Creato da ovest1 il 21/04/2005

KARBOGHA

Profeta offeso dall'orgoglio, la sua rabbia incide a ferro come una tortura

 

 

Vicenza, primo crocevia

Post n°6 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da ovest1
 

Il match di Vicenza è alle porte. Domani sera si gioca, sabato ci sarà solo da assistere alle sfide degli altri e incrociare lel dita sperando che la classifica assuma contorni sempre più accattivanti. Sono un tantino nervoso, perché al di là di quei tifosi e amici che si professano tranquilli, al di là del partito dei "tanto siamo solo all'inizio", io credo che l'anticipo di domani sera sia già decisivo. D'accordo, è prematuro. Ma dal risultato di domani sera io mi sarò certamente fatto un'indea complessiva della stagione che ormai sta entrando nel vivo. Una sconfitta (non ci voglio nemmeno pensare) o un pari ci condannerebbero a giocare per i play off e ad abbandonare definitivamente i sogni di salire in A direttamente. In questo caso è auspicabile non ritrovarsi la Juventus nella lotteria finale e sperare che i bianconeri raggiungano una delle prime due posizioni. Una vittoria invece ci lancerebbe definitivamente in vetta conla consapevolezza di essere una delle squadre da battere. Il Vicenza è ultimo in classifica (se si escludono penalizzazioni varie) e il Napoli ha certamente il dovere di provare a vincere sul campo dei biancorossi. Con tre vittorie consecutive avremmo piena licenza di sognare. Altrimenti, ci accontenteremmo di lottare fino all'ultimo.

 
 
 

Gatti e... Corini

Post n°5 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da ovest1
 
Foto di ovest1

Toh, forse (e sottolineo forse) si rivede Gatti. Abbiamo dovuto attendere che il giudice sportivo squalificasse in un colpo solo Dalla Bona e Amodio per rivedere l'ex campioncino del Perugia (mai esploso) in campo. A Vicenza probabilmente ci sarà spazio anche per lui. Lo ha fatto intendere Reja nelle ultime dichiarazioni e lui naturalmente si è lasciato andare a un entusiastico commento rilasciato ai giornalisti. La sua presenza in campo farà felici tutti i tifosi napoletani, ormai affezionatisi a questo ragazzo che non ha mai storto il muso davanti a tribune accortocciate su tribune e a qualche convocazione collezionata tra gli infortuni e le squalifiche dei suoi compagni che lo adorano. A me la storia di Fabiolino Gatti ricorda molto quella di un altro campioncino passato per Napoli anni fa: Eugenio Corini. Gatti si è fatto conoscere giovanissimo con il Perugia a soli diciassette anni con una partita stratosferica in cui marcò Roberto Baggio al Curi senza fargli toccare palla e una stagione da leader. Divenne un autentico caso mediatico. Eugenio Corini invece giovanissimo riuscì addirittura ad emergere con la Juventus di Giovanni Trapattoni. Per entrambi dopo la notorietà sono cominciate le difficoltà. Gatti è dovuto emigrare in Sicilia per giocare in B e Corini venne dato in prestito dalla Sampdoria (che lo aveva acquistato) a un Napoli che di suo non comprava un cartellino neppure a pagarlo 10.000 lire. Ancora una volta per i due stagioni sfortunate. Infortuni per entrambi e poche presenze. Corini rimase a Napoli, ma nessuno lo voleva: fu considerato non idoneo per una serie A a medi livelli. Gatti è finito a Napoli in serie C in un mercato chiuso nel quale Marino si è dovuto accontantare solo di scarti. Corini rilasciò un'intervista-appello al Corriere dello Sport in cui chiedeva alla dirigenza di puntare su di lui per il ruolo di regista. Era convinto che dopo l'infortunio sarebbe tornato decisivo in una piazza come Napoli. Ma la dirigenza trattava Rapajc (che poi neppure prese) e non ascoltò le sue parole d'amore per la maglia azzurra. Fu lasciato andare senza offrirgli neppure una possibilità. E lo stesso sta avvenendo anche per Gatti a Napoli. Continua a non avere mai una chance. Reja preferisce mettere gente fuori ruolo piuttosto che dare fiducia a questo furetto inesauribile del centrocampo. Inutile raccontare di quel che successe poi a Corini. Utilissimo sperare che non avvenga lo stesso con Gatti. Sarebbe dura dover pentirsi in futuro di aver lasciato andare un giovane centrocampista ed ex golden boy del calcio italiano senza avergli concesso alcuna possibilità. E magari ce lo ritroveremmo a Chievo padrone di un centrocampo che strabilia l'Italia. E magari che lo ritroveremmo convocato, ormai ultratrentenne, dal prossimo ct della nazionale. E sarebbe una beffa. Esattamente come lo è stato per Corini. Un ragazzo considerato finito troppo in fretta.

 
 
 

L'analisi di Sconcerti

Post n°4 pubblicato il 11 Ottobre 2006 da ovest1
 

tratto dall'articolo scritto per il giornale che dirigo:

Genoa e Napoli sono quello che di più vicino c’è alla Juventus in B, ma vicino non vuol dire simile. Questo è in buona parte l’errore del Napoli, che è sempre scontento del proprio campionato perché convinto che le partite dovrebbero essere tutte vinte. Genoa e Napoli hanno due buone squadre di B, probabilmente le migliori. Ma due squadre di B. Giocassero in A con queste formazioni avrebbero molti problemi. E’ d’altra parte normale giocare in B con ottime formazioni di serie B. Bucchi è un grande attaccante di categoria, non importa se in serie A segnerebbe decisamente meno. Tanto siamo in serie B. Così De Zerbi, Cannavaro, Iezzo, Savini, Giubilato. Cosa importa se una squadra avrebbe difficoltà in A se deve vincere il campionato di B? Basta ricordarsi che non può essere la Juventus il punto di riferimento. La Juventus cinque mesi fa era campione d’Italia. Napoli e Genoa cinque mesi fa erano in serie C. Non possono essere la stessa cosa.
Per questo sono poco comprensibili le critiche a Reja. Il Napoli ha sbagliato davvero una sola partita, quella di Piacenza. In compenso ha vinto una partita che non doveva vincere, quella con il Rimini. I conti tornano, nel senso che portano i punti che ci sono. E sono punti che tengono il Napoli alto, perfettamente in quota. Nessun giocatore del Napoli ha grandi referenze, sono tutti ottimi giocatori di categoria. Perché dovrebbero stravincere la categoria? Perché dovrebbero fare come la Juventus o come spetterebbe al Napoli per semplice slancio storico? Il Napoli è stato costruito benissimo, ha logica e resistenza. Ma il suo campionato se lo deve anche sudare. Gli avversari sono più giovani e più poveri, ma giocano spesso insieme da molto tempo (vedi Rimini) o hanno qualità spontanee molto forti (vedi Triestina).
Il Napoli è possente, è vasto, non agile. Per vincere avrà spesso bisogno di giocare bene. E non è una cosa che gli viene facile.

 
 
 

Qualcuno si ricorda di Domizzi?

Post n°3 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da ovest1
 
Foto di ovest1

Mancano tre giorni alla sfida contro il Vicenza valida per la settima giornata di campionato e già impazzano le prime formazioni sui giornali e sui portali. Non mi meraviglio certo della lotteria del centrocampo. Con Amodio e Dalla Bona squalificati ci sarà da divertirsi per Reja. Sicuramente ci stupirà (anche se il vero stupore lo provocherebbe dando una chance a Gatti finalmente). Quel che mi chiedo ancora: ma Domizzi lascerà ancora il posto a Giubilato al fianco di Paolino Cannavaro? Solo un mese fa Domizzi diceva che Napoli lo avrebbe proiettato in nazionale e adesso è addirittura in ballottaggio con Giubilato! E' così difficile per Reja riportare le cose al loro posto senza fare il protagonista a tutti i costi!!! Io mi ricordo ancora di Domizzi. E' un signor giocatore. Giubilato invece è un mediocre giocatore.

 
 
 

E adesso a rischiare il posto è Bucchi

Post n°2 pubblicato il 10 Ottobre 2006 da ovest1
 
Foto di ovest1

Sabato corso è stato il turno di Roberto De Zerbi. Come dire: 5 miliardi delle defunte lire accomodate a riscaldare la panchina del San Paolo. Inutile ritornare ancora su un misfatto di cui Reja ha già risposto a De Laurentiis e al quale lo stesso fantasista De Zerbi ha risposto con un gol da tre punti contro quegli assatanati del Rimini. Venerdì prossimo potrebbe toccare a Bucchi. Eh già! Altri 6 miliardi delle vecchie lire sdraiati sulla panchina del Menti di Vicenza. In avanti basteranno De Zerbi e Calaiò con Bogliacino centrocampista avanzato. E' vero che il capocannoniere dello scorso campionato cadetto è in uno stato di forma penoso, ma non varrebbe la pena fargli ritrovare serenità lasciandolo in campo? Ma a essere più assurda è la strategia di Pierpaolo Marino. Sappiamo bene che a gennaio sarà necessario intervenire almeno in due ruoli chiave (il regista basso e il terzino di sinistra) e intanto in estate sono stati acquistati calciatori di lusso per i quali prevedibilmente ci sarà da scegliere chi tenere fuori (uno tra De Zerbi, Bucchi, Calaiò e Bogliacino sarà sempre di troppo) a ogni giornata. Non era forse il caso di acquistare una punta in meno e un regista in più? Era sicuramente il caso. Oppure bisogna avere coraggio e riprendere per mano il modulo iniziale con Bogliacino al vertice basso del rombo e il tridente in avanti. E magari con Amodio al posto di Montervino. Ma in panchina c'è il signor Edoardo Reja da Gorizia e non Leonardo Acori da Bastia Umbra.  Su cento partite a scacchi, il tecnico di Rimini sconfiggerebbe il nostro altrettante volte. Che Marino gli dia più di uno sguardo.

 
 
 
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