Il mio tempo libero!
Stare lontano dal male e fare del bene..... nel silenzioso cammino!
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Dar voce a ciò che si ha dentro
Post n°290 pubblicato il 09 Ottobre 2010 da orta0
Non cantare, non benedire, (e che importa se si è s-tonati!) è non volersi lasciare coinvolgere, è non voler dar voce a ciò che si ha dentro e la preghiera, l'invocazione, la supplica a Dio più che con le parole si rivolgono con il canto, con le urla, con le grida, perché pregare non è dire parole ma dar voce a ciò che abbiamo dentro, alle nostre emozioni, alla vita che c'è in noi e che vuole essere liberata. Benedico ed elevo a Dio il mio grazie e il mio canto non perché sono cieco e non vedo tutto il male, l'ingiustizia, il sopruso che ci sono nel mondo e intorno a me (e a volte dentro di me), ma perché guardando alla bellezza che mi circonda pur in mezzo a tante crudeltà, guardando alla meraviglia in cui sono immerso pur in mezzo a tante cose incomprensibili, guardando alla bellezza della vita pur in mezzo alla sua parzialità ne scopro i lineamenti della totalità. Nouwen dice: "Non si costruiscono i conventi per risolvere i problemi ma per lodare Dio in mezzo ad essi". Lodare (dal greco aineo) vuol dire "assentire, approvare, dire di sì, essere contento". Lodo la vita non perché tutto sia roseo ma perché le dico di "sì", perché la accolgo così com'è, perché cerco di viverla per com'è, perché sento che ha un valore inestimabile, enorme. Lodare è rimanere fedeli a ciò che sì è: non rifiutarsi, non lasciarsi soli, dirsi di sì. Lodare è essere fedeli ad ogni sentimento, esprimerlo, cantarlo e dargli voce anche si tratta di grida, di urla di rabbia o di disperazione; lodare è essere fedeli allo stupore e all'incanto della vita e alla sua drammaticità. Lodare è sentire in te e rivolgerlo a Lui il grido del fratello che soffre, che è disperato, che nel silenzio urla contro una vita che non gli piace; è piangere e lasciare scorrere le proprie lacrime di fronte all'impotenza di non poter fare niente; è permettersi di commuoversi e lasciarsi riempire dalla felicità fino a scoppiare, fino a sentirsi così pieni e ricchi da urlare di felicità; è non decidere noi cosa è bene e cosa è male per la nostra vita, ma dirle di sì. Lodare è essere fedeli a Dio, dirgli di "sì" anche quando non capisco: e allora Gli esprimo la mia confusione e la mia disperazione, ma canto anche il mio essere nelle Sue mani e che tutto andrà bene. Lodare è essere fedeli a Dio che è Padre, che è buono, e mi impedisce di fossilizzarmi solo sul negativo, solo su ciò che non va bene, solo su ciò che è parziale, limitato o insufficiente; lodo perché vedo oltre, perché vedo che potrà essere anche se oggi non lo è (e a volte mai lo sarà su questa terra), lodo perché vedo con gli occhi del Creatore. |
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Quando il saggio indica la luna
lo stolto guarda il dito.
La religione serve per portarti a Dio.
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L'ANGELO
La sera quando i pensieri, i ricordi
Si fanno più intensi
Accendi una candela
Sarà la luce del tuo Angelo.
Nella penombra,Egli saprà farsi sentire
Saprà farsi ascoltare.
In quei momenti non avrai freddo
Ma sentirai la pelle d’oca,
sentirai nel tremolio della fiamma
il volteggiare delle Sue ali,
sentirai nel calore della fiamma
il Suo alito baciare il tuo viso.
Egli sorriderà hai tuoi sogni
E veglierà il tuo sonno.!
( michael)
ORME
Orme di piedi
sfiorano fili d'erba.
Orme in scia
alla ricerca del tempo
trascinano un ricamo
su quel prato decorato di fiori.
Petali riflessi nella notte
oscurano le stelle,
leggeri desideri sfiorano
la luminosità dell'anima.
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