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Il mio tempo libero!

Stare lontano dal male e fare del bene..... nel silenzioso cammino!

 

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La verità vi farà liberi.

Post n°292 pubblicato il 23 Ottobre 2010 da orta0

Quando non sai dove andare o cosa fare; quando ti vergogni di te o di ciò che hai fatto; quando ti rendi conto di aver rovinato o ferito la vita di qualcuno o di aver fallito la tua;  per qualsiasi cosa va' da Lui e non aver paura: "O Dio abbi pietà di me peccatore". E, se viene dal tuo cuore, la Pace di Dio scenderà nel tuo cuore.

La vera preghiera è quella dove non ci si nasconde ai suoi occhi. Ti dice: "Questo sei tu, guardati, riconosciti, vediti". E a volte non ci piace guardarci. Gli altri, quelli sì, che ci piace guardare. Ma noi, noi no!!! La preghiera del pubblicano non si nasconde la verità: "Abbi pietà di me peccatore". Perché lui è così. Il pubblicano chiede misericordia, pace, riconciliazione, sui suoi ricordi negativi, sul malessere e sulle sue zone vuote, sulle ferite e sulle sue mancanze d'affetto, sul male che ha inflitto agli altri, sul peccato e sugli errori suoi. Il pubblicano riconosce la sua situazione, la sua realtà. Il pubblicano non si mente e non si inganna. Non è vero che abbiamo le noltre falsità e le nostre ipocrisie? Non è vero che siamo attirati dal proibito anche se poi non lo facciamo? Non è vero che in certi giorni Dio ci sta proprio antipatico e che lo odiamo? Non è vero che abbiamo desideri e impulsi sessuali, e a volte anche perversi? Non è vero che facciamo pensieri di tutti i tipi? Non è vero che in certi momenti ci disperiamo e disperiamo di Dio e le paure ci assalgono? Non è vero che ci facciamo paura in certe reazioni? Non è vero che abbiamo tradito la fiducia degli altri, che abbiamo a volte volontariamente ferito? Non è vero che ci piace sentirci dire: "Ma come sei bravo!" (noi sminuiamo naturalmente la cosa, ma ci piace, eccome!). Non è vero che ci piace sentirci più bravi, più intelligenti, più belli, più simpatici rispetto gli altri? Non è vero che in silenzio gioiamo quando qualcuno preferisce noi ad un altro? Non è vero che ci aggiustiamo le cose in modo da far comodo a noi? Non è vero che sotto sotto ci sentiamo di più di molte persone?
Chi di noi è senza tutto, questo scagli per primo la pietra. Eppure c'è qualcuno che la scaglia. Eppure c'è qualcuno che ha così tanto buio dentro, che non vedendo tutto ciò, si permette di giudicare, di credersi poi non così male e di non essere affatto così. Alcune persone hanno così tanto eliminato tutto ciò che neppure sentono più qualcosa a riguardo. Allora credono di essere a posto su ciò; credono che ciò non li riguardi, come il fariseo. E' per questo che alcuni pregano molto ma ti odiano quando parli loro di conoscersi. Perché sanno che da qualche parte tutto questo c'è ed è comodo per loro non vederlo. Ti dicono che ciò che conta è pregare. Ti dicono che questo conoscersi, questa psicologia, questo spiritualismo new age non centra. Sono tutte scuse: in realtà hanno paura di vedersi. Non vogliono vedersi nella realtà perché se si conoscessero scoprirebbero di non essere come credono e questo li farebbe male, molto male; questo distruggerebbe la "bella immaginetta" di sé che si sono creati.

Si vede subito se uno se la racconta: uno che giudica (segno inequivocabile), uno teso nel corpo, che non riesce nel contatto fisico, uno sempre in ansia, uno che ha manie di perfezione, uno che non accetta gli sbagli, uno che non parla mai di sé, di ciò che ha dentro, uno freddo... segni chiari che una parte di sé viene nascosta a se stessi. Naturalmente uno che è così ti dirà che assolutamente non è vero: che anzi lui prega molto e si conosce bene.
La preghiera non dev'essere pia, dev'essere vera, sincera, onesta: "Non dirti bugie!". Pregare è aprire tutte le stanze della mia vita e della mia anima e lasciare che Dio porti la sua luce su tutto ciò che è oscuro, che non conosco e che non vorrei affrontare; su tutto ciò che grida che urla e che io soffoco o zittisco perché è duro da sentire; su tutto ciò che fa male, che è doloroso e che non ascoltando mi illudo che non ci sia; su tutto ciò che io non voglio accettare ma che Lui accetta di me; su tutto ciò che io non voglio amare ma che Lui ama; su tutto ciò che io voglio cancellare dalla mia vita ma che Lui accoglie; su tutto ciò che io mi nascondo per paura ma che Lui non teme; su tutto ciò che io ho messo in cantina a marcire ma che Lui vuole far vivere.

Perché Dio non teme nulla. Io ho paura ma Lui no. Lui ha vinto il mondo. Lui non teme nulla e può amare ogni cosa. Allora: Lui può andare dove io non posso andare. E pregare è lasciarsi condurre da Lui. Pregare è permettergli di entrare dove io mi vergogno, dove io mi faccio schifo, dove io mi nascondo perché Lui ama ogni cosa. Non vorrei farlo entrare lì: vorrei fargli vedere solo la "faccina bella", "tutta sorrisi e generosità", perché a me e non a Lui fa male vedermi diversamente. Ma io non sono solo così. A volte gli dico: "Qui no", e io so che è perché mi vergogno troppo.

A volte farei di tutto perché non entrasse in certe stanze; certe cose non vorrei mai ammetterle, non vorrei mai rendermi conto, mai vedermi per quello che sono, mai vedere come le mie motivazioni siano così piene di secondi fini, mai vedere il mio tremendo e disperato bisogno d'amore. Ma è così. Anche se non accetto la realtà, la realtà non cambia.
Ma quando lo faccio entrare e Lui porta il suo amore, la sua accoglienza, la sua carezza, l'olio per le mie ferite, allora io sento una forza e una pace immensa. E se Lui mi ama e mi accetta allora posso anch'io accettare tutto questo di me e posso smettere di vergognarmi, di nascondermi, di non far vedere certe cose.

La verità vi farà liberi. La preghiera vera vi farà liberi e anche tanto male! Perché pregare è spogliarsi nudi, svestiti di fronte a Dio. Invece noi spesso facciamo come Adamo ed Eva che di fronte alla propria nudità si nascosero.

M.P.

 

 
 
 
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Quando il saggio indica la luna
lo stolto guarda il dito.
La religione serve per portarti a Dio.
Altrimenti non ti serve.

 

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L'ANGELO

La sera quando i pensieri, i ricordi
Si fanno più intensi
Accendi una candela
Sarà la luce del tuo Angelo.
Nella penombra,Egli saprà farsi sentire
Saprà farsi ascoltare.
In quei momenti non avrai freddo
Ma sentirai la pelle d’oca,
sentirai nel tremolio della fiamma
il volteggiare delle Sue ali,
sentirai nel calore della fiamma
il Suo alito baciare il tuo viso.
Egli sorriderà hai tuoi sogni
E veglierà il tuo sonno.!
( michael)

 

 

ORME

Orme di piedi
sfiorano fili d'erba.
Orme in scia
alla ricerca del tempo
trascinano un ricamo
su quel prato decorato di fiori.
Petali riflessi nella notte
oscurano le stelle,
leggeri desideri sfiorano
la luminosità dell'anima.

 

 

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