Creato da: AlessandroDeGerardis il 11/03/2008
La vita e la storia di Alessandro De Gerardis

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LA MIA VITA

Post n°15 pubblicato il 27 Marzo 2008 da AlessandroDeGerardis
Foto di AlessandroDeGerardis

Capitolo XV

Il piccolo maestro organista

Una vecchia canzone che tutti ricordano diceva: “Se potessi avere mille lire al mese…”.

 

Io nel 1973 percepivo mille lire… a messa, eh gia’, a dodici anni non era poi tanto male e potevano diventare cinquemila in caso di celebrazione di matrimoni. Cominciai cosi’ a mettere a frutto la mia arte musicale nella chiesa moderna di via Papa Giovanni XXIII a Grosseto.

Il bello e’ che dal parroco venivo trattato come un adulto a tutti gli effetti, mi chiamava maestro ed esigeva per me il massimo rispetto da quelli del coro che dovevo accompagnare all’organo. Iniziai con un piccolo harmonium con il mantice a pedali ed era peggio di una pedalata in salita, in pratica mentre suonavo facevo la cyclette, per fortuna non risultai positivo al doping.

 

Dopo poche settimane, vedendomi dimagrire a vista d’occhio sudando i miei soldi, il parroco penso’ bene di sostituire l’harmonium-bike con un bell’organo elettrico a canne, monumentale, affascinante! Ricordo il giorno che lo portarono con un camion dal nord della nostra Penisola, con il collaudatore che mi chiese consigli sulla sistemazione e che poi mi spiego’ le funzioni principali del gigantesco strumento. Fui il primo a suonarlo, che emozione, aveva anche i tasti per i piedi, che finalmente non dovevano piu’ pedalare come forsennati, ma originare dei bei suoni bassi e profondi.

 

Il periodo del piccolo maestro organista duro’ circa due anni e dette l’avvio a quella che poi divento’ la mia attivita’ principale per ben venti anni, vale a dire il pianista di pianobar. Dovete infatti sapere che alcuni sposi per i quali suonavo l’organo in chiesa mi richiedevano anche per completare il servizio nel ristorante in cui avrebbero consumato il pranzo o la cena di nozze.

 

In questo modo gli introiti incominciavano ad aumentare, l’unico handicap era il fatto che ancora non possedessi una tastiera portatile, quindi mi affidavo a chi gentilmente me la prestava oppure approfittavo dei locali gia’ muniti di pianoforte per allietare i bei momenti dei novelli sposi.

Fu un periodo di intensa attivita’ per me, perche’ non dimentichiamoci che, oltre a tutto cio’, frequentavo la scuola media, studiavo musica e due volte al mese, di domenica, incominciai a prendere lezioni di solfeggio a Roma da un insegnante del Conservatorio di Santa Cecilia, il maestro Armando Badolato, in vista degli esami di teoria e solfeggio che avrei sostenuto poi nel giugno del 1975. Ma che cos’era per me il tempo libero?

 

Dimenticavo, sapete con quale mezzo venivo accompagnato a Roma dai miei genitori? Ma con la Fiat 850 bianca, ormai vecchia di nove anni, naturalmente!

 

 

 
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