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Aylin

Post n°3 pubblicato il 21 Marzo 2007 da sarah_al
Foto di sarah_al

Ci sono persone che non possono essere di nessuno, non perchè non vogliano appartenere ad altri, ma perchè possono esserlo solo di sè stesse.
Lei è una di queste.
Non appartiene a suo marito, non appartiene a suo figlio e non appartiene a me.
E' un isola dove puoi arrivare a nuoto, fermarti a riposare, farti cullare per un po' dalle onde sulla riva, camminare per scoprirne il perimetro, per poi andar via.
Lei vive tutto come se ne fosse immune, questa è la sua magia.
Come fosse un respiro che si posa sulle cose. Impalpabile.
Non tocca gli oggetti, li accarezza. Ogni gesto concreto che compie è in dissonanza con lei e la rende fuori luogo ai miei occhi.
Io la amo, la osservo da lontano, la dipingo, scrivo di lei e quando lei osserva ciò che ho fatto dice "ma questa non sono io Sarah, sei tu", ed io sorrido.
Non credo mi abbia mai vista come una figlia, ha verso di me quel tenerissimo distacco che si ha verso una sorella minore, come se mi dicesse "io sono qui, ma se devi dipendere da qualcuno ricorda che io non sono la persona giusta".
Mi dice che non mi ha fatta, ma che mi ha scelta ed io sorrido anche di questo.
Da piccola mi raccontava di essere andata da un venditore di bambine in Irlanda e di avergli chiesto la bambina più bella, forte e libera che avesse.
Il commerciante allora le aveva mostrato moltissime bambine ma lei non riusciva a trovare la sua, finchè in un angolo ne aveva vista una, sola, con un cartello al collo su cui era stato scritto "Non in vendita". Allora aveva detto all'uomo che voleva proprio quella bambina. Lui le aveva sconsigliato in tutti i modi di comprarla sostenendo che non fosse affatto adatta ad essere una figlia. Ma mia madre non si era lasciata convincere ed alla fine lui l'aveva accontentata e le aveva venduto me.
Ho passato tante notti da piccola a chiedermi cosa sarebbe successo se la mia mamma non mi avesse notata quel giorno fra tante bambine e ad esserle grata per averlo fatto.
Mia madre ha un sorriso naturale che sembra le sia stato ricamato sulle labbra, appena dischiuso, accennato e lieve, ma in realtà è malcelatamente infelice di quella malinconia triste e profonda che è nata e morirà con lei.
Ho detto tante volte a mio padre che se avesse voluto una donna felice ne avrebbe dovuta scegliere una superficiale.
Lui non la comprende e forse per questo la ama così tanto.
Lei ricambia con un affetto tenero e presente, a modo suo gli vuole bene. Di più non può fare.
Un uomo può amare un cane senza essere folle? No, sono due specie differenti.
E mia madre non è folle.
Lui cerca continue risposte a domande che non osa neppure farle. Provoca in mille piccoli modi le sue reazioni per essere sicuro di poterne far scaturire in lei.
Poi si calma, non so bene se appagato o meno.
Io ho imparato a lasciarla libera come lei ha fatto con me, e so che me ne è grata.
Siamo due anime vicine che non hanno bisogno di rassicurarsi di quanto sentano di esserlo.
Ed io in fondo non sono sua figlia più di quanto lei sia mia madre.
Forse anch'io l'ho scelta in un negozio attirata dalla scritta "Non in vendita".

Sarah



 
 
 
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Un blog di: sarah_al
Data di creazione: 11/03/2007
 

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