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ORGOGLIO SAMMARINESE

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« Se questo è la creativit...ZERO PROGRESSI IN ECONOM... »

LA QUESTIONE MORALE ....si ripropone

Post n°159 pubblicato il 04 Gennaio 2012 da orgogliosammarinese
 

IL PROBLEMA IRRISOLTO , CHE NON DEVE DARE SCAMPO A CHI HA "AGEVOLATO" , TRUFFATO" , INTASCATO TANGENTI", ACCORDATO CON LA MALAVITA, VENDUTO IL TERRITORIO E LA SOVRANITA' , CITTADINI ABBIATE MEMORIA

Alla ripresa del nuovo anno, per scongiurare che il futuro prossimo

sia la riedizione di una storia recente di cui vorremmo liberarci, serve

rileggerla e agire affinchè non si ripeta uguale a se stessa. E la storia

è quella di certa vecchia politica, di vecchi partiti e di una classe dirigente

che, per almeno un quindicennio, ha operato pressoché indisturbata da cittadini

storditi da un benessere che ha significato, piuttosto, egoismo, incultura

e conformismo, una politica deviata che ci ha portato dritti dritti

all’attuale pesante crisi, anche d’immagine.che, tuttora, a parte

i vaghi auspici, non dà segni di volersi avviare ad un concreto rinnovamento

e se non dimostrerà di avere quella capacità di guida nel riformare

se stessa, non solo rischierà di scomparire magari sotto i colpi

della magistratura, ma, quel che peggio, di trascinare a fondo con sè il

Paese intero. Va recuperato quel capitale di credibilità nei valori morali

e nella trasparenza che devono presiedere alle azioni del Palazzo, ma

che, al contrario, dissipato in tempi di ruggenti e opache economie, rischia

di trasformarsi in un grave problema per la stessa democrazia. Il

cinico affarismo, gli intrecci con la criminalità come emergerebbe da

inchieste giudiziarie, il trasformismo, i conflitti d’interesse, il voto di

scambio, il clientelismo (per ogni licenza edilizia dubbia, per ogni promozione

ingiusta…) sono i mali che devono cessare perché distruggono, appunto,

quel patrimonio di reciproca fiducia tra Stato e cittadini, che è

poi l’architrave e il cuore del patto sociale che tiene in piedi le comunità.

Perché non può reggere a lungo una società dove al posto delle regole, del

senso della legalità, della giustizia e dell’eguaglianza di diritti e doveri

per tutti, prevalgano malcostume, iniquità, scandali, furbizie e corruzione

del potere.

C’è, dunque, in gioco la qualità della democrazia dei partiti e una

grande questione morale da risolvere con un cambiamento di uomini,

metodi, programmi e pure con omogenee alleanze, diversamente da

ieri, considerata la non lontana scadenza elettorale del 2013. Per i Partiti,

specie quelli di ispirazione riformista e di sinistra, necessita, soprattutto,

ritrovare quel ruolo costituzionale e di pedagoghi civili che gli è

proprio, vale a dire essere garanzia, rappresentanza e mediazione tra

le istanze della Collettività e le Istituzioni, per determinare la politica

nazionale. Non devono essere gruppi d’interessi in complice difesa di una

classe, di una cerchia, di una lobby, bensì “èlite” rispettate dall’opinione

pubblica per l’impegno dedicato al bene comune;dovranno, poi, finalmente

chiudere con l’occupazione di ogni organo cui competa, viceversa,

autonomia tecnica,come ad esempio nel caso di Commissioni in

campo urbanistico, sanitario, amministrativo,e non solo. E, in particolare,

occorre si arrivi al metodo delle primarie - aperte non solo a iscritti

e militanti ma anche a sostenitori e simpatizzanti- per rinnovare le

dirigenze interne e per definire i migliori candidati da sottoporre al

giudizio dell’elettorato, i quali non devono essere più dei semplici nominati

dalle Segreterie di partito!

Perché urge, altresì, che siano rappresentate in Consiglio le categorie

sociali e lavorative alle quali vien chiesto di pagare il prezzo più alto

della congiuntura in atto: la politica, insomma, non dovrà essere solo

nelle mani del mondo professionale, imprenditoriale e dirigenziale, come

perlopiù avvenuto fino ad ora…

In questo modo, si potrà rifondare una nuova classe dirigente nel

segno della democrazia partecipativa, della responsabilità, del rigore,

della competenza e dello spirito di servizio. Senza quest’inversione di tendenza,

si porrà, invece, un pregiudizio nella ricostruzione di un Paese

che si crede ancora capace di uscire, da protagonista, dalle derive di

questi anni: se ciò non accadrà, si continuerà, dunque, a navigare a vista

tra gli scogli e si arriverà al prossimo voto con inquietanti incognite.

Per terminare, un

augurio di Buon Anno a

tutti i lettori.

Fabrizio Bugli

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Commenti al Post:
gife1958
gife1958 il 08/01/12 alle 21:01 via WEB
San Marino: una pacchia per Registi e sceneggiatori di Fiction mafiose! di Domenico Gasperoni Siamo diventati peggio delle Isole Cayman. Una volta gli sceneggiatori ,quando volevano indicare un posto di malaffare, un paese che teneva il sacco aperto ai delinquenti e ai mafiosi,mettevano in scena riferimenti alle isole Cayman,Antigua, alla banche lussemburghesi, ecc. Oggi per i registi italiani, è molto comodo citare San Marino. Perché ormai sanno che gli spettatori danno per scontato che San Marino sia un paese di mafiosi. Propri quello che è successo ieri sera,nella fiction “Distretto di polizia”, che seguo da anni. Un affarista-assassino,al quale la polizia dà la caccia,ha portato i soldi da riciclare in una banca sammarinese. Quello che ti fa più arrabbiare è l’ ironia dei protagonisti: i mafiosi dicono che possono comprare l’intera Repubblica, i poliziotti danno l’impressione di poter venire a mettere il naso in casa nostra. Non ci ritengono seri nemmeno nel fare i mafiosi!! Quando cacceremo via tutti quelli che hanno sputtanato la nostra Repubblica? Dovremmo esiliare i cittadini malfattori e processare per alto tradimento i politici coinvolti. Anche quelli che non hanno controllato e vigilato.
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 08/01/12 alle 21:16 via WEB
David Oddone di L'Informazione di San Marino: Mafie, Calleri: “riforme rappresentano ormai un processo irreversibile” Sulla partecipazione del Segretario alla giustizia Augusto Casali alla trasmissione della Gruber su La7 si registra il commento del presidente della Fondazione Caponnetto. Salvatore Calleri come giudica le parole di Casali? “La Fondazione Caponnetto dà il suo apprezzamento per la volontà espressa dal segretario alla giustizia di proseguire nelle riforme messe a punto con la collaborazione del dottor Vigna e che rappresentano la principale via d’uscita per San Marino dalla situazione attuale. Un processo che ormai non può che essere irreversibile per il Titano anche alla luce degli impegni presi pubblicamente in trasmissione da Casali. In caso contrario il Paese sprofonderebbe in una crisi non superabile”. Quali potrebbero essere a questo punto i tempi? La sensazione è che il processo delle riforme stia subendo un rallentamento sospetto… “Spero che i tempi possano essere il più possibile veloci e che nei prossimi 70 giorni in qualche modo si addivenga ad una soluzione”.
 
orgogliosammarinese
orgogliosammarinese il 08/01/12 alle 21:27 via WEB
Il Fatto Quotidiano prende di mira il Segretario di Stato alla Giustizia, Augusto Casali, per la sua partecipazione alla trasmissione di La7, 8 e 1/2. Dopo i mega controlli delle Fiamme Gialle a Cortina d’Ampezzo e a Portofino, doveva essere un’approfondita ricognizione sullo stato delle cose in merito all’evasione fiscale in Italia. Ma l’ospitata “estera” nella fascia serale di La7 condotta da Lilli Gruber è risultata più un appuntamento esotico che un vero riconoscimento dei problemi della realtà sanmarinese. Il segretario di stato alla giustizia di San Marino, il 61enne Augusto Casali, in collegamento dal Titano, ha avuto lo scomodo onere di rappresentare uno dei più discussi paradisi fiscali, mentre in studio il limpido quadro della difficile situazione italiana veniva descritto dal procuratore aggiunto Nello Rossi, colui che nemmeno un mese fece richiesta ufficiale di una superprocura antievasione fiscale. Leggi l'articolo di Il Fatto Quotidiano
 
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