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Siria un guazzabuglio politico strategico

Post n°107 pubblicato il 15 Febbraio 2016 da dizetap
 

La guerra in Siria sta diventando importante per verificare la tenuta delle intese mondiali a livello politico strategico.

Cerchiamo di capirci.

Dopo la primavera araba del lontano 2010 in Tunisia con un episodio (ambulante che si da fuoco) che si ripete anche in Siria il 26 gennaio.

A marzo 2011 le dimostrazioni in piazza cominciano a subire repressioni drammatiche da parte prima della polizia e poi dell'esercito siriano, poi convenzionalmente si prende l'anno 2012 come l'inizio della guerra civile.

A questo punto si sveglia l'ONU e gli USA e cominciano a dire la loro opinione su come dovrebbe essere pilotata la guerra civile fino ad una conclusione pacifica. Tutto a parole.

Quando diventa chiaro che c'è un fronte sostenuto da alcuni paesi dell'Europa occidentale e dagli USA perché il Presidente in carica Assad venga rimosso/deposto, insorge la Russia a sua difesa.

Nel frattempo alcuni civili siriani si ammassano sul confine con la Giordania e quello con la Turchia. Nel combattimento i curdi, che non hanno un loro stato (vivono tra Iraq, Siria e Turchia), appoggiano i ribelli contro l'attuale stato siriano e le cosiddette forze governative.

 Nel frattempo nasce in Iraq e si espande più o meno velocemente l'Isis, occupando territori perlopiù desertici in Siria.

Prima che qualcuno di noi stati democratici o presunti tali, reagisca, ecco di nuovo i curdi organizzarsi contro l'Isis.

A questo punto iniziano i flussi di migranti verso l'Europa con tutte le conseguenze che dovreste avere visto, inclusi la costruzione di una barriera fisica al confine ungherese-serbo, quello serbo-croato e quelli paventati da Austria e Gran Bretagna sul tunnel della Manica.

Inizia una sorta di coalizione di guerra sostenuta sempre da USA, Gran Bretagna e Francia contro l'Isis (così ci raccontano), cui si affiancano senza collaborare, la Turchia e la Russia che però fin dall'inizio viene accusata di bombardare le postazioni dei ribelli siriani perorando la causa di Assad.

Si sfiora una crisi mondiale con un paio di sciocchezze tra Turchia e Russia e, andando velocemente si arriva ad oggi con Kerry, rappresentante degli USA che propone agli accordi di pace in Germania, una fine delle ostilità tra le parti a fine febbraio.

Ma quanto cinici, ironici e bastardi sono tutte queste persone?

Secondo voi l'Isis, che anche se non viene mai nominato negli accordi di pace, è d'accordo a concludere le ostilità? Secondo voi hanno deciso qualcosa sul dopo Assad? Secondo voi hanno deciso qualcosa circa i migranti che cercano pace in Europa e del milione (un milione di persone) ammassate lungo i confini tra Siria e Giordania e Turchia? E della popolazione curda e i loro combattenti che non si sono mai risparmiati, che cosa ne sarà?

La guerra non è come giocare a Risiko, i morti sono reali, i profughi altrettanto (conseguenza che Risiko non prendeva in considerazione).

Ogni giorno che passa, questi numeri crescono e la loro soluzione si allontana.

Questa è una parte della nostra realtà che ci piaccia oppure no. 

 
 
 
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Un blog di: dizetap
Data di creazione: 02/01/2013
 
 

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