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Questo è la tele-cinesi

Post n°204 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da orgogliosammarinese
 

Spostare le cose con la sola forza del pensiero. Questo è la tele-cinesi.
Così basta pensare a una delibera del 17 luglio per iniziare a spostare interessi, manager e, soprattutto, soldi. C’è chi attribuisce a questa capacità, non quella di spostare soldi che poi tanto capacità non è visti i danni che sta creando a tutto l’occidente, ma quella di spostare cose… ecco, c’è chi attribuisce alla tele-cinesi  anche il mistero dei metalli che si piegano solo fissandoli intensamente, il potere, cioè,  di modificare le molecole degli oggetti. Poi c’è chi parla di tele-cinesi pure per la capacità di effettuare salti spazio-temporali. Questo di certo è vero. O almeno lo si è sperimentato senza ombra di dubbio anche a San Marino, dato che una delibera assunta nell’estate del 2012 è diventata nota e attuale nell’inverno 2013. Un salto temporale lo ha fatto di sicuro
. Ma questa della tele-cinesi è una facoltà curiosa, perché sposta molte cose.
Dicono sia capace di spostare immense masse di capitali e persino di farli fruttare. Cosa che ormai, tra banche fallite, titoli tossici, investimenti insani, capitali malati, non paiono più capaci di fare quelli che cinesi non sono e stanno qua ad arrabattarsi su come tirare fuori dalle tasche dei cittadini i denari per rifinanziare chi i soldi dei cittadini stessi li gestiva e li ha persi chissà come. E’ storia di questi giorni: i cittadini rifinanziano se stessi perché altri, che dovevano essere grandi investitori e broker provetti, hanno perso i loro denari.
Sul Titano, poco tempo fa, dovevano arrivare anche i brasiliani. Poi nel Credito sammarinese è andata come è andata e non se n’è fatto nulla. C’è stato pure qualche viaggio in India, giusto per coprire tutti i paesi del cosiddetto “Bric”. Quindi anche qui, questa telecinesi, di spostamenti ne ha già indotti parecchi.
E chissà quanti ne susciterà ancora! Con questo fatto che è una facoltà che deriva dalla testa, dalla mente, dal pensiero ed è quindi difficile da contenere, la tele-cinesi sposta pure le persone. Infatti, non aspettiamoci che se dovessero arrivare dall’oriente creeranno dal nulla posti di lavoro per gli autoctoni. Probabilmente qualcosa sì, ma è già successo in altre realtà che gli investitori dalla Cina - facciano essi strade, costruzioni, negozi, artigianato, ristoranti o banche - di lavoratori si portino i propri.
L’importante è che la tele-cinesi non agisca spostando la soglia dei diritti. C’è chi dice che la grande Cina ha saputo mettere insieme il peggio del capitalismo col peggio del comunismo. Probabilmente molte cose stanno cambiando anche là e arriva di quando in quando da noi l’eco di timide ribellioni. Ma la dignità dei lavoratori, la garanzia per i diritti inalienabili delle persone, il rispetto per l’ambiente e per gli animali, la tutela della salute pubblica, sono a livelli che noi qua non esiteremmo a definire critici. Spostare la soglia di questi principi, anche solo concettualmente, sarebbe una perdita di dignità sia per chi qua vive da sempre, sia per chi qua verrà ad operare. Nella conquista economica da parte della più grande sedicente repubblica del mondo della repubblica più piccola, sarebbe auspicabile, invece, una tele-cinesi al contrario. Un po’ come avvenne con Roma che conquistò la Grecia, capace di contaminare e conquistare a sua volta il feroce vincitore con la cultura, le arti, la filosofia. Lasciamo stare la filosofia che probabilmente sul Monte non è troppo di casa, ma l’Antica terra potrebbe contaminare il Gigante con la Libertà. Ammesso che non la perda. Ammesso che non l’abbia già perduta.

Antonio Fabbri

ANTONIO FABBRI E' UN GIORNALISTA CHE SCRIVE PER "L'INFORMAZIONE", QUOTIDIANO SAMMARINESE

 

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