia, quando non ci sarà più "Un Nido per volare" allora ci augureremo che tutto non sia stato fatto invano, ma sono certa che qualche "protagonista" di oggi, politico e non, si dovrà assumere, davanti a questa malconcia società sammarinese, tutta la responsabilità del fallimento di un progetto, perchè questa metodologia delle privatizzazioni, avrà grandi difficoltà. Forse questo sogno, era solo nostro, di noi educatrici ed addette e le favole sempre più spesso finiscono male. Un ringraziamento speciale dal più profondo del mio cuore, alle centinaia di famiglie che hanno condiviso con noi, il percorso educativo degli asili nido statali.

 Mimma Zavoli