PRESENZA

E' POSSIBILE COSTRUIRE

E' possibile costruire. E' possibile una fecondità nei luoghi di lavoro, nei quartieri, nei paesi, nelle città. E' possibile che delle "minoranze creative" si rimettano al lavoro costruendo luoghi di umanità nuova. Non tutto è crisi, non tutto è decadenza. Non tutto è lamentela ed analisi. Non tutto è rinuncia. Non tutto è assenza di memoria. Ci sono luoghi dove si costruisce silenziosamente. Ci sono luoghi dove l'umano rifiorisce. Ci sono dei luoghi dove si intravede la speranza. Ci sono dei luoghi dove l'educazione è un rischio che si corre. Non possono esserci ostacoli di fronte all'avvenimento dell'educazione. Ci sono dei luoghi dove è possibile educare alla libertà. Ci sono dei luoghi dove i talenti sono presi sul serio. Ci sono dei luoghi dove la carità si fa storia. Ci sono dei luoghi dove l'attrattiva umana rimette in gioco tutti. Si tratta di cercarli, di desiderarli. Si tratta di rimettere in gioco l'io. L'io in azione. Domani incontrerò uno di questi luoghi per guardare, per imparare. Domani incontrerò il Centro di Solidarietà nel Quartiere Sanità a Napoli per imparare uno sguardo, un metodo di condivisione. La gente guarda il fascino di chi inizia a rispondere a dei bisogni con un processo educativo lento e paziente. Abbiamo bisogno di guardare tanti "io" in azione. Questa è la reale rete nel mondo di oggi. Questa è la rete delle "minoranze creative" che nel nostro Paese sta rifacendo un popolo. L'attenzione per l'uomo concreto spalanca nel tempo uno sguardo che valorizza tutto l'umano: una nuova fiducia nell'uomo. Una nuova fiducia nella ragione. Una nuova fiducia nel debole, nel carcerato, nell'emarginato. Una nuova fiducia in chi si ritiene ai margini. Una nuova fiducia nell'educazione del popolo. Una nuova fiducia nel rischio educativo . Una nuova fiducia nell'educazione dell'io.