Creato da: tommy4dgl1 il 02/05/2008
....

giovedì 31 ottobre nella chiesa
di san Marco
in Firenze
adorazione eucaristica
dalle 15,30 alle 18
in cappella serragli
siete tutti invitati
a partecipare
grazie
     
 
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Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 20 Maggio 2008 da tommy4dgl1
 


Lo Spirito Santo è
all'origine della preghiera che rispecchia nel modo più perfetto la relazione
intercorrente tra le divine Persone della Trinità: la preghiera di
glorificazione e di azione di grazie, con cui si onora il Padre, e con lui il
Figlio e lo Spirito Santo. Questa preghiera era sulla bocca degli apostoli nel
giorno della Pentecoste, quando “annunziavano le grandi opere di Dio”. Lo
stesso avvenne nella casa del centurione Cornelio, quando, durante il discorso
di Pietro, i presenti ricevettero “il dono dello Spirito Santo” e “glorificavano
Dio”. San Paolo interpreta questa prima esperienza cristiana, diventata
patrimonio comune nella Chiesa delle origini, quando nella lettera ai
Colossesi, dopo aver auspicato che “la parola di Cristo... dimori in voi con
tutta la sua ricchezza”, esorta i cristiani a permanere nella preghiera,
“cantando a Dio di cuore e con gratitudine”, ammaestrando e ammonendo se stessi
con “salmi, inni e cantici spirituali”. E chiede loro che questo stile di vita
orante venga trasferito in tutto “quello che si fa in parole ed opere”: “Tutto
si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio
Padre”. Analoga raccomandazione nella lettera agli Efesini: “Siate ricolmi
dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni... cantando e inneggiando
al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni
cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. Risalta qui la
dimensione trinitaria della preghiera cristiana, secondo l'insegnamento e
l'esortazione dell'Apostolo. Si vede altresì come, secondo l'Apostolo, è lo
Spirito Santo che sprona a tale preghiera e la forma nel cuore dell'uomo. La
“vita di orazione” dei santi, dei mistici, delle scuole e correnti di
spiritualità, che si è sviluppata nei secoli cristiani, è sulla linea
dell'esperienza delle comunità primitive. Su tale linea si mantiene la liturgia
della Chiesa, come appare, ad esempio, nel “Gloria in excelsis Deo”, quando
diciamo: “Ti rendiamo grazie, per la tua gloria immensa”; così nel Te Deum, nel
quale lodiamo Dio e lo confessiamo Signore. Nei Prefazi, poi, ritorna
l'invariabile invito: “Rendiamo grazie al Signore Nostro Dio”, e i fedeli sono
invitati a dare la risposta di assenso e di partecipazione: “E cosa buona e
giusta”. Come è bello, peraltro, ripetere con la Chiesa orante, alla fine di
ogni Salmo e in tante altre occasioni, la breve, densa e splendida dossologia
del Gloria Patri: “Gloria al Padre, e al Figlio e allo Spirito Santo...”.



 
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