Il mio tempo libero!
Stare lontano dal male e fare del bene..... nel silenzioso cammino!
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Post n°309 pubblicato il 12 Marzo 2011 da orta0
Tutte le cose grandi della vita vanno desiderate, assaporate, accarezzate, coccolate, gustate. Tutte le cose grandi hanno bisogno di un investimento affettivo. Se una cosa la raggiungi subito, se per una cosa non fatichi, non lotti, non ci metti del tuo, non te la conquisti, allora quella cosa non ha valore per te. “E’ il tempo che tu dedichi alla tua rosa che la rende unica, importante” dice il Piccolo Principe. Ma se tu una cosa l’hai aspettata, desiderata, fortemente voluta, magari ti è costato del tempo o una fatica intellettuale, affettiva, e, perché no, economica, allora quella cosa per te ha un valore grande. Se per qualche cosa hai pianto e hai atteso, se hai dovuto scegliere e fare delle rinunce per averla, allora la senti veramente tua. Allora la gusti; solo allora puoi dire di averla voluta. Oggi abbiamo molto più di ieri: non è male, anzi. Ma diventa un problema quando il poter aver accesso a molte possibilità ci toglie il desiderio della conquista e la capacità della frustrazione (rinuncio a qualcosa per avere qualcos’altro). Dentro all’immaginario di molte persone quaresima è uguale a non poter fare tante cose. Alcune persone dicono ancora: “Non si può perché è quaresima! Finirà questo tempo, così potremo di nuovo mangiare dolci! ecc”. Ma la quaresima non è il tempo della frusta: rinuncio così guadagno punti per il Paradiso, mi tolgo ciò che mi piace così Dio è più contento. Perché tanto Dio ci ama lo stesso e il Paradiso ce lo dona gratuitamente non per i nostri meriti ma per il suo amore. E allora? Il tempo di quaresima, allora, è il tempo propizio per soffermarmi e sviluppare delle dimensioni che nella vita di tutti i giorni mi sfuggono o a cui non do molto tempo. Ecco che “ho bisogno” di un tempo forte, cioè di un tempo dove concentrare maggiormente le mie energie su alcuni punti della mia vita (questo sì che può essere un po’ faticoso, un sacrificio, ma mi fa bene). La quaresima è il tempo buono per sviluppare il desiderio. Il desiderio è il motore della vita. Se tu non desideri di andare sul Monte Bianco, non ci andrai. Molte persone dicono: “Vorrei… mi piacerebbe… se avessi tempo… oh, come sarebbe bello… quando potrò”: ma questo non è desiderio. Queste sono pie intenzioni: tanto poi lo sappiamo che non lo faremo. Sarebbe meglio dirsi: “So che non lo farò”; sarebbe più vero e ce la racconteremo un po’ meno. Il desiderio è quella forza che ti mette in azione. Desideri quindi ti attivi. Desideri e agisci. Desideri e vai in quella direzione, ti muovi. Se non ti muovi vuol dire che non desideri niente. E’ un po’ come dire: “Desidero laurearmi!”. “Ti sei iscritto all’università?”. “No!”. “E che desiderio è?”. Meglio dirsi: “Mi piacerebbe andare all’università, ma non ce la faccio fisicamente” o “non ho poi così tanta voglia” oppure “rimarrà un sogno nel cassetto”. “Desidero tanto approfondire il vangelo”. “Ma cosa fai?”. “Niente!”. “E allora!”. De-siderio viene da de-sidus (stella): il desiderio ti porta in orbita, lontanissimo, nelle stelle se lo segui. C’è una cosa che desidero e che mi mette in azione, che mi fa muovere? Quali sono i desideri profondi della mia vita, quelli per i quali sono disposto a tutto, a disinteressarmi del giudizio degli altri, a investire tempo, a cambiare? Nella Bibbia si dice che l’uomo è nefesc aià, gola vivente, desiderio. Se tu perdi il desiderio sei un uomo morto. Vale la pena di vivere (e quindi agire) e di desiderare solo auto, cose, casa, vestiti? E se no, cosa desideri? Desiderare di essere più liberi. Ma non vedi quanto ti lasci condizionare dagli altri? Ma non vedi che hai ancora paura di deludere e di fare brutta figura? Ma non vedi che hai ancora paura di sbagliare e per questo non fai niente nella vita? Ma non vedi che attacchi gli altri per difenderti? Ma non vedi che sei una tigre in gabbia? Desiderare di ascoltare il proprio cuore. Ma non senti di essere freddo? Non senti che da te esce solo negatività, pessimismo; non sai altro che lamentarti, che dire: “Questo non va, quell’altro neanche”? Non senti che sei bloccato? Non senti la tua insoddisfazione interiore? Non senti che te la stai raccontando e che fai di tutto per non guardarti dentro? Ma dove scappi? Non senti che fai un sacco di cose per i tuoi figli, ma che non passi loro amore? Desiderare di prendersi cura della propria fede. Ma non ti accorgi che ciò che chiami Dio è una proiezione di tuo padre (tuo padre un po’ più grande!)? Ma non ti accorgi che quello che dici “Dio” non è Dio? E cosa aspetti a lasciarlo? Perché attaccarsi a ciò che non è? Ma non ti accorgi che la tua fede è rimasta a quella della prima comunione? M.P. |
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Quando il saggio indica la luna
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L'ANGELO
La sera quando i pensieri, i ricordi
Si fanno più intensi
Accendi una candela
Sarà la luce del tuo Angelo.
Nella penombra,Egli saprà farsi sentire
Saprà farsi ascoltare.
In quei momenti non avrai freddo
Ma sentirai la pelle d’oca,
sentirai nel tremolio della fiamma
il volteggiare delle Sue ali,
sentirai nel calore della fiamma
il Suo alito baciare il tuo viso.
Egli sorriderà hai tuoi sogni
E veglierà il tuo sonno.!
( michael)
ORME
Orme di piedi
sfiorano fili d'erba.
Orme in scia
alla ricerca del tempo
trascinano un ricamo
su quel prato decorato di fiori.
Petali riflessi nella notte
oscurano le stelle,
leggeri desideri sfiorano
la luminosità dell'anima.
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