basta chiacchiere

I numeri dicono sempre la verità, chi li legge no

Su un articolo di Panorama dello scorso 15 gennaio, si poneva l'accento sulle difficoltà del settore Commercio durante l'anno 2013.

L'articolo era corredato da delle simpatiche immagini con dei misuratori degli indici di variazione delle spese dei consumatori e dei prezzi al pubblico.

Facevano degli esempi su alcuni settori dando delle cifre in percentuale come variazione rispetto al 2012 e commentavano la sofferenza del settore.

Aldilà che le statistiche generalizzano e non evidenziano i singoli casi di ogni settore e all'interno di ogni settore, il risultato finale era invece sconfessato dai numeri stessi che loro avevano pubblicato.

L'indice complessivo di tutti i settori per il 2013 rispetto al 2012 mostrava infatti i seguenti valori: spese dei consumatori -0,8% e aumento dei prezzi pari all'1%.

Non ci credevo. usavano i numeri per dirci che il settore ha subito la crisi (ed è anche vero) ma i numeri li smentiscono spudoratamente.

Infatti ponendo le spese dei consumatori pari a 100 nel 2012, una variazione del -0,8% per il 2013 ci direbbe che le stesse spese nel 2013 sarebbero state pari a 99,2 (100-0,8).

Allo stesso modo ponendo i prezzi pari a 100 nel 2012, una variazione del +1% per il 2013 ci direbbe che i prezzi di vendita nel 2013 sarebbero stati mediamente pari a 101 (100+1).

Mettendo a confronto i due fatturati annui (spese dei consumatori o vendite per i prezzi dei prodotti o servizi) si hanno questi risultati:

nel 2012 avremmo 100 x 100 uguale a 10.000

nel 2013 avremmo 99,2 x 101 uguale a 10.019,2

Quindi il 2013 ha registrato un aumento complessivo medio dello 0,19%.

La statistica da loro propugnata ci dice quindi che la crisi non c'è stata, anzi il fatturato globale è aumentato seppur di poco (ma moltiplicatelo in euro per i prezzi medi di vendita e sappiatemi dire di quanto si parla).

Se proprio vogliamo parlare di crisi nel 2013, e vi assicuro che c'è stata ancora, meglio rifarsi ai dati dei negozi chiusi, imprenditori suicidati, lavoratori licenziati o cassaintegrati, perdita del potere di acquisto,...

Lasciamo ai numeri e alle statistiche di dirci quello che i commenti non possono dire.