Creato da ovest1 il 21/04/2005

KARBOGHA

Profeta offeso dall'orgoglio, la sua rabbia incide a ferro come una tortura

 

 

Le sim telefoniche della malavita... e i nostri "poveri" intercettati

Post n°11 pubblicato il 14 Ottobre 2006 da ovest1
 
Tag: Satira

"Almeno 500 schede telefoniche Sim intestate ad ignari cittadini e probabilmente destinate alla criminalità organizzata del posto sono state sequestrate dai carabinieri del comando provinciale di Avellino. Le indagini sono scattate nell'ambito del contrasto della diffusione abusiva di codici d'accesso a sistemi informatici contenuti nelle schede telefoniche e delle frodi informatiche". Ragazzi, qui c'è da riflettere un attimino. Dopo la sbornia di intercettazioni calcistiche, finanziarie, a luci rosse e chi più ne ha più ne metta, arrivano le sim della malavita intestate a persone ignare di tutto. E così si scopre, ad esempio, che il "povero" Lucianone Moggi è stato solo una vittima del sistema. Magari un boss della camorra avrà pensato bene di intestargli due o tre sim della Norvegia o del Liechtenstein per coprire i propri affarri. Sicuramente quando si parlava di arbitri in realtà il discorso verteva su partite di droga o di armi. E il sequestro di Paparesta negli spogliatoti non era altro che il progetto di un vero sequestro di persona. E vogliamo parlare di quel buon tempone di Salvo Sottile che, con quella faccia d'angelo, figurarsi se avesse mai potuto fare tutte quelle porcherie e tradire la sua pur avvenente mogliettina. In realtà l'integerrimo portavoce di Gianfranchino il Breve non ha mai sistemato nessuno in Rai in cambio di prestazioni sessuali (la Gregoraci comunque merita). Anche la sua sim era tra quelle che la malavita campana aveva registrato senza che l'utente lo sapesse. La Gregoraci era in realtà una signora ucraina sulla cinquantina che gestiva il traffico delle prostitute dall'Est Europa. La Rai rappresentava invece la riviera romagnola dove quella partita di ragazzine doveva essere trasferita per lavorare. E noi tutti a pensar male!!! Ma c'è anche quel pover'uomo di Vittorio Emanuele: uno che ha aplomb e buon costume da svendere. Come si è fatto a dubitare anche di lui!? Una di quelle sim gli apparteneva senza dubbio. Le macchinette per il poker erano quelle della camorra, non certo le sue. Viva il re! Ma vogliamo concludere con quello straccio d'uomo che è diventato Fiorani. Dopo la bufera delle intercettazioni adesso anche la mannaia della nuova finanziaria su di lui che lentamente lo sta facendo scivolare tra i nuovi poveri del Paese. La sim incriminata non era sua. In quel caso si parlava di riciclaggio di danaro sporco della malavita. E pensare che non voleva dimettersi: era innocente poverino. Quanti uomini validi e senza macchia, quante menti brillanti della nostra amata Italia abbiamo condannato senza appello. E tutto per quelle sim delle malavita. Eppure quello di cui parlavano nelle intercettazioni era così simile ai normalissimi reati commessei dalle organizzazioni criminali. Strano che i giudici non si siano accorti di nulla.

 
 
 

ANNUNCIO IMPORTANTE: Silenzio stampa sul Napoli calcio

Post n°10 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da ovest1
 

Dopo lo scempio visto questa sera al Menti di Vicenza (non tanto per lo schifo di pareggio subìto al novantesimo minuto, quanto per il non gioco "espresso" di cui siamo costretti a fregiarci da due anni), la visione di quella faccia di bronzo di Reja che continua a dire che l'ambiente napoletano gli è ostile, l'incomprensibile latitanza della società annuncio il silenzio stampa sul mio blog riguardo al Napoli calcio a tempo indeterminato o per lo meno fino a quando Reja non viene finalmente mandato a casa. Naturalmente il resto del blog resterà attivissimo come sempre...

Giuseppe.

 
 
 

Eutanasia, suicidio e libertà dell'individuo. Una striminzita analisi filosofica partendo da don Verzè

Post n°9 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da ovest1
 
Foto di ovest1

Don Luigi Verzé, fondatore dell'ospedale San Raffaele, ha rivelato di aver aiutato, a metà anni 70, un amico a morire. "Era attaccato a un respiratore e mi chiese di staccarlo: piangendo dal cuore accondiscesi. Così non è eutanasia ma un atto d'amore". Parto da questa confessione fresca fresca per discutere di un argomento che mi sta molto a cuore, anche se chiaramente non posso che lanciare un paio di semini senza approfondire. Ci vorrebbe un secolo per discutere di un argomento tanto attuale e importante. Dall'altra parte vorrei anche offrire un taglio nuovo e che sia meno banale possibile. Io sono profondamente anarchico quando si tratta delle libertà individuali dell'uomo (quelle, beninteso, che non coinvolgono la sfera d'azione di altri essere umani). Naturalmente secondo questa mia personalissima linea di principio l'eutanasia deve considerarsi una libera scelta di qualsiasi essere umano. E affondo ulteriormente e ferocemente il fioretto. Da sempre invoco ideologicamente la libertà perfino del suicidio. Eppure in Italia se si tenta di uccidersi gettandosi da un ponte o ingerendo medicinali e si ha la s(ventura) di salvarsi, si viene anche denunciati all'autorità giudiziaria (perché con quell'atto si è costati un mucchio di soldi allo Stato in cure mediche). Io abolirei persino la costrizione delle cinture di sicurezza in auto, considerato che la scelta di indossarle o meno può provcare danno o sollievo solo ed esclusivamente alla persona interessata. In caso di incidente la cintura che non indosso io non provoca danni agli altri e dunque dovrebbe essere lasciata piena libertà all'individuo di decidere se e come preservare la propria incolumità. Ma anche in questo caso il discorso è lo stesso: non usando le cinture rischio di procurarmi danni maggiori e di gravare in misura smisurata sulle casse della sanità pubblica. Naturalmente sto ragionando per paradossi (quasi filosoficamente direi), ma i principi guida del mio ragionamento credo siano chiari. Per quanto riguarda l'eutanasia invece c'è di mezzo la questione morale. La coscienza. Eppure sarebbe così semplice superare ogni logico tentennamento semplicemente immedesimandosi nelle persone che soffrono. Sarò leopardianamente pessimista (in realtà ideologicamente sono più vicino a Tonino Guerra), ma non riesco proprio a stimare il valore di una vita sdraiata su un letto d'ospedale a vegetare di fronte a visi tristi e angosciati. Tornerò sicuramente sull'argomento, ben sapendo che le critiche al mio pensiero saranno feroci. Tutte ben accette naturalmente.

 
 
 

Violenza sulle donne... è l'ora delle pene esemplari

Post n°8 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da ovest1
 
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Di solito i media si imbizzarriscono come i cavalli selvaggi d'Australia quando fatti di cronaca drammaticamente gravi e simili tra di loro avvengono in un arco temporale ristretto. C'è stato l'approfondimento sulle aggressioni dei pit bull (come se i cani si fossero messi d'accordo tra di loro per attaccare tutti nello stesso periodo e fare notizia), poi quello delle bande che saccheggiano le ville nel Nord Est, e ancora tanto altro. La notizia, quando si ripete in tempi ravvicinati, diventa il classico mostro da prima pagina. Come non ricordare gli speciali sulla pedofilia (qualche anno fa non si parlava d'altro), mentre adesso ogni singola retata della polizia e ogni caso scoperto diventa una semplice striscia nel Tg. Adesso va di moda parlare della violenza carnale. Un caso a Roma, due o tre a Milano, altrettanti a Parma e scoppia il classico caso mediatico. Porta a Porta, Matrix, Tg Dossier, Primo Piano e chi più ne ha più ne mischi. Non che sia un male parlarne, tutt'altro, ma sarebbe molto più utile trovare un equilibrio che riproponga certi temi con cadenza regolare e non a sbafo per un periodo a stecchetto per il resto del can can mediatico. Ma tant'è, se ne parla, e mi piacerebbe fornire il mio piccolissimo contributo da antropologo dei poveri. La realtà è che la violenza sessuale è stata una pratica abusata e considerata "normale" per secoli. Saccheggi e guerre fino a cinquant'anni fa provocano più abusi sulle donne che morti sul campo. E' sempre stato considerato un reato, ma difficilmente si troverà un colpevole nella storia che abbia pagato una pena esemplare nel Medio Evo o anche più tardi. Le donne hanno subìto per secoli. Nell'ultimo secolo, con la libertà sessuale e con codici di giustizia moderni, con una civiltà decisamente più elevata e con un grado di istruzione maggiore, con tutto ciò che di positivo la modernità ha portato le cose sono cambiate (meglio non affrontare problematiche legate ad alcune culture ancora degradanti per le donne). La stessa donna ha potuto scoprire la propria sessualità in maniera più libera. Lo so, il mio ragionamento non porta a nessuna conclusione logica. Ho solo descritto uno stato di fatto. Fino a qualche decennio fa si violentavano le donne senza subire nessuna pena. Adesso le pene ci sono e le violenze carnali giustamente fanno notizia. Quel che non mi va giù è lo stupore dei media di fronte alla paventata escalation di questi episodi. Non c'è nessuna escalation. Purtroppo la mente dell'uomo, educata per la massa, è costituita ancora da schegge impazzite e da curare che purtroppo sono pericolose per tutti. Ma c'è poco da fare notizia. Se rispetto al passato le violenze carnali sono diminuite a dismisura a causa delle pene, per debellare quasi del tutto il fenomeno non sarebbe meglio sentenziare condanne esemplari invece di congeniare indulti e sconti di pena assurdi. La prossima volta, prima di seguire una ragazzina in bagno e abusare di lei, un ragazzo alticcio ci penserà dieci volte sapendo che potrebbe beccarsi dieci anni di prigione. Solo così potremo sperare che in futuro a fare notizia sarà un solo caso isolato dopo mesi e mesi, se non anni. Altro che Matrix, Porta a Porta e compagnia urlante. Mettiamo mano al codice di giustizia e facciamo capire che in uno stato di diritto prevalgono i buoni costumi e non l'istinto degli animali.

 
 
 

Il buon senso di Reja: Gioca Bucchi

Post n°7 pubblicato il 12 Ottobre 2006 da ovest1
 
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E così alla fine il buon Reja ha tirato fuori dal cilindro un po' di buon senso. Nelle ultime ore si era fantasticato fin troppo sui possibili magheggi del tecnico goriziano in vista della partita di domani sera. Abbandono del modulo attuale per passare all'ormai famoso Albero di Natale. Il tutto per far accomodare il signor Cristian Bucchi in panchina e spedire in campo Inacio Pià (il nostro desaparecido dribblomane). Reja ha fugato ogni dubbio nel primo pomeriggio. "Per domani non ci sono grosse novità, se non quella di Gatti che giocherà davanti la difesa. Firmerei sicuramente per vincere con il Vicenza anche magari non giocando benissimo: questa squadra ha il potenziale per fare molto di più. Credo che Pià dal primo minuto sia da escludere: ho dei giocatori che possono coesistere molto bene tra di loro. Bucchi credo che giochi dall'inizio". Queste le sue dichiarazioni più importanti. E dunque fiducia a Bucchi nonostante il momento poco felice. Una scelta condivisibile in toto. Il tipo di gioco praticato dall'ex ariete del Modena prevede poco movimento e, francamente, che sia in uno stato di forma poco presentabile conta poco: se gli arriva in area qualche pallone giocabile almeno uno lo butta dentro. In più è necessario farlo giocare, basterà un calcio di rigore per rivedere il Bucchi di inizio campionato. Giustissima anche l'idea di non cambiare modulo (almeno a inizio gara) contro un Vicenza che non dovremmo temere affatto se si vuole salire in serie A. Per Pià ci sarà tempo. Contentissimo per la chance offerta a Fabiolino Gatti. E' chiaro che se dovesse fallire non avrà più attenuanti agli occhi dei tifosi, ma questa opportunità gli andava data di diritto. Io sono sicuro che non tradirà. E questa volta un complimento voglio farlo anche a mister Reja. Con la speranza che la notte non porti cattivi consigli e che non smentisca se stesso. Ma in questi due anni non l'ha mai fatto. E' uno dei suoi pregi.

 
 
 
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18/10/2006 Il presidente Bush ha presentato una nuova politica spaziale con l'obiettivo di assicurare la supremazia degli Stati Uniti anche nell'atmosfera e oltre. "La libertà di azione nello spazio è importante tanto quanto la nostra potenza navale e marittima", si legge nel testo. Il documento stabilisce inoltre il diritto per Washington di negare a chiunque l'accesso allo spazio, se ritenuto "ostile agli interessi americani".


 

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