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Uno spettro si aggira per San Marino, ma con Marx nulla ha a che fare

Post n°164 pubblicato il 12 Febbraio 2012 da orgogliosammarinese
 

Il 'tintinnar di manette'che scuote il Titano. Pier Roberto De Biagi, NQ Rimini San Marino

L’analisi - San Marino per anni ha vissuto nella convinzione che “noti a noi, ignoti agli altri” reggesse per sempre

Il “tintinnar di manette”che scuote il Titano

E le Procure fanno tremare la “casta” dei segreti

Uno spettro si aggira per San Marino, ma con Marx nulla ha a che fare. Perché lo spettro non è quello del comunismo, ormai oggetto d’antiquariato (almeno a queste latitudini), ma di una questione morale - punto dirimente di ogni democrazia - colpevolmente nascosta per troppo tempo dalla politica, dalla finanza e dall’imprenditoria d’accatto, consapevolmente o per remissività ignorata dalla nostra magistratura e altrettanto impietosamente messa a nudo dalle procure e dalla Guardia di Finanza italiane: da Delta-Carisp a Fingestus, passando per Fincapital, Credito Sammarinese… Rivelando pure, non di rado, intrecci e contiguità tra malavita organizzata e potere politico, lobby di ogni risma, comprese quelle di matrice religiosa. Una valanga! Di fronte alla quale questa sorta di antropologia da ancien regime, forse travolta dal panico, simula sconcerto, incredulità, inconsapevolezza, fino a rifugiarsi, infelicemente, nella censura di chi queste nefandezze le porta allo scoperto. Mentre tutti o quasi, nei circuiti che contano, sapevano e sanno. Oligarchi da Consiglio Principe e Sovrano, che hanno maramaldeggiato per decenni sullo scheletro del Paese e lo hanno stordito di benessere ed effetti speciali, oggi si scoprono improvvisamente fragili, impauriti e tentano la latitanza da responsabilità pesanti, severe, a volte inconfessabili. E sono gli stessi che hanno isolato la Repubblica, se non dal mondo, che poco ci conosce e ancor meno ci considera - a dispetto di un ormai stucchevole richiamo alla nostra presenza nei più disparati organismi internazionali -, certamente dallo storico vicino, rispetto al quale è crollata una fiducia costruita in un secolo e mezzo di “amicizia e buon vicinato” autentici, ma soprattutto leali. E quando quel vicino, anche per i nostri eccessi di imprudenza e di disinvoltura, fa echeggiare il rumore delle manette, c’è chi finalmente si scuote e scopre che tutto, come si vuol far intendere, non è evidentemente stato fatto e che quelle colpe addebitate al singolo appartengono probabilmente ad un intero sistema, che se in parte si è emendato con i provvedimenti altrettanto non ha fatto con i comportamenti. Perché non è possibile e neppure credibile che solo oggi si scopra, e per iniziativa altrui, che parte della nostra economia è malsana, che alcune banche nascondono - o nascondevano - risorse non marginali di sospettissima provenienza, che qualche finanziaria gioca - o giocava - con le ramificazioni più feroci e oscure della malavita organizzata. Ed è così che - al netto delle resistenze, dei tentativi di non dischiudere il guscio, dell’allergia per chi racconta le nostre vicende - quel “noti a noi, ignoti agli altri” più che storia è reperto di veteroprovincialismo. Benché si finga di non accorgersene, perché ancora serve. E Dio solo sa quanto! Per dire che quel “noi” - la casta - sa, ma non può e non vuole dire. E che quegli “altri” - i cittadini - non sanno e non possono, o non devono, sapere. Ma comincia a non essere più così e forse non lo è già.
Pier Roberto De Biagi

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Commenti al Post:
gife1958
gife1958 il 12/02/12 alle 18:12 via WEB
Foschi, ex segretario di Stato alla Giustizia di San Marino: "Retti da una banda di incompetenti".Cari lettori ricevo e pubblico volentieri la lettera di Ivan Foschi, ex segretario di Stato alla Giustizia di San Marino, che interviene sulla polemica sorta in seguito ai miei articoli sulla relazione della Dna che riguardano San Marino (si vedano i post in archivio del blog) Cari saluti Caro Roberto da Sammarinese difendo le Istituzioni del mio Paese, ma non per questo difendo l'operato di chi le rappresenta quando costoro le ridicolizzano con simili dichiarazioni e simili comportamenti. Purtroppo la Repubblica è retta da una banda di incompetenti che continuano a prendere in giro non solo i loro interlocutori italiani, ma prima di tutto i cittadini sammarinesi che devono poi fare i conti con le conseguenze di questo immobilismo e con l'isolamento a cui questa irresponsabilità ci condanna. Invece di prendere documenti come questo come indicatore dell'efficacia del sistema di collaborazione, cioè di quello che va e quello che non va, e approfittarne per cercare di correggere le storture, chiamando a rapporto i vari uffici e i vari responsabili, ci si rivolge polemici persino contro la Direzione Nazionale Antimafia accusandoli addirittura di falso e di manipolazione! Qualche Segretario di Stato è convinto che avere avuto giudizi favorevoli dal Moneyval per l'evoluzione del quadro normativo, stia a significare che va tutto bene e che ogni problema è risolto. Più volte abbiamo tentato di fare notare che il quadro normativo è solo la premessa per combattere i fenomeni malavitosi, e che occorre tutta una serie di provvedimenti che finora sono solo abbozzati. Basta che manchi anche solo l'ultimo anello affinché la catena non si chiuda e resti tutto inutile. Le leggi vanno bene (su alcuni settori, non su tutti), ma poi occorrono le indagini, gli strumenti investigativi, una polizia giudiziaria e un tribunale efficaci, e soprattutto la consapevolezza che serve aggiornare continuamente la normativa e la pratica. Occorre poi affrontare la questione di alcuni reati che, come nel caso dell'evasione non sono nemmeno considerati di rilievo penale. Non mi pare che né a livello politico né a livello di operatori bancari ci sia la volontà di rinunciare al segreto e tirare una riga su un certo tipo di economia. Non c'è il coraggio di puntare verso strade nuove in linea con gli standard europei, del resto non c'è nemmeno il coraggio di andare verso l'Europa, nonostante la volontà dei Cittadini che hanno voluto un apposito referendum! L'atteggiamento di questo governo, al di là dell'arroganza con cui si pone verso chi lo critica, è quello di ostinarsi a negare certe situazioni, di far credere di avere fatto tutto il possibile e che se la situazione dei rapporti con l'Italia non si sblocca è solo colpa degli altri. Cioè di Tremonti (anche se non c'è più), di Guardia di Finanza, Agenzia delle entrate, Procure, Tribunali, Antimafia, opposizione interna e ovviamente i gironalisti, compresi quelli sammarinesi che "parlano male del proprio Paese". Come sempre ci si preoccupa di più di chi denuncia infiltrazioni mafiose che non dei mafiosi stessi! Cordialmente Ivan Fosch
 
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