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Post n°46 pubblicato il 29 Aprile 2008 da pepe.nero
SEE YOU LATER THANKS TOO YOU
Post n°45 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da pepe.nero
LE NOTIZIE DI OGGI ERANO DUE; IL RIENTRO DELLA SALMA DEL MARESCIALLO GIOVANNI PEZZULLO , MORTO IN AFGHANISTAN LA MANIFESTAZIONE DELLE DONNE A NAPOLI PRO LEGGE 194 SUL DIRITTO ALL'INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA IN STRUTTURE PROTETTE. L'ESERCIZIO DELLA LORO AUTODETERMINAZIONE UNA GRAVIDANZA NN VOLUTA.
QUALCUNO SCRIVE "SON TORNATE LE FEMMINISTE "
TREMATE TREMATE LE STREGHE SON TORNATE.... CHI HA PAURA DELLE STREGHE?....LO SAPETE GIA'
CHE NESSO C'E' TRA LE DUE NOTIZIE ,CHE SEMBRANO COSI' DISTANTI TRA LORO..
IN AFGHANISTAN SONO MORTI 16 SOLDATI ITALIANI DA QUANDO E' INIZIATA LA NOSTRA MISSIONE DI PACE.....( PACE.????!!!! ) SONO STATI MANDATI LAGGIU' AD INSEGNARE AD UN POPOLO DI CULTURA DIAMMETRALMENTE OPPOSTA ALLA NOSTRA, IL NOSTRO METODO DI DEMOCRAZIA.IL METODO OCCIDENTALE. DETTO CIO' SIAMO GIA' IN PIENA CONTRADDIZIONE DEL TERMINE DEMOCRAZIA.
LA DEMOCRAZIA NON E' IL RISPETTO DELLE DIVERSITA' ?
30 ANNI FA LE DONNE SCENDEVANO IN PIAZZA COME OGGI X RECLAMARE UNO DEI DIRITTI FONDAMENTALI DI QUESTO MODELLO DI DEMOCRAZIA L'AUTODETERMINAZIONE. CHE POI LA LEGGE 194 HA SANCITO.
UNA DELLE MOTIVAZIONI PRINCIPALI X CUI ABBIAMO MANDATO I NOSTRI SOLDATI IN "MISSIONE DI PACE " IN AFGHANISTAN,ERA RENDERE PIU' LIBERO E DEMOCRATICO UN PAESE MINACCIATO E SOFFOCATO DALLE TEORIE TEOCRATICHE TALEBANE CHE IMPEDIVANO A CHIUNQUE DI ESERCITARE LA PROPIA LIBERTA' E DIGNITA' SPECIALMENTE ALLE DONNE. INSEGNARE L'AUTODETERMINAZIONE .
IL BURKA VENNE SBATTUTO IN PRIMA PAGINA COME STRUMENTO DI TORTURA E LESA DIGNITA' DELLE DONNE.
IN POCHE PAROLE I NOSTRI SOLDATI SONO ANDATI LAGGIU' ANCHE PER.. RENDERE LE DONNE PIU LIBERE.
IERI MENTRE MORIVA IL 16esimo SOLDATO ITALIANO INVIATO LAGGIU' X QUELLO IN ITALIA STAVANO MANDANDO INDIETRO LE DONNE DI 30 ANNI ! NELLA LORO DIGNITA'. NELLA LORO INDIPENDENZA. NEI LORO DIRITTI.
PERCHE' ANDIAMO NEL MONDO AD INSEGNARE QUELLO CHE A CASA NOSTRA NN SAPPIAMO FARE ??? !!!
UN'ALTRA ANALOGIA...? CI ARRIVO SUBITO.
LE STESSE DONNE CHE IERI, CHIEDEVANO CHE I PROPRI MARITI E FIGLI NN ANDASSERO A MORIRE IN PAESI STRANIERI IN NOME DI UN'INTERESSE MONDIALE COMUNE (LEGGI USA) ,CHE SI RISPETTASSE ANCHE IN MINIMA PARTE L'AUTODETERMINAZIONE DI UN POPOLO DI SCEGLIERE IL PROPIO DESTINO... OGGI CHIEDONO CHE LA PROPRIA LIBERTA' DI SCEGLIERE VENGA RISPETTATA.
OGGI LE DONNE DI NAPOLI HANNO CHIESTO CHE QUESTO NN AVVENGA PIU', CHE NON SI CALPESTI PIU' IMPUNEMENTE LA DIGNITA DI UNA DONNA SENZA IL MINIMO SCRUPOLO, IN NOME DI.....? IN NOME DI.....? INUTILE CHIUDERE GLI OCCHI..FAR FINTA DI NN SENTIRE. FAR FINTA DI NN CAPIRE A CHI ANCORA FANNO PAURA LE STREGHE..
STIAMO ASSISTENDO AD UNA CAMPAGNA INTIMIDATORIA ,SENZA ESCLUSIONE DI COLPI,VERSO LE DONNE ED I LORO DIRITTI DA PARTE DI UN CLERO OTTUSO E CONSERVATORE,CHE HA NEI SUOI MASSIMI VERTICI LA SUA GUIDA. UN CLERO CHE NON E' NUOVO AD USCITE DEL GENERE E NON MANCHERA' DI FAR SENTIRE IL SUO PESO NELLE SCELTE DEGLI ITALIANI.
IN NOME DI....? ...DELLA SECONDA ANALOGIA LA RELIGIONE !
OGGI L'ATTUALITA' POLITICA E CONTINGENTE E' CAMBIARE LA LEGGE 194 SIAMO IN CAMPAGNA ELETTORALE E QUESTO E' UN TEMA CHE SPOSTA VOTI. IERI SI ANDAVA IN PIAZZA X DIMOSTARE CONTRO TUTTE LE GUERRE INUTILI DEL MONDO E LE FALSE MISSIONI DI PACE,CONTRO TUTTO QUELL'INUTILE SPRECO DI VITE UMANE DA UNA PARTE O DALL'ALTRA DELLA BARRICATA.
OGGI NN TIRA PIU' ,PERCHE SIAMO DIVENTATI TUTTI PIU DEMOCRATICI E MENO DI SINISTRA.
OGGI SULLE BARRICATE SALGONO I MODERNI SAVONAROLA A PUNTARE IL DITO CONTRO IL MALE E CONTRO IL MALE.. VALE LA PENA E SI PUO' ANCHE MANDARE "L'ORDINE COSTITUITO " COME CANTAVA DE ANDRE'. ( BOCCA DI ROSA)
MENTRE SCRIVO ALLA TV CI SONO SCENE DI DONNE E DI GENDARMI,MENO ROMANTICI DI QUELLI CANTATI DA DE ANDRE'..CHE NN AGITANO PENNACCHI , MA MANGANELLI CONTRO QUELLE DONNE.
BUONA GIORNATA
Post n°42 pubblicato il 13 Gennaio 2008 da pepe.nero
Una corsa in bici,nel fango ,tra le foglie morte e macere di brina mattutina,sopra rami secchi che le crepitano come arsi dal fuoco , è l’unica medicina che conosco x guarire la mia anima e mettere ordine i pensieri,come se ,attraverso la fatica ed il sudore il male d’essere sublimasse e diventasse gioia. Corro su giù da anni per quelle strade e quei sentieri e forse ieri,non ha caso, ne ho inforcato uno nuovo che s’inerpica su x il monte ,che ti accoglie sotto una volta di querce e poi ti libera al sole in un paesaggio nuovo , sconosciuto. Cercavo una nuova sfida da vincere per vedere se ne ero ancora capace. Cercavo qualcosa di sconosciuto per vedere se torna a far paura a far tremare le gambe. L’istinto interiore o forse uno dei due gemellini, il meno domo ,che albergano in me a girato il manubrio verso quella salita. Dico sempre infatti,ripensando a questi momenti, quando cerco la forza x reagire,che alla fine di ogni salita il panorama può essere solo,ed è sempre migliore di quello da cui sei partito, che vale la pena partire. Si saliva faticosamente,tra i rami secchi e le foglie e l’amico che mi accompagnava ha detto ; “occhio qui è terra di cinghiali”…Io mi sentivo un lupo che correva fuori da quel tunnel di querce e le gambe sembravano non sentire la fatica,il naso e la bocca cercavano aria ed assaporavano odori,fiutavano il sentiero. Negli occhi l’immagine ,rubata,ammirata ,invidiata di quel lupo che correva tra la neve,nel frontespizio del profilo di un amica. Le ho scritto “vorrei sentirmi come lui ,non so perché corre ,ma so che è libero” Avevo quella voglia di correre in libertà ,di sentire l’aria che ti ferisce i polmoni,gli occhi che piangono dal freddo,la saliva che non c’è,il fiato che diventa fumo. Vita. Alla fine della salita piegati in due sul manubrio si riprende conoscenza con il mondo,le colline sottostanti si stanno svegliando al calore di un pallido sole, che dopo ore di attesa era riuscito a trovare un varco tra le nuvole. Il cuore era in giro x fatti suoi tra la gola ed il petto. Ci si rituffa nei sentieri e tra le vigne dopo un breve tratto di asfalto x pulire le ruote dall’eccessivo fango. Si scende ai bordi delle vigne, dove sono già passati dei cavalli e la terra ampiamente smossa è tutto fango ,dell’ottimo fango che impasta e guida le ruote a suo piacimento nei dolci saliscendi dei filari. La bici ondeggia ,sbanda sembra cosa viva. Non ho alcuna voglia di sentire quel senso di vertigine e d’ instabilità,non è la bici che lo chiede,ma tutto me stesso. Le mani serrano il manubrio le gambe spingono sui pedali con più forza,a fatica la bici avanza nel fango,poi esce da quel pantano ed io con lei. Fango,fatica e sudore ,medicine x il cuore e per l’anima. La mattinata volge al termine,dovrei essere stanco ,distrutto,invece i sento più che bene.
Buona domenica .
Post n°39 pubblicato il 29 Novembre 2007 da pepe.nero
Ciao Anni fa,seguendo un programma tv che all'epoca era un cult dell'informazione e dell'intrattenimento ,un personaggio alquanto singolare catturò la mia attenzione,sia x quello che diceva sia x quello che faceva. Era un giornalista Rai ed anche di primo piano Profondamente religioso ,nella sua filosofia di vita e di pensiero tutto riconduceva sempre a Dio e nulla poteva ed era concepibile se nn attraverso la fede. Ovvio che per un'ateo come me l'argomento fosse stuzzicante, e non c'era niente che io non potessi ricondurre con altrettante giustificazioni ad un uomo normale scevro da ogni fede. Tra le sue tante stranezze ,ed è per questo che ho iniziato a seguirlo ,disse che spesso se ne andava ad abbracciare i pini nella pineta di Viareggio x ascoltare il respiro di dio e della natura. Io se dovessi abbracciare un pino sarebbe xke son caduto dalla bici e la natura tutta sentirebbe il mio "respiro" sin su.. Cmq,..un giorno parlando di quanto puo essere utile aver o nn aver fede ed il conforto di dio ...raccontò di un uomo che imprecava dio x nn averlo aiutato quando lui ne aveva avuto il bisogno. Il suo lamento fu talmenete forte che dio gli rispose negando di averlo mai abbandonato,sono sempre stato accanto a te,disse. L'uomo disse di nuovo no ,dicendo che quel giorno sulla spiaggia c'erano solo le sue impronte sulla sabbia,lui (dio) nn c'era. Dio rispose che lo stava tenendo in braccio. Bella vero?! Non male. Da quel giorno e vengo al succo di questo post,ho sempre pensato,anzi rafforzato l'idea che è auspicabile che qualcuno ti venga in soccorso nel momento del bisogno,che le sue braccia ti soreggano per nn cadere,ma che prima di tutto devi imparare a sorreggerti da solo. Soprattutto a cadere . Tutti vorremmo che qualcuno badasse a noi ed alle nostre mancanze,perdonasse i nostri errori,duplicasse le nostre forze nel momento del bisogno,vorremmo sempre le mani di mamma e papà che ci tengono per la punta della mano quando muoviamo i nosri primi passi. Vorremmo che nessuno ridesse dei nostri capitomboli o si allarmasse cosi tanto da incuterci paura e quindi pianto. Le parole che spendiamo x i nostri amici x i nostri figli x i nostri vecchi,sono le parole che voremo che un giorno ci tornassero indietro,che noi vorremo sentire, che ci ritornasse indietro tanta forza quanta ne dimostriamo adesso mentre le diciamo e magari si muore dentro. Sono parole che nn trovi scritte da nesuna parte, che nascono da dentro che nascondono paure vinte o incoffessabili,che ci indicano la via ,non la fuga. Sono parole dettate dall'esperienza, sincere,perchè se fossero x compiacere o x compiarcersi risulterebbero fredde e prive di significato e cadrebbero addosso a chi le riceve come tanti piccoli aghi di ghiaccio. La frase chi trova un amico trova un tesoro è la cosa migliore che ci possa capitare io dico che se trovi in te il tuo migliore amico,se impari a far pace con te stesso sei in pace con il mondo.
Buonagiornata
Post n°34 pubblicato il 15 Novembre 2007 da pepe.nero
Ciao. Buongiorno.
Sono le 6 del mattino la fame ed il sonno la fanno da padroni e cerco d’ingannarli girando qua e la per i blog. Un amica si domanda il perché si scrive un blog… Ho risposto più o meno così e rimandando a voi la stessa domanda della nostra amica blogger e dico la mia.
Credo che scrivere un blog sia la maniera,uno dei modi possibili ,per riordinare le nostre idee i nostri pensieri e riappropriarsi di essi ,riportarli alla loro reale dimensione e valore. Non necessariamente in ordine d’importanza o di serietà,lo facciamo già troppo spesso e voracemente durante tutto il giorno,ma nell’ordine di cui siamo capaci,nella maniera in cui abbiamo bisogno in quel preciso momento in cui i pensieri prendono forma ,anima e voce. Credo che scrivere un blog è come andare a spasso di notte per le strade deserte della nostra città nell’intento di riappropriarsi di essa, dei suoi vicoli,delle sue vie,delle sue piazze dei suoi palazzi che ci vengono quotidianamente sottratti dal moderno vivere . Riscoprire il gusto ed il piacere che tutte quelle cose siano sempre li,riscoprire le proprie origini e certezze. Non necessariamente dobbiamo iniziare dal corso principale,possiamo anche girovagare senza meta,ed attraverso il rumore dei nostri passi,riscoprirsi padroni della città. Piccole cose che diventano grandi e tangibili,quanto rumore possono fare i nostri passi… poco eppure.. quanto basta perché un altro passante alzi il suo sguardo distratto verso di noi. Scrivere un blog è la voglia di far sentire i propri passi a qualcun altro. Avere la certezza,qualora l’avessimo (mai ) persa che siamo parte integrante di tutto quel rumore. Avere la certezza che qualora avessimo voglia di farci sentire lo sappiamo fare Scrivere un blog è accettare di condividere la propria strada con qualcun altro in maniera discreta e non ingombrante come due passanti in marciapiedi opposti, nella maniera più semplice e naturale che possiamo a “prima vista” Non occorre infatti indossare abiti particolari ,ne per l’occasione ,non dobbiamo ingannare nessuno,la cosa non è richiesta e non fa parte del programma. Dire io sono cosi..come mi vedi,oggi trasandato,domani elegante,domani non lo so,sarò come mi vedrai se avrò la fortuna d’incontrarti ancora. Sarò come sono.
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