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Messaggi del 05/02/2012

 

QUANTO CI MANCA BERTOLASO

Post n°895 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Quanto ci manca Bertolaso,in questi giorni di forte gelo e di fitta neve molti disagi ma soprattutto molti morti,la protezione civile incapace di fronteggiare questa nuova tragedia che colpisce la nostra cara Italia,un treno fermo per otto ore un altro per trenta ora cose da terzo mondo,con tutta la nostra tecnologia con i nuovi passi in avanti rimaniamo incapaci,madre natura che ci colpisce si riprende quello che noi gli abbiamo tolto,18 morti in 48 ore sono numeri davvero drammatici,mi ricordo che con tutti i suoi pregi e i suoi difetti Bertolaso si metteva in prima linea per soccorrere con mezzi efficienti,personale altamente preparato,invece no,con la nuova legge la protezione civile e' stata smantellata e' stata distrutta,il capo della protezione civile Gabrielli sembra un bambino al primo giorno di scuola incapace alla sua prima e vera emergenza dopo le allluvioni,non e' riuscito a mandare un bollettino giusto per evitare questa tragedia,o per lo meno il bollettino lo ha mandato ma sbagliato,anche se devo mettere onestamente in conto che autobus e taxi non erano provvisti di catene o di dispositivi per l'evenienza ma il discorso non e' difendere il Sindaco di Roma Alemanno,ma e' che qui' in Italia non habbiamo una protezione civile efficente,il bollettino arrivato al Sindaco di Roma recitava che nella giornata di giovedi 3 Febbraio sulla capitale erano in arrivo 5-10 ore di precipitazione e 10-20 millimetri di accumulo di precipitazioni atmosferiche invece nella giornata seguente la neve e' arrivata dai 35 mm hai 50 cm insomma una vera e propria differenza,certo la chiusura delle scuole dal Sindaco di Roma e' stato un bel passo avanti ma si poteva fare di piu?i disagi  le ennesime vittime potevano essere evitate?il metereologo Antonio Sano' sostiene che sui bollettini va indicato correttamente quanti millimetri di acqua siano da considerarsi neve,perché il moltiplicatore può variare in funzione della temperatura e se generalmente 1 millimetro di acqua produce 1 centimetro di neve, ad una temperatura per esempio di -10 l’indice raddoppia e a 1 millimetro di acqua corrispondono 2 centimetri di neve. «Il fatto che non siano stati indicati i centimetri di neve - afferma - significa che il bollettino non è stato redatto in modo corretto,insomma davanti gli ennessimi morti ci sono responsabilita?e stavolta di chi sono?sicuramente quando c'era Bertolaso a mio avviso c'era piu' organizzazione piu mezzi insomma ci sentivamo piu' sicurisapendo che c'era quell'organo che adesso non esiste piu',la protezione civile

 
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finti tagli e tiket veri

Post n°893 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Nell’era dei professor Mario Monti e dei “tecnici” al governo fra nuove tasse, riforme stop and go, forconi e partiti in caduta di consensi, l’idea di trasformare gli italiani in spioni fiscali, delatori a pagamento (leggi l’articolo di Claudio Borghi), mi hanno colpito altre due “cosucce”. La prima è quella del “taglio” con il trucco dello stipendio dei deputati che in realtà mantengono lo stesso emolumento ma hanno cassato l’aumento che avrebbero dovuto percepire, rinunciando a 700 euro in più (1.300 netti), che a questo punto ha davvero poco anche di simbolico, visto che alla fin fine diventa una sorta di partita di giro come spiega Emanuela Fontana (leggi l’articolo) e viene percepita come tale dagli italiani e che contribuisce ad alimentare i sentimenti anti casta (per non parlare della vicenda dell’ ex tesoriere della Margherita Lusi, ora senatore del pd, che ha “imbucato” 13 milioni di euro di rimborsi elettorali della Margherita imbarazzando Bersani, Rutelli ed ex compagni di partito e che il Pd ha espulso dal gruppo di Palazzo Madama) . La seconda, di pochi giorni fa, alla quale ho fatto cenno in una risposta nel post precedente, riguarda invece l’ipotesi di imporre nuovi ticket sulla sanità per far fronte ai buchi senza fine.  Ovviamente – come per le nuove tasse ammantate di equità, l’operazione “avanti con i ticket” compare all’interno di un “Patto per la Salute” di durata biennale che dovrebbe essere sottoscritto da governo e Regioni.

Insomma, dopo l’arrivo  dei ticket delle manovre precedenti con la solita facoltatività o meno lasciata alle Regioni che in realtà non hanno fatto rinunce in merito…, la Commissione salute delle suddette ha elaborato una serie di proposte  che prevedono – se andranno in porto -  ticket su: pannoloni e ossigeno terapeutico a domicilio, su prodotti per i diabetici, su cibi per chi è celiaco e pure sulle protesi. L’ipotesi – sarà discussa l’8 febbraio – prevede di introdurre quindi altri costi aggiuntivi per i soliti noti. Si pensa a una sorta di “sanitometro” per questi malati cronici, modulando la tassa che aggraverebbe ancor di più i bilanci familiari (ancora bòtte al ceto medio) e tra le ipotesi in ballo c’è pure quella di innalzare l’età per le esenzioni dei ticket da 65 a 70 anni. Manca la tassa sui ricoveri, ma anche questa forse è allo studio. Peggio per chi ha la sfortuna di essere colpito da una malattia invalidante… (dall’alzhaimer al diabete e via elencando). Già, perché il pozzo senza fondo della sanità italiana gestita dalle Regioni continua a ingoiare risorse, quindi… Vedremo come finirà, mentre il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani si affretta a precisare – anche il relazioni all’abbassamento dell’età pediatrica da 14 a 6 anni – che “le ipotesi circolate sono dunque diverse opzioni predisposte a livello tecnico ed istruttorio che non hanno avuto neanche un primo vaglio da parte degli Assessori alla Salute, nè tantomeno hanno rappresentato la base della discussione all’interno della Conferenza delle Regioni”.

E se è vero, come dice il presidente Napolitano, che l’Italia deve uscire dalla crisi più “sobria e più giusta”, è anche vero che sulla strada della sobrietà e della giustizia deve ancora essere fatta molta strada e serve più coraggio, come ha ribadito il Capo dello Stato: “C’è molto conservatorismo e molta continuità. Siamo alle prese con una riforma del Parlamento, si parla del superamento del bicameralismo perfetto, e non sarà facile venirne fuori nonostante appelli e sollecitazioni”. Che ha aggiunto: “Anche dal livello regionale in giù  ci sono entità che si sono sovrapposte e accavallate, c’è molto ritardo nell’affrontare questa situazione. C’è il tema delle Province: occorre fare un punto e scegliere una strada. Forse avremmo fatto bene a sceglierla 42 anni fa quando vennero eletti i Consigli regionali, quello era il momento per rivedere altre questioni istituzionali, ora bisogna mettere bene a fuoco il problema e risolverlo con razionalità”. Già perché il debito pubblico monstre non si riduce solo a colpi di ticket

 
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il costo sociale

Post n°892 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Gli aumenti dei prezzi di benzina e diesel, dei pedaggi autostradali, delle tariffe elettriche e del gas segnano l’amaro esordio del 2012. Dopo le successive manovre dei governi Berlusconi e Monti rappresentano per molti aspetti il nostro stato di necessità. Tuttavia prezzi e tariffe non sono dati di natura. E non tutti gli aumenti sono eventi ineluttabili.

Pur dentro il mercato un governo ha facoltà di attivare controlli, verifiche, e dove possibile modulare, calmierare.
Ieri su l’Unità Ruggero Paladini ha spiegato come le tariffe elettriche e del gas siano sottoposte all’autorità dell’energia, che le convalida sulla base dei costi di produzione, mentre invece l’aumento del 3,5% dei pedaggi autostradali sia avvenuto senza la verifica di un’autorità indipendente. Non tutto è uguale, dunque. E si può dubitare dell’opportunità di un aumento (maggiore del tasso di inflazione) per le autostrade in concomitanza con l’incremento delle accise sui carburanti (per un valore di sei miliardi di euro). Ancor più si può oggi contestare quanto sbagliata sia stata la scelta del governo di sottrarre le autostrade all’autorità dei trasporti.
Il governo deve agire per contenere i prezzi. Invece sta facendo meno del dovuto. Ammesso che l’aumento delle accise fosse inevitabile in questa misura, perché non avviare subito quelle misure di liberalizzazione sulla filiera distributiva dei carburanti che possono ridurre la benzina di 10 centesimi? I petrolieri sono forse più potenti dei farmacisti, ma guai se il governo avesse paura. Peraltro gli aumenti di questi giorni sono destinati a incidere su tutti i prezzi al consumo, danneggiando innanzitutto le famiglie e i ceti più deboli. Avranno effetti depressivi: perciò occorre frenare la spirale (e investire con coraggio in nuove politiche per il lavoro). Altrimenti equità e crescita diventeranno solo vane invocazioni.

 
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beppe grillo e pd,che triste spettacolo

Post n°891 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Fino a qualche tempo fa seguivo Beppe Grillo con simpatia, ritenevo che certe sue provocazioni fossero salutari e contenessero anche una buona dose di verità. Ora non lo leggo più: le sue argomentazioni sono sovente pressapochiste e intrise di un populismo da bar che non sopporto più. L’uomo si è dimostrato molte volte incoerente. 

Fa politica, ma lo nega. Manda allo sbaraglio i comitati civici senza esporsi in prima persona, ma ora che gli fa comodo ne rivendica la paternità. In un’intervista all’Agr ha dichiarato che vuole correre per la segreteria del Pd, ma che non intende candidarsi al Parlamento. Nel suo penultimo post si leggono solenni banalità tipo: Dalla morte di Enrico Berlinguer nella sinistra c’è il Vuoto. Un Vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di uomini . Il che peraltro è falso. Berlinguer era una persona perbene ma era il segretario di un Partito comunista e da allora la sinistra è cambiata e molto. Sbagliando, ma il tentativo lo ha fatto.

Beppe Grillo è l’uomo che si batte per l’ecologia e poi gironzola per il Mediterraneo con un motoscafo ultrainquinante; che si batte per i precari, le ingiustizie e gli avvoltoi della finanza, ma poi si dimostra abilissimo e spregiudicato uomo d’affari con redditi annui  milionari. Lotta contro il copyright delle grandi major, ma denuncia per ricettazione un ragazzo che ha osato vendere su e bay un suo dvd.  Non dichiara se sostiene o no lo sciopero dei blogger, probabilmente perchè l’idea non è venuta a lui, dimostrando un egocentrismo molto forte.  Grillo evidentemente non ama condividere la ribalta con altri, tranne quando conviene a lui.

Ciò detto sono altrettanto allibito dalla reazione del Pd. Ma che credibilità ha un partito che, per bocca del suo segretario organizzativo Migliavacca, si affretta a dichiarare che Beppe Grillo non ha i requisiti per ottenere la tessera? Sostiene Migliavacca:   “Secondo lo statuto del Pd la domanda di iscrizione di Grillo non sarebbe accettabile perché lo statuto del partito al comma 8 dell’articolo 2 precisa: ‘Sono esclusi dalla registrazione nell’Anagrafe degli iscritti e nell’Albo degli elettori le persone che siano iscritte ad altri partiti politici’. Grillo non sarebbe candidabile dato che in passato è stato promotore di liste in concorrenza col Pd”.

Mi sembra un criterio sovietico: chi in passato ha fatto concorrenza al Pd non riceverà mai la tessera. E allora i radicali? E i tanti militanti di altri partiti? Incredibile. Non è questa la risposta di un partito moderno e sicuro di sè di fronte alla provocazione di un comico politico o se preferite di un politico comico.

E non c’è nulla da ridere…

 
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ma perche' monti se la prende con i piu' piccoli?

Post n°890 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Io sono un liberale e credo all’economia di mercato, ma quel che vedo crescere davanti ai miei occhi è un mondo in cui c’è sempre meno libertà e la parvenza di un libero mercato. Un mondo in cui al monopolio statale si sostiuisce il monopolio privato o un cartello tra privati a fini, ancora una volta, monopolistici.

Prendete le liberalizzazioni: se attuate correttamente dovrebbero garantire maggiore concorrenza che, secondo la teoria liberale, dovrebbero a usa portare ad un abbassamento delle tariffe e a una scelta migliore. Tuttavia, come ha dimostrato uno studio della Cgia di Mestre, in Italia – come peraltro è avvenuto negli altri Paesi europei – l’effetto ultimo è stata una concentrazione di potere in mano a pochi grandi giocatori che hanno fatto finta di farsi la concorrenza. E le tariffe, naturalmente, sono aumentate molto più dell’inflazione. Chi ci ha rimesso? I consumatori e i piccoli operatori di mercato, costretti a chiudere o a farsi assorbire.

Un capo di governo saggio dovrebbe rifiutarsi di proseguire per questa strada ma cosa fa Monti? Ripete il copione del passato. Che senso ha prendersela con gli edicolanti, le farmacie o gli amminstratori di condominio? Nessuno. L’impatto economico è irrisorio per un Paese come l’Italia, ma il danno sociale per tante migliaia di famiglie enorme e il beneficio per i soliti grandi gruppi evidente.

Se Monti fosse davvero un liberale dovrebbe andare a smantellare i grandi oligopoli privati che impediscono il corretto funzionamento del mercato, ma questo non lo farà mai. Perchè Monti è espressione di quegli oligopoli e preferisce prendersela con gli operatori più piccoli e massacrare di tasse inique i cittadini che già pagano, senza attaccare i comuni che sprecano, gli interessi della criminalità organizzata, i grandissimi evasori, le rendite occulte e i privilegi acquisiti di certi gruppi.

Monti non è il salvatore della Patria, ma un lobbista di straordinario cinismo. Aprite gli occhi!

 
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ma perche' monti e' cosi' noioso?

Post n°889 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

Ma perchè Monti è così noioso? Forse perché ha sempre avuto il posto fisso? Il nostro presidente del Consiglio, che dà sapienti lezioni ai giovani sulle virtù dell’instabilità occupazionale, non è propriamente un modello di coerenza. Già perchè se scorri il suo curriculum scopri che di rischi, lui, non ne ha mai corsi. Notevole carriera, la sua. Non proprio trasparente ma bellissima. E soprattutto percorsa sapendo che sotto la passerella su cui camminava c’era sempre una rete di salvataggio; talvolta addirittura due.

Dal suo curriculum scopriamo che dal 1970 al 1985 ha insegnato economia all’Università di Torino. Esperienza traumatizzante e piena di incognite. Nel 1985 è passato alla Bocconi, dove è rimasto per ben 26 anni ricoprendo le cariche di professore, rettore e poi presidente. Nel frattempo (immagino beneficiando dell’aspettativa) anche commissario europeo e consigliere di Coca Cola, Moody’s, Goldman Sachs. E ha intrapreso attività pericolosissime e trasparenti assumendo la presidenza della Trilaterale, diventando membro del comitato direttivo di Bilderberg, uno dei presidenti del “Business and Economics Advisors Group” dell’Atlantic Council e fondando il think tank Breugel.

Un percorso esemplare, di un uomo che ha sempre saputo affrontare i rischi, soprattutto imprenditoriali, e che ora orgogliosamente può affermare: mi sono fatto da me. Ragazzi, accettate i suoi sermoncini e imitatelo. Se ne intende…

 
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Scheda: Come i partiti si sono intascati due miliardi di euro di rimorsi elettorali...

Post n°888 pubblicato il 05 Febbraio 2012 da casilli2010
 

La scheda comparativa tra le spese complessive dei partiti e i rimborsi elettorali ricevuti in tutte le principali consultazioni elettive della seconda republica. Ovvero come i partiti si sono intascati due miliardi di euro in pochi anni...:

 
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