Creato da: AlessandroDeGerardis il 11/03/2008
La vita e la storia di Alessandro De Gerardis

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LA MIA VITA »

LA MIA VITA

Post n°1 pubblicato il 11 Marzo 2008 da AlessandroDeGerardis
Foto di AlessandroDeGerardis

Capitolo I

La nascita

 

Tutto comincio' il giorno della festa della donna del 1961. Bella festa preparai a mia madre con una nascita da colpo di scena! La mattina di mercoledi 8 marzo 1961 lei incomincio' a "perdere le acque", mio padre non possedeva ancora la macchina, che avrebbe ritirato il giorno dopo, e con l'unico taxi disponibile a Ribolla (GR) partimmo alla volta dell'Ospedale della Misericordia di Grosseto.

File:Fiat 1400B(1900B).jpg

Duvino (beh? si chiamava cosi' il tassista!) dovette poi far cambiare la tappezzeria della sua Fiat 1400, intrisa di liquido amniotico, mentre io nacqui a secco e beccai i primi schiaffi della mia vita per rianimarmi. Al che pensai subito: "Cominciamo bene!".

Inizio' cosi' la mia vita, pochi giorni dopo uscii dall'ospedale natio e feci il mio primo viaggio in macchina (fuori pancia): finalmente era la macchina di mio padre, una Fiat 600D di 767cc, color avorio, ritirata il 9 marzo alla concessionaria Tommasini & Perosi di Grosseto (targa GR 21072).

[Senza titolo]

I circa 30 Km che separavano Grosseto da Ribolla sembravano eterni, perche' a quei tempi si faceva il rodaggio e mio padre li percorse tutti a non oltre 40 Km/h. Ma anche a rodaggio terminato non e' che le cose cambiarono molto, perche' mio padre non faceva mai andare la lancetta rossa del tachimetro nella meta' destra dello stesso quindi, considerando che il fondo scala della 600D era a 120, non superava mai i 60. Per molto tempo quindi pensai che Ribolla e Grosseto fossero distanti anni luce, fino a un giorno del 1965, quando il nuovo datore di lavoro di mio padre, l'Ing. Remo Minucci, mi accompagno' da Ribolla a Grosseto con la sua nuova Fulvia Coupe rossa targata GR 42511.

Da quel momento si scombino' tutta la mia percezione spazio-temporale che avevo maturato fino a 4 anni, gli alberi ai lati della strada sfrecciavano come non li avevo mai visti, le striscie tratteggiate di mezzeria parevano una striscia continua, non ebbi nemmeno il tempo di riprendermi dallo choc che gia' eravamo arrivati a Grosseto.

 

 
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