Il caldo all'Aquila( quaranta gradi) sotto le tensostrutture a Colle Sapone non impedisce di imbattersi in una esperienza di novità. Ieri pomeriggio tanti ragazzi insieme alle proprie famiglie hanno vissuto una festa con canti e balli della tradizione irlandese. Ho incrociato occhi stupiti e commossi. Ho spiato la bellezza. Non si può passare tutta la vita senza mai dire sì alle esigenze del proprio cuore. Per tutti è stato un affondare in quella umanità che porta con sé l'evidenza e i segni di una vita-vita. Qui si capisce il valore dell'educazione come avvenimento. I bambini e i ragazzi che arrivano al campo sono accolti uno ad uno. Ognuno ha un volto ed un nome. Tutto aiuta e sostiene il ricominciare dalla bellezza. Ho notato che non si stanno inventando nulla. Fanno le solite cose di tutti i giorni con un gusto diverso. Qui saltano tutti gli schemi a cui siamo abituati. Si vive la ragionevolezza delle cose ordinarie che cambia l'io in azione. L'umano quando è guardato per quello che è si scopre vulnerabile al bello. Non c'è più "l'uomo che non deve chiedere mai". Nei campi si arriva a percepire che una compagnia umana può arrivare a sostenere la speranza di un popolo. Il bello deve ancora venire...
Inviato da: sammmyz1981
il 20/06/2012 alle 22:24
Inviato da: angeloluciorossi
il 02/12/2010 alle 19:22
Inviato da: AmmiraglioLanglais
il 01/12/2010 alle 15:43
Inviato da: liber14
il 31/10/2010 alle 16:08
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il 20/08/2010 alle 19:02