PRESENZA
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L'AVVENIMENTO DELL'EDUCAZIONE
Cara Francesca,
domani gli studenti rientrano in aula. Non ti nascondo l'emozione e la gioia per questo nuovo inizio. In questi giorni ho scritto una lettera aperta agli studenti su un quotidiano nazionale per invitarli a ripartire dal cuore. Non possiamo permetterci di ricominciare l'avventura della scuola senza scuoterci dal normale torpore quotidiano. Questa mattina ho riletto a diversi docenti quella poesia straordinaria di Cesare Pavese intitolata
Disciplina:
I lavori cominciano all'alba. Ma noi cominciamo
un po' prima dell'alba a incontrare noi stessi
nella gente che va per la strada. Ciascuno ricorda
di esser solo e aver sonno, scoprendo i passanti
radi - ognuno trasogna fra sé,
tanto sa che nell'alba spalancherà gli occhi,
Quando viene il mattino ci trova stupiti
a fissare il lavoro che adesso comincia,
Ma non siamo più soli e nessuno più ha sonno
e pensiamo con calma i pensieri del giorno
fino a dare sorrisi. Nel sole che torna
siamo tutti convinti. Ma a volte un pensiero
meno chiaro - un sogghigno - ci coglie improvviso
e torniamo a guardare come prima del sole.
La città chiara assiste ai lavori e ai sohhigni.
Nulla può dubitare il mattino. Ogni cosa
può accadere e ci basta di alzare la testa
dal lavoro e guardare. Ragazzi scappati
che non fanno ancor nulla camminano in strada
e qualcuno anche corre. Le foglie dei viali
gettano ombre per strada e non manca che l'erba,
tra le case che assistono immobili. Tanti
sulla riva del fiume si spogliano al sole.
La città ci permette di alzare la testa
e pensarci, e sa bene che poi la chiniamo".
La leggerò in ogni classe per sottolineare lo stupore dell'inizio e dell'apertura a qualcosa che accade dentro qualcosa. Basta alzare la testa. Non possiamo ricominciare la più grande avventura della terra presi dalla paura e dal disgusto. Come può la nostra vita essere unita? Come mettere insieme le vacanze e lo studio, la fatica, il sacrificio e il disagio con la bellezza della vita? Staremo insieme per questo. Staremo insieme per ricordarci che l'esperienza educativa è possibile quando si rischia con tutto l'io. La vita è una promessa di grandezza che non si può perdere. Per questo ci vuole un ideale. Ci vuole qualcosa di più grande di sé nella vita, a cui appartenere e rispondere. Un ideale, un'amicizia, una fatica, un sacrificio vissuto tra i banchi di scuola per cambiare l'io e il mondo. Le forze che cambiano la scuola sono le stesse che cambiano il nostro cuore. Mi piace concludere ancora con il caro Pavese:
"L'unica gioia al mondo è cominciare. E' bello vivere perchè vivere è cominciare, sempre ad ogni istante".
Buon Anno scolastico! angelo
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Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
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il 02/12/2010 alle 19:22
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il 01/12/2010 alle 15:43
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il 31/10/2010 alle 16:08
Inviato da: liber14
il 20/08/2010 alle 19:02