I Voli della Mente
i miei viaggi sopra i cieli grigi della banalità....
Post n°514 pubblicato il 02 Gennaio 2012 da OCCHIBLU07
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Post n°513 pubblicato il 23 Dicembre 2011 da OCCHIBLU07
l presidente Napolitano ieri (martedi 20/12) ha detto molto, ma non tutto. Ha raccontato come è andata, dal suo punto di vista, con il governo Monti. In sintesi: una scelta inevitabile che non ha provocato alcuna sospensione della democrazia.
Il capo dello Stato ha ricostruito le ultime drammatiche settimane: la crisi, lo spread, le pressioni internazionali, gli inciampi della maggioranza. Tutto vero, per carità. Ma non è detto che una somma di verità porti a disegnare un quadro vero. Il governo Monti, e questo Napolitano non lo ha detto,non nasce all'improvviso sull'onda di una emergenza. È invece il punto di approdo di chi, per oltre tre anni, ha lavorato, giorno dopo giorno, per fare cadere Berlusconi e ribaltare il risultato elettorale senza passare per le urne. Lo stesso Monti, falliti tentativi per via politica (la scissione di Fini) e quelli giudiziari-mediatici, era stato allertato da tempo, e con lui i pezzi da novanta dell'attuale esecutivo.Non prendiamoci in giro. Non si lasciano banche, rettorati e relativi compensi dalla mattina alla sera per spirito di servizio. Per cui è vero che la democrazia non è stata sospesa, ma è certo che la democrazia è stata raggirata, presa in giro e beffata. Nella forma tutto è a posto, nella sostanza si è trattato di un piano diabolico orchestrato proprio dal Quirinale e andato in porto sulla debolezza generale del quadro politico. Napolitano ha realizzato il suo sogno di ex comunista: liberarsi di Berlusconi, e ha trovato nella crisi un alleato più affidabile della sinistra.Al momento c'è riuscito, anche se con scarsi risultati. La Spagna ha preferito andare alle urne. Il nuovo governo ha presentato una manovra con molti tagli alla spesa e meno tasse. Da ieri, il suo spread, a differenza del nostro, è tornato a livello pre-crisi. Vuoi vedere che gli elettori ne sanno più dei banchieri? Alessandro Sallusti
(Il Giornale 21/12/2011) CONCLUSIONE: Fare la rivoluzione con le armi ora è passata di moda ... meglio la finanza D'altonde Fassino dixit 'ABBIAMO UNA BANCA ??!! '' Come sempre hanno ragione loro... molto più semplice scalare una banca che il PALAZZO D'INVERNO a SAN PIETROBURGO :-))))
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Post n°512 pubblicato il 14 Dicembre 2011 da OCCHIBLU07
il letto è rimasto sfatto e sulla scrivania, accanto al computer, c'è una tazzina con l'alone del caffè, sembra una corona senza testa. Sono le sette di sera. La lavatrice è piena, bisogna stendere i panni del giorno prima. Lei non lo farà. Lo farà lui perché lei non l'ha fatto, e lei penserà che lui vuole farle sbattere il muso contro le proprie inettitudini. Lei proporrà una tisana, lui un cinema. Lei risponderà che è stanca, lui penserà che gli sarebbe proprio piaciuto andare al cinema quella sera con lei. Che prima andavano sempre, al cinema insieme. Lei porterà in bagno la tazza della tisana e aprirà il rubinetto. Mentre l'acqua scroscerà a casaccio, lei anziché struccarsi penserà che ormai la prima cosa che lui fa al rientro non è abbracciarla ma togliere i panni dalla lavatrice. E subito sentirà la necessità di dirglielo, come se fosse l'ultima cosa da dire prima di morire, e uscirà dal bagno dimenticando la tisana vicino al lavandino. Lui risponderà che negli ultimi tempi l'ha abbracciata spesso, più spesso di quanto lei abbia abbracciato lui, anche se non la abbraccia subito quando entra, quello però gli sembra un particolare davvero irrilevante. Lei osserverà che irrilevante è una parola categorica, piena di regole sottese, mentre stanno parlando di cose che non c'entrano niente con le regole. E poi dirà qualcos'altro, qualcosa di inutile e irritato. Lui le farà notare che ha steso i panni anche se toccava a lei perché era rientrata prima, e ripeterà che quella sera fosse stato per lui sarebbero andati al cinema. Lei gli farà notare che non stava poi morendo dalla voglia, visto che si è già tolto le scarpe e ha il telecomando in mano. Lui ribatterà come un disco stanco che da mesi lei non ha più voglia di andare al cinema. Lei penserà che da mesi non riesce a fare nulla, si sente in ritardo su tutto e l'unica cosa che vorrebbe è essere abbracciata subito, appena lui arriva, come faceva prima, come aveva sempre fatto. L'unica cosa che le darebbe un po' di forza. Glielo dirà, poi andrà in cucina con un report di lavoro e fingerà di leggerlo finché non sarà ufficialmente distratta dalla porta del bagno che sbatte. Dopo aver fatto pipì lui si avvicinerà al lavello trovando la tazza con la tisana a metà. Penserà che è troppo, che ora basta, ha già lavato un'altra tazzina, steso i panni, incassato un rifiuto. Penserà a un'altra serata sprecata in cui tutto quello che vorrebbe è non dover sentire la voce di lei che chiede spiegazioni complesse su problemi immaginari. Eppure, si dirà, non è difficile, basterebbe ricordarsi di lavare una tazza ogni tanto. Guarderà le macchie di dentifricio sullo specchio considerando che lei vive così, che ha sempre trascinato tutto nel caos, però prima andavano anche al cinema, ridevano, facevano l'amore. Uscirà dal bagno con rabbia e, sulla strada verso il divano, lei gli sembrerà semplicemente un ostacolo alla serenità, non alla serenità con la S maiuscola, ma alla semplice serenità di una sera. La odierà, perché per lei la quotidianità non è un gioco di cose semplici, come evitare di alzare la voce. No, per lei la giornata è una corsa a ostacoli fra trappole e scuse e dimenticanze. E lui di questo è stanco. Lei gli chiederà se va tutto bene, lui sbufferà perché?, lei dirà perché sei stato tanto tempo in bagno, lui non risponderà. Lei dirà che non lo sopporta quando non risponde, lui tornerà sul divano e accenderà la tv. Lei andrà in bagno e sbatterà la porta con forza, per essere sicura di fare più rumore di lui. Si accorgerà della tazza con la tisana a metà, la svuoterà nel lavandino, la poggerà sul pavimento e siederà sul bordo della vasca pensando che sarebbe patetico cercare di attirare la sua attenzione piangendo dietro la porta, eppure è quello che vorrebbe. A poco a poco la rabbia sfumerà, lei ammetterà con se stessa di essere una persona difficile e si dirà che però lo sapeva pure lui, quando si sono incontrati. Che sapeva tutto, quando si sono incontrati, e sembrava anche amarlo quel tutto. E per un attimo penserà che chissà, se si sono mai incontrati. Dopo pochi minuti di talk show lui rifletterà sulla crisi economica. Lei confronterà i dati del suo report. La casa sarà piena del rumore estraneo della televisione, dello scorrere leggero della matita sul foglio. Passeranno venti, trenta, quaranta minuti. Lei guarderà l'orologio scoprendo che è tardi. Si sentirà sollevata. Si dirà che in fondo non è successo niente. Che sono entrambi stanchi e nervosi. Lavorano troppo. Irromperà nelle chiacchiere del talk show, nel soggiorno dove lui starà già dormendo. Lei penserà che è un peccato, avrebbe voluto dirgli molte cose belle. Penserà che non fa niente, gliele dirà domani. Gli siederà accanto, gli si accuccerà addosso e, poco alla volta, si addormenterà pure lei sul divano. Il letto è rimasto sfatto. Da quando vivono insieme è vuoto per la prima volta. Accanto ai cuscini spiegazzati, fra i libri che ciascuno orgogliosamente tiene sul comodino, quel patrimonio che hanno sempre considerato un bene comune, lei rileggeTenera è la notte e lui ha appena comprato Revolutionary Road. Ciascuno ha fiutato l'incipit tragoedia a modo suo, fra il debilitante continuo dramma di lei e l'insidioso crescere della consapevolezza di lui. E quando, dopo qualche mese o qualche anno, conosceranno ormai bene il dolore spigoloso della solitudine a due e cercheranno un inizio, un punto, un momento che giustifichi il pianto improvviso e solitario nel bagno di un aeroporto o il sussulto notturno che ti sveglia e non ti lascia più, né lui né lei sapranno riconoscere con certezza, fra mille sbiaditi sovrapponibili e uguali, il giorno zero di quella che loro malgrado, per convenzione o brevità, hanno dovuto imparare a chiamare crisi. N.T. |
Post n°511 pubblicato il 07 Dicembre 2011 da OCCHIBLU07
"Not in my back yard", Ovvero "Non nel mio giardino" è la fortunata espressione coniata dagli anglosassoni per indicare l'atteggiamento di chi, pur riconoscendo la necessità o l'utilità di un certo intervento pubblico, contemporaneamente esprime contrarietà sulla sua attuazione nel proprio territorio. Il Vaticano e uno dei stati più ricchi del mondo, possiede quasi il 30% del patrimonio immobiliare Italiano e con la donazione dell'8 per mille toglie quasi 1 Miliardo di Euro all'anno all'Italia, ma non paga l'Ici, Irpef, Ires, Imu, tasse immobiliari doganal e nemmeno gas acqua e fogne . Tassare la Chiesa é giusto e visto che in questi tempi magri i rappresentanti della chiesa predicano la tanto amata dottrina sociale mi sembrerebbe giusto "predicare bene e pagare come gli altri Ma purtroppo la predica è chiara e l'abbiamo capita tutti: si paghino le tasse, si combatta l'evasione appunto ... "non nel mio giardino" Amen.
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Post n°510 pubblicato il 04 Dicembre 2011 da OCCHIBLU07
Celebriamo la nascita alla vita eterna di Marcela... Ricordiamola con affetto, sentiramo il meraviglioso dono che Dio ci ha fatto permettendoci di incontrare un essere umano eccezionale. E 'stato un esempio di forza e coraggio. E 'stata una grande donna. Ora questo vestito che portiamo nel nostro pellegrinaggio terreno è stato dimesso e finalmente Lei e' rinata a una vita senza dolore e senza tristezza. Ricordiamola con gioia, perché sono sicuro che è quello che Lei voleva. Lasciate che vada in pace, ad unirsi al suo Creatore. Accompagnamola portandola nei nostri cuori. Oggi è un giorno cupo, un giorno di notizie tristi , eppure dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno piuttosto che mezzo vuoto anche se ci costa uno sforzo enorme. Sono convinta che nessuno esce da questa vita senza aver compiuto la sua missione sulla terra. Nessuno parte verso l'ultima dimora un minuto prima o un minuto dopo. LEI ORA E' IN PACE. --------- Queridas amigas: Celebremos el nacimiento a la vida eterna de Marcela. Recordemosla con cariño; sintamos el regalo maravilloso de Dios que nos permitió conocer a un ser humano excepcional. Fue un ejemplo de fuerza y valentía. Fue una gran mujer. Ahora dejó este traje que llevamos en nuestra peregrinación, y por fin vive una vida sin dolor y sin tristezas. Recordemosla con alegría, porque estoy segura que es éso lo que ella quería. Dejémosla partir en paz, para que se una a su Creador. Llevémosla en nuestros corazones. Es un día triste, de tristes noticias. Pero veamos el vaso medio lleno y no medio vacío aunque nos cueste. Estoy convencida de que nadie se va sin haber cumplido su misión en la tierra. Nadie parte ni un minuto antes ni un minuto después. Ella está bien. Les mando todo mi cariño. Y mi especial cariño a su familia, si pueden transmitírselo. M.S. |
Post n°509 pubblicato il 23 Novembre 2011 da OCCHIBLU07
C’è una parola d’ordine che rimbalza dai leader della sinistra ai giornali, dalla tv alla satira perfino: con la caduta di Berlusconi è finito il Carnevale, siamo finalmente tornati alla Sobrietà. Tristemente mi rallegro ma chiedo alla Confraternita dei Flagellati di Sinistra, all’Ordine dei Quaresimali della Stampa Seria e ai Penitenti tutti se con la nuova sobrietà introdotta dai Tecnici Austeri verrà soppresso anche il carnevale pacchiano del Gay Pride, i caroselli dei trans con relative marrazzate, le fellatio gay al Colosseo difese come libere effusioni, le sgargianti occupazioni di suolo pubblico, teatri, facoltà e scuole pubbliche, la centralità dei comici nel discorso politico, gli insulti al Nemico, l’invadenza urbana dei Centri sociali, i localini trendy dove bivaccano antagonisti e fancazzisti, e bevono e fumano e fanno sesso alternativo, la spinelleria assortita dei compagni da sballo o i compagni da passeggio che sfasciano vetrine e scagliano estintori sui carabinieri e vengono santificati. Lo dico per esempio a Vendola, compagno di partito di Luxuria e di molti dei suddetti compagni, che ora celebra la fine del carnevale berlusconiano e l’avvento della sobrietà. L’unica differenza tra i due deprecabili carnevali è che il primo almeno si svolgeva a porte chiuse, in casa, e solo incautamente a volte filtrava e s’affacciava nella vita pubblica; il secondo invece è pubblico e politico, invade le strade ed è orgoglioso di esibirsi. Uno è priveé, l’altro è sociale. Morale: non potete fare i monaci con i tacchi a spillo Marcello Veneziani IL GIORNALE 23/11/2011
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Post n°508 pubblicato il 13 Novembre 2011 da OCCHIBLU07
"Di tutti i beni che la saggezza procura per la completa felicità della vita il più grande di tutti è l'acquisto dell'amicizia." Epicuro Il vero amico è colui che ci ama e ci rispetta per ciò che siamo e non per ciò che possediamo. Tra veri amici si crea intimità, si condividono malinconie, ci si conforta. L'amicizia è in grado di darci sicurezza nella misura in cui ci sentiamo compresi e accettati. Ai tutti i miei amici VIRTUALI ... Vecchi e nuovi .... e sopratutto ... a quelli ritrovati |
Post n°507 pubblicato il 25 Ottobre 2011 da OCCHIBLU07
Il progresso e la fretta con cui viviamo le nostre giornate ci portano a gettare uno sguardo molto superficiale alle piante che popolano il nostro giardino o che troviamo nelle nostre città, al massimo considerandole soltanto da un punto di vista puramente estetico o funzionale.
Nella Bibbia, il motivo per cui l'uomo fu cacciato dell'Eden è da ascrivere al fatto che morse il frutto dell'albero della conoscenza. Eva mangiò la mela e ne offrì ad Adamo. Alcuni pensano che la mela, responsabile della caduta dell'uomo, sarebbe in realtà una mela granata. originario del Medio Oriente, probabilmente dell'Iran. Nella mitologia greca, il melograno è il simbolo di Afrodite ed nel Medio Evo, è un attributo della vergine, ciò che è curioso per un simbolo di produttività. Il Melograno appare nelle tre grandi religioni monoteiste: per i cristiani, è il simbolo delle perfezioni divine (probabilmente Eva mangiò un melograno, frutto della conoscenza, e non una mela...) ; per i musulmani, esso permette di lottare contro l'odio e l'invidia; per gli ebrei lontani dalla loro patria, rappresenta la Terra Promessa. In ebreo, il melograno (rimon), evoca l'elevazione (ram), ma anche il prelievo (térouma). È un simbolo di produttività, ed anche dell'unità del popolo, poiché i grani sono stretti tra loro.
la rotondità del frutto come espressione dell'eternità divina, e la dolcezza del succo come quella *del piacere del cuore affettuoso e che sa."
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Post n°506 pubblicato il 26 Settembre 2011 da OCCHIBLU07
ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca così tanto.... che vorresti tirarlo fuori dai tuoi ricordi per abbracciarlo davvero.... |
Post n°505 pubblicato il 21 Settembre 2011 da OCCHIBLU07
incominciano a diminuire le ore di luce. La natura brilla con i suoi colori fiammeggianti. È il momento di riprendere un treno di vita normale.
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Post n°504 pubblicato il 07 Settembre 2011 da OCCHIBLU07
scopriamo l’un l’altro in parole, in simboli di dèi o nello sguardo cieco della madre solitaria che ci aspetta nelle notti di veglia. Tutto è un mutuo meravigliarsi. Un fulgore che da sempre si congela e si converte in un pozzo di sete. Non c’è nulla. Giriamo. Torniamo sempre a uno stesso punto: il sole, la notte, il nome d’un amico ci guardano da sempre. Siamo un lungo corridoio vuoto che nessuno percorre, una fronte rotta dalla quale saltano uccelli, fiamme o fantasmi. no somos nadie y somos todos. Nos descubrimos los unos a los otros en palabras,en símbolos de dioses o en la mirada ciega de la madre solitaria que nos aguarda en las noches de vigilia. Todo es un asombrarse mutuo. Un fulgor que se congela desde siempre y acaba hecho un pozo de sed. No hay nada. Giramos. Volvemos siempre a un mismo punto: el sol, la noche, el nombre de un amigo nos miran desde siempre. Somos un largo corredor vacío que no recorre nadie, una frente rota de la que saltan pájaros, llamas o fantasmas.
Alfonso ChaseCosta Rica, 1944
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Post n°502 pubblicato il 27 Giugno 2011 da OCCHIBLU07
Certo. Ma c’è da chiedersi perché hanno votato questi politici. Sono loro che li hanno scelti e continuano a dargli fiducia. E allora, dopo tanta perseveranza, non hanno più il diritto di lamentarsi. Napoli aspetta. Napoli si siede e dice che puzza. Napoli si affida a San Gennaro. Napoli piange. Napoli è lorda. Napoli è un immondezzaio davanti al golfo delle meraviglie. Napoli trova sempre una scusa per non sentirsi colpevole. La paura è quella di guardarsi in faccia. Non lo fa la gente. Non lo fanno neppure i Pm, che pensano di risolvere ogni cosa con i tribunali e le manette al primo che passa, ma non fa mea culpa sui termovalorizzatori fermati, su questo strano atteggiamento per cui la monnezza va portata via, ma se uno prova a cercare una soluzione si ritrova a fare la guerra delle carte bollate. A Napoli non c’è modernità. Non c’è tecnologia. Non c’è soluzione. Ci sono solo lacrime e bestemmie e le montagne di sacchi neri che infestano le strade, soprattutto quelle senza inquilini eccellenti. Perché ci vuole pure fortuna a nascere accanto al vicino giusto. Questa è Napoli. Città immacolata e senza specchi. Attaccati sempre alla solita litania: è colpa del Nord. Ma la discarica non funziona più. Il Nord ha smesso di credere alle maschere napoletane. Di chi è la colpa? Di Pulcinella.
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Post n°501 pubblicato il 07 Giugno 2011 da OCCHIBLU07
Alla fine degli anni Novanta le società municipalizzate sono state quotate in borsa grazie a una legge speciale voluta dal centrosinistra per trasformarsi in Società per azioni, con tanto di bonus fiscale. Questa privatizzazione delle ex municipalizzate di fatto ha messo sul mercato anche la «dote» composta da acquedotti, reti e fognature, cioè beni demaniali che avrebbero dovuto rimanere pubblici. Per restare sul mercato, le ex municipalizzate locali hanno innescato un furibondo shopping tra fusioni e acquisizioni, in spregio alle norme italiane e al diritto comunitario, tanto che la Ue ha sanzionato pesantemente le sei maggiori società. Che oggi, a dispetto di chi dice di difendere l’acqua pubblica, sono controllate da soci francesi, inglesi e spagnoli. Ma nessuno lo dice. |
Post n°500 pubblicato il 08 Maggio 2011 da OCCHIBLU07
«.... un fratello. Non ci siamo mai visti, ma non importava. Avevo un fratello che andava per i monti mentre io dormivo. Lo amai a modo mio. Gli rubai la voce, libera come l'acqua. Camminai a tratti vicino alla sua ombra. Non ci siamo mai visti, ma non importava. Mio fratello sveglio, mentre io dormivo. Mio fratello che mostra, al di là della notte, la sua stella prescelta.» Julio Cortazar
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Post n°499 pubblicato il 02 Maggio 2011 da OCCHIBLU07
Uploaded with ImageShack.us nell'incertezza, nella confusione nei numeri e nel caos delle forme ... dai valore ai contenuti, riconosci il significato dei gesti e delle parole, non perdere mai il tuo stile perche attraverso il tuo corpo mostri la tua anima...
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Post n°498 pubblicato il 13 Aprile 2011 da OCCHIBLU07
Immaginate un Paese, una grande nazione moderna, il cui Governo inizia una corsa contro il tempo per evitare che: 800.000 dipendenti statali rimangano senza stipendio; o che i soldati impegnati nelle missioni di guerra non ricevano la paga; o che i prestiti pubblici per le piccole e medie imprese vengano improvvisamente sospesi; o che migliaia di documenti d’identità (passaporti, visti) non vengano più rilasciati; o che i concorsi pubblici o le assunzioni già definite vengano annullate. Quale Paese vi immaginate possa correre un rischio del genere? L’Egitto, la Tunisia o la Libia sconvolte da rivoluzioni e guerre civili? La Grecia già in bancarotta? Il Portogallo sotto tiro delle agenzie di rating internazionale? O magari la solita Italietta delle finanziarie capestro? Nessuno di questi. Il Paese che rischia questa paralisi è, niente di meno, che l’America di Barak Obama. E non è uno scherzo. Tecnicamente si chiama “shutdown”, letteralmente vuol dire “arresto”. .... In ballo ci sono circa 7 mila miliardi di dollari che la destra vorrebbe ulteriormente tagliare su un piano decennale di spesa che il Governo aveva fissato a circa 46 mila miliardi. La questione non è di poco conto, perché rischia di creare un problema drammatico alla vita del paese e di paralizzarlo. In realtà non sarebbe la prima volta che l’America conosce uno shutdown. Il più recente e clamoroso fu quello del 1995 con una situazione politica del tutto simile a quella attuale: un Presidente democratico, Bill Clinton, e un Congresso a maggioranza repubblicana. Lo shutdown avvenne quando, di fronte al rifiuto di Clinton di aumentare i tagli su sanità, servizi sociali e ambiente, i repubblicani votarono contro l’aumento del limite di debito del Tesoro, necessario per governare il paese in fase di deficit. Dopo un primo arresto di 6 giorni, lo shutdown si riverificò per 15 giorni tra fine Dicembre 1995 e inizi Gennaio 1996. .... In questi giorni fortunatamente il Congresso raggiunse un accordo in extremis, scongiurando la chiusura di musei, parchi pubblici, rimborsi fiscali, stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione etc. .... tutto il mondo è paese .... diceva mia nonna |
Post n°497 pubblicato il 09 Aprile 2011 da OCCHIBLU07
Tutti gli esseri viventi, comunque, traggono origine da altri; l'unico a nascere riproducendosi da sé è un uccello che gli Assiri chiamano fenice. Non di erbe o di frumento vive, ma di lacrime d'incenso e stille d'amomo, e quando giunge a cinque secoli di vita, se ne va in cima a una tremula palma e con gli artigli, col suo becco immacolato si costruisce un nido tra il fogliame. E non appena sul fondo ha steso foglie di cassia, spighe di nardo fragrante, cannella sminuzzata e bionda mirra, vi si adagia e conclude la sua vita fra gli aromi. Allora, si dice, dal corpo paterno rinasce un piccolo di fenice, che è destinato a vivere altrettanti anni. E quando l'età gli ha dato le forze per reggere alla fatica, libera i rami sulla cima della pianta dal peso del nido, religiosamente prende con sé la culla, sepolcro del padre, e, giunto sull'alito dell'aria alla città di Iperione, davanti alle porte sacre del suo tempio la posa. |
Post n°495 pubblicato il 06 Aprile 2011 da OCCHIBLU07
Provate voi a spiegare la vicenda Ruby a un ragazzo sveglio di tredici anni. Ti chiede se la denuncia è partita da qualcu no che si sente danneggiato, la ragazza stessa, i suoi familiari, il fidanzato o altre vittime. E tu dici di no, non c’è nessuna denuncia, non c’è una vera parte lesa. Ti chiede poi se c’èstataviolenza o dan ni alla ragazza, presa contro la sua volon tà, istigata a prostituirsi, e tu dici di no, era già escort prima, e lui del resto la vede in tv giuliva, florida e arricchita. Ti chiede se è stata pagata con i soldi di noi contribuenti, e tu devi rispondere di no, lui è ricco di suo e fa regalie di tasca sua. Ti chiede allora se è stato beccato sul fatto, perché è brutto vedere un vecchio fare sesso con una ragazzina, e tu dici di no, nessuno li ha visti, negano ambedue, non ci sono prove. Ti chiede se era minorenne o no, se lui sapeva o no che fosse minorenne, e poi quella storia della nipote di Mubarak, e tu dici che ci sono versioni opposte, ma cer to è brutta quella telefonata in questura e così quella falsa parentela con Mubarak, quegli amici Mora&Fede e quel troiaio. E quando lui ti obietta che da sempre i po tenti intervengono per i loro protetti, tu ammetti di sì ma aggiungi che però non chiamano direttamente loro, incaricano altri. Allora ti chiede se il bunga bunga è un rito osceno per circuire e poi abusare e tu spieghi che è una barzelletta vecchiotta raccontata da decenni e per voi era il ciu pa ciupa. Lui incalza: ma questa vicenda ha danneggiato l’Italia nel mondo? E tu dici di si, è stato un danno all’immagine e alla credibilità dell’Italia e del suo gover no. Ma poi ti chiede se è stato lui a esibire al mondo questa brutta storiella privata; no, devi rispondere, l’ha resa pubblica chi ha intercettato, impegnando tanta gente e tanti soldi per spiarlo, e chi poi l’ha sputtanato ogni giorno sui giornali e in tv. E lui: ma si può bocciare un governo per la condotta in casa, mica a scuola; e buttarci, come dici tu, in una crisi al buio? E insiste:ma che c’entrano i giudici,il par lamento e i partiti, non è una faccenda per preti, famigliari e psicologi? E allora ... ????!!! Marcello Veneziani (da Il Giornale 6/04/2011) |
Post n°493 pubblicato il 09 Gennaio 2011 da OCCHIBLU07
..... Mi fu detto: ragiona con il cuore; Ho udito molti anni di parole, e molti anni La palla che lanciai giocando nel parco Dylan Thomas |
Post n°486 pubblicato il 23 Dicembre 2010 da OCCHIBLU07
Ogni peccato sarà perdonato perche assillati dal peccato originale spesso dimentichiamo l'originale innocenza..,.. |
Inviato da: OCCHIBLU07
il 22/10/2013 alle 11:39
Inviato da: lucre610
il 22/10/2013 alle 08:12
Inviato da: lucre610
il 22/10/2013 alle 08:12
Inviato da: ladrodibiciclette7
il 28/08/2013 alle 18:38
Inviato da: OCCHIBLU07
il 17/07/2013 alle 18:21