PRESENZA

IL TERREMOTO,IL MALE E L'ESISTENZA DI DIO

In tutti questi giorni ho ripensato al dialogo con Giulia, un'insegnante aquilana. Mi ha parlato del male dicendomi: "devo riconciliarmi con il male che si è abbattuto su di me. La furia del terremoto mi ha fatto fare l'esperienza del male che si è abbattuto su di me e sulla mia famiglia". Presenza del male, esistenza di Dio, mistero dell'uomo. La provocazione di Giulia è per tutti. Le domande di Giulia interpellano ognuno di noi. Difficile chiudere le domande. Difficile censurare le domande del cuore. Ha provato a rispondere padre Luciano Antonelli, frate minore cappuccino del convento Santa Chiara (gioiello del '400 andato in frantumi) che girando con l'ampollina dell'olio degli infermi e, piangendo tra i corpicini dei bambini, li abbraccia e tutti gli chiedono: "Dov'è Dio?". Il Padre, dentro lo sconcerto e il dolore dei presenti, ha risposto: "Dio è qui,non se n'è andato". Dio è qui come il primo giorno. Dio abbraccia l'umanità ferita attraverso la sua morte e la sua resurrezione. Mistero del dolore, mistero della croce, mistero della resurrezione. Dio non se n'è mai andato. Sono gli uomini che l'hanno abbandonato. Siamo noi che abbiamo fatto a meno di Lui. Siamo noi che ci siamo sostituiti a Lui con i nostri altari caduti. Dopo il terremoto dobbiamo decidere sulla ricostruzione dell'io. Abbiamo la possibilità di costruire sulla sabbia oppure sulla roccia. Dio non abbandona il nostro io. Dio non abbandona il suo popolo. Dio è per noi rifugio e forza. Dio ha mandato suo Figlio ad abbracciare la croce sua e nostra. La resurrezione è dentro questo avvenimento carnale.